der puppenspieler 8
Der
Puppenspieler
Nota pre capitolo: volevo ringraziare stardust94 per questa bellissima
fanart dedicata a Elise e Minos <3 è proprio bella
<3
https://image.forumfree.it/4/5/4/4/8/4/7/1667333068.jpg
Røros era un piccolo angolo di mondo davvero caratteristico
e
aveva la peculiarità di essere - in quei tempi -
particolarmente
isolato. Nonostante non fosse disabitato, era comunque privo di gente
comune; sì, esisteva un centro abitato, ma era talmente
piccolo
e silenzioso che pareva avvolto nel sonno, complice anche la rigida
temperatura e la neve che imbiancava tutto. La sola vita se si poteva
chiamare così era quella che c'era in quel maniero. Non era
un
castello, piuttosto una villa abbandonata e per quanto fosse
praticamente deserta a parte lui, Elise e alcuni skeletons fatti
arrivare per l'occasione, rimaneva comunque l'unica vera vita di quel
posto.
"Saremmo potuti rimanere a Oslo, almeno c'è
più gente. "
Ecco che ricominciava, pensò Minos abbastanza
infastidito;
aveva ceduto quando, appena giunti in Norvegia, le aveva
concesso
una giornata per così dire di libertà per vedere
la
città. In verità era stato costretto ad
accompagnarla perchè per quanto Elise fosse molto
più
abituata al mondo umano di quanto non gli piacesse pensare, era
completamente ignara riguardo la lingua e lui personalmente non aveva
nessun desiderio di farsi notare quindi aveva ceduto. Non
l'avesse mai
fatto si disse, da quando erano stati costretti - per sua scelta
naturalmente - a spostarsi in quel luogo per continuare il suo
addestramento, le lamentele erano all'ordine del giorno. In
qualche
modo Minos però sapeva che questo era da imputare
al suo
morboso attaccamento all'umanità.
In tutto quel tempo quella era l'unica cosa che non era riuscito a
cambiare, nè con la forza nè con metodi
più
delicati; in qualche modo Elise rimaneva ancorata a quel mondo
che
forse presto avrebbe dovuto contribuire a distruggere e spesso lui
aveva pensato fosse quello il motivo per cui la stella malefica ancora
non si
era fatta strada liberamente. Non credeva fosse un bene in
effetti ma
riteneva di avere esaurito le risorse per costrignerla a distaccarsi
completamente.
"Se studi a dovere quello che ti ho mostrato, potrei anche decidere di
sentirmi magnanimo e darti il permesso di andarci per alcune
ore. Solo però se non mi farai venire mal di testa
a forza
di ripetere le cose."
In verità lui preferiva la quiete di quel posto, non era
obbligato a vedere gente, anche se sentiva che c'era qualcosa che lo
attirava verso la città; forse era sentirsi così
stranamente vicino alla casa della sua infanzia che lo
rendeva
nervoso, o forse era colpa dell'eccessiva esuberanza di Elise
che in qualche modo riusciva sempre a turbarlo. La
quale, proprio in quel momento, fece un piccolo sbuffo.
"Stai
parlando di questa cosa? Non
c'è nulla di chiaro, non dice esattamente cosa
sarà nel
dettaglio questa stella malefica. A che mi serve impararlo se non
c'è una certezza? Ed entrambe le versioni non mi fanno
impazzire, se te lo devo proprio dire. Mi
merito sicuramente di meglio."
Era già almeno la seconda volta che Minos si
trovava costretto
a ricordarsi di non ridere in modo troppo plateale tanto che per
trattenersi, ne uscì un ghigno che non passò
inosservato.
"Questa stella è
volubile come te, cara
allieva, non si sa decidere e ci fa impazzire nell'attesa: non sono
per nulla sopreso che abbia scelto proprio te. Manca poco
eppure ancora
tentenna. E sappiamo entrambi che una buona parte è colpa
tua, sei troppo...umana."
Il suo sguardo si posò su quell'antico tomo che aveva
rinvenuto
nell'oltretomba alcuni giorni prima, dopo avere cercato a lungo indizi
sulle notizie riguardo i totem mitologici delle stelle malefiche;
trovare quella inerente alla stella del cielo incerto era stato molto
complesso perchè non aveva trovato grandi informazioni nelle
precedenti guerre sacre, a volte aveva pure il dubbio che non sempre
quella stella si fosse risvegliata. |Nell'ultima guerra era sicuro di
no, o almeno era rimasta nell'ombra del tutto
Fu Elise a parlare.
".. sei sempre più
antipatico, non
è colpa mia se ci sono due scelte.
Feng Pho Pho, la dea
cinese del vento che si manifesta nei cieli cavalcando sul dorso di una
tigre... oppure Fei Lian, il generatore di
calamità che
è un vecchio con un otre da cui escono i venti e che tiene
un
ventaglio in mano... non mi sembrano un granchè se devo
proprio
dirti, mi aspettavo una cosa più spettacolare se devo essere
sincera."
Sempre la solita insoddisfatta Elise, pensò lui
divertito.
Sempre pronta a lamentarsi; era anche fin troppo divertente, si disse
sentendosi meno rigido del solito.
"Hai dimenticato
che Fei Lian non è un
vecchio qualsiasi, è anch'egli il dio del vento e quella
è solo una delle sue forme, l'altra è il drago
che ha
corna da cervo e coda di serpente. In
effetti io punterei più sul vecchio scorbutico, ti si
addice...
e poi non dimenticare che se ci dovesse mai essere un generatore di
calamità su questo mondo, indubbiamente potresti essere
soltanto
tu. Non conosco proprio nessun altro in grado di essere una...
calamità umana."
Questa volta Elise non si trattenne e cercò di
tirargli in
testa una delle sue scarpe, ma lui la schivò con
facilità
ridendo apertamente stavolta. Era sempre divertente in effetti
spingerla a contraddirlo ed essendo lontano dagli occhi degli abitanti
dell'Ade poteva persino distendersi un po' anche lui. In
verità
almeno era contento di essere riuscito a
scoprire esattamente cosa aspettarsi da quella stella malefica, gli
avrebbe fatto comodo un po' prima ma non gli era venuto in mente che
sarebbe servito così tanto tempo. Era comunque una
certezza un po' esile dato che si trattava di scoprire cosa sarebbe
uscito al momento giusto.
"Invece arriverò attraverso le nuvole su
una tigre spaventosa e affamata e ti farò divorare! Così la smetti di prendermi
in giro!"
Minos scrollò la testa ben sapendo che quella era solo una
provocazione e non intendva cedere, nè mettersi di nuovo a
ridere anche se anche questa volte fu complicato trattenersi.
"Sbrigati a farlo allora,
voglio proprio vedere
se ne sei capace, dopo tutto questo tempo mi seccherebbe
essere
stato appresso a uno spectre mediocre; comunque va bene, se vuoi
prenderti il resto
della giornata di riposo fai pure. Ho alcune cose di cui
occuparmi."
Quello che non aveva però previsto era che la ragazza non
aveva nessuna intenzione di andarci da sola.
***
"C'è qualcosa di strano..."
La voce di Minos interruppe il silenzio che li circondava.
"E' vero, c'è poca gente."
Elise si guardò attorno dopo che avevano lasciato
alle
loro spalle il Frogner Manor e il suo stupendo parco pieno di... beh di
neve, che ricopriva tutta la vegetazione tanto che più volte
si
era fermata per addentrarsi all'interno, seguita da uno svogliatissimo
Minos che aveva digrignato i denti per tutto il tempo. A distinguersi
qua e la nel manto bianco erano dei fiori, delle rose scarlatte molto
belle, notò Elise osservandone una che pareva caduta a terra
e
stava congelandosi grazie a quella temperatura rigidissima;
era
curioso quel contrasto, come se fossero fiori differenti dagli altri.
"Sento puzza di guai, invece."
Elise sbuffò sentendo quelle parole.
"Ho capito che sei uno che vede sempre sangue e problemi ovunque, ma
per una volta non ce la fai proprio a goderti questo paesaggio
magnifico? Guarda, sembra tutto addormentato sotto l'abbraccio della
neve! E' così romantico!"
Elise non riusciva proprio a trattenere l'entusiasmo davanti a un tale
scenario: abituata alla nebbia di Londra e del Regno Unito, di rado
aveva visto una simile scena. Era così su di giri che si era
persino azzardata a prendere Minos sottobraccio, del tutto incurante
del fatto che si fosse apertamente lamentato per la mancanza di
rispetto degli allievi nei confronti dei loro maestri; lo
aveva
lasciato borbottare per un po' finchè non doveva essersi
stancato limitandosi ogni tanto a lanciarle qualche strana occhiata, da
lei ignorata mentre se lo trascinava allegramente in giro, sia dentro
al castello che fuori, dove solamente le loro impronte nella neve
indicavano la loro presenza.
"Lo conosco a memoria questo posto, che sarà mai un po' di
neve?
E poi l'effetto del romanticismo dei castelli innevati è un
classico... strano che tu non lo sappia."
La ragazza sospirò sentendo quelle parole.
"Lo so benissimo, ma ne ho visti davvero pochi! E poi l'effetto del
romanticismo qui è guastato dal tuo muso lungo e le continue
lamentele! Sarebbe tutto perfetto se stessi zitto e..."
Fu un movimento così rapido che Elise quasi non lo
percepì; Minos si era mosso in modo fulmineo tanto che si
rese
conto che non si trovavano più sul sentiero di poco prima,
ma
leggermente più all'interno, all'ombra di uno dei
giganteschi
alberi che li riparava alla vista di eventuali curiosi. Elise perse
completamente la parola nel momento in cui si trovò a
fissare lo
sguardo di Minos da una distanza fin troppo ravvicinata, ma per quanto
volesse provarci, non riuscì in alcun modo ad allontanarsi.
Non
sapeva nemmeno se volesse allontanarsi, in effetti, poi si rese conto
che l'aveva letteralmente circondata in un abbraccio dalla morsa
serrata. Le sfiorò le labbra con un dito in un primo
momento, un
lunghissimo momento che poteva essere anche durato ore tanto che quando
la baciòm Elise percepì un sollievo infinito
all'idea che
quella piccola attesa fosse stata finalmente spezzata.
Quello che non si era aspettata era che non solo durasse
così a
lungo - non aveva modo di controllare il tempo, ma era ben certa che
fosse durato per parecchio - ma anche che fosse così
coinvolgente. Tutte le volte che aveva provato a immaginare la cosa,
aveva sempre pensato sarebbe stato freddo e glaciale come Minos stesso,
come la temperatura che li circondava. Invece se avesse potuto
esprimersi, si sentiva avvolgere da fiamme roventi, ardenti forse
quanto e più quelle presenti nei più profondi
abissi
infernali.
Non sta andando come
avevo programmato...
Fu il pensiero che la scalfì dopo, quando quel contatto
finì pur rimanendo rannicchiata in
quell'abbraccio,
sentendo che le accarezzava i capelli e le diceva qualcosa anche se non
capiva cosa. A sconvolgerla oltre all'effetto di quel bacio, era
proprio la certezza di non averlo fatto per quella stupida scommessa
che aveva fatto tempo prima; in quel caso era certa che avrebbe
mantenuto lei il controllo di tutto, invece... gli aveva eduto come se
fosse stata la cosa più naturale del mondo e anche le guance
rosse non avevano nulla a che fare col gelo che continuava a
imperversare. Con un sospiro si abbandonò completamente
contro
di lui, tutto sommato per niente dispiaciuta di quello che stava
sentendo.
Note:
Buongiorno a tutti e ben ritrovati :D il capitolo credo sia
più corto del previsto perchè... eh niente in
verità succedevano altre cose, ma ho preferito spezzare sul
finale perchè... beh perchè si :D
E NESSUNO MI DICE NIENTE DI QUEI DUE?! nd aiacos che fa tanto d'occhi
sul finale e poi sghignazza
eh fattelo dire da minos, caro :P
ho ricevuto commenti contrastanti sul finale, dico solo che a me
sembrava proprio ora(considerato che si è scritto da solo
quel pezzo LOL io stavo virando da un'altra parte, ma ha preso vita u.u
e quindi.
Fheng Poh Poh. O Fei Lian?Da brava stella incerta ci sarà
l'incertezza fino all'ultimo momento(Minos NON apprezza questa cosa ma
è impegnato in qualcosa di meno incerto, e quindi sta zitto
XD) ma sono curiosa di sapere voi cosa ne pensate. Quale dei due?
Vi chiederete perchè due scelte, a parte io che adoro farli
impazzire. Semplice, perchè sono praticamente uno la
versione dell'altra XD non propriamente identici ovviamente,
però ci sono moltissime somiglianze..
Sul finale ho anche rilasciato un piccolo indizio(intendo nell'ultimo
pezzo della storia) di qualcosa o qualcuno, chissà se
l'avete notato.
Ci vediamo al prossimo capitolo :D
STardust 94: eccoci qui, Complimenti per recensire a quell'ora quando
io probabilmente non riuscirei neppure a tenere un occhio aperto XDD
comunque si ci avevi preso e sempre si, Minos è proprio
simpy quando ci si mette. Tipo in questo capitolo, almeno credo LOL
sono curiosa di sentire cosa mi dirai e grazie un sacco della fanart,
è bellissima ma già lo sai *__*
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