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Autore: Violet Tyrell    09/11/2022    1 recensioni
Chi era, Minos, prima di abbracciare la causa di Hades?
Lui stesso lo aveva dimenticato, e non si poneva più domande strane su cosa fosse meglio; da quando era giunto in Ade, Minos aveva trovato la propria dimensione e non sentiva la mancanza di quella vita terrena che aveva vissuto per tanti anni.
Minos- Giudici - Nuovo pg.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grifon Minos, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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der puppenspieler 8
Der Puppenspieler


Nota pre capitolo: volevo ringraziare stardust94 per questa bellissima fanart dedicata a Elise e Minos <3 è proprio bella <3
https://image.forumfree.it/4/5/4/4/8/4/7/1667333068.jpg




Røros era un piccolo angolo di mondo davvero caratteristico e aveva la peculiarità di essere - in quei tempi - particolarmente isolato. Nonostante non fosse disabitato, era comunque privo di gente comune; sì, esisteva un centro abitato, ma era talmente piccolo e silenzioso che pareva avvolto nel sonno, complice anche la rigida temperatura e la neve che imbiancava tutto. La sola vita se si poteva chiamare così era quella che c'era in quel maniero. Non era un castello, piuttosto una villa abbandonata e per quanto fosse praticamente deserta a parte lui, Elise e alcuni skeletons fatti arrivare per l'occasione, rimaneva comunque l'unica vera vita di quel posto.
"Saremmo potuti rimanere a Oslo, almeno c'è più gente. "
Ecco che ricominciava, pensò Minos abbastanza infastidito; aveva ceduto quando, appena giunti in Norvegia, le aveva concesso una giornata per così dire di libertà per vedere la città. In verità era stato costretto ad accompagnarla perchè per quanto Elise fosse molto più abituata al mondo umano di quanto non gli piacesse pensare, era completamente ignara riguardo la lingua e lui personalmente non aveva nessun desiderio di farsi notare quindi aveva ceduto. Non l'avesse mai fatto si disse, da quando erano stati costretti - per sua scelta naturalmente - a spostarsi in quel luogo per continuare il suo addestramento, le lamentele erano all'ordine del giorno. In qualche modo Minos però sapeva che questo era da imputare al suo morboso attaccamento all'umanità.
In tutto quel tempo quella era l'unica cosa che non era riuscito a cambiare, nè con la forza nè con metodi più delicati; in qualche modo Elise rimaneva ancorata a quel mondo che forse presto avrebbe dovuto contribuire a distruggere e spesso lui aveva pensato fosse quello il motivo per cui la stella malefica ancora non si era fatta strada liberamente. Non credeva fosse un bene in effetti ma riteneva di avere esaurito le risorse per costrignerla a distaccarsi completamente.
"Se studi a dovere quello che ti ho mostrato, potrei anche decidere di sentirmi magnanimo e darti il permesso di andarci per alcune ore. Solo però se non mi farai venire mal di testa a forza di ripetere le cose."
In verità lui preferiva la quiete di quel posto, non era obbligato a vedere gente, anche se sentiva che c'era qualcosa che lo attirava verso la città; forse era sentirsi così stranamente vicino alla casa della sua infanzia che  lo rendeva nervoso, o forse era colpa dell'eccessiva esuberanza di Elise che in qualche modo riusciva sempre a turbarlo. La quale, proprio in quel momento, fece un piccolo sbuffo.
"Stai parlando di questa cosa? Non c'è nulla di chiaro, non dice esattamente cosa sarà nel dettaglio questa stella malefica. A che mi serve impararlo se non c'è una certezza? Ed entrambe le versioni non mi fanno impazzire, se te lo devo proprio dire. Mi merito sicuramente di meglio."
Era già almeno la seconda volta che Minos si trovava costretto a ricordarsi di non ridere in modo troppo plateale tanto che per trattenersi, ne uscì un ghigno che non passò inosservato.
"Questa stella è volubile come te, cara allieva, non si sa decidere e ci fa impazzire nell'attesa: non sono per nulla sopreso che abbia scelto proprio te. Manca poco eppure ancora tentenna. E sappiamo entrambi che una buona parte è colpa tua, sei troppo...umana."
Il suo sguardo si posò su quell'antico tomo che aveva rinvenuto nell'oltretomba alcuni giorni prima, dopo avere cercato a lungo indizi sulle notizie riguardo i totem mitologici delle stelle malefiche; trovare quella inerente alla stella del cielo incerto era stato molto complesso perchè non aveva trovato grandi informazioni nelle precedenti guerre sacre, a volte aveva pure il dubbio che non sempre quella stella si fosse risvegliata. |Nell'ultima guerra era sicuro di no, o almeno era rimasta nell'ombra del tutto
Fu Elise a parlare.
".. sei sempre più antipatico, non è colpa mia se ci sono due scelte.  Feng Pho Pho, la dea cinese del vento che si manifesta nei cieli cavalcando sul dorso di una tigre... oppure Fei Lian, il generatore di calamità che è un vecchio con un otre da cui escono i venti e che tiene un ventaglio in mano... non mi sembrano un granchè se devo proprio dirti, mi aspettavo una cosa più spettacolare se devo essere sincera."
Sempre la solita insoddisfatta Elise, pensò lui divertito. Sempre pronta a lamentarsi; era anche fin troppo divertente, si disse sentendosi meno rigido del solito.
"Hai dimenticato che Fei Lian non è un vecchio qualsiasi, è anch'egli il dio del vento e quella è solo una delle sue forme, l'altra è il drago che ha corna da cervo e coda di serpente. In effetti io punterei più sul vecchio scorbutico, ti si addice... e poi non dimenticare che se ci dovesse mai essere un generatore di calamità su questo mondo, indubbiamente potresti essere soltanto tu. Non conosco proprio nessun altro in grado di essere una... calamità umana."
Questa volta Elise non si trattenne e cercò di tirargli in testa una delle sue scarpe, ma lui la schivò con facilità ridendo apertamente stavolta. Era sempre divertente in effetti spingerla a contraddirlo ed essendo lontano dagli occhi degli abitanti dell'Ade poteva persino distendersi un po' anche lui. In verità almeno era contento di essere riuscito a scoprire esattamente cosa aspettarsi da quella stella malefica, gli avrebbe fatto comodo un po' prima ma non gli era venuto in mente che sarebbe servito così tanto tempo. Era  comunque una certezza un po' esile dato che si trattava di scoprire cosa sarebbe uscito al momento giusto.
"Invece arriverò attraverso le nuvole su una tigre spaventosa e affamata e ti farò divorare! Così la smetti di prendermi in giro!"
Minos scrollò la testa ben sapendo che quella era solo una provocazione e non intendva cedere, nè mettersi di nuovo a ridere anche se anche questa volte fu complicato trattenersi.
"Sbrigati a farlo allora, voglio proprio vedere se  ne sei capace, dopo tutto questo tempo mi seccherebbe essere stato appresso a uno spectre mediocre; comunque va bene, se vuoi prenderti il resto della giornata di riposo fai pure. Ho alcune cose di cui occuparmi."
Quello che non aveva però previsto era che la ragazza non aveva nessuna intenzione di andarci da sola.



***

"C'è qualcosa di strano..."
La voce di Minos interruppe il silenzio che li circondava.
"E' vero, c'è poca gente."
Elise si guardò attorno dopo che avevano  lasciato alle loro spalle il Frogner Manor e il suo stupendo parco pieno di... beh di neve, che ricopriva tutta la vegetazione tanto che più volte si era fermata per addentrarsi all'interno, seguita da uno svogliatissimo Minos che aveva digrignato i denti per tutto il tempo. A distinguersi qua e la nel manto bianco erano dei fiori, delle rose scarlatte molto belle, notò Elise osservandone una che pareva caduta a terra e stava congelandosi grazie a quella temperatura rigidissima;  era curioso quel contrasto, come se fossero fiori differenti dagli altri.
"Sento puzza di guai, invece."
Elise sbuffò sentendo quelle parole.
"Ho capito che sei uno che vede sempre sangue e problemi ovunque, ma per una volta non ce la fai proprio a goderti questo paesaggio magnifico? Guarda, sembra tutto addormentato sotto l'abbraccio della neve! E' così romantico!"
Elise non riusciva proprio a trattenere l'entusiasmo davanti a un tale scenario: abituata alla nebbia di Londra e del Regno Unito, di rado aveva visto una simile scena. Era così su di giri che si era persino azzardata a prendere Minos sottobraccio, del tutto incurante del fatto che si fosse apertamente lamentato per la mancanza di rispetto degli allievi nei confronti  dei loro maestri; lo aveva lasciato borbottare per un po' finchè non doveva essersi stancato limitandosi ogni tanto a lanciarle qualche strana occhiata, da lei ignorata mentre se lo trascinava allegramente in giro, sia dentro al castello che fuori, dove solamente le loro impronte nella neve indicavano la loro presenza.
"Lo conosco a memoria questo posto, che sarà mai un po' di neve? E poi l'effetto del romanticismo dei castelli innevati è un classico... strano che tu non lo sappia."
La ragazza sospirò sentendo quelle parole.
"Lo so benissimo, ma ne ho visti davvero pochi! E poi l'effetto del romanticismo qui è guastato dal tuo muso lungo e le continue lamentele! Sarebbe tutto perfetto se stessi zitto e..."
Fu un movimento così rapido che Elise quasi non lo percepì; Minos si era mosso in modo fulmineo tanto che si rese conto che non si trovavano più sul sentiero di poco prima, ma leggermente più all'interno, all'ombra di uno dei giganteschi alberi che li riparava alla vista di eventuali curiosi. Elise perse completamente la parola nel momento in cui si trovò a fissare lo sguardo di Minos da una distanza fin troppo ravvicinata, ma per quanto volesse provarci, non riuscì in alcun modo ad allontanarsi. Non sapeva nemmeno se volesse allontanarsi, in effetti, poi si rese conto che l'aveva letteralmente circondata in un abbraccio dalla morsa serrata. Le sfiorò le labbra con un dito in un primo momento, un lunghissimo momento che poteva essere anche durato ore tanto che quando la baciòm Elise percepì un sollievo infinito all'idea che quella piccola attesa fosse stata finalmente spezzata.
Quello che non si era aspettata era che non solo durasse così a lungo - non aveva modo di controllare il tempo, ma era ben certa che fosse durato per parecchio - ma anche che fosse così coinvolgente. Tutte le volte che aveva provato a immaginare la cosa, aveva sempre pensato sarebbe stato freddo e glaciale come Minos stesso, come la temperatura che li circondava. Invece se avesse potuto esprimersi, si sentiva avvolgere da fiamme roventi, ardenti forse quanto e più quelle presenti nei più profondi abissi infernali.
Non sta andando come avevo programmato...
Fu il pensiero che la scalfì dopo, quando quel contatto finì pur rimanendo  rannicchiata in quell'abbraccio, sentendo che le accarezzava i capelli e le diceva qualcosa anche se non capiva cosa. A sconvolgerla oltre all'effetto di quel bacio, era proprio la certezza di non averlo fatto per quella stupida scommessa che aveva fatto tempo prima; in quel caso era certa che avrebbe mantenuto lei il controllo di tutto, invece... gli aveva eduto come se fosse stata la cosa più naturale del mondo e anche le guance rosse non avevano nulla a che fare col gelo che continuava a imperversare. Con un sospiro si abbandonò completamente contro di lui, tutto sommato per niente dispiaciuta di quello che stava sentendo.








Note:


Buongiorno a tutti e ben ritrovati :D il capitolo credo sia più corto del previsto perchè... eh niente in verità succedevano altre cose, ma ho preferito spezzare sul finale perchè... beh perchè si :D
E NESSUNO MI DICE NIENTE DI QUEI DUE?! nd aiacos che fa tanto d'occhi sul finale e poi sghignazza
eh fattelo dire da minos, caro :P
ho ricevuto commenti contrastanti sul finale, dico solo che a me sembrava proprio ora(considerato che si è scritto da solo quel pezzo LOL io stavo virando da un'altra parte, ma ha preso vita u.u e quindi.
Fheng Poh Poh. O Fei Lian?Da brava stella incerta ci sarà l'incertezza fino all'ultimo momento(Minos NON apprezza questa cosa ma è impegnato in qualcosa di meno incerto, e quindi sta zitto XD) ma sono curiosa di sapere voi cosa ne pensate. Quale dei due?
Vi chiederete perchè due scelte, a parte io che adoro farli impazzire. Semplice, perchè sono praticamente uno la versione dell'altra XD non propriamente identici ovviamente, però ci sono moltissime somiglianze..
Sul finale ho anche rilasciato un piccolo indizio(intendo nell'ultimo pezzo della storia) di qualcosa o qualcuno, chissà se l'avete notato.
Ci vediamo al prossimo capitolo :D



STardust 94: eccoci qui, Complimenti per recensire a quell'ora quando io probabilmente non riuscirei neppure a tenere un occhio aperto XDD comunque si ci avevi preso e sempre si, Minos è proprio simpy quando ci si mette. Tipo in questo capitolo, almeno credo LOL sono curiosa di sentire cosa mi dirai e grazie un sacco della fanart, è bellissima ma già lo sai  *__*

   
 
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