Beatitudine
Beatitudine
Ogni volta che Ryoken lo
toccava, per Yusaku era impossibile nascondere un sorriso di
beatitudine che prontamente gli incurvava le labbra.
C'era qualcosa, nel modo
in cui Ryoken tracciava linee immaginarie coi polpastrelli sulla sua
epidermide, che trasportava con garbo l'anima di Yusaku altrove, verso
un'altra dimensione.
Ancora più
bello e intimo era il momento in cui Ryoken, quel sorriso, lo divorava
con le proprie labbra, per poi lasciarlo andare, dargli il tempo di
riformarsi e divorarlo un'altra volta ancora.
«Odio
il contatto fisico. Ma con te è diverso. Con te non riesco a
farne a meno».
Ryoken
lo baciò ancora.
«E
io non posso fare a meno di te».
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