...
Passò
esattamente una settimana
da quel giorno, la Revenge navigava verso la prossima isola che a detta
di Barbanera sarebbe stata una sorpresa per tutti, era un luogo
meraviglioso dove era praticamente impossibile succedesse qualcosa di
brutto, pochi erano i pirati che lo conoscevano ed essendoci una sorta
di magia che riempiva quel posto nessuno mai osava mancargli di
rispetto, era come una zona di pace rispettata da tutti.
Mentre l'equipaggio lavorava sul ponte impaziente di arrivare una voce
richiamò la loro attenzione, si voltarono scoprendo poi che
era
quella del capitano Bonnet, salito sul cesto di vedetta sembrava stesse
per tenere un discorso.
<< Ehm-ehm...Posso avere la vostra attenzione per un
momento. >>
Alcuni uomini posarono a terra ciò che avevano in mano,
altri si
fermarono da ciò che stavano facendo senza mai distogliere
lo
sguardo.
<< Molto bene, grazie. Sapete dov'è Ed...oh
eccolo
lì perfetto >> arrossì ma
fortunatamente nessuno
poteva vederlo.
<< Che cazzo sta succedendo? >>
domandò avvicinandosi agli altri Barbanera.
<< Non vorrà buttarsi? >> chiese
guardando uno di loro poi rivolse di nuovo lo sguardo al pirata
gentiluomo.
<< Stede! Non starai pensando di buttarti!?
>>
<< No tesoro, devo solo...dire una cosa >>
urlò di rimando.
<< Cosa hai detto? >> gridò in
risposta Edward che non aveva sentito niente.
<< Forse ho scelto il posto sbagliato >>
mormorò tra
sé il biondo, poi si affacciò decidendo di usare
tutto il
fiato che aveva nei polmoni.
<< Ho detto che devo dire una cosa! >>
Roach ridacchiò sgomitando lo Svedese.
<< Lo ha chiamato tesoro >> i due presero a
ridacchiare
distraendo gli altri, vociare che finì quando Barbanera
lanciò loro uno sguardo omicida.
<< Bene ora che siete tutti qui posso cominciare
>> disse
ad alta voce prendendo l'ennesimo respiro di incoraggiamento.
<< Cristo fatemi sedere >>
borbottò il primo
ufficiale cercando una cassa o qualcosa su cui appoggiarsi, Lucius
ridacchiò aiutandolo.
Stede cominciò il suo discorso.
<< Avrei dovuto farlo molti giorni fa ma come sapete
anche voi
è successo qualcosa di molto triste per tutti e non era il
caso,
avevo fatto una scommessa con il mio co-capitano, ho perso e ho
intenzione di mantenere la parola. >>
Edward sbiancò.
<< Non posso crederci. >>
I ragazzi cominciarono a borbottare tra loro incuriositi da quella
novità.
<< Shh così non sentiamo niente!
>> urlò Lucius.
<< Stede non c'è bisogno che tu lo faccia!
>> disse
ad alta voce Barbanera incontrando lo sguardo di Bonnet che gli sorrise.
<< Invece sì Edward, lascialo pure fare
>>
ghignò lo scriba e tutti seguirono il suo entusiasmo
battendo le
mani e incoraggiando il loro capitano, quando le urla si calmarono
Stede colto da una nuova forma di coraggio riprese.
<< Avrei dovuto salire qui e dire che sono profondamente
geloso... >> confessò stringendo la ringhiera.
<< Ohh >> fu l'eco di tutti.
<< Il che è vero, io sono geloso di quello
splendido uomo
che è laggiù in mezzo a voi, questo
perché sono
follemente innamorato di lui, ti amo Edward Teach e sono stato uno
stupido per tutto il tempo, mi sono comportato in maniera infantile
perché non sopportavo l'idea che qualcuno potesse portarti
via
da me. Che io sia pazzo di lui lo sapete già da tempo, molti
di
voi lo avevano capito anche da prima che lo confessassi quel giorno
davanti a tutti, ma quello che nessuno sa è che Edward
è
stato il primo uomo che ho baciato, a dire il vero è stato
il
primo di molte altre cose... >> disse spostando lo
sguardo poi
tornò a guardare loro, in particolar modo gli occhi scuri
che
conosceva tanto bene e continuò.
<< Ma soprattutto è stata la prima persona di
cui io mi
sia veramente innamorato, è così, sono un uomo
adulto
che in vita sua non aveva mai conosciuto l'amore fino a quando un
pirata vestito di pelle e dal cuore buono mi ha travolto lasciandomi
frastornato e confuso a chiedermi che cosa fosse quel calore che
provavo tutte le volte che mi stava accanto. E adesso sono qui non solo
per chiederti perdono per non essermene accorto prima ma per
prometterti
che mai più ti lascerò andare. Quindi a questo
punto non
mi resta che chiedertelo, Edward Teach detto Barbanera vorresti essere
il mio fidanzato da adesso fino ai giorni che ci restano e lasciarti
amare da me come meriti, forse in modo goffo e a volte infantile, ma
sincero come mai prima. Lo vuoi Ed? >>
La ciurma era silenziosa, tutti fissavano i due capitani senza emettere
un fiato, Barbanera teneva i pugni stretti, il suo viso era teso,
scosso da
piccoli tremiti, gli occhi arricciati nel tentativo di non far scendere
le lacrime, sembrava arrabbiato.
<< Bonnet vieni giù di lì
>> urlò.
Il pirata biondo deglutì tornando serio, forse aveva
esagerato e
adesso Edward era di nuovo arrabbiato con lui, iniziò la sua
discesa e titubante si avvicinò con passo lento senza
smettere di
guardarlo negli occhi.
A quel punto l'espressione dura si sciolse lasciando il posto ad un
pianto liberatorio, abbassò la testa e i lunghi capelli
grigi
gli ricaddero verso il basso, le lacrime solcavano il suo bel naso
finendo in piccole goccioline umide sul pavimento di legno.
<< Ed? >> mosse qualche passo preoccupato
verso di lui.
<< Sei un piccolo stronzo, bastardo e imbecille e io ti
amo
così tanto >> mugugnò per poi
lanciarsi tra le sue
braccia, Stede sorrise sentendosi più sollevato e lo
strinse,
gli baciò la nuca chiudendo gli occhi e respirando
quell'odore
che era solamente suo, salsedine e tabacco.
La ciurma si era stretta intorno a loro, alcuni piagnucolavano
commossi, altri battevano le mani e sorridevano felici di vedere
finalmente quei due insieme senza più liti, segreti o bugie,
Lucius che si era seduto vicino a Izzy posò la testa sulla
sua
spalla beccandosi un'occhiataccia, la spostò subito
leggermente
ferito ma presto il primo ufficiale andò a stringere la sua
mano, il giovane si voltò a guardarlo sorpreso trovandolo
con le
guance rosse e un mezzo sorriso imbarazzato, Lucius sorrise di rimando
stringendola a sua volta.
<< E comunque sì accetto, voglio essere il tuo
fidanzato
per il resto della mia vita >> disse Edward tra le
lacrime, i
ragazzi applaudirono urlando felici e in un moto di gioia sollevarono
entrambi inneggiando canti marinareschi, ci furono poi lunghi
festeggiamenti che andarono avanti fino a notte fonda.
Il primo ufficiale si ritirò nella sua vecchia cabina quando
ancora le risa e i canti erano nel pieno della vivacità,
quella
gente sembrava non stancarsi mai, sbuffò sedendosi sul
letto, si
tolse la cravatta e l'anello che vi teneva legato scivolò a
terra richiamando la sua attenzione, lo raccolse rigirandoselo tra le
dita e guardandolo attentamente quando un bussare alla porta lo
distrasse dai suoi pensieri.
<< Avanti. >>
Una testolina castana che conosceva bene fece capolino, due occhi
azzurri come il cielo lo scrutarono, lui strinse l'anello nel pugno e
si alzò in piedi sentendo un'improvvisa vertigine, il cuore
gli
batteva forte e quel pezzo di metallo nella sua mano sembrava aver
preso a bruciare.
<< Spriggs pensi di rimanere lì impalato per
tutta la notte? >>
Lucius entrò completamente chiudendosi la porta alle spalle,
sorrise avvicinandosi all'uomo più grande.
<< Sempre così carino, finirò per
abituarmici
>> disse ironicamente ma quella volta Izzy non rispose,
sembrava pensieroso.
<< Ehi...qualcosa non va? >>
domandò il ragazzo.
<< Senti Spriggs >> iniziò
improvvisamente guardandolo.
<< Io non so come cazzo ci si comporta in questi casi, ma
potrei avere la tua mano? >>
Lucius sbatté più volte le palpebre.
<< In che senso? >> domandò, il
primo ufficiale lo guardò stranito e vagamente irritato.
<< Dammi la mano >> ripeté
allungando la sua con il palmo aperto verso l'alto.
<< Oh... >> lo scriba obbedì
facendo come gli era
stato chiesto, vide diversi colori mutare sul volto di Izzy, qualche
lieve gocciolina di sudore imperlava la sua fronte, sospirò
più volte prima di schiarirsi la voce, sollevò il
pugno che
teneva chiuso aprendolo e tra il pollice e l'indice faceva bella mostra
di sé un anello che senza esitare troppo fece scivolare
nell'anulare del giovane lasciandolo a bocca aperta.
Faticava a pensare, respirare, la lingua anzi tutta la sua bocca era
secca e il battito cardiaco gli rimbombava persino nelle orecchie, la
sua mente era completamente vuota non aspettandosi minimamente un
risvolto simile.
Izzy arricciò le sopracciglia, si sentiva quasi sollevato da
quell'improvvisa reazione di mutismo.
<< Prima che tu faccia domande stupide questo anello fa
parte di
un tesoro che trovai parecchi anni fa, era il mio primo bottino e vista
l'importanza che aveva me lo legai al collo con l'intento di donarlo
solo a qualcuno per cui ne valesse davvero la pena. Pensavo fosse
Edward quella persona, eravamo buoni amici e...Ad ogni modo mi sono
reso conto che non era lui quella persona, non ero importante allo
stesso modo così me lo sono tenuto addosso finendo quasi per
dimenticarmi del suo significato. >>
Si schiarì la voce di nuovo.
<< Poi sei arrivato tu e questo stupido anello mi
è
scivolato dal collo, è stato in quell'istante che mi sono
ricordato delle mie parole e dire che in questi anni l'ho tolto e
rimesso ogni fottuta volta in cui mi vestivo, ma lo avevo cominciato a
trattare come un pezzo di arredamento, almeno fino a ora
>>
confessò sollevando lo sguardo su quegli occhi azzurrissimi.
Il primo ufficiale si aspettava di essere travolto da una valanga di
parole o domande, ma Lucius era troppo sconvolto per parlare, gli prese
il volto tra le mani e lo baciò schiacciandolo poi contro la
parete, Izzy mugolò in quel bacio profondo che mai si erano
scambiati, si baciarono a lungo fino a quando il giovane non
esaurì il fiato, si staccò ansimando ma rimanendo
a pochi
centimetri dal quel viso ispido, dalle labbra lucide e gli occhi
languidi.
<< Spriggs cazzo... >> ansimò.
<< Tu ti rendi conto che mi mancano due dita dei piedi e
non ho la tua età? >>
Lucius socchiuse le palpebre con un espressione simile ad un gatto
intento a fare le fusa.
<< E' bellissimo Izzy, lo adoro >>
soffiò premendo i palmi delle mani su quel petto forte.
<< Ti...piace sul serio? >>
Annuì abbassando il viso, un ciuffo di capelli castani
sfiorò la fronte del primo ufficiale.
<< Uhm...bene. Un'ultima cosa, non è
più necessario
che tu, che noi nascondiamo questa...quello che c'è tra noi,
scordati che io faccia una scenata come quella di Bonnet ma puoi dirlo
ai tuoi amici o non lo so ma, puoi essere esplicito ecco.
>>
Cazzo quanto era difficile pensò tra sé, Lucius
ridacchiò intenerito da quella scena, era tutto nuovo per
lui ma
almeno ci stava provando.
<< Sono davvero felice di questo Izzy, vedo quanto ti
stai
impegnando e sai, l'anello sarebbe stato sufficiente a tenermi zitto un
altro po' >> disse ridacchiando.
<< Gli altri impazziranno e crederanno mi sia inventato
tutto. >>
<< Bè cazzi loro, almeno non mi romperanno le
scatole >> sbuffò spostando lo sguardo.
<< Pete comunque lo sa già. >>
Quella frase attirò di nuovo l'attenzione del più
grande su di lui.
<< Non i dettagli ma a lui dovevo una spiegazione.
>>
Izzy annuì.
<< Sì capisco, strano non abbia ancora provato
ad uccidermi. >>
<< Amare qualcuno significa anche lasciarlo andare
>> spiegò Lucius con un sorriso leggero.
<< Stronzate >> sbuffò Izzy.
<< Io non ti lascerei andare così facilmente
>>
sbottò senza nemmeno rendersene conto, il giovane
spalancò gli occhi chiari.
<< Stai dicendo che... >>
<< No io non ho detto niente, e ora levati, voglio
riposare >> disse spingendolo appena.
<< Ti spiace se resto vicino a te >>
domandò Lucius cantilenando un po' la voce.
<< In silenzio? >> chiese Izzy sedendosi
sul letto, il giovane annuì.
<< Allora va bene >> rispose l'altro.
...
Il tappeto di stelle sopra
di loro era
come una grande coperta blu che ricopriva i loro corpi, il clima era
mite, perfetto per rimanere sdraiati sull'erba di quell'alta collina
senza avere freddo, il mare luccicava all'orizzonte mentre la Revenge
dondolava placida cullata dalle lievi onde.
<< Quella si chiama Stede >> disse Edward
allungando il
braccio, con l'indice indicava una stella molto luminosa,
più
grande e bella di tutte le alte.
<< Te lo stai inventando >> rispose il
pirata biondo ridacchiando, voltandosi poi verso di lui.
<< Affatto, è la verità
>> ribatté
l'altro, Stede allora si girò d'un fianco, infilando le mani
chiuse a preghiera sotto la sua testa a mo di cuscino.
<< Ah sì? Allora vediamo... >>
cercò con lo
sguardo tra tutti quei puntini luminosi il più adatto ma
nessuno
sembrava essere all'altezza di quell'uomo meraviglioso che amava
così tanto, poi finalmente posò gli occhi su
quella
giusta.
<< Quella! >> gridò quasi
allungando il braccio.
<< Piccolo quella è la luna >>
disse ridacchiando
Edward, aveva preso l'abitudine di chiamarlo così di tanto
in
tanto e a Stede piaceva da morire.
<< Appunto >> rispose attirando
l'attenzione del suo compagno che voltò il viso verso di lui.
<< Quindi io sarei la fottuta luna? >> rise.
<< Perché ridi? >>
domandò mettendo il broncio.
<< Non so se prenderlo esattamente come un complimento,
se mi stai dicendo sottilmente che sono lunatico... >>
A quel punto il pirata gentiluomo si tirò su mettendosi
seduto a cavalcioni su di lui.
<< Ed ecco il mio sole >> disse Edward
vedendo coperta la
luna dalla testa di Stede, i raggi bianchi gli contornavano i capelli
dandogli una sfumatura quasi argentata, era bellissimo, così
tanto da mozzare il fiato e sembrare una creatura mistica, gli
sfiorò il viso con le dita non riuscendo ancora a credere
che
dopo tutta quella sofferenza e pianti fosse lì tra le sue
braccia.
<< La luna governa il mare come tu fai con il mio cuore.
>>
<< Oh questo sì che è sdolcinato
Bonnet >> lo
prese in giro accarezzandogli quel bel ciuffo biondo che adorava tanto.
<< Stammi a sentire Edward, prima che arrivassi tu ero
sempre
in tempesta, non sapevo dove andare o cosa fare, non riuscivo ad
ascoltare il mio cuore perché era sempre macchiato dalla
paura
di fallire, ma da quando ho conosciuto te mi basta averti vicino
perché tutto torni al suo posto >> prese la
sua mano e
baciò l'indice dove stava l'anello con la pietra rossa.
<< Il problema è quando sei lontano, prendo
decisioni
stupide senza di te, ma ci sto lavorando >> disse un po'
in imbarazzo.
<< Stede sappi che non sarò mai troppo
lontano, qualunque
cosa accada raggiungimi o aspettami...Non ti lascerò mai
solo.
>>
Il pirata gentiluomo sorrise deglutendo il magone che sentiva
stringergli la gola.
<< Lo so amore >> disse con un fil di voce,
gli occhi di
Barbanera si addolcirono ulteriormente diventando lucidi, non riusciva
a resistere quando lo chiamava così, si alzò per
baciarlo
poi rivoltò le posizioni, ora era Stede sdraiato sulla
schiena e
lui si appoggiò al suo petto con le mani tenendo il viso
sollevato per guardarlo.
<< E così il temibile pirata si
innamorò della fanciulla... >>
<< Io sarei la fanciulla Edward? >>
domandò
ridacchiando e spostandogli una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
<< No ma in quel racconto è così
>> rispose annuendo.
<< E' vero, quella storia finisce anche con il pirata che
finisce in prigione se non ricordo male >>
<< La ragazza però lo aspetta per tutta la
vita vero?
>> domandò Ed già scontento di quel
finale.
<< In realtà no, lei si sposa con un altro.
>>
<< Oh ma che cazzo Stede! >>
brontolò sdraiandosi su quel tappeto erboso facendo ridere
il suo compagno.
<< Le tue storie fanno schifo >> mise il
broncio incrociando le braccia.
<< Nemmeno l'avessi scritta io! E poi tu volevi una
storia su i
pirati, la maggior parte di queste non finisce bene. >>
Barbanera rimase in silenzio con le sopracciglia corrugate e un'aria
pensosa.
<< Ed? >> lo stuzzicò Stede con
un filetto d'erba
prima di ritrovarsi di nuovo schiena a terra fronteggiato dall'uomo che
amava.
<< Se ti sposi con un altro ti ammazzo. >>
<< E' una minaccia signor Barbanera? >>
<< Ovviamente >> rispose serio ma nel viso
del pirata
biondo c'era un sorriso pieno di ilarità, gli
scostò di
nuovo i capelli dal viso.
<< Sappi che sono molto spaventato, ma sai se tu finissi
malauguratamente per essere catturato io prenderei la mia spada, mi
arrampicherei a mani nude sulla torre fino a raggiungere la tua cella,
taglierei le sbarre in qualche modo e ti porterei via di lì
saltando su una carrozza. >>
Mentre raccontava questo gli aveva preso il mento con le dita, di modo
che i loro occhi fossero di fronte, gli accarezzava con l'indice quella
barba grigia che Edward aveva deciso di non far crescere più
di
tanto.
<< Quanto è alta la torre? >>
domandò Barbanera.
<< Molto >> rispose Stede socchiudendo le
palpebre, il suo sguardo era così perso e innamorato.
<< Allora è pericoloso saltare
>> constatò
Edward senza rendersi conto che il suo compagno si era avvicinato
ulteriormente e gli stava guardando le labbra.
<< Non importa sopravviveremo >> disse
distratto, ormai troppo preso dall'uomo che aveva davanti.
<< E poi come faresti a...- >>
<< Shh >> lo zittì Stede
avvicinando le labbra fino a che non furono a un soffio di distanza.
<< Ma le sbarre...- >> insistette Barbanera
<< Shh baciami adesso, baciami >>
sussurrò
impaziente, non gli importava più di sbarre, prigioni o
castelli, desiderava solo le labbra di Edward sulle sue e le ottenne,
si scambiarono un lungo e appassionato bacio sotto i raggi di quella
splendida luna piena, quando si staccarono entrambi sorridevano
guardandosi con gli occhi pieni di amore.
Barbanera sbadigliò sfregandosi gli occhi.
<< Sei stanco tesoro. >>
Lui annuì.
<< Dormiamo allora >> disse Stede
accarezzandogli i capelli.
<< Mi racconti una storia per aiutarmi a dormire?
>>
domandò guardandolo con due occhietti colmi di sonno, il
pirata
gentiluomo si intenerì.
<< Certo >> rispose.
<< Però una che finisce bene >>
ribatté Edward.
<< Ce n'è una che preferisci? >>
gli chiese Stede.
<< Quella del ranocchio e la principessa. >>
<< Mmm quella è molto bella sì,
sdraiati che prendo la coperta. >>
Barbanera obbedì rannicchiandosi mentre il suo compagno si
alzò per andare a prendere quella bella coperta sottile che
avevano appoggiato ad un albero, quando tornò indietro Stede
si
meravigliò di quanto quell'uomo che era considerato il
terrore
dei mari da tutti sembrasse così piccolo e indifeso in
quella
posizione.
<< Eccomi qui >> disse mentre lo avvolgeva
con quella calda
stoffa, gliela rimboccò sdraiandosi poi accanto a lui e
prendendolo tra le braccia, Barbanera appoggiò la testa sul
suo
petto.
<< Allora cominciamo, in un regno molto...-
>>
<< Non iniziava così, devi dire c'era una
volta. >>
<< Oh giusto. >>
Edward sbadiglio chiudendo gli occhietti sereno.
<< C'era una volta... >>
La storia proseguì non senza interruzioni.
<< Ma perché la strega ha trasformato quel
tipo in un
ranocchio se non aveva fatto niente di male? >>
domandò
aprendo un occhio, Stede gli accarezzò i capelli.
<< Perché era cattiva >> rispose
pazientemente.
<< E la rana come faceva a parlare come noi, voglio dire
se fosse possibile anche tutte le altre potrebbero. >>
<< Amore è magica ecco perché
può, chiudi gli occhi adesso e lasciami continuare.
>>
Edward obbedì per i successivi cinque minuti almeno.
<< Ma dai vuoi farmi credere che davanti a una rana
parlante una
ragazza non si spaventerebbe? >> domandò
ridacchiando,
Stede sollevò pazientemente gli occhi al cielo.
<< Certo che si è spaventata tesoro ma poi ha
capito che non era un ranocchio cattivo. >>
<< Oh giusto >> rispose riappoggiandosi al
suo petto, il
biondo continuò speranzoso di riuscire finalmente ad andare
avanti.
<< E quando l'orologio...- >>
Barbanera sollevò nuovamente l'indice.
<< Ed giuro che se mi interrompi ancora te la racconti da
solo la
storia >> sbottò leggermente spazientito ma
anche
parecchio divertito da quelle interruzioni così infantili ma
tremendamenti tenere.
<< L'ultima cosa giuro >>
mormorò Edward sollevando il viso e guardandolo con gli
occhioni.
<< E va bene amore dimmi. >>
Sorrise Edward ponendo la sua domanda e accoccolandosi poi tra quelle
belle braccia che lo facevano sentire al sicuro, sorrideva mentre
ascoltava la voce dell'uomo che amava narrargli di quelle peripezie
inventate che gli piacevano tanto, se lo avrebbe interrotto ancora?
Sicuramente sì, le sue curiosità erano genuine ma
ancora
di più gli piacevano gli epiteti con cui lo nominava Stede
quando gli rispondeva, amore, tesoro, dolcezza, erano musica per le
orecchie di Ed che per una vita intera avevano sentito solo parole
brutte, adesso la musica era cambiata, il suo intero essere veniva
coccolato da quella creatura meravigliosa che era Stede Bonnet, il
pirata gentiluomo per tutti, l'uomo del suo cuore solo per lui.
...
Sul ponte della Revenge la
maggior parte
dell'equipaggio dormiva beato, chi sulle amache, chi invece nelle
cabine a loro destinate, gli unici svegli erano Ivan che era stato
messo di guardia e Buttons che insieme ad Olivia si godeva un meritato
bagno di luna piena.
<< Disturbo? >> disse una voce dietro di
lui.
Buttons si voltò e vide che si trattava del giovane scriba.
<< Dimmi ragazzo, ma ti prego di fare in fretta
perché
stiamo facendo una cosa importante >> poi gli rivolse
un'occhiata
curiosa, infatti Lucius era a torso nudo, indossava solo i suoi soliti
pantaloni e le scarpe.
<< E' proprio per questo che sono qui, mi chiedevo se
potevo unirmi a te. >>
Olivia cinguettò
<< A voi >> si corresse il giovane
corrugando le sopracciglia.
<< Oh curioso, hai capito anche tu i benefici che
può dare
lasciarsi baciare dalla luna? >> domandò
Buttons.
<< A dire il vero tempo fa ho fatto una promessa, quando
ero
ancora prigioniero... >> guardò l'anello che
portava al
dito, luccicava sotto quella bella luce chiara, sorrise.
<< E sono qui per mantenerla >> concluse.
<< Ma se vuoi puoi raccontarmeli tu > disse poi.
Buttons gli rivolse uno sguardo condiscendete.
<< Magari dopo, ora fa come dico. >>
<< Apri le braccia così >> e
fece il gesto, Lucius lo imitò.
<< Chiudi gli occhi e lascia entrare tutta l'energia
della luna in te. >>
Il giovane apparve confuso ma fece come gli era stato detto, davanti
alle sue palpebre chiuse si susseguirono una serie di immagini, tutto
quello che era accaduto nell'ultimo periodo, molte delle cose erano
terrificanti e le doveva ancora superare ma aveva accanto a
sé
una vera famiglia, fatta di persone a volte un po' strane ma pronte a
tutto pur di guardarsi le spalle a vicenda, sulla Revenge l'amore aveva
finalmente trionfato e ora non restava a tutti che godersi il viaggio.
Fine
Note:
Grazie a chi è arrivato fin qui, spero che la storia vi sia
piaciuta, a me mancherà tanto la mia bambina ma sono felice
di
poter scrivere la parola fine perché questa era una sfida
personale con me stessa. Un grazie particolare va a genius_undercover per
avermi ispirata in uno dei nostri scleri a un Edward logorroico che
riempie di domande Stede invece di dormire, quindi il merito della
penultima scena di questo capitolo è tutto tuo tesoro, e
naturalmente spero che questa piccola avventura ti sia piaciuta, che ti
abbia fatta almeno un po' sorridere ed emozionare, ti si vuole un mondo
di bene.
Mi dileguo per ora, sì è una minaccia XD No
scherzo
nessuna minaccia, ma tornerò davvero perché non
sono
ancora stanca di scrivere a proposito di questi pirati adorabili e
strampalati, un salutissimo.
Ineffable.