Note
alla storia: allora, questa drabble
è idealmente collocata, nella
sua parte finale, durante la partita contro la Inarizaki, quando Kita
rientra
in campo per la seconda volta verso la fine del terzo set (chap. 283,
ep.
4x23). Kita vede in Daichi un giocatore a lui affine: il capitano
silenzioso,
che poco ha a che vedere con la squadra di fenomeni in cui si trova, la
cui
specialità è la difesa e che è
lì per guardare le spalle agli altri e tenerli
in riga. Ed è quello che Daichi è e si sente per
la maggior parte del tempo: il
giocatore che segna poco, nonostante sia uno schiacciatore, che come
dice lui
stesso a Kageyama e Hinata non ha alcun talento particolare, ma
può offrire
loro delle solide fondamenta (partita contro la Johzenji, ep. 2x15,
chap. 110),
e che, come commentano i giocatori della Johzenji dopo la sconfitta,
nessuno
nota ma tiene insieme tutta la squadra con le sue ricezioni (a questo
proposito, a definirlo noioso è il loro
capitano, Terushima Yūji
– e io potrei shippare lui e Daichi per
questa sola battuta, sì).
Ma durante quel momento specifico della partita contro
l’Inarizaki, Daichi dice
proprio che ha passato tutto il tempo a pensare a cose inutili, eppure
lui è lì
come tutti gli altri per segnare, non solo per difendere e tenerli
sotto
controllo, e così schiaccia dalla seconda linea durante
l’attacco
sincronizzato. E Kita, che sa bene come non abbia mai segnato da quella
posizione, che sia quasi sciocco per lui lasciare la difesa, che
è quello che
sa fare meglio, per tentare un pallone forse oltre le sue
capacità, sottovaluta
l’attacco e non riesce a ricevere la schiacciata di Daichi,
che riporta in
parità il Karasuno. Il titolo fa riferimento alla frase che
Daichi ripete spesso,
“We'll never win if we don't believe we can”,
e all'aver dovuto essere
lui il primo a realizzare di essere lì per segnare a sua
volta e riuscire
davvero a uscire dal suo “silenzio” (che ha quasi
funzionato da esca, prendendo
in contropiede gli avversari), e credere di poter segnare;
e solo allora, vedendolo
giocare nella partita successiva, pure Kita arriverà a concordare
che Daichi è anche
un "vero" schiacciatore, la difesa non è la sua unica arma.
Niente,
pappardella lunghissima per dire che al
prompt silenzio non ho potuto
che scrivere di Daichi e di questo momento che è tra i miei
preferiti (come
tutti i momenti di Daichi, ma shhh). Non so, Daichi
è in assoluto il mio
personaggio preferito di Haikyuu (e insomma, li amo tutti, ma lui
è proprio
fuori da qualsiasi classifica), e volevo dedicare qualcosa a lui, prima
o
poi.
Spero che
la drabble vi sia piaciuta.
spoiler
alert!: se non
volete sapere proprio nulla sul manga, non proseguite la lettura
Ora posso
dirlo, anche se immagino si fosse capito dal titolo come sempre
originalissimo,
ma il filo conduttore della raccolta
è stato il character study (forse quando mi
sentirò più sicura nel fandom
sperimenterò di più!) di personaggi che dopo la
scuola lasciano la pallavolo,
eppure, come dice quella meraviglia di capitolo che è
"Winner and losers”,
anche loro ci sono stati, anche loro hanno giocato per un
po’.
Infine, un
grazie alle mie compagne di squadra, Bessie e saint oleander (💙),
e alle nostre avversarie: è stato divertente lanciarsi in
questi primi
tentativi nel fandom insieme a voi!
Grazie
ancora per la lettura a chiunque sia passato di qui. E come sempre,
forza
Adlers! 💙