Years.
Sette anni
sono tanti, ma non bastano mai per chi vorrebbe che alcuni momenti
durassero in eterno. Matt avrebbe voluto questo, anche se purtroppo si
sa che niente è per sempre.
Aveva la
sensazione che presto Mello se ne sarebbe andato e che tutto quello che
avevano costruito in sette anni si sarebbe dissolto nel nulla. Sarebbe
rimasto solo un ricordo, indelebile ma pur sempre un ricordo.
Se ne stava
seduto sotto l'ombra di un ciliegio nel cortile della Wammy's House a
cercare di non pensare, ma tutto era inutile, quella brutta sensazione
non lo abbandonava da qualche giorno e si era fatto piuttosto
silenzioso.
Neppure il
Game Boy riusciva a distrarlo da quei brutti pensieri. Solitamente gli
bastava accenderlo per entrare in sintonia col gioco e lasciare che la
tecnologia lo avvolgesse, facendogli vivere avventure che lo portavano
via dal mondo reale, ma quella volta era diverso.
Il pensiero
fisso che gli ronzava in testa riguardava sempre la stessa cosa, aveva
il terrore che presto Mello se ne sarebbe andato per la sua strada,
lasciandosi alle spalle Matt e con lui, i sette anni che avevano
passato insieme.
Inizialmente
la loro era un'amicizia, erano gelosi l'uno dell'altro ed il primo a
manifestarla era stato Mihael, con il passare del tempo poi si era
trasformata in qualcosa di più. Entrambi si erano resi conto
che il desiderio morboso che provavano l'uno nei confronti dell'altro
andava ben oltre l'amicizia e comprendeva anche il rapporto fisico.
Il primo bacio
che si erano scambiati era stato un gesto infantile, dettato
dall'istinto: Mello stava mangiato del cioccolato e si era sporcato le
labbra con essa, istintivamente Matt lo baciò, togliendo il
cioccolato dalla bocca dell'altro. Era durato poco e forse non poteva
definirsi neppure bacio ma... da quel momento cambiò tutto.
Quei baci furono più frequenti e a poco a poco divennero
meno casti.
Cominciarono
ad esplorarsi a vicenda, toccandosi e accarezzandosi, fino a quando non
compresero che quel momento di intimità che si ritagliavano
quando erano soli, era diventato indispensabile.
Non era solo
una cosa fisica ovviamente, era qualcosa di molto grande e molto
intenso; era indescrivibile a parole.
E adesso Matt,
pensando a tutto quel tempo e quelle esperienze condivise con Mello,
aveva paura che entro breve tempo sarebbero svanite, non sapeva come,
nè perchè, ma presto sarebbe accaduto.
"Ah, sei qui.
Finalmente, sono ore che ti cerco." Matt sussultò, non si
era accorto della presenza di Mello. Ormai accadeva spesso che lui lo
riportasse alla realtà, interrompendo momentaneamente i suoi
pensieri. Forse era un bene che lo facesse.
"Beh? Mi
spieghi che ci fai qui?" esclamò il biondino irritato dal
silenzio dell'amico che non si era nemmeno degnato di rivolgergli la
parola. Anche lui aveva notato che qualcosa non andava. Non era
più lo stesso da un po' di tempo.
"Mah, niente.
Pensavo." rispose Matt accendendosi una sigaretta a tempo record, aveva
bisogno di rilassare i nervi e solo così ci riusciva. La
nicotina era un'ancora di salvezza per lui, aveva bisogno di riempire i
polmoni con essa per calmarsi.
"La pianti di
farti paranoie?" Mail lo guardò stranito per qualche
istante, irritando ancor di più il compagno "E non guardarmi
con quella faccia da idiota, guarda che me ne sono accorto che sei
strano. Ora vorresti dirmi che cavolo ti passa per la testa?".
Come sempre il
tono di Mello pretendeva una risposta, che sarebbe arrivata anche se
avesse dovuto ottenerla con la forza.
Matt
continuava a guardarlo a bocca aperta, era rimasto perplesso dal fatto
che l'amico si fosse accorto del suo stato d'animo e di conseguenza si
era interessato a lui. Non che Mihael non avesse un cuore, ma in ogni
caso non mostrava mai interesse e non era solito informarsi su come si
sentiva qualcuno.
Decise
comunque di rispondergli, anche se vagamente. Non aveva voglia di
esporsi apertamente su quell'argomento, non voleva che Mello lo
considerasse uno stupido sentimentale.
"Tu come ti
sentiresti se avessi la certezza di perdere qualcuno di importante?" la
buttò lì, cercando di non far capire al biondino
che quella domanda riguardava quello che aveva in testa da giorni.
"Non
è carino rispondere con una domanda." disse il ragazzo
passandosi una mano fra i capelli con fare annoiato "E poi,
perchè mi chiedi una cosa tanto stupida?" Mail si
irrigidì, non era una domanda stupida, non lo era affatto.
Possibile che
Mello fosse sempre così cinico? Beh, era anche vero che non
poteva sapere che significato avesse per lui quella domanda, ma in ogni
caso non gli era piaciuto affatto come si era posto.
Gli rispose
tranquillamente, cercando di nascondere che l'aveva ferito.
"Oh beh,
curiosità. Allora?" Mello sbuffò, spesso non
comprendeva le domande fuori luogo che l'amico gli poneva. Volle
comunque accontentarlo, anche se dovette pensare un po' prima di
rispondere.
"Sicuramente
non starei a lagnarmi, perderei solo del tempo prezioso," fece una
pausa, poi riprese il discorso "che utilizzerei per passarlo con la
persona che so di non rivedere più." concluse con aria
scocciata, guardando Matt dritto negli occhi.
Cominciava a
comprendere perchè il compagno gli avesse posto quella
domanda, aveva capito i suoi timori e per questo provava un leggero
fastidio. In quegli ultimi giorni era rimasto sempre in disparte,
tenendo perennemente un'espressione pensosa e triste al contempo.
Aveva sprecato
tutto quel tempo a farsi assurde e inutili seghe mentali piuttosto che
passare le giornate assieme a lui. Alle volte era proprio stupido quel
ragazzo.
È
vero che Mihael gli aveva confidato di volersene andare
dall'orfanotrofio al compimento dei suoi quindici anni, ma non era un
buon motivo per crearsi tutte quelle paranoie.
Non se ne
sarebbe andato senza Matt, quello era certo e credeva lo sapesse anche
se non glielo aveva mai detto, pensava fosse palese. Mello non riusciva
a pensare ad un futuro senza l'altro, era troppo abituato ad averlo
intorno e poi, non avrebbe resistito un solo minuto alla mancanza di
quello schifosissimo odore di nicotina nell'aria.
Lo
infastidiva, ma allo stesso tempo si sentiva confortato
perchè sapeva dove si trovava Matt.
No, era
impensabile andarsene senza di lui, avrebbe dovuto saperlo.
Ritornò
alla realtà, rendendosi conto che il ragazzo seduto vicino a
lui non aveva ancora proferito parola, probabilmente anch'esso perso in
pensieri. Mello si avvicinò al suo volto, posando un bacio
sulle sue labbra che sapevano di sigaretta.
"Posso
ribadire il concetto? Smettila di farti paranoie, idiota! E
sì, questo è un ordine." esclamò
puntando un dito sul suo petto.
Dopo qualche
attimo di silenzio Mello riprese il discorso.
"Sì,
io me ne andrò presto da qui." Matt fece per rispondere, ma
il biondino non gli dette il tempo. Voleva evitare di ascoltare stupide
scenate senza senso da parte dell'altro che evidentemente, vista
l'espressione da ebete che troneggiava sul suo volto, non aveva capito
un tubo di quello che voleva far intendere Mello.
"E fammi
finire! Dicevo, me ne andrò da qui e tu, stupido che non sei
altro, verrai con me. Ti è chiaro adesso il concetto?" Matt
spalancò gli occhi, sorpreso da ciò che aveva
detto il compagno.
Mai si sarebbe
aspettato una cosa del genere, aveva sempre creduto che il loro
rapporto dovesse finire proprio dov'era cominciato e che una volta
fuori dalla Wammy's House, Mello si sarebbe lasciato tutto alle spalle.
Sapeva che
quel che avevano creato era importante anche per lui, ma non credeva lo
fosse a tal punto di portarlo avanti anche al di fuori
dell'orfanotrofio.
Mentalmente si
dette dell'idiota, tutti i pensieri di quegl'ultimi giorni erano stati
inutili, senza senso.
Mello aveva
ragione, aveva sprecato del tempo prezioso, del tempo che poteva
passare insieme a lui anzichè spenderlo a farsi stupide
paranoie. E se ne avesse parlato con lui tutto sarebbe finito in breve
tempo. Aveva pensato molte volte di farlo, ma non ne aveva avuto il
coraggio.
Ripensando
alle parole di Mello -che conoscendolo gli era costato molto dirle,
dato che lui detestava dire frasi tanto sentimentali- Matt sorrise. Era
un sorriso pieno di gratitudine.
"Ho davvero
sprecato del tempo prezioso." disse il ragazzo a voce bassa,
mortificato per aver fatto irritare il compagno.
"Oh
sì, e lo hai fatto a mie spese!" esclamò
alzandosi in piedi, trascinando l'altro con sè. Per giorni
Mello aveva dovuto sopportare i silenzi di Mail, tenendo a freno i suoi
istinti.
Per tutto quel
tempo aveva sentito l'impulso di avere un contatto fisico con lui,
aveva bisogno dei loro momenti di intimità, ma vedendo il
ragazzo con la testa altrove aveva voluto evitare.
"E non
azzardarti a protestare. Me lo devi Matt!" e chi protestava? Il rossino
era ben felice di assecondarlo, in fondo, anche a lui erano mancati
quei momenti.
Finalmente
Matt aveva riacquistato il suo solito modo di essere, le parole di
Mello lo avevano davvero reso felice. Adesso sapeva di non avere niente
di cui preoccuparsi, con quella frase gli aveva dimostrato quanto fosse
importante per lui. La sua felicità sarebbe rimasta tale per
molto tempo.
Presto Mello
se ne sarebbe andato a seguito della morte di L, senza mantenere la
promessa fatta a Matt, ma questa è un'altra storia.
[Fine.]
Note
dell'autrice:
Ebbene, questo
era l'ultimo capitolo della raccolta. Mi sono divertita molto a
scriverla e devo dire di esserci affezionata! *_*
Ringrazio
tutti coloro che hanno letto, in primis chi ha commentato, mi ha fatto
molto piacere!
E devo dire un
grazie speciale a Uchi,
la mia collega senza la quale non avrei mai partecipato alla BDT, ma
lei mi co ha trascinata e per questo la devo ringraziare un sacco [mi
raccomando, leggete anche le sue storie eh! Sono tutte nel nostro
account.]! <3
Alla prossima
allora.
See Ya,
Cami
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