Trentuno pezzi di un mosaico (noi)

di Kokus
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1mosaico
1. Occhi (pumpINK)



Yusaku sospirò sconsolato.
Si trovava nel camerino di un negozio d'abbigliamento con una semplicissima felpa nera tra le mani e una miriade di pensieri che gli vorticavano in testa.

Oltre la tendina del camerino c'era Ryoken.
E a pochi metri da Ryoken c'erano tre ragazze che si erano interessate a lui e cercavano in tutti i modi di catturare la sua attenzione.
Tre ragazze molto carine, per di più.

Yusaku indossò la felpa e si guardò allo specchio.
Un ragazzo qualunque con una felpa qualunque in un negozio qualunque.
Niente di speciale.
Aveva gli occhi lucidi.

Uscì dal camerino, talmente demoralizzato che non si sarebbe stupito di vedere Ryoken di spalle, magari intento a parlare con quelle ragazze, felice di essere coinvolto in qualcosa di più interessante.
Non stavano insieme — non ancora, almeno —, ma Yusaku voleva davvero costruire qualcosa di serio con lui, anche se era talmente insicuro che perfino situazioni del genere lo mandavano nel pallone.

Aveva lo sguardo basso, per questo non si rese conto di come Ryoken lo stesse divorando con gli occhi senza badare a nient'altro.
«Ti dona tantissimo».
Alzò lo sguardo e Ryoken era lì, che lo osservava
(ammirava)
con una punta di malizia riflessa nelle iridi azzurre.

Non aveva occhi che per lui e Yusaku avvertì le gote scaldarsi all'improvviso.
«Grazie…» sussurrò, abbassando nuovamente lo sguardo.
Poi si sentì afferrare e si lasciò scappare una mezza esclamazione di sorpresa, come le tre ragazze che ancora stavano cercando di catturare l'attenzione di Ryoken.
Quest'ultimo le osservò di sfuggita prima di trascinare Yusaku nel camerino, le mani poggiate sui suoi fianchi e le labbra desiderose di un contatto più intimo.

«Ryoken…!»
Cielo, cosa stava succedendo?
Era stato così improvviso che… che… gli piacque.
Gli piacque da morire.

Yusaku chiuse gli occhi e si lasciò completamente andare.
Ora andava tutto bene. 




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