Mai abbastanza

di blackjessamine
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Tematica: schierarsi o non schierarsi

Prompt stilistico: introspezione in terza persona

Lunghezza del racconto: da 90 a 100 parole



 

Silenzi



 

Lucy tace.

 

Taceva quando da bambina papà insisteva che fosse un altro Guaritore a visitarla, perché magari nuovi stimoli riescono a sbloccarle la magia, Audrey, non ci arrivi?

 

Taceva quando i suoi cugini piccoli tornavano da Hogwarts per Natale e la mamma prendeva a dire che alla Tana non ti ci porto, sarebbe solo una sofferenza, lo faccio per te.

 

Tace quando Molly le rinfaccia che quel divorzio forse non ci sarebbe stato, se Lucy fosse stata in grado di fare magie.

 

Lucy tace.

 

Nel silenzio, coltiva una pace stanca.

Non offrirà il suo sangue diluito come campo di battaglia.





 

 


 

Note: 

Da tanto tempo vorrei scrivere in maniera più approfondita di Percy e della sua famiglia. Ho tanto da dire ma inizio a pensare che non scriverò mai la storia giusta per parlarne, e allora tanto vale iniziare a scrivere quando mi capita l’occasione, e pazienza se qualcosa sarà dato per scontato.

Spero che anche senza troppo contesto la storia risulti chiara: immagino la vita adulta di Percy una continua lotta (più o meno interiore) per accettare una secondogenita Maganò (nata da una moglie babbana): da qui l’espressione del sangue diluito di Lucy, che non è sporco come quello dei Nati Babbani, ma neanche può considerarsi come quello della sorella. 

Lucy sceglie di non scegliere, di non schierarsi con uno o l’altro dei suoi genitori, rifiutando di accettare che la colpa delle loro liti possa appartenere a lei (anche qui, nella mia testa la sua è una presa di coscienza che ha un senso e arriva da un percorso lungo, non so quanto questo percorso abbia senso in una storia di 100 parole giuste, ma ci ho provato).
 





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