xLusty: Ma prego! Anche io quando torno da scuola vedo le ZoNami regnare
incontrastate nel fandom XD Un po’ di RuNami non guasta mai!
Invece Kokitsune è un pochino tarda (EH?! ndKokitsune) per capire certe
allusioni. Potrebbero dirle tranquillamente che la odiano e lei potrebbe capire
tutt’altro. Diciamo che è ingenua XD
La volpina (bau! ndKokitsune) è la sola a vedere Seraphiel per il fatto
che ho preso ispirazione a numerose testimonianze di persone che, in punto di
morte o scampate miracolosamente a essa, raccontavano di visioni divine o di
angeli (almeno, così ho sentito io O_o). Il canto invece è una cosa che sarà
nota verso fine fanfic. Il fatto che i Mugi capiscano Ko è per il fatto che sono
entrati nell’Arcipelago Sancta, dove ogni creatura comprende l’altra, senza
barriere di razza/specie.
Kokitsune ti avvertirà per certo XD
Con quei due le cose potrebbero degenerare MOLTO velocemente
XD
Kokitsune: -Parole sante!-
Kokitsune: -Il suo
canto?-
Rufy: -Eh? Di che
cosa? Con chi parlavi?-
Kokitsune: -Lo
vorrei sapere anch’io!-
Come per
assecondarla, il silenzio venne rotto da una voce bellissima. Di donna,
rilassante come il canto che avevano sentito quando erano giunti sull’isola.
Seraphiel: -… Il
canto della nostra Signora e Salvatrice-
Zoro: -Qualcuno ha
parlato!-
Kokitsune: -E’ il
serafino! E’ davanti a voi!-
Rufy: -Un
che?-
Robin: -Un serafino.
Un angelo molto potente. In genere, appaiono a persone in punta di
morte…-
Zoro: -L’avevo detto
che ci saremmo cacciati nei guai…-
Kokitsune: -…
Comunque, la creatura mi ha detto che questa è una prova e che noi ci troviamo
in Via Sacrificum…-
Zoro: -Non mi dice
nulla di buono, questo nome-
Sanji: -A proposito,
chissà perché si chiama cos…-
In quel momento, da
una delle tante strade, spuntarono come dal nulla parecchie frecce dirette verso
il cuoco. La volpe, come d’istinto, gli si parò davanti e venne colpita. La
punta delle armi le perforava la pelle, ma lei non si lamentava. Poi si accorse
con orrore che il suo corpo assorbiva le frecce. Uno degli aspetti della sua
trasformazione finale: non poteva essere ferita fisicamente.
Kokitsune: -Via
Sacrificum, la Via del Sacrificio. Quest’onore tocca a
me, non credete?-
Provarono quasi la
metà delle strade, incappando ovviamente in numerose altre trappole: Rufy
protesse Nami da dei pugnali provenienti dal cielo grazie al suo corpo di gomma,
Sanji allontanò Zoro da un muro che apparentemente, se toccato, trascinava a sé
il malcapitato e lo faceva sparire nel nulla. Alla fine riuscirono a cavarsela,
anche se feriti e sanguinanti.
Seraphiel: -Molto
bene-
Un altro lampo di
luce, e tutti si trovarono sulla Sunny. Era parecchio strano, ma a quanto pare
avevano superato la prova, perché il mare tremò: poco lontano, un’altra isola
stava emergendo dalle acque, bianca anch’essa. La nave, fatto ancora più strano,
partì da sola.
Franky: -Ma… Ma che
diavolo succede?!-
Nami: -C’è qualcosa…
C’è qualcosa sotto la nave!!!-
Un ruggito
potentissimo. Non erano stati né Kokitsune né Lucci, ma qualcosa di ben
peggiore. Il mare gorgogliò, e davanti alla Sunny si levò la testa di una bestia
enorme: il Leviatano, un enorme serpente dotato di scaglie durissime,
impenetrabili a cannoni o spade. Il mostro marino sibilò, la lingua scattava
fuori dalla bocca a intervalli regolari, ‘fiutava’ l’odore delle sue vittime. Si
girò verso la ciurma, impotente, le squame nere e lucide che brillavano al sole,
pronto all’attacco, quando qualcosa lo fermò. Era ancora il canto di donna. Il
Leviatano, obbediente, li trascinò fino a un’isola ben oltre quella che era
appena emersa: li portò in un luogo tetro, un’altra isola, ma nera. Non c’era
nessuna dolce musica ad accoglierli, ma una nebbia nella quale si celavano
demoni, che ridevano maligni al loro passaggio. La serpe si inabissò, sparendo
nei fondali.
Kokitsune: -Questa è
l’isola di Abaddon…-
Lucci: -Come fai a
saperlo?-
Kokitsune: -Non lo
so… E’ come se l’avessi sempre saputo…-
Gli occhi di lei si
illuminarono di un bagliore rossastro, tremava da capo a piedi. Due lunghi baffi
di fuoco azzurro le crebbero ai lati del naso. Diventò appena più grande, la
terza coda si era appena materializzata fra le altre due.
Kokitsune: -… E’ il
demone del frutto che ho mangiato! Non c’è altra spiegazione! Sento come di
conoscere questo posto… Di conoscere tutti i suoi segreti…-
Chopper: -Può
capitare, ma… Vuol dire che… Che il Frutto che hai ingerito proviene da
qui!-
Kokitsune: -I… I
miei genitori… Sarebbero arrivati qui?! O forse, qualcuno aveva già scritto il
mio destino… Da quando sono nata…-
Zoro: -Sempre così
filosofica oppure solo quando sei in punto di mor…-
Sanji gli impedì
appena in tempo di finire la parola, che Lucci si era girato con aria
interrogativa verso Kokitsune.
Kokitsune: -… In
punto di morbosa vena poetica-
Lucci: -… Se lo dici
tu-
Lei tirò un sospiro
di sollievo.
Stava già
abituandosi che presto sarebbe morta. Si preoccupava solo di non farlo sapere al
compagno.
Lucci: -Comunque,
come ti dicevo sulla nave… Potremmo fare qualcosa insieme. Ti va?-
Kokitsune: -Sì… Non
ci vedo nulla di male. Dopotutto, ho chiesto…-
Chopper: -… Un
viaggio pieno di risate…-
Disse la renna,
nascondendo una lacrima.
Kokitsune:
-Esattamente. Che ne dici se facciamo sentire ai demoni qui intorno che è meglio
non darci fastidio?-
Lucci: -Prima le
signore-
Kokitsune: -Che
galante. Hai preso lezioni dal biondino con il sopracciglio strano?-
*Sanji si ritira in
un angolino*
I due ruggirono.
Una fiammata li
avvolse entrambi, facendoli sparire. I Mugiwara, sbigottiti, non credevano ai
loro occhi.
Rufy: -Sono… SONO
STATI POLVERIZZATI!-
Robin: -No… Sembra
che siano appena stati portati da qualche altra parte, in quest’isola… Via
Purgatorium, la
Via della Purificazione dei peccatori… Non mi stupirei se anche
noi venissimo portati lì, ma sembra che sia una cosa tra loro due-
Intanto, Kokitsune e
Lucci erano stati portati al cospetto di un diavolo dalla testa umana,
animalesca, e il corpo di leone.
Kokitsune: -E’… E’
un angelo?!-
???: -Più
esattamente… Sono un angelo caduto. Come voi due. Io sono Valefor, il Duca
dell’Inferno. Il demone che comanda dieci legioni di diavoli-
Kokitsune: -Che… Che
cosa vuole?-
Valefor: -Tu devi
essere “l’agnello sacrificale”… Ho sentito parlare di te dalla nostra
Signora…-
Lucci: -Cosa vuoi
dire con questo?-
Valefor: -Sono fatti
tra la tua amichetta e Noi… Benvenuti nella Via Purgatorium, peccatori. Dovrete
espiare le vostre colpe, prima di andarvene di qui-
Lucci: -I nostri
peccati?!-
Valefor: -Io ti
conosco! Posso dire tranquillamente che sentirmi dire da te in questo modo
scandalizzato ‘peccati’ mi suona parecchio strano! Tu sei l’assassino della CP9!
Molte persone sono morte, GRAZIE a te…-
Kokitsune: -Lui è
pentito! Non è più come una volta!-
Valefor: -E tu,
invece, un altro diavolo. Un diavolo dalle sembianze di Dio Drago. Sei quella
che ha ingerito il frutto Kon Kon! Tutto sta andando come previsto-
I due vennero
inghiottiti dalle fiamme, che a Kokitsune non facevano ovviamente effetto, ma
Lucci sembrava soffrirne indescrivibilmente. Lei gli si accostò contro, avendo
la capacità di diventare fuoco freddo, ma venne scaraventata via con un cenno
della mano del demone.
Valefor: -Ecco come
Noi puniamo i peccatori come lui. Che senta il dolore di tutta la gente morta a
causa sua. Per te e per lui, questa è la prova… Tu stai già provando il dolore
di veder soffrire chi più ami-
Kokitsune: -Lui… Lui
è mio amico! Smettila! Lascialo andare!-
Valefor: -Non puoi
obbligarmi. In ogni caso, non sta bruciando veramente, non riporterà danni
fisici permanenti. Forse-
La volpe ululò di
dolore. Se quella era la seconda prova, poteva immaginare le altre che si
sarebbero parate loro davanti.
Leviatano: E’il nome di una creatura biblica. Si tratta di un
terribile mostro marino, simile a un serpente, dalla leggendaria forza
presentato nell'Antico Testamento. Tale essere viene considerato come nato dal
volere di Dio. Dal punto di vista allegorico, il Leviatano rappresenta spesso il
caos primordiale, la potenza priva di controllo, benché biblicamente sia più
spesso espressione della volontà divina e "simbolo della potenza del
Creatore".
Abaddon: E’ un demone citato nell'Apocalisse ed in altre
scritture sacre appartenenti alla cultura ebraica e cristiana. Il suo nome
deriva dall'ebraico, e significa perdizione. È la trascrizione di una parola
ebraica utilizzata come nome proprio per indicare il nome dell'Angelo
dell'Abisso nell'Apocalisse di Giovanni (cap.9, versetto 11 e cap. 20, versetto
1) simmetrico all'Angelo dell'Abisso in Giobbe (cap 33, versetti 23 e
24).
Valefor: Un giudice infernale della mitologia cristiana,
rappresentato appunto come leone con la testa umana o di asino.
(Fonte: Wikipedia)