Ryo ricorda di essersi mosso lentamente, stupito da quella
telefonata. Di aver preso la macchina ed essersi diretto verso
l'ospedale. Di aver visto una Kaori preoccupata ma forte. E di aver
pregato che le cose non andassero peggio di quanto già
fossero.
Seduto fuori dallo studio del dottor Harutaku, si prende la testa tra
le mani. Il medico gli ha chiesto di non entrare, sostenendo di
voler parlare in privato con Kaori.
Cosa deve dirle che io non devo sapere?, continua a chiedersi. Senza,
però, riuscire a trovare risposta.
- Signorina Makimura, mi dispiace averla fatta tornare indietro
così presto...
- La prego dottore, mi chiami Kaori.
Il dottore si sistema gli occhiali.
- Vede, Kaori... ho preso molto a cuore il suo caso. Lei è
giovane, ha una vita davanti... come Mitsuyo...
Prende una foto dal cassetto della scrivania e gliela mostra. Kaori
nota che la fotografia, in bianco e nero, ritrae una bella ragazza
sorridente.
- Questa ragazza è stata mia paziente circa venticinque anni
fa. Aveva il suo stesso male. Era il mio primo caso così
grave, non sapevo ancora esattamente cosa fare. A quei tempi non c'era
tutta la tecnologia che c'è adesso, questo devo ammetterlo.
Mi ci ero affezionato moltissimo, in fondo avevo solo qualche anno
più di lei. Era uguale a lei, sa Kaori? Bella e forte,
determinata a non lasciar vincere la malattia. Poi anche lei ha dovuto
arrendersi... gli ultimi giorni sono stati i peggiori...
L'uomo abbassa lo sguardo e scuote il capo, come a voler scacciare ogni
pensiero.
- Dottore...
- Non voglio metterle paura, signorina. Ma voglio essere sincero con
lei, non so dirle se e quante speranze ci sono che lei guarisca. Mi
dispiace di aver lasciato fuori il suo compagno, ma mi sembrava
già abbastanza angosciato...
- Non si preoccupi, gli parlerò io.
- Se per lei va bene, potremmo cominciare la chemioterapia da
dopodomani. La seguirò io, passo dopo passo. Per qualunque
cosa chieda a me.
Passeggia nervoso avanti e indietro. Kaori non è ancora
uscita da quel benedetto studio, e lui sente che sta diventando matto.
Si siede, ma non riesce a stare fermo e quindi si rialza.
E' tentato di bussare ed entrare in quella stanza, incurante della
richiesta del medico. Ormai sa di non poterne più. Chiude
gli occhi. Respira profondamente.
- Ciao signore!
Si volta e il suo sguardo si posa su una bambina di circa quattro anni.
- Ciao piccola. - dice, avvicinandosi a lei. Facendolo nota una cosa che lo
colpisce subito: i suoi occhi sono identici a quelli di Kaori.
- Cosa stai facendo, signore?
Le sorride dolcemente.
- Sto aspettando una mia amica. E non mi chiamo signore, mi chiamo Ryo.
- Piacere, Ryo! Io sono Itsuko. - tende una manina, che Ryo prende con
dolcezza.
- E' un piacere anche per me! Ma cosa ci fai qui? Ti sei persa, per
caso?
La bambina scuote la testa.
- I miei genitori sono in questo ospedale. - il suo sguardo si fa
triste.
- Non stanno bene? - Ryo non sa come gli sia uscita quella domanda, ma
la bimba lo incuriosisce troppo. Senza accorgersene, si è
seduto e ha fatto accomodare Itsuko accanto a lui.
- Il dottore ha detto che la mia mamma sta tanto male...
Non può fare a meno di pensare a Kaori.
- Oh, mi dispiace...
Sul volto della bambina, però, si apre un sorriso luminoso.
- Non dobbiamo preoccuparci! Io so che la mia mamma presto
starà meglio! Ne sono sicura!
La guarda negli occhi. E' molto addolorato per quella bambina. Anche se
non l'ha mai vista, gli sembra di conoscerla da sempre.
- Anche la tua amica sta male? - chiede Itsuko.
Ryo fa un cenno affermativo con la testa.
- E tu sei preoccupato?
- Sì, piccola...
Itsuko poggia una manina su quelle dell'uomo di fianco a lei.
- Tu devi solo starle vicino e proteggerla... sempre...
In un momento, Ryo ha l'impressione di non trovarsi davanti una
bambina, bensì una persona adulta e matura.
- Ehi, piccola! I tuoi genitori ti staranno cercando ovunque!
La bambina scuote nuovamente il capo.
- Loro non sanno ancora che sono qui... - dice, sorridendo.
Ryo vorrebbe chiederle il significato delle sue parole, ma una voce lo
interrompe.
- Ryo, con chi stai parlando?
Si gira, incontrando il viso di una bella barista.
- Ciao, Miki! - Poi, tornando a guardare a lato - Itsuko, ti presento...
Ma vicino a lui non c'è più nessuno.
- Chissà dove sarà andata quella bambina... -
mormora.
- Quale bambina? - chiede Miki.
- Era qui un secondo fa! Non l'hai vista?
L'amica lo osserva preoccupata.
- Ryo, sei certo di stare bene? Era un po' che ti guardavo, e ti
assicuro che non c'era nessuna bambina.
- Non è possibile... io le ho parlato...
Che il dolore mi abbia fatto venire le allucinazioni?, pensa. No,
Itsuko era reale, ne sono sicuro.
- Ascolta, magari l'hai solo immaginata...
- No! Lei era qui! - esclama, alzandosi di scatto. Miki arretra di
qualche passo per lo spavento.
- Scusa, mi dispiace... - mormora lui - E' che sono preoccupato per
Kaori...
Un'infermiera trafelata arriva ad interrompere il loro discorso.
- Scusate, sapete se il dottor Harutaku è nel suo studio?
- Sì, è lì - replica Ryo.
- E c'è la signorina - legge il nome da una cartelletta -
Kaori Makimura con lui?
Il cuore del ragazzo inzia a battere all'impazzata. Deglutisce a fatica.
- Sì, perchè?
La donna non lo degna di una risposta. Inizia a bussare alla porta
dello studio, e al classico "Avanti", apre la porta. Si precipita nella
stanza, seguita a ruota da Ryo e Miki.
-Dottore, è stato commesso un errore gravissimo!! - comincia
ad urlare.
- Si calmi, per favore, e ci spieghi cosa succede.
- Le analisi della signorina Makimura sono state scambiate con quelle
di un'altra paziente!
Tutti si guardano stupiti.
- CHE COSA?!?!? - esclamano all'unisono.
- Quando il dottor Mitaro ha ricontrollato i risultati, si è
accorto che qualcosa non andava. Ha deciso di far ripetere le analisi
all'altra paziente, poi quelli della signorina Makimura. Ha guardato
gli esiti, e si è reso conto che i fogli riguardanti la
degente erano finiti nella cartelletta della signorina e viceversa.
- Intende dire che... non sto morendo? - dice Kaori con le lacrime agli
occhi.
- Assolutamente no - risponde l'infermiera - Anzi, direi che
farà nascere un 'altra vita...
Ryo non crede alle proprie orecchie. Si appoggia al muro per non cadere.
- So-sono in-incinta? - balbetta la sweeper, ancora incredula.
- Sembra proprio di sì - ribatte il dottore, controllando la
cartelletta.
Fa un inchino profondo.
- Non so dirle quanto mi dispiace, Kaori! Non so come sia potuto
succedere... se penso alle conseguenze che la chemioterapia avrebbe
avuto sul bambino... per un mio errore...
In un attimo Ryo prende il medico per il colletto del camice e lo
solleva da terra.
- Sta dicendo che lei avrebbe iniziato una terapia che avrebbe potuto
nuocere a mio figlio? - i suoi occhi sono ridotti a due fessure.
- Io sono... sono desolato...
- Non mi interessa... lei avrebbe potuto far del male a mio figlio...
- Ryo, adesso basta.
Obbediente, il ragazzo lascia andare il dottore.
- Possiamo andarcene? - chiede Kaori al medico.
- Credo di sì... sì, andate pure... - dice,
tremando ancora dalla paura per lo scatto di Ryo.
La sweeper prende dolcemente la mano del compagno e insieme escono
dalla stanza.
I due ragazzi sono seduti sul divano. Lei poggia la testa sul suo
petto, ascoltando il battito del suo cuore.
- Avremo un bambino... - gli dice.
- O una bambina - replica lui sorridendo.
- Certo che ci siamo presi uno spavento bello grosso questa volta.
- Già... Kaori, posso chiederti una cosa?
Solleva il capo per guardarlo negli occhi. Annuisce.
- Se è una bambina, possiamo chiamarla Itsuko?
La ragazza rimane un secondo in silenzio. Poi assume un'aria pensierosa.
- Itsuko Saeba... suona bene... ma perchè questo nome? -
domanda al compagno.
Ryo è incerto sul parlare. Inizia comunque a raccontarle
tutta la storia.
- Per un attimo ho pensato che me la fossi inventata, che fossi uscito
fuori di testa. Ma potevo sentire il suo profumo. Sono sicuro che lei
era lì con me, anche se Miki dice di non averla vista.
- Pensi che potesse essere...
- Non lo so - ammette lo sweeper - Però non mi dispiace
pensare di aver incontrato mia figlia...
- Comunque sia, Itsuko mi piace! Hai sentito, piccola? Il tuo
papà ha già deciso il tuo nome!
- E se fosse un maschio? - chiede Ryo.
Si guardano negli occhi, sapendo che a quella domanda non
c'è bisogno di risposta.
- Chissà se ne sarebbe contento...
Kaori gli da un piccolo bacio sulla guancia.
- Io penso che il mio fratellone sarebbe felicissimo di avere un
nipotino.
Lui le prende dolcemente il viso tra le mani e la bacia.
- Ti amo... anzi, Vi amo! - esclama felice.
- Anche noi ti amiamo, non è vero piccolina?
Un altro bacio, questa volta più passionale.
- Che ne dici di festeggiare? - domanda la sweeper.
- Kaori! Ancora non è nata, e vuoi già darle un
fratellino? - esclama Ryo, sorridendo in modo malizioso.
- Possibile che non pensi ad altro? Ringrazia che sono felice,
altrimenti avrei già tirato fuori uno dei miei martelli...
- Non lo fai perchè mi ami...
- Mmm, su questo possiamo discutere...
Ryo assume un'espressione offesa, stile bambino imbronciato.
Kaori scoppia una risata fragorosa. Lo abbraccia e lui la stringe forte
a se.
- Certo che ti amo, stupido...
E con questo, abbiamo
finito! Devo dire che questo capitolo è venuto un po'
lunghetto....
Spero che la storia vi
sia piaciuta!!!!
Passiamo ai
ringraziamenti:
Per le recensioni:
- giova71
- Isy_264
- jaj984
- marymary92
- Rukia7
- Dea Nemesis
- shawn85
- Ai Kiyo_sugi
- kia_85
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- Rukia7
Se ho dimenticato
qualcuno. chiedo immensamente scusa...
Un grazie anche a chi ha
recensito "Buonanotte, amore mio..." e a giova71 che l'ha inserita tra
i preferiti!!
Che dire... Alla
prossima!!!
Baci8
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