Cap 3
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Epilogo
Mi domando cosa abbia Ryan Seacrest da guardare
così tanto. Ho qualcosa in faccia?
< Certo che caspita..> Dice scuotendo la testa, assorto,
rivolto
all'uomo seduto accanto a me. < Devo farti i complimenti. Magari
trovassi
anch'io una ragazza così
bella!>
< No, voglio dire,
guardala.. mica è una che incontri tutti i giorni. E sembra
avere anche un bel caratterino> Continua, senza dargli il tempo di
replicare.
Lui si
storce appena sullo sgabello. < Non è che per caso ci
stai provando con la mia ragazza?>
< Oh, no, no, mica.. no. Non preoccuparti.>
< Certo che mi preoccupo, ci ho messo un'eternità a
conquistarla, e non ho la minima intenzione di lasciarla andare!>
< Eternità? Esagerato! Solo perchè non
sono caduta ai
tuoi piedi come tutte le altre> Mi intrometto io, schioccando la
lingua.
< Ma se mi hai fatto tribolare!>
Sorrido tra me e me.
Oh, se l'ho fatto tribolare. Fossi stata in lui mi sarei mandata a quel
paese da sola, probabilmente.
Non che avessi altra scelta, però. Voglio dire, in quattro
settimane mi ero innamorata di un uomo credendo di essere almeno un
minimo
ricambiata, e invece mi sono ritrovata con tanta sofferenza e fiumi di
lacrime.
Francamente non me la sentivo di ricominciare, subito. Con un altro
attore, poi. Figuriamoci.
Se c'è una cosa che ho imparato, dall'esperienza con
Orlando,
è che in una relazione deve nascere prima la fiducia e poi
l'amore. Non ha senso,
altrimenti.
Viva l'istinto, certo, ma la razionalità ha un suo
perchè. E' stato veramente difficile non saltare addosso a
James
quando ha provato a baciarmi, al terzo appuntamento. Anche se in
verità era il quinto, se contiamo anche i due pranzi.
Sì,
lui è quello che possiamo senza dubbio definire uomo.
Se proprio devo dirla tutta sono stata un po' crudele, quella sera. Lui
si è avvicinato e io mi
sono spostata rischiando di affogare nel mio stesso imbarazzo,
convinta che mi avrebbe lasciata per non richiamarmi mai
più. E
invece lui ha sorriso, mi ha sfiorato la punta del naso col dito ed
è andato verso la macchina.
Poi è tornato indietro, si è premuto due dita
sulle
labbra e le ha posate delicatamente sulle mie. < Oh, dai, non
potevo
non darti il bacio della buonanotte.>
Sì, mi sono sciolta.
Una volta a casa, dopo aver affrontato Veronica che aveva seguito tutta
la scena dalla finestra e che aveva serie intenzioni di strangolarmi,
mi sono chiusa in camera e ho cominciato a ballare. Mi ci vedete che
saltello per la stanza come una ballerina dell'American Ballet? Non
ridete, però.
E' che ero felice. Felice che qualcuno mi avesse trattata come si deve.
Felice di non essermi sbagliata, su di lui.
< E quindi fatemi ricordare, come vi siete conosciuti?>
Chiede Ryan, riportandomi al presente.
< Beh.. l'ho visto la prima volta al party dopo la premiere di
Sympathy for Delicious. Io ero al bar, aspettando.. ehm.. una
persona>
< Orlando Bloom?> Mi interrompe Ryan.
Bastardo.
< Mh, lui. E comunque, James era seduto accanto a me e ha
cominciato a parlare. Veramente flirtava.>
< No che non flirtavo, ma che dici?> James mi da di
gomito, ridendo.
< Ma sì! Dai, un po'!>
< Tu non mi avevi nemmeno riconosciuto, anzi, mi ignoravi
totalmente. E mi hai pure risposto male.>
< Che ti aspettavi, io ero tutta presa.. mica potevo mettermi a
pensare a te! In verità ti avevo riconosciuto, ma non
credevo
che uno come te attaccasse bottone con una come me.>
James gonfia il petto tutto orgoglioso: < Ciò
dimostra che mi
consideravi più importante di quel finocchietto da quattro
soldi>
Io scuoto la testa. < No, non è vero. Ma che ne so.
No, non c'entra proprio niente.>
< E poi cos'è successo?> Ryan cerca di
riprendere il filo del discorso.
< Poi..> Uffa, ma perchè me lo deve far
ricordare?!
< Poi mi sono accorto che non avevo speranze, al momento, e ho
lasciato perdere.> E' per questo che lo amo. Perchè
mi salva
sempre dai guai.
< Allora lo ammetti che ci volevi provare!> Gli punto il
dito contro ridendo diabolicamente.
< Okay, va bene. Colpevole, vostro onore.> Alza le mani
in segno di resa.
Ryan ci osserva divertito. < Ma come, il grande James Marsden si
arrende davanti a Orlando Bloom?>
< No che non mi sono arreso. L'ho solo lasciata andare. Sono un
cavaliere, modestamente. Avrei potuto farla capitolare in tre secondi,
se avessi voluto> Mi guarda alzando un sopracciglio.
< Non ti pare di esagerare un filino, amore?> Gli poso
una mano
sulla gamba girandomi sullo sgabello. Che spasso questo coso. E' da
mezz'ora che non faccio altro che girare a destra e sinistra.
Lui posa le mani sulla mia, si sporge un po' e sbatte le ciglia:
< No>
Dio mio, secondo me lui e Kevin Doyle sono la stessa persona. Identici.
< Comunque.> Incalzo, proseguendo la narrazione. <
Niente, ci
siamo salutati, e poi vabbè, tutta la storia con Orlando.. e
un
giorno, in metropolitana lui mi chiama e mi chiede di vederci. E da
lì, poi, abbiamo cominciato a uscire..>
Inizialmente credevo che mi avesse chiamata per lavoro. E in effetti
era così, ma ho voluto subito chiarire le cose. Non avrei
lavorato per un attore carino per un bel po', onde evitare altri guai.
Lui aveva riso, e poi aveva puntato i suoi occhi blu nei miei: <
Speravo tanto che rispondessi così. Adesso posso
ufficialmente
chiederti un appuntamento degno di questo nome.>
Io ero arrossita fino a sembrare appena uscita da un solarium, e poi lo
avevo ascoltato continuare, serio, con una mano sul cuore: <
Giuro
solennemente che non ho fidanzate nascoste, nè mogli,
nè figli. Che io sappia, almeno. Sono sano, bevo
occasionalmente
e fumo solo per lavoro. Ho una buona reputazione e di solito tutti mi
vogliono bene, salvo mia sorella che è in perenne contrasto
con
me, ma lo è da quando avevamo il pannolino, quindi non hai
di
che preoccuparti.>
Scoppiai a ridere, felice come una pasqua. Era evidente fin dall'inizio
che questa volta sarebbe stato diverso, se mai ci fosse stato qualcosa
di serio. E' così è stato.
< Come hai reagito quando hai letto sui giornali la notizia del
fidanzamento di Orlando?>
< Oh, no, ancora?> Sbuffo. Come ho reagito? Ah, si,
ricordo. <
Ho preso il giornale, acceso i fornelli e visto Orlando bruciare come
una formica sotto una lente di ingrandimento.> Sorrido sadica.
Ryan scoppia a ridere, e io approfitto per proseguire. <
Veramente io l'ho saputo prima di tutti. Scoperto, in
realtà. Quindi non ero sorpresa più di
tanto.>
< Capisco. Beh, magari sarai sorpresa ora, sapendo che hanno
rotto.>
< Cosa? Come lo sai?>
< Ehi, sono Ryan Seacrest, mica Marcellino pane e vino!>
< Hai ragione. Sai anche perchè?> Non posso
fare a meno di chiederlo.
< Lei lo tradiva con Lucas Haas. Da più di un
anno.>
< E quando glielo dicevo io non mi credeva. Cretino.>
Bofonchio
irritata. Scuoto la testa e rispondo alla domanda iniziale.
< Beh, Ryan.. -faccio spallucce- come diceva il saggio Justin.. ciò che fai ti
tornerà indietro.>
***
Londra è magica, a Natale.
Tutte le strade illuminate, gioia e tripudio che aleggiano nell'aria, e
tante coppiette felici che si rincorrono nella neve.
E quest'anno non resterò sola a guardarle chiedendomi
perchè non posso essere come loro.
No, quest'anno tocca anche a me.
Mi stringo nel cappotto avvicinandomi di più a James.
Camminiamo
avvinghiati e innamorati senza meta, godendoci l'aria fresca e
l'atmosfera serena.
Dire che sono felice è poco. Anzi, è niente.
Uhm. Questo posto mi è familiare. Mi guardo intorno alla
ricerca di qualche indizio che mi faccia ricordare.
Non sopporto i deja-vu quando non scopro dove e quando avevo già visto,
per l'appunto. Teoria contorta ma giusta, se ci pensate.
Il fatto è che non mi piacciono le cose irrisolte. Per
questo adoro Cold Case.
< Ehi, Pen!> La voce di James mi distrae dai miei soliti
scleri
quotidiani. < Guarda, un Mc Donald's! Che dici, sequestriamo un
paio
di bambini e prendiamo due Happy Meal così completo
la
collezione dell'Era Glaciale 3?>
Giro la testa di novanta gradi con la stessa velocità di un
automa fino a incrociare il blu oceano dei suoi occhi.
< Stai scherzando, spero.>
Il suo sorriso si apre gradualmente fino a mostrarmi pure i denti del
giudizio, o quasi. Senza volerlo mi scopro a ridere pure io, incredula.
< Non mi dire! L'hai già fatto altre volte?>
< Non guardarmi così!> Si copre il viso con le
mani. Poi
ogni tanto allarga due dita, sbircia e le richiude subito dopo.
< Ma quanti anni hai, scusa? Me lo ricordi?> Scuoto la
testa
continuando a ridere. Quanto è dolce da uno a cento?
Novemila?
< Trentasei, ma non è questo il punto.>
No, ma.. voglio dire, secondo me hanno sbagliato i conti all'anagrafe.
Cioè, guardatelo. Mica li dimostra? Si saranno sicuramente
sbagliati.
< A che stai pensando?> Ecco un'altra cosa che amo di
lui. Non so
come faccia, ma mi legge dentro. Si accorge di tutto. Ogni singolo
cambiamento di espressione o di umore, sa quando qualcosa non mi va
bene o quando invece muoio dalla gioia anche se non voglio farlo vedere.
Sembra conoscermi da secoli.
Il che magari non è proprio utile quando vuoi nascondergli
qualcosa, ma non c'è motivo di farlo.
< Sto cercando di capire dov'è che nascondi l'elisir
di lunga
vita per restare così giovane e sexy. O, in alternativa, il
quadro col tuo ritratto.>
E adoro anche la sua risata, sì. Sono completamente
ipnotizzata
da lui. Spesso mi domando come faccio a restare lucida in sua presenza.
Poi mi rendo conto che io difficilmente sono davvero lucida.
< Magari sono un vampiro. Che ne pensi?>
< Nah, sei troppo bello per essere un vampiro.> Non
storcete i
nasi in quel modo. Sapete, non so se sarei d'accordo a vivere il resto
della mia vita con un cadaverico, duro, gelido e statuario ragazzo
eterno dagli occhi gialli. Preferisco di gran lunga quelli blu di
James. E le sue mani morbide. E calde. E quelle labbra.. okay, basta.
< Va bene, lo ammetto. Dormo in una camera iperbarica.>
< Non sembrava una camera iperbarica, ieri notte.> Dico
tutta sensuale sfiorandogli il petto con l'indice.
< Una camera iperbarica con baldacchino.>
Cerco di trattenere la risata ma gli sbuffi mi tradiscono, come al
solito. Scoppio a ridere e lo spingo via. < Sei incorreggibile!
Oh,
che umiliazione!> Mi giro dandogli le spalle e incrocio le
braccia
al petto fingendomi offesa. < Ma daiii!> Mi abbraccia da
dietro
alternando risate a morsi sul collo.
E' in quel preciso istante che lo
vedo.
A pochi metri da noi, all'ombra di un albero debolmente illuminato.
Posa una mano su una panchina, che ora ricordo bene.
Come in un flash vedo me e lui ridere, coi nostri enormi Big Mac. E poi
lui che si avvicina e morde la patatina tra le mie labbra.
Ma ora su quella panchina c'è solo lui.
You spend your nights alone,
and
she never comes home
And
every time you call her all
you gets a busy tone
I
heard you found out what she's doing to you
What you did to me, ain't
that the way it goes?
You
cheated man, my heart bleeds man
So it goes without saying "you left me
feeling hurt"
Ora sai
come mi sono sentita.
Sai cosa si prova a sapersi usati dalla persona che credevi di amare.
Dalla persona che credevi ti amasse.
Just
a classic case, it's a scenario
Tale
as old as time, man you
got what you deserved
Lo vedo infilarsi le mani in tasca, guardarmi per l'ultima volta e
andare via.
What goes around comes
back around, Orlando.
James sospira, alle mie spalle. < Se vuoi andare a
salutarlo..>
Chiudo gli occhi. Speravo non se ne accorgesse. Mi volto, e prendo il
suo viso tra le mani. < L'ho già salutato tempo fa.
Il mio
posto adesso è quì, con te, e anche se mi hai
umiliata a
morte e non ho intenzione di fartela passare liscia non c'è
altro posto dove vorrei stare.>
Lui sorride, tenero. < Io invece conosco un posto dove mi
piacerebbe
tanto andare, adesso.> Guarda l'orologio, poi si avvicina
malizioso. < Sai, tra un po'
inizia la mia seduta nella camera iperbarica, e mi stavo chiedendo se
ti andava di farmi compagnia. Mi farò perdonare,
promesso.>
Sussurra sulle mie labbra mentre sbottona il cappotto e comincia a
esplorare la pelle calda sotto la mia maglia.
Mmm.. io non ho dubbi sul fatto che si farà perdonare, e voi?
Ok, ora è veramente finita.
La canzone è What goes around comes around, di Justin Timberlake. Se non
l'avete mai sentita, cliccate
immediatamente. Non vi ho messo il video vero e proprio
perchè
non mi piace un granchè: uno, c'è Scarlett
Johansson -che non sopporto- e
due, è troppo brutta la fine. Lei muore. Mica doveva essere
questo il senso della canzone?
Anyway, la adoro. E mi sembrava proprio azzeccata per questo epilogo.
Spero vi sia piaciuto. Ve l'avevo detto che era piccino, eh. Giusto per
rendere il senso.
Niente sensi di colpa per Orlando, mi raccomando.
ù_ù Ha fatto il cattivo e se lo è
meritato.
Grazie a tutte quelle che mi hanno sostenuto, chi ha creduto in me e in
questa storia.
Grazie a Something
Special (mi hanno dovuta raccogliere col cucchiaino dopo
la tua recensione <3) e a Christine_
(che in realtà poi mi segue perchè glielo ha
detto la
Fede xD Ma grazie comunque, cara) che hanno risposto al mio appello
disperato XD
Grazie alla Fede,
che mi venera e io non riesco a capire davvero perchè, alla Liz, che spero non
si sia arrabbiata ora che il decerebrato è rimasto solo e
Pen è fuggita con James XD, alla Chiù, che
non sa quanto mi fa felice quando dice che riesce a immedesimarsi nelle
mie creature, alla Ryry,
che dispensa adorabili perle di saggezza, alla Marty <3 che
spero ci delizi al più presto con un nuovo capitolo, e alla Angela, che adoro.
E anche alla Mogliah
e alla Dod
che mi hanno supportato e sopportato sempre e comunque.
Che farei senza di voi, eh? EH?
Comunque. Spero di tornare presto con qualcosa di nuovo, e con
l'epilogo dell'altra.
Baci e W James Marsden,
Sara.
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