Sunrise
CAPITOLO 11
Trovò molto fastidioso essere
costretta a
correre ad una velocità umanamente normale, ma
finchè si
trovava sulla strada principale della riserva non poteva fare
altrimenti se non voleva dare nell'occhio. Pià tempo
passava,
però, più cresceva in lei il timore che Jacob si
allontanasse di più dalla riserva e quindi da lei, che
sparisse
nuovamente come aveva fatto un anno prima, proprio quando tutto quanto
poteva essere finalmente chiarito.
La voce di Johnny tornò a parlarle nella mente.
"Inoltrati nel bosco, un licantropo sta venendo verso di te"
Renesmee non se lo fece ripetere due volte e in un lampo fu in mezzo
alla vegetazione, finalmente libera di muoversi come più le
piaceva. Dopo poco un fruscio di foglie spostate annunciò
l'arrivo del licantropo annunciato da Johnny. Si sarebbe aspettata
chiunque, tranne Leah. Invece era proprio lei che aveva deciso di
venirle incontro, riprendendo momentaneamente la sua forma umana. Non
avevano mai avuto grandi rapporti, Leah cercava di stare il
più
possibile alla larga dai vampiri ed teneva quasi sempre le sembianze di
lupo. Per questi motivi le stonava la sua presenza davanti a lei.
"Leah?"
"Già" rispose la ragazza seccata "Anche io mi sto chiedendo
cosa
ci faccio esattamente qui. Forse anche a me piace ogni tanto fare la
cosa giusta e rendermi utile"
"Sai qualcosa su Jacob?" domandò Nessie, col cuore che
martellava nel suo petto più velocemente del solito.
"Come Seth, l'ho sentito fino a quando è arrivato a LaPush,
poi
è scomparso dalla mia testa. Non ha gradito il caloroso
abbraccio tra te e l'altro mezzo vampiro"
"Lo so, per questo devo trovarlo!" ribattè Renesmee
implorante "Devo spiegargli tutto quanto"
L'espressione scocciata di Leah parve leggermente intenerirsi e un
angolo della bocca si sollevò impercettibilmente per un
secondo.
"So che, quando è particolarmente depresso, va alla
scogliera"
La scogliera! Come aveva fatto a non pensarci. Era il suo posto
preferito, ci erano andati tante volte assieme quando era piccola. Le
venne l'istinto di abbracciare Leah, ma si ricordò che la
ragazza non gradiva gli stretti contatti con i vampiri.
"Grazie di tutto, Leah"
"Non ringraziarmi, tra massimo un'ora mi sarò pentita di
questo gesto" replicò lei cupa "E' inevitabile"
Si voltò e ripartì a tutta velocità,
riprendendo in breve le sembianze di lupo.
Nessie sospirò, quindi si diresse verso la scogliera
tagliando
per il bosco. In breve riuscì a scorgere tra gli alberi la
baia
di First Beach frustata dalle onde che si abbattevano violente sulla
sabbia, troppo alte e arrabbiate anche per i surfisti più
coraggiosi. Non appena scorse la scogliera accelerò
l'andatura,
fino a sbucare fuori dal bosco. Tutta l'emozione provata durante la
corsa si tramutò in delusione quando vide che non c'era
nessuno
oltre a lei su quegli scogli. Iniziò a mancarle il respiro e
le
si formò un grosso nodo alla gola. Era troppo tardi. Se
n'era di
nuovo andato, forse per sempre. Proprio quando aveva più
bisogno
di lui. Cadde in ginocchio, le mani strette al ventre nel tentativo
vano di fermare quell'inarrestabile dolore che le si stava propagando
in corpo. Capì cosa doveva aver provato sua madre quando
Edward
l'aveva abbandonata. Come si poteva vivere normalmente con una ferita
così grande nell'anima?
Da essa iniziarono poi a fluire tutti i ricordi legati a Jacob. Non
erano però veramente gli stessi. Si erano tinti di nuovi
colori,
nuovo significati. Ogni gesto, ogni parola che Jacob le aveva rivolto
prese un senso diverso, quello giusto. E più i ricordi si
rincorrevano, più si convinceva di averlo sempre amato. Alla
fine le sembrò che la sua testa fosse troppo piccola per
contenere pensieri così grandi e potenti. Li sentiva
spingere
contro le tempie fino a fare male. Il desiderio di non provare
ulteriore dolore la constrinse a liberare i suoi pensieri, che prima a
piccoli spifferi, poi a grandi folate, si dispersero tutt'attorno a
lei. Ma non ne perse il controllo. Riuscì a percepire dove
andava ciascuno di essi, contro quale albero sbatteva, quale mente
andava a urtare. Trovò Johnny non molto lontano da dove si
erano
lasciati, ancora intento a cercare, quindi altre menti sconosciute di
semplici passanti. Infine la sua, più vicina di quanto
osasse
sperare. E continuava ad avanzare nella sua direzione, sempre
più veloce, finchè alle sue orecchie non giunse
quel
familiare rumore di passi felpati e il suo naso non percepì
quell'agognato profumo di bosco.
Bastò la sua presenza a far richiudere la ferita. Jacob si
fermò a qualche metro da lei.
"Stai bene, Nessie?" le domandò apprensivo, ma con un
tremore
diverso nella voce roca. Forse aveva pianto, pensò Renesmee,
o
comunque si era sfogato in qualche modo.
La ragazza si voltò mostrandogli il viso rigato dalle
lacrime, ma sorridente. "Ora sì" rispose in un sussurro.
Come aveva previsto, anche gli occhi di lui erano leggermente arrossati
e spenti, ma in fondo ad essi Renesmee riuscì a scorgere un
piccolo barlume, un segnale di speranza. Il suo cuore divenne ancora
più leggero. Si alzò da terra con grazia.
"Sei stata tu, poco fa?" le chiese poi, spiazzandola.
"A fare cosa?"
"E' come se avessi rivisto i tuoi ricordi, ma senza che tu mi abbia
toccato. Ed erano...diversi"
"Diversi?"
Era quindi riuscita a espandere il suo potere, ad esprimerlo senza le
sue mani come tramite? Jacob sapeva quindi cosa provava per lui?
"Erano violenti, pieni di passione quasi, di desiderio. Prima erano
come dei flash, delle specie di visioni, poi mi hanno letteralmente
travolto e..."
"E?"
"Nessie, tu non puoi capire come mi sia sentito a vedere quelle
immagini dopo ciò che è successo fuori da casa
tua con
quel mezzo vampiro. Per questo sono qui. Ho bisogno di sapere"
"Allora ti dirò tutto" ribattè risoluta Nessie,
raddrizzando le spalle "Johnny e Jules, i due mezzi vampiri che ho
incontrato a scuola, sono entrati a far parte della nostra famiglia. E'
stato un desiderio mio e di Carlisle. La felicità di Johnny,
quell'abbraccio, era dovuto semplicemente a questo. Per noi, per me,
saranno come i fratelli che non potrò mai avere. Hanno preso
il
loro posto nella mia vita. L'unico che dovevo ancora 'collocare' eri
tu. Da quando sei tornato ho iniziato a guardarti con occhi diversi, a
provare qualcosa di diverso che non riuscivo a definire e di cui aveva
paura. Credevo di ferirti ulteriormente dopo quello che era successo
con mamma e questo mi ha portato a fare molti sbagli. E' bastata una
chiacchierata con Emily a farmi capire quale sia il tuo posto"
"Di cosa ti ha parlato Emily?"
"Dell'imprinting e di tutto ciò che esso comporta"
"Nessie io non voglio che tu sia costretta"
"Non lo sono. Mi è bastato pensare ad una vita senza te per
capire quanto sei importante per me. Molto più di prima"
Quel barlume in fondo agli occhi neri di Jacob divenne lentamente una
fiamma viva che alla fine esplose. Strinse gli occhi più che
potè per arrestare le lacrime, invano. Nessie sorrise
intenerita
e gli si avvicinò rapida, prendendogli le calde mani. Jacob
riaprì gli occhi e incontrò quelli cioccolata di
lei.
Vide che erano solo per lui, e in essi intravide l'alba di una nuova
vita.
"Allora vuoi..."
"Stare con te. Per sempre. Il mio posto è al tuo fianco, il
tuo
al centro esatto del mio universo" si alzò in punta di piedi
e
Jake la sorresse prendendola per i fianchi "Ti amo".
Le labbra rosee di Renesmee si adattarono perfettamente a quelle scure
e carnose di Jacob, ancora bagnate di lacrime. Sotto i palmi delle sue
mani il suo cuore batteva ad un ritmo accelerato ma perfettamente a
ritmo con quello di lei. Una cosa sola, un solo battito per due anime
che non potevano viaggiare separate.
Quel bacio le sembrava così perfetto quanto quello dato a
Johnny
le era parso un grande sbaglio. Capì inoltre che non si
sarebbe
mai stancata di Jacob come era successo col mezzo vampiro, ma che anzi
ne avrebbe voluto sempre di più. Gli cinse il collo con le
braccia e Jake la sollevò per i fianchi. Le tornò
in
mente il pomeriggio in cui le era letteralmente saltata addosso. Forse
se non si fosse fermata non ci sarebbe stato nessun malinteso.
"Sì, lo penso anche io" le sussurrò Jacob a fior
di labbra, sorridendo radioso.
"Hai sentito i miei pensieri?"
"Li ho visti. Meglio che impari a controllarlo questo superpotere" rise
roco, quindi riprese a baciarla con più fervore,
piacevolmente
ricambiato. Si era immaginato tante volte che sapore avessero le labbra
di Nessie, ma quello che sentì superò ogni
più
rosea aspettativa. Sembrava che tutti i sapori più gustosi
fossero
concentrati in lei, esattamente come i profumi. Dal canto suo, Renesmee
si beò di quel retrogusto di pino, piacevolmente boschivo,
che
permeava la bocca do Jacob, e non potè fare a meno di
lamentarsi quando il ragazzo si separò da lei.
"Dispiace anche a me, mostriciattolo, ma già temo per il mio
collo quando tuo padre verrà a sapere di noi. Se poi non le
riporto più la figlia a casa posso considerarmi morto"
"Non lo permetterei per nulla al mondo" ribattè solenne
Renesmee "Ma probabilmente hai ragione. E comunque, abbiamo davanti a
noi un'eternità, no?"
"Sicura che non ti stancherai di questo lupo puzzolente un giorno?"
"Impossibile. Sarebbe come dire che mi sono stancata di vivere"
Jacob le sorrise e le diede ancora un leggero bacio sulle labbra,
quindi la rimise a terra. Mano nella mano si incamminarono verso il
bosco. A malincuore dovettero separarsi per poter correre
più velocemente tra gli alberi. In men che non si dica
furono davanti alla grande casa bianca, dove trovarono, con grande
sorpresa, Johnny e Jules ad aspettarli.
"Come mai siete qui fuori?" domandò loro Nessie, precedendo
di pochi passi Jacob.
"Beh, prima di tutto" iniziò risoluta Jules "in
qualità di tua nuova sorella nonchè migliore
amica ho il sacrosanto diritto di conoscere il tuo nuovo ragazzo" porse
quindi la piccola mano a Jacob "Molto piacere, sono Julienne Norton, ma
puoi chiamarmi Jules"
"Ehm, ciao Jules..." ricambiò confuso il licantropo "Io sono
Jacob Black"
"Seconda cosa: tuo padre mi ha chiesto espressamente di aiutarlo a non
sentire i vostri pensieri, specialmente i suoi" accennò col
capo a Jacob "Perciò volevo essere sicura di non essere
colta alla sprovvista"
"Wow, non credevo che Edward potesse diventare così
discreto" constatò Jake, prima di rivolgersi a Johnny severo
"E tu invece?"
"Oh, io sono il fratello di Jules, Johnny, e sono qui per...scusarmi
per tutto l'equivoco che si è venuto a creare"
"Tranquillo, amico" gli sorrise Jacob dandogli un amichevole pugno
sulla spalla marmorea "Non penso avrò mai più
motivi per essere arrabbiato con qualcuno"
Con il possente braccio cinse le spalle di Renesmee, che subito lo
abbracciò di rimando e lo guardò con occhi
adoranti.
"Ora capisco perchè Edward non vuole ascoltare i vostri
pensieri" rise Jules, quindi li precedette insieme al fratello verso
casa.
Ecco a voi l'agognata scena del primo bacio!
Spero vi sia piaciuta e che non abbia deluso le vostre aspettative"
Buona lettura!
A presto!