Incontro
sgradito(27)
Gabriel
Potter sapeva cosa si diceva di lui al villaggio, dopotutto lui
stesso aveva alimentato le voci. 'E' solo un allegro pazzo'
era la frase preferita dalla gente riferita alla sua persona, alcuni
aggiungevano addirittura vecchio, ma non era così
vecchio.. Insomma si teneva in forma. Artemìs si arrabbiava
sempre quando lo chiamavano vecchio. La sua cara nipotina aveva uno
strano modo di ribattere in questo argomento
"Se
proprio volete far capire che ha tanti anni chimatelo antico, suona
meglio. Vecchio è così brutto"
Si
decisamente strano pensò mentre si infilava gli stivale di
pelle.
Si.
perché il più antico dei Potter quel giorno era
stato invitato alla mansione dei Malfoy dal suo stesso proprietario:
Silver Maximo Malfoy.
Un
uomo brillante senza dubbio, sfortunatamente uno dei pochi. Se solo
un decimo dei zoticoni al Consiglio fossero stati come il capostipite
della nobile famiglia, allora le cosa forse avrebbero funzionato
veramente.
Bha,
era inutile pensarci.
Gabriel
prese il mantello dal gancio alla parete e uscì. Camminò
un po' per i terreni attorno allo schalet (sentiva le barriere contro
i babbani vibrare, fermamente al loro posto) fino a raggiungere un
piccolo praticello. Un vero peccato che i terreni dei Malfoy fossero
così lontani, dall' altra parte del Regno Unito in effetti,
altrimenti ci sarebbe volentieri andato a piedi.
Inspirò
l' aria del bosco selvaggio e si smaterializzò sparendo nella
stessa aria con un leggero 'pop'. Unici testimoni scoiattoli e un
piccolo cervo.
Il
luogo per Apparire e Smaterializzarsi nei possedimenti dei Malfoy era
all'interno del castello, nel cuore della tenuta. La stanza dava
subito a intendere la nobiltà della famiglia. Affreschi dai
colori pastello adornavano delicatamente le semplici pareti della
camera, stranamente spoglia da qualsiasi mobile o finestra.
Una
porta si aprì per permettere a Gabriel di uscire e stringere
la mano al suo amico.
La
giornata trascorse serena, i due uomini discussero su alcune
decisioni prese dal Consiglio riguardo alcune questioni politiche;
Silver era convinto che l' unico modo per il Mondo Magico di
sopravvivere con il cambio dei tempi, era di insegnare alle nuove
generazioni i particolari meccanismi delle macchine dei babbani, se
non tutti almeno i concetti basilari. Non puoi difenderti da
qualcosa che non conosci. Aveva detto e fermamente convinto dei
suoi principi aveva illustrato all'amico alcuni progetti di macchine
tecnologiche dai complicati disegni. Guardandoli Gabriel aveva
chiesto dove si fosse procurato simili carte, al che Silver si era
limitato a sorridere rispondendo casualmente che alcune abitudini dei
Malfoy erano dure a morire.
La
conversazione continuò: in alcuni punti accesa in altri
accordante. Gabriel aveva espresso la propria opinione osservando che
per poter conoscere le macchine dei babbani, almeno quelle che
interessavano il Mondo Magico, bisognava seguire i corsi speciali
nelle accademie babbane, e questo comportava un' avanscoperta nel
loro mondo, se non addirittura mandare i propri figli nelle loro
scuole - comportava un grosso rischio, meglio di no. Al momento
riteneva giusto limitarsi alla difesa.
Silver
capiva in parte la scelta dell' amico, ma non poteva accettarla, il
mondo andava avanti con o senza i maghi.
A
questo punto Silver, esprimendo una propria curiosità, aveva
chiesto a Gabriel come avesse fatto la nipote ad entrare tutte quelle
volte all' interno della tenuta, nonostante gli incantesimi di
protezione. Nonno Potter rispose che Artemìs non glielo aveva
mai detto, ma poteva immagine che un aiuto glielo avevano dato i
piccoli abitanti invisibili del maniero.
I
due uomini stavano camminando per il prato attorno al castello quando
un inserviente arrivò, avvisando il padrone che il giovane che
lo aveva contattato qualche giorno fa era arrivato. Silver diede
istruzioni di farlo attendere nel salottino degli ospiti dicendo che
l' avrebbe raggiunto subito.
Entrarono
nella sala e Gabariel notò subito il ragazzo, educatamente
seduto su una poltrona. Questi girò lo sguardo calmo verso il
padrone di casa e rivolgendo un leggero gesto di saluto all'ospite al
suo fianco.
Per
un' istante Gabriel Potter ebbe la vaga impressione di conoscerlo,
dove aveva già visto quegli occhi viola? Poi il fulminante
ricordò lo colpì violentemente.
Non
poteva essere la stessa persona di anni fa il ragazzo seduto nell'
atrio di Malfoy Manor. Eppure era lì davanti a lui senza che
il tempo lo avesse scalfito
"Tu?"
disse Gabriel Potter.
"Si,
io" rispose il ragazzo e sfilò la bacchetta dal mantello.
Lo
so - questo capitolo è veramente corto, ma chiudere il quel
modo il capitolo precedente non mi suonava giusto, ecco. E poi
dopotutto, non avevo mai chiarito bene i personaggi di Gabriel Potter
e Silver Maximo Malfoy. Non che in questo capitolo abbia fatto
granché, ma è sempre meglio che niente. Mi sono
divertita a scrivere delle abitudini dure a morire dei Malfoy, vi
lascio immaginare quali... e poi nella maggior parte delle versioni
la famiglia Malfoy viene descritta estremamente conservatrice, il che
poteva essere giustificato nel periodo in cui si svolge la storia
canonica (ma neanche tanto), ma nel mio mondo i maghi conservatori
hanno poche speranze, dato che devono vivere con la mutevole minaccia
del progresso babbano.
Non
puoi difenderti da ciò che non conosci (è uan
citazione ma non ricordo che l' ha detta^^'). Frase estremamente vera
e ce la vedevo benissimo in bocca al capofamiglia dei Malfoy. Voi che
dite? Dopotutto la nobile famiglia non ha perso i suoi contatti con
la politica come i Potter, anzi tutt' altro, considerando che Minerva
è Gran Sacerdotessa.
Ringrazio
tantissimo per i commenti a: Serry_Black che bello risentirti.
Mariademolay Blaise ha sempre il suo fascino. Giodan sempre fedele,
spero che anche questo capitolo ti piaccia.
CIAO
ALLA PROSSIMA!!
Hepona
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