Fanfic
Quando i patetici vizi dei tuoi avversari ti si
ritorcono contro
Con Silente fuori dai piedi, la strada di Voldemort verso il trionfo sembrava
spianata.
Quello che il Signore oscuro non aveva preso in considerazione però erano le
persone che dalla morte del vecchio avevano sofferto il "colpo maggiore".
L'Ordine della Fenice? Non diciamo sciocchezze. Quell'accozzaglia di
casalinghe e fifoni non era ancora uscita dalla fase del panico totale.
Harry Potter? Con la morte del suo “mentore” il giovane
aveva stranamente cambiato di 180 gradi la propria condotta, e non nel modo che avrebbe
potuto provocare guai. Sembrava proprio che il moccioso si fosse messo in testa di
recuperare tutto quello che le idee di protezione del vecchio pazzoide gli
avevano precluso. Sarebbe stato più facile trovarlo in un pub con una pinta di
birra in una mano e una ragazza nell'altra piuttosto che a sfidare il potere di
Voi-sapete-chi.
In realtà, a chi era andata meno "a genio" la scomparsa del preside
erano stati i proprietari dell'azienda di dolciumi Mielandia.
Silente era stato per decenni il loro cliente migliore, tanto affezionato che da solo garantiva il 10% circa
delle entrate dell'attività.
Voldemort si sarebbe quindi dovuto aspettare di trovarsi
alle porte della sua magione quell'armata di
Umpa Lumpa, le piccole mascotte/dipendenti del dolcificio, che chiedeva la sua testa.
Chi l'avrebbe mai detto che delle creaturine così, amanti di tutto ciò che è
dolce e zuccheroso, potessero essere così spietati contro un nemico.
Ma soprattutto, chi avrebbe mai pensato che il cioccolato potesse essere usato in quel modo, e su
quella parte del corpo...povero, povero Voldemort.
Quando dovresti realmente prestare attenzione alle parole che
dici
Per l'ennesima volta quell'impudente ragazzino era riuscito a fuggire la sua
giusta fine per il rotto della cuffia.
La rabbia per questo ultimo cocente insuccesso iniziò a farsi strada in
Voldemort, annebbiandogli la mente con una sete di vendetta insaziabile.
“Non chiuderò occhio finchè ti vedrò ai miei piedi, mentre anneghi nel tuo
stesso sangue, mi hai capito Potter?”
Una decina di giorni più tardi ritroviamo quello stesso mago oscuro,
esausto dalla mancanza di riposo causata dal suo folle giuramento, chinato innanzi
al ragazzo-che-è-sopravvissuto-e-che-è-prossimo-alla-vittoria, mentre chiede pietosamente la fine della propria ormai
patetica vita.
Quando ti ritrovi ad attaccare la persona sbagliata
Urla di puro terrore squarciano la tranquillità di una normale casa in un normale sobborgo di una
normale cittadina.
“Duddino!”
Una donna dalla lunga faccia cavallina galoppa...ehm, trotta...no, si lancia
ecco, nella cucina della sua normale
abitazione per trovare una pallida caricatura di un incrocio tra un uomo e un
serpente stagliarsi sulla misera forma del suo innocente figliolo, brandendo
nella propria mano un bastoncino di quello che sembrava tasso.
La stranezza della scena avrebbe colto di
sorpresa ogni normale persona,
ma l'unico sentimento che in quel momento aveva invaso la donna era un cieco
terrore.
Un puro e primordiale timore
così sconvolgente da far nascere un qualcosa di nuovo in Petunia Dursley, un senso
di potere che iniziò a pomparle nelle vene sempre più ferocemente.
Ogni oggetto contundente presente
nella stanza iniziò a fluttuare per aria per poi scagliarsi ad una
velocità stratosferica verso l'attonita forma di Penso-che-ormai-sappiate-chi.
Forse il signore oscuro si sarebbe dovuto
ricordare che, in casi di estremo stress e pericolo, anche una maganò è in grado
di attingere accidentalmente alla propria misera riserva magica.
Quando
tutta la tua potenza non ti risparmia da qualche scherzo
infantile
“Ssseverusss, hai portato a termine il compito che ti era sstato
affidato?”
Il citato mangiamorte si inginocchiò ai piedi del trono del proprio
signore, porgendogli una custodia di velluto.
“Sì mio signore, la bacchetta che ha commissionato è pronta. Con essa Potter
non avrà nessuna possibilità di salvezza.”
“Eccellente, attaccheremo Hogwartsss domani. Preparatevi miei fedeli, il
nossstro trionfo sssarà totale”.
xXx
Il giorno dopo i due mortali nemici si trovarono faccia a faccia nei
giardini della scuola per il più classico degli scontri finali.
“Sssei ssspacciato Potter. Prostrati ai miei piedi e prega per la tua
patetica vita”.
Il giovane sembrava non aver udito una sola parola di quanto gli era stato
ordinato, mantenendo ferrea la propria concentrazione. Solo uno strano spasmo ai
lati della bocca indicava che fosse ancora vivo.
“BENE, allora MUORI! AVADA KEDAVRA”.
Stranamente nessuna luce verde
dardeggiò verso il ragazzo che non cadde a terra esanime.
La bacchetta del signore oscuro invece lanciò un acuto gridolino prima di
trasformarsi in una paperella di gomma.
Preso com'era ad osservare stupidamente la propria mano, Tom Riddle non si
accorse del raggio mortale che stava viaggiando verso di lui, prima di
consumarlo completamente.
Nella massa di persone festanti per l'insperata vittoria, nessuno notò due
teste rosse bisticciare tra loro.
“Te l'avevo detto o no Forge che avrebbe funzionato? Ti avevo detto che
sarebbe stato lo scherzo migliore della storia ma tu noooo, un mago del calibro
di Tu-sai-chi non ci sarebbe mai cascato. Ora mi devi 10 galeoni”.
Quando il tuo nemico presta veramente attenzione a quello che gli viene
detto
“Aspetta solo un secondo, mi stai veramente dicendo che i gufi del servizio
postale possono rintracciare qualunque persona in qualunque luogo della terra, purche' sia viva?”
“Onestamente Harry, te l'avrò detto decine
di volte che è così, l'ho letto in..”
“Sì, si Hermione, ora mi ricordo, bei libri
anche...ora scusami ma ho qualcosa da fare”
Con queste parole Harry Potter scomparve
dalla sala grande per non essere più visto dai suoi compagni di classe fino a
cena.
“Ma allora Harry, dov'eri sparito? Hai
saltato tutte le lezioni, ormai siamo vicini ai nostri M.A.G.O, non puoi saltare
ore così indispensabili”.
“Tranquilla Hermione, c'è una ragione
perfettamente logica per la mia assenza”.
“Ah sì? E quale sarebbe?”
“Ti ricordi quello di cui abbiamo parlato
stamattina? Sono solo andato in guferia a chiedere a Edvige e agli altri gufi di
consegnare delle cose in giro”
“Cosa?”
“Oh, semplicemente delle fiale della pozione
che Neville ha fatto l'altro ieri, di quelle che corrodono la pelle al solo
contatto. Immagino che Voldemort sia stato veramente felice di ricevere quelle
pozioni invece di quelle che Piton gli manda settimanalmente”.
NdA: No, non sono morto, solamente che, tra esami universitari e mancanza di
voglia e ispirazione, ho ignorato un po' lo scrivere fanfiction.
Ora però mi sono rimboccato
le maniche e sto cercando di riprendere il ritmo perduto.
Ringrazio tutti quelli che
stanno comunque seguendo questa serie, soprattutto a tutti quelli che hanno
perso qualche secondo della loro giornata per recensire xD.
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