Scommettiamo?
Nella Sala Grande c’era il solito
andirivieni.
Albus sbadigliò cercando di capire come
c’era arrivato lì (per quale miracolo o incantesimo era in piedi). Ma
soprattutto era intento a sciogliere il dilemma di cosa mangiare
Al suo fianco, Scorpius
stava già spalmando del burro sulla fetta dorata che aveva in mano. Nicholas,
cugino di Malfoy, era di fronte a loro nella sua
tenuta di Serpeverde. Stava spazzolando,
uno o due per volta, dei pasticcini alla menta
Albus represse un altro sbadiglio.
“Malfoy
può avere tutte le donne che vuole…” Stava nel frattempo commentando Tobians che chiudeva la combriccola di Scorpius,
con quella sua voce un po’ stridula e col sorriso perenne sulle labbra sottili.
Poi successe tutto troppo rapidamente per il cervello di Albus
ancora in panne per la sveglia.
“È vero tutte, tranne mia cugina.” La voce di Potter era ancora sonnacchiosa ma
subito si rese conto dell’enorme catastrofe che aveva scatenato. Se ne pentì
subito. Scorpius smise di spalmare il burro. E
Nicholas si strozzò fiondandosi sul primo calice d’acqua.
“Rose.”
“Già, ma tanto lei
è tua nemica giusto? Mica potresti mai metterti con lei!” Tobians si mise a ridere, cercando di sdrammatizzare l’aria
diventata stranamente pesante.
“Oh, e poi lei non è una donna!” Albus agitò le mani, in segno di resa. “Voglio dire…”
“Vuoi dire che lei non si
innamorerebbe mai di me?” Il tono era tagliente e le parole erano state
scandite con lentezza. Inoltre, avere gli occhi grigi di Scorpius
puntati su di lui, di prima mattina, senza ancora aver fatto colazione e per di
più doveva per forza rispondere a una domanda come quella, lo faceva sentire
male. Insomma era il suo migliore amico, gli voleva bene, ma averlo come
cognato….
“Scorpius,
non mi fraintendere…”
“Allora cosa volevi dire, Potter?”
“Rose non è adatta a te.” Albus cercava quasi di farlo ragionare. “E poi mi sembra
che vi odiate a vicenda…”
“No, tu non stavi dicendo questo.” Scorpius continuò a fissarlo.
“Bhè, mi
sembra alquanto improbabile una relazione tra voi due.” Albus
gli tenne testa, per poi sospirare: la frittata era fatta. Tanto valeva bere
una pozione e farla finita. Che cosa aveva scatenato!
“E pensi che lei non si
innamorerebbe mai di me.” Scorpius incrociò le
braccia al petto, con fare minaccioso.
“Bè questo lo stai dicendo tu, non
io.”
“Secondo me, starebbero bene
insieme.” Proferì Nicholas
I restanti tre si voltarono verso di
lui.
“Che c’è? Che ho
detto?”
“Potter, ti dimostrerò il contrario!”
Scorpius si alzò dalla tavola, lanciandogli
un’occhiata di disappunto. Albus si ritrovò a
sospirare.
“Speriamo che se ne dimentichi
presto.”
“Dieci cioccorane
che non ce la fa!”
Tobians aveva davvero detto questo?
“Undici tutti gusti che ci riesce!”
Ribattè Nicholas che aveva rilevato un animo romantico.
Essere un Serpeverde
era un lavoro faticoso alle volte e portava una cattiva influenza su di lui,
considerando anche che aveva appena scatenato un giro di scommesse su sua
cugina.
“Rose, devo parlarti.”
“Al! Dimmi tutto!”
Albus scaricava il peso del suo corpo da
una gamba all’altra. Rose gli venne incontro sorridendo, uscendo dalla
biblioteca con un carico enorme di tomi. Sembrava di buonumore.
“Ecco vedi..."
Si grattò la nuca, il cugino, seppellendo una mano nella folta chioma. Lei lo
fissò con i suoi grandi occhi marroni. "Tu non sei innamorata di Scorpius, vero?"
Rose lasciò di colpo cadere tutti i
volumi per terra, che piombarono sui piedi di Albus.
"Ahi!" Saltellò il cugino mentre Rose sgranava gli occhi e spalancava
la bocca.
Albus si inchinò a raccogliere i libri,
aspettandosi la scarica di insulti, che non arrivava.
"Rosie?"
Il tono era cauto e servì per riscuoterla.
"è stata Lily?"
"Eh? Lily? Che
cosa c'entra Lily?"
Rose sorrise e arrossì facendo un
gesto ampio con le spalle. "Oh, nulla!" Si schiarì la voce ricevendo
i tomi che Albus aveva raccolto da terra. Allora
boccheggiò un paio di volte.
"Hai sentito la domanda che ti
ho fatto?" Albus la fissava con un sopracciglio
arcuato.
"Ti sei drogato,
Al?"
Potter si aprì in un sorriso. Rose
agguantò con la destra il libro più voluminoso camminando dritta verso la
prossima lezione.
"Bè, se non lo sei." Albus si mise a ridere seguendola, decisamente sollevato.
"Non volevo averlo come cognato! Già come migliore amico
è abbastanza!" Ma Rose pareva non ascoltarlo. "Perchè non lo
sei vero?"
Il libro voluminoso gli arrivò dritto
sulla testa.
Se lo meritava, in fondo....
Stava piovendo.
La maggior parte degli studenti si era
rinchiusa nella sala grande lei invece, sorpresa dal temporale, era andata a
rinchiudersi, ormai tutta bagnata, in una delle torri di Hogwarts.
Ma oltre al danno la beffa: era uscita senza bacchetta. Era sicura che fosse il
gene Weasley a predominare in lei a causa della sua
innata goffaggine. Comunque era la sua occupazione preferita, durante la
pioggia, andare in un posto isolato ad ascoltare la natura che si ribellava. E
quella era la sua Torre, il suo nascondiglio segreto.
Nessuno l'avrebbe cercata lì e per
come si stava mettendo la pioggia, era come se si fosse andata a rinchiudere,
doveva solo aspettare che il cielo si aprisse.
Forse ogni ragazzo poteva avere un
nascondiglio segreto, Hogwarts era gigantesca, c'era
posto per tutti.
E poi doveva pensare.
Lily aveva mantenuto il segreto
sulle strane sensazioni che le stavano nascendo dentro riguardo a Malfoy.
Per tutti i maghi! Le faceva effetto
perfino pensarlo.
Ultimamente sia lei che Scorpius litigavano, è vero, ma non come al solito. C'era,
osava dire, rispetto tra di loro e inoltre Rose aveva avuto il presentimento
assurdo che lui la conoscesse ormai meglio di chiunque altro. Troppi turni
insieme ed ora sembra imbattersi nella sua figura continuamente. Ecco, Hogwarts sembrava non contenere entrambi. La domanda di Albus poi l'aveva destabilizzata.
Trasalì quando udì chiaramente la
porta della torre aprirsi, con un rumore sordo e arrugginito che Rose
sospettava avesse da secoli. Un mantello verde e argento ne fece capolino. La
pioggia decise di infuriare sempre di più. Rose trattenne il fiato quando dal
cappuccio uscirono dei capelli dorati e degli occhi grigi, intensi.
Si scrutarono.
Rose era così sorpresa di ritrovarselo
davanti che non riusciva a scandire parola, inoltre era...perfetto.
Pioveva, ma lui era completamente asciutto e sembrava sempre dannatamente a
proprio agio. I modi eleganti e il mezzo sorriso che si dipingeva sulle labbra
scarlatte avevano sempre avuto potere su di lei - ammetteva per la prima volta.
Scorpius sapeva di trovarla lì. E come era
prevedibile era completamente inzuppata. I capelli marroni stavano appiccicati
al viso, raggruppati in ciocche disordinate. Stava seduta per terra, i libri
davanti, e il mantello completamente bagnato appeso a un chiodo isolato e
gocciolante. I suoi occhi sembravano ancora più grandi e lo abbagliavano. Su
una cosa aveva ragione Albus, sul fatto che lei era
diversa dalle altre, bastava osservare i libri: erano completamente asciutti.
Aveva pensato a riparare loro, piuttosto che se stessa.
Il mezzo sorriso ancora non si
decideva a sparire e con nonchalance si sedette abbastanza vicino da sentirne
ogni respiro.
Si sorprese nel vedere un lieve
rossore sulle sue gote. Imbarazzo? Perchè?
"Etchì!"
Rose starnutì assumendo in viso la stessa colorazione rossastra della maggior
parte dei suoi parenti.
"Ci sono molte battute che
vorrei fare." Una piccola risata gli sfuggì dalle labbra.
"Và al diavolo Malfoy." La voce di Rose era ovattata, mentre
reprimeva anche lei un sorriso.
"Stai sorridendo?"
"Non sto sorridendo."
Ma Rose lo stava facendo. E non
riusciva a smettere. Il cuore le batteva furiosamente e sperava che lui non se
ne accorgesse.
"Si invece."
"Senti, vuoi fare una
disquisizione sul mio modo di sorridere?"
"Sei bagnata fradicia."
"Il temporale mi ha preso di
sprovvista ."
"A te tutto ti
coglie alla sprovvista. Sono convinto che un giorno ti dimenticherai di
respirare." La canzonò. Il solito tono
distaccato, quello che usava per litigare con lei. La sentì tremare per il
freddo.
"Che diavolo ci fai qui, Malfoy?"
"Aspetto che smetta di piovere, Weasley. Sono previdente io."
"Ah! Scommetto che ogni mattina
fai divinazione e guardi il canale meteo dalla tua sfera magica."
"Ti verrà un malanno."
"Non sono fatti tuoi."
"No, però se non ci sei non
posso sfogare la mia rabbia repressa."
Rose arrossì penosamente. Prese a
torturarsi una ciocca bagnata.
"Sei arrossita."
"Oh!" sbottò lei
impreparata. "Non hai meglio da fare che fissarmi?"
Lui per tutta risposta si alzò e lei
desiderò d'imparare a starsene zitta per una volta.
Lui si slacciò il mantello con la
solita eleganza, prima di lanciarglierlo addosso. La
goffaggine di casa Weasley si riconobbe anche in quel
minimo gesto, perchè Rose, allibita, si ritrovò coperta perfino la testa. Sentì
suonare la sua risata un po' graffiante di lui, sommersa dal manto spesso e
profumato.
"Sei un caso clinico Weasley."
Lei scoprì la testa scoccandogli
un'occhiata di fuoco. "E tu sei sfrontato, saccente, vanitoso e..."
"Ho capito." Se lo ritrovò
di nuovo vicino, troppo. Il cuore mandava più sangue in circolo. Cosa le stava
succedendo? Era il suo nemico! Dove era finito il suo odio? Gli occhi grigi si
incollarono di nuovo sui suoi pozzi marroni. Sentì una morsa allo stomaco. La
stava guardando in un modo diverso. Erano diversi. Come era successo? Quando
era successo? Litigando un giorno dietro l'altro? Si sentiva viva quando c'era lui,
era viva.
"Non ti piaccio neanche un po'
eh, Weasley?"
Scorpius la stava guardando, ma non come
avrebbe fatto con qualunque tizia che le moriva dietro, non per vincere quella
scommessa. No, lui stava davvero cercando di capirci qualcosa. Perchè si sentiva
sempre a suo agio quando lei era nei paraggi, perchè adorava le buffe smorfie
che le animavano il viso o quando era sovrappensiero e perdeva tempo a
mordicchiarsi il labbro inferiore. Perchè voleva sapere cosa stava succedendo
da un po' di tempo a quella parte, quando alzarsi la mattina e cercarla nella
sala Grande per stuzzicarla era diventata una priorità.
Inoltre le si era avvicinato ancora
di più nel porle quella domanda e lei non sentiva più freddo. Avvertiva solo il
suo alito caldo e il profumo, il profumo della sua pelle. D'istinto si tirò un
po' indietro avvolta dai colori dei Serpeverde.
"D-direi...di no." Balbettò.
Continuavano a fissarsi, fino a
quando lei interruppe il contatto visivo. Il cuore volava nel petto.
Scorpius avvertì una fitta dolorosa alle sue
parole.
"Bene, sai non vorrei che tu ti
innamorassi di me."
Il cuore mancò un battito ma rispose
pronta come al solito."Non succederà mai."
"Bene."
"Bene!" Lei urlò quasi
presa di sprovvista.
"Quindi, se io ti baciassi..."
Rose sentì la gola secca e la stanza
che cominciava a girare. Le fischiavano le orecchie. Perchè si era alzata
quella mattina?
"Proverei ribrezzo."
"Sicura?" In fondo il carattere da Malfoy
si riconosceva dalla sua sfrontatezza, anche se il cuore nel suo sterno prese a
battere più veloce.
"Come se baciassi un
rospo." Lo fronteggiò e a lui arrivò prepotente il suo profumo di
ciliegia.
"Posso allora."
"Cosa??"
Rose adesso non ci capiva più niente di quel discorso.
"Verificare."
"Tu, cosa?"
"Mi hai dato il consenso."
Scorpius le regalò un mezzo sorriso. Rose non sentiva
più nessuna parte del corpo. "Io non ti ho pro-"
Lo vide avvicinarsi veloce, eppure
lento. Le mani di Malfoy salirono e le tennero
delicatamente il volto e Rose sentì distintamente le sue labbra calde, posarsi
sulle sue appena dischiuse e che sapevano di pioggia.
La stava baciando.
Scorpius Hyperion Malfoy
stava baciando Rose Weasley.
Chissà perchè le labbra si
incastrarono perfettamente e si mossero in contemporanea come se non avessero
fatto mai altro nella vita e il mondo magico sembrava scorrere come al solito,
nessuna calamità, nessun imbuto dove precipitare. C'erano solo loro e il rumore
della pioggia. Rose chiuse gli occhi si lasciò trasportare e guidare da lui.
Malfoy la tenne più stretta a sè, ancora
di più, come se ne sentisse un bisogno impellente e insaziabile. Aveva bisogno
di lei che lasciò cadere sul grembo il mantello che stringeva con le mani. Il
bacio stava continuando ma, per entrambi era fin troppo breve. Rose rabbrividì e
lui non si era mai sentito più appagato.
Era perfetto.
Si separarono per riprendere fiato.
Scorpius aprì per primo gli occhi mentre
Rose teneva ancora i suoi socchiusi. Ebbe di nuovo la tentazione di baciarla,
ancora e ancora.
La pioggia nel frattempo aveva
deciso di fermare la sua corsa.
Rose aprì i suoi
occhi marroni solo quando non sentì più le mani di Malfoy
sul suo viso.
Entrambi si guardarono.
Scorpius però aveva avuto il tempo di celare
le sue emozioni. Lui era bravo a farlo anche se dentro
stava scoppiando e lottando. Una parte di se stesso voleva scappare via da lì,
l'altra avrebbe volentieri gradito di riassaggiare quelle labbra scarlatte.
Rose per la prima volta si ritrovò
la mente sgombra dai pensieri. Non stava pensando. Era serena, come se lui
avesse portato via ogni ombra, ogni suo male.
Ma lui si alzò, scappò quasi.
"La pioggia è finita." Biascicò, tentando un ritorno alla normalità.
E la lasciò stranita chiudendosi la porta arrugginita alle spalle che emise il
solito rumore.
Solo dopo essere entrato in uno dei
corridoi di Hogwarts si accorse che sentiva freddo.
Cercò sulle spalle il mantello, ma
solo dopo ricordò di averlo lasciato in una torre.
Albus stava sbadigliando, di nuovo. Ultimamente
gli allenamenti di Quidditch lo stavano sfiancando,
per non parlare del fatto che la noia e la pioggia erano un mix micidiale per i
suoi poveri neuroni. Suo padre l'avrebbe sicuramente preso in giro, per non
parlare di James sempre attivo e pronto ad ogni evenienza. Non osava nemmeno
immaginare i toni dei suoi sfottò. Così anche quella mattina piovosa stava
prendendo posto nella Sala Grande.
Come un fulmine, dei capelli dorati
presero posto senza tanti preamboli al suo fianco facendolo sobbalzare.
"Malfoy."
"Potter." Esclamò quello
piatto e un po' pallido in volto.
"Cugino!"
Nicholas e Tobians
si lanciarono un'occhiata. "Notte in bianco?"
Malfoy grugnì, e voleva dire che era di
pessimo umore.
"Insomma..
come è andata con la Weasley?"
Albus sbuffò. "Sentite se non la
finite con questa storia, giuro che vi tramuto in polvere."
"Allora?" Tobians sorrise
divertito dalla minaccia di Albus.
"Non ho voglia di
parlarne." Scandì Malfoy, tono che non
prometteva niente di buono.
"Non avrai fallito,
cugino!" Nicholas lasciò la torta al miele, deluso. Vedeva il parente come
una specie di icona. "Sparite subito dalla mia vista." Sibilò quello,
per nulla disposto a dare spiegazioni.
"Ma...Scorpius..."
"Ora!"
Malfoy usò il tono del comando al quale
era impossibile non ubbidire. Esercitava quel misterioso controllo sugli altri,
il carisma era un'altro tratto che gli aveva lasciato
il padre.
I due si alzarono, Nicholas borbottò
portandosi dietro un piatto colmo di pietanze, capendo che era meglio non
insistere.
Albus, colpito dalla vicenda, agguantò il
suo caffè sorseggiandolo prudente. Se conosceva bene Malfoy
si sarebbe confidato da solo o avrebbe lasciato correre.
"Ho baciato tua cugina."
Si strozzò con il liquido e divenne
blu mentre tossiva, cercando di recuperare fiato. Per di più il caffè era
bollente e si sentiva la trachea in fiamme, come se fosse diventato un drago.
"C-cosa?!" Soffiò gracchiando, sapeva che a stare in mezzo a
quei due ci avrebbe rimesso solo la salute. (Rose aveva già colpito duramente i
suoi piedi e Scorpius avrebbe finito col dargli il
colpo di grazia. Sicuro.)
"L'ho baciata."
E non disse altro
anche se si vedeva che bramava, aveva voglia di confidarsi, di sputare
il rospo che aveva in gola. Ma Albus era troppo
scioccato per fare delle domande.
Malfoy agguantò il primo dolce che aveva a
tiro, mordendolo, inferocito.
Albus però era ancora in trance.
Così, con la solita nonchalance si
alzò dal tavolo, uscendo proprio nel momento in cui sulla porta, la primogenita
Weasley, con delle grosse occhiaie e con le guance in
fiamme, faceva la sua comparsa.
Si guardarono. Si maledirono.
"Scappi, Malfoy?" "Raffreddore, Weasley?"
"Albus!"
Rose era razionale e tutto il resto.
Ma era pur sempre una ragazza e lasciarsi trattare così, cioè essere baciata e
poi lasciata inerme su di una torre...(capitava a
tutte le ragazze una cosa del genere) bè le creava
una serie di grame cervellotiche e un certo carico d'ansia.
Albus ancora si stava riprendendo dal suo
incontro con Scorpius. Un'altro
tratto della sua personalità? Era incapace di mentire, specie con i suoi
parenti.
"Rosie"
La ragazza aspettò un attimo prima di assalirlo di domande.
Albus rimpiangeva la sua serenità
perduta.
"Al, ti
devo parlare."
"Dimmi tutto." Come poteva
dire di no alla sua cugina preferita?
"Ieri..."
Si tortutò le mani. "Tu mi hai fatto una domanda:
perchè?"
Albus non si aspettava quel quesito.
"Eh?"
"Perchè mi hai fatto quella
domanda?"
Che avrebbe dovuto rispondere. Sai,
si scommetteva! "Ecco, Nicholas e... Insomma si notava che..come dire..." Si grattò la nuca. "Così era tanto
per."
"Albus." Una cosa che non aveva mai notato
fino ad allora era che Rose, alle volte, usava lo
stesso tono di Scorpius. Stava diventando inquietante.
"Devo saperlo." Salvo poi notare la confusione e l'onestà dei suoi
occhi marroni.
"Stavamo parlando e io ho detto
che l'unica ragazza che resisteva a Scorpius eri
tu." Rose rimase ferma, immobile. "E Scorpius
si è intestardito e voleva dimostrare il contrario."
Rose taceva. "E ha finito col
dirmi che se io pensavo che tu non ti saresti mai innamorata di lui, allora mi
sbagliavo." Sospirò. "Tutto qui."
Rose incrociò le braccia al petto.
"Era una sfida, allora." Il tono era stranamente calmo.
"Grazie." Albus rimase di stucco e Rose
sparì veloce come non mai.
"Tu!"
Scorpius ebbe solo il tempo di voltarsi.
"Mi fai schifo!"
Rose e Malfoy
stavano litigando, di nuovo. E tutti nel cortile umido e freddo non potevano
non essere spettatori di quella scena.
"Non credevo arrivasse fino a
questo punto il tuo stupido ego!" Rose lo stava colpendo, Scorpius non riusciva a emettere verso. Lei lo stava
colpendo con i pugni chiusi, infrangendo i palmi sul suo petto d'acciaio.
"Weasley."
Soffiò lui incapace di articolare qualcosa, grandioso
adesso si che lo odiava.
"Sei un verme!"
"Che..."
"Ero solo una scommessa,
vero?" Gli occhi marroni si fissarono nei suoi, dentro nuotavano
confusione e rabbia. Lui si illuminò, capendo che ce l'aveva perchè aveva
saputo di quella stupida storia. "Non ti permetterò mai più, di
scommettere così su di me!" Scorpius sentì una
stretta allo stomaco scorgendo delle lacrime sul volto.
"Usa altre
persone o le sciacquette che ti girano intorno! D'ora in poi, non avvicinarti mai
più a me! Fuori dalla mia vita!"
E così come era venuta, il fulmine Weasley se ne andò, lasciandolo basito e incredulo.
"Potter." Albus lo stava aspettando, la sala dei Serpeverde
era mezza vuota e Scorpius con la solita eleganza
sprofondava su una delle poltrone.
"Scorpius..."
Malfoy non disse nulla.
"...è
colpa mia, è venuta stamattina a chiedermi una cosa. Ieri le avevo fatto una
domanda... e si è arrabbiata."
"Che domanda?"
"Se era innamorata di te."
Scorpius come preso da un vivo interesse si
sporse in avanti. "E lei?"
"Mi ha chiesto di Lily."
"Lily?"
"Mi ha detto se era stata Lily.
Non ho capito bene. Comunque mi ha tirato dietro un libro, come risposta."
Scorpius prese fiato, accigliandosi.
"Però in fondo...non ha
risposto davvero alla mia domanda." Constatò l'altro.
"Tua cugina è pazza."
"Lo so."
"Crede sempre di sapere
tutto."
"Questo tratto l'ha preso da
zia Hermione."
"Fraintende le cose."
"Uhm, marchio Weasley."
"E. Ti guarda. Come se si
aspettasse il meglio da te e ...sorride."
"Lo so come sorride."
"Già, sorride."
"è ingenua."
"No, è disarmante."
"Ehy, mia cugina fà paura eh?"
Scorpius ammutolì. Albus
sospirò.
"Malfoy...tu ti sei innamorato di Rose?"
Il biondo lo guardò a lungo prima di
rispondere. Poi con un tono tagliente cercò quasi di chiudere la questione.
"Non dire assurdità." Ma non ci credeva nemmeno lui.
Lily stava sospirando da tre ore
buone. Posò un braccio sulla spalla di Rose che trasalì e gracchiò uno
"Sto bene" in risposta. Ma non stava bene per niente. Il dormitorio
dei Grifondoro era diventato troppo piccolo per
contenerla, Rose si sentiva stupida. Lily non sapeva come fare.
"Potremmo, potremmo, mangiare
tante cioccorane come quando eravamo piccole,
abbuffarci e sparlare. O magari domani in classe facciamo
lievitare qualche ragazzo dei Corvonero. Che
dici?" Il tono era giocoso, ma Rose scosse il
capo. "Voglio stare da sola, Lily."
"Rosie...se hai bisogno chiamami okay?"
Uscendo dalla stanza dei Grinfondoro e imboccando la sala Grande per la cena, Lily
sospirò di nuovo.
Scorpius stava sulla porta, lo sguardo
indifferente, fino a quando non si fermò su di lei. Lily Luna Potter sospirò ancora,
non l'aveva nemmeno visto tanto era preoccupata per la cugina.
"Lily." E lui la chiamò.
La porta si riaprì, anche se aveva
esplicitamente detto che voleva stare da sola e che non aveva fame. Ma Lily
sicuramente era ritornata indietro. O magari era qualcuna delle sue compagne.
"Sto bene" Gracchiò dal
letto.
Ma nessuna voce, nessuna Lily
arrivò. Forse, si disse, immaginava le cose ultimamente. Perchè il bacio se
l'era immaginato. E basta. Non era mai esistito quel bacio. Era un frutto della
sua fervida immaginazione e inoltre non era stato tutto questo granchè.
Sospirò di nuovo, asciugandosi gli
occhi con la felpa calda e dipinta con l'oro e il rosso.
"Non stai bene."
Ancora, ancora lo stava immaginando.
Era impossibile che lui fosse lì.
Ma invece c'era. Le stava di fronte.
Le stava per di più parlando.
Come osava parlarle!!
Scattò, alzandosi dal letto come se
scottasse.
"Ammettilo
che non stai bene, senza di me. Weasley." Scorpius la stava fissando.
"Fuori!" Indicò la porta
con l'indice.
"Perchè sei così
testarda?" Malfoy incrociò le braccia al petto,
sospirando.
"Fuori, sparisci, scompari, vaporizzati!"
Attaccò lei, le ciocche ribelli si muovevano ritmando le sue parole.
"Se tu ammettessi che sei
innamorata di me, sarebbe tutto più semplice."
"Vattene, subito!"
"Cosa c'è, riesci solo ad
esclamare sinonimi del verbo uscire?"
"Bene. Farò come se tu non esistessi. Perchè tu non esisti." Rose si sedette sul letto
agguantando un libro. Scorpius per un attimo fu
tentato di ridere.
"Weasley. Io esisto."
"Non più." Attaccò lei
convinta in quello che diceva.
"Rose." La chiamò per nome
e lei ebbe un fremito. "Ammettilo."
"Tu sei innamorata di me."
Rose chiuse il libro di scatto.
"Per questo hai risposto al
bacio, per questo ti sei arrabbiata."
Saltare sulla scopa e volare via, sarebbe sembrata troppo una scena da
film?
E lei non riusciva proprio a usare
l'aggressività passiva. Lei era un vulcano e per sfortuna di Malfoy la madre era imbattibile nei litigi. "Tu!"
Si voltò, infuriata.
"Perchè vuoi tanto sentirti
dire che io sia innamorata di te?" Rose era implacabile. "Perchè
diavolo ti sta tanto a cuore saperlo? Ma certo! Forse lo so io perchè, perchè
non accetti di perdere le sfide!"
Rose accompagnava le frasi
gesticolando animatamente, se avesse avuto la bacchetta l'avrebbe polverizzato.
"Scorpius Hyperion Malfoy, io non sono innamorata di te. Soddisfatto?"
"Non è vero." Lui rimaneva
calmo quasi indifferente. "Non me ne frega niente della scommessa, come al
solito ti sbagli."
"Allora vuoi vedermi umiliata,
fino alla fine?! Non ti basta mai,
eh?"
"Weasley,
dillo."
"Cosa?!"
"Weasley,
dì solo che mi ami."
"Io non ti amo!"
"Lily, non ha detto
questo."
"Lily??"
"Ammettilo Weasley."
"No!"
"Ammettilo."
"Io non ti amo."
"Io invece credo di sì."
Silenzio.
"Io sì. Stupida Grifondoro."
Lui sfoderò il suo solito mezzo
sorriso e lei sentì il cuore battere a mille. "E anche
tu. Lo so, è tardi per dire di no. O vuoi discutere
anche su questo?"
E Rose prese fiato. Una, due volte. Scorpius la stava a
guardare, basito e scocciato perchè toccava sempre fare tutto a lui, dato che
erano così orgogliosi.
"Tu...mi
ami?" Cambiò discorso lei.
"Neghi anche di fronte
all'evidenza. Sei pessima."
"Tu mi ami." Lei scoppiò a
ridere e a piangere insieme. Scorpius sospirò abbandonando
le braccia sui fianchi. "Sì."
"Anch'io!"
"Lo so da un pezzo, Weasley." Tenne a precisare lui.
Si guardarono.
"Non ti strozzi mai con la
lingua, Malfoy?"
Rose però lo abbracciò e lui la
strinse forte, come se fosse tutto quello che aveva.
"Ah,
Weasley, dove hai lasciato il mio
mantello?"
"Alla
torre, credi che te l'avrei portato a casa come un elfo domestico?"
"Poveri
elfi domestici... paragonati a te."
Albus stava ridendo, stava ridendo di
cuore. "Così...il mio quasi cognato cosa mangia
stamattina?"
Scorpius aveva un espressione
indecifrabile.
"Etchì!"
"Oh, a quanto
pare qualcuno ti ha mischiato il raffreddore. Ma chissà chi. Sai anche Rose è
ammalata! Ztè le coincidente!" Albus continuava a ridere a quanto pareva avere come
cognato un Malfoy era un ottimo mezzo per averlo in
pugno e per unire una volta per tutte i Serpeverde
con i Grifondoro.
"Finiscila." Biascicò Scorpius, nascondendo un sorriso.
Nicholas si voltò verso Tobians. Sorrideva, la bocca piena
di cibo.
"Hai perso la scommessa, Tobians! Mi devi dieci ciccorane!"
"Va bene, okay... Ehy Scorpius, dato che adesso è rimasto solo un'altro
scapolo d'oro sulla piazza- fece un cenno alla figura di Albus-
scommetto undici bolle bollenti che entro la fine dell'anno sarà fidanzato
anche lui!"
Scorpius sorrise.
Albus sudò freddo. "Oh, no no no..."
End
XD
Scommettiamo? Che è una vera schifezza?
Scritta per strappare un sorriso nulla di più.
Si ringrazia la
Beta sempre più magica del resto. E la Best per la consulenza (anche
sugli elfi domestici XD)
E tutte le persone che hanno commentato le mie fic
precedenti (cioè dovrei chiamarle gli esperimenti harrypottiani)
grazie! *_*
Vostra,
sae