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Autore: Sae    25/10/2009    9 recensioni
"Fraintende le cose."
"Uhm, marchio Weasley."
"E. Ti guarda. Come se si aspettasse il meglio da te e ...sorride."
"Lo so come sorride."
"Già, sorride."
"è ingenua."
"No, è disarmante."
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scommettiamo

 

 

Scommettiamo?

 

 

 

 

Nella Sala Grande c’era il solito andirivieni.

Albus sbadigliò cercando di capire come c’era arrivato lì (per quale miracolo o incantesimo era in piedi). Ma soprattutto era intento a sciogliere il dilemma di cosa mangiare

Al suo fianco, Scorpius stava già spalmando del burro sulla fetta dorata che aveva in mano. Nicholas, cugino di Malfoy, era di fronte a loro nella sua tenuta di Serpeverde. Stava spazzolando, uno o due per volta, dei pasticcini alla menta

Albus represse un altro sbadiglio.

 

Malfoy può avere tutte le donne che vuole…” Stava nel frattempo commentando Tobians che chiudeva la combriccola di Scorpius, con quella sua voce un po’ stridula e col sorriso perenne sulle labbra sottili. Poi successe tutto troppo rapidamente per il cervello di Albus ancora in panne per la sveglia.

“È vero tutte, tranne mia cugina.” La voce di Potter era ancora sonnacchiosa ma subito si rese conto dell’enorme catastrofe che aveva scatenato. Se ne pentì subito. Scorpius smise di spalmare il burro. E Nicholas si strozzò fiondandosi sul primo calice d’acqua.

“Rose.”

“Già, ma tanto lei è tua nemica giusto? Mica potresti mai metterti con lei!” Tobians si mise a ridere, cercando di sdrammatizzare l’aria diventata stranamente pesante.

“Oh, e poi lei non è una donna!” Albus agitò le mani, in segno di resa. “Voglio dire…”

“Vuoi dire che lei non si innamorerebbe mai di me?” Il tono era tagliente e le parole erano state scandite con lentezza. Inoltre, avere gli occhi grigi di Scorpius puntati su di lui, di prima mattina, senza ancora aver fatto colazione e per di più doveva per forza rispondere a una domanda come quella, lo faceva sentire male. Insomma era il suo migliore amico, gli voleva bene, ma averlo come cognato….

Scorpius, non mi fraintendere…”

“Allora cosa volevi dire, Potter?”

“Rose non è adatta a te.” Albus cercava quasi di farlo ragionare. “E poi mi sembra che vi odiate a vicenda…

“No, tu non stavi dicendo questo.” Scorpius continuò a fissarlo.

Bhè, mi sembra alquanto improbabile una relazione tra voi due.” Albus gli tenne testa, per poi sospirare: la frittata era fatta. Tanto valeva bere una pozione e farla finita. Che cosa aveva scatenato!

“E pensi che lei non si innamorerebbe mai di me.” Scorpius incrociò le braccia al petto, con fare minaccioso.

“Bè questo lo stai dicendo tu, non io.”

“Secondo me, starebbero bene insieme.” Proferì Nicholas

I restanti tre si voltarono verso di lui.

“Che c’è? Che ho detto?”

“Potter, ti dimostrerò il contrario!” Scorpius si alzò dalla tavola, lanciandogli un’occhiata di disappunto. Albus si ritrovò a sospirare.

“Speriamo che se ne dimentichi presto.”

“Dieci cioccorane che non ce la fa!”

Tobians aveva davvero detto questo?

“Undici tutti gusti che ci riesce!” Ribattè Nicholas che aveva rilevato un animo romantico.

Essere un Serpeverde era un lavoro faticoso alle volte e portava una cattiva influenza su di lui, considerando anche che aveva appena scatenato un giro di scommesse su sua cugina.

 

 

“Rose, devo parlarti.”

“Al! Dimmi tutto!”

Albus scaricava il peso del suo corpo da una gamba all’altra. Rose gli venne incontro sorridendo, uscendo dalla biblioteca con un carico enorme di tomi. Sembrava di buonumore.

“Ecco vedi..." Si grattò la nuca, il cugino, seppellendo una mano nella folta chioma. Lei lo fissò con i suoi grandi occhi marroni. "Tu non sei innamorata di Scorpius, vero?"

Rose lasciò di colpo cadere tutti i volumi per terra, che piombarono sui piedi di Albus. "Ahi!" Saltellò il cugino mentre Rose sgranava gli occhi e spalancava la bocca.

Albus si inchinò a raccogliere i libri, aspettandosi la scarica di insulti, che non arrivava.

"Rosie?" Il tono era cauto e servì per riscuoterla.

"è stata Lily?"

"Eh? Lily? Che cosa c'entra Lily?"

Rose sorrise e arrossì facendo un gesto ampio con le spalle. "Oh, nulla!" Si schiarì la voce ricevendo i tomi che Albus aveva raccolto da terra. Allora boccheggiò un paio di volte.

"Hai sentito la domanda che ti ho fatto?" Albus la fissava con un sopracciglio arcuato.

"Ti sei drogato, Al?"

Potter si aprì in un sorriso. Rose agguantò con la destra il libro più voluminoso camminando dritta verso la prossima lezione.

"Bè, se non lo sei." Albus si mise a ridere seguendola, decisamente sollevato. "Non volevo averlo come cognato! Già come migliore amico è abbastanza!" Ma Rose pareva non ascoltarlo. "Perchè non lo sei vero?"

Il libro voluminoso gli arrivò dritto sulla testa.

Se lo meritava, in fondo....

 

 

Stava piovendo.

La maggior parte degli studenti si era rinchiusa nella sala grande lei invece, sorpresa dal temporale, era andata a rinchiudersi, ormai tutta bagnata, in una delle torri di Hogwarts. Ma oltre al danno la beffa: era uscita senza bacchetta. Era sicura che fosse il gene Weasley a predominare in lei a causa della sua innata goffaggine. Comunque era la sua occupazione preferita, durante la pioggia, andare in un posto isolato ad ascoltare la natura che si ribellava. E quella era la sua Torre, il suo nascondiglio segreto.

Nessuno l'avrebbe cercata lì e per come si stava mettendo la pioggia, era come se si fosse andata a rinchiudere, doveva solo aspettare che il cielo si aprisse.

Forse ogni ragazzo poteva avere un nascondiglio segreto, Hogwarts era gigantesca, c'era posto per tutti.

E poi doveva pensare.

Lily aveva mantenuto il segreto sulle strane sensazioni che le stavano nascendo dentro riguardo a Malfoy.

Per tutti i maghi! Le faceva effetto perfino pensarlo.

Ultimamente sia lei che Scorpius litigavano, è vero, ma non come al solito. C'era, osava dire, rispetto tra di loro e inoltre Rose aveva avuto il presentimento assurdo che lui la conoscesse ormai meglio di chiunque altro. Troppi turni insieme ed ora sembra imbattersi nella sua figura continuamente. Ecco, Hogwarts sembrava non contenere entrambi. La domanda di Albus poi l'aveva destabilizzata.

Trasalì quando udì chiaramente la porta della torre aprirsi, con un rumore sordo e arrugginito che Rose sospettava avesse da secoli. Un mantello verde e argento ne fece capolino. La pioggia decise di infuriare sempre di più. Rose trattenne il fiato quando dal cappuccio uscirono dei capelli dorati e degli occhi grigi, intensi.

Si scrutarono.

Rose era così sorpresa di ritrovarselo davanti che non riusciva a scandire parola, inoltre era...perfetto. Pioveva, ma lui era completamente asciutto e sembrava sempre dannatamente a proprio agio. I modi eleganti e il mezzo sorriso che si dipingeva sulle labbra scarlatte avevano sempre avuto potere su di lei - ammetteva per la prima volta.

Scorpius sapeva di trovarla lì. E come era prevedibile era completamente inzuppata. I capelli marroni stavano appiccicati al viso, raggruppati in ciocche disordinate. Stava seduta per terra, i libri davanti, e il mantello completamente bagnato appeso a un chiodo isolato e gocciolante. I suoi occhi sembravano ancora più grandi e lo abbagliavano. Su una cosa aveva ragione Albus, sul fatto che lei era diversa dalle altre, bastava osservare i libri: erano completamente asciutti. Aveva pensato a riparare loro, piuttosto che se stessa.

Il mezzo sorriso ancora non si decideva a sparire e con nonchalance si sedette abbastanza vicino da sentirne ogni respiro.

Si sorprese nel vedere un lieve rossore sulle sue gote. Imbarazzo? Perchè?

"Etchì!" Rose starnutì assumendo in viso la stessa colorazione rossastra della maggior parte dei suoi parenti.

"Ci sono molte battute che vorrei fare." Una piccola risata gli sfuggì dalle labbra.

"Và al diavolo Malfoy." La voce di Rose era ovattata, mentre reprimeva anche lei un sorriso.

"Stai sorridendo?"

"Non sto sorridendo."

Ma Rose lo stava facendo. E non riusciva a smettere. Il cuore le batteva furiosamente e sperava che lui non se ne accorgesse.

"Si invece."

"Senti, vuoi fare una disquisizione sul mio modo di sorridere?"

"Sei bagnata fradicia."

"Il temporale mi ha preso di sprovvista ."

"A te tutto ti coglie alla sprovvista. Sono convinto che un giorno ti dimenticherai di respirare." La canzonò. Il solito tono distaccato, quello che usava per litigare con lei. La sentì tremare per il freddo.

"Che diavolo ci fai qui, Malfoy?"

"Aspetto che smetta di piovere, Weasley. Sono previdente io."

"Ah! Scommetto che ogni mattina fai divinazione e guardi il canale meteo dalla tua sfera magica."

"Ti verrà un malanno."

"Non sono fatti tuoi."

"No, però se non ci sei non posso sfogare la mia rabbia repressa."

Rose arrossì penosamente. Prese a torturarsi una ciocca bagnata.

"Sei arrossita."

"Oh!" sbottò lei impreparata. "Non hai meglio da fare che fissarmi?"

Lui per tutta risposta si alzò e lei desiderò d'imparare a starsene zitta per una volta.

Lui si slacciò il mantello con la solita eleganza, prima di lanciarglierlo addosso. La goffaggine di casa Weasley si riconobbe anche in quel minimo gesto, perchè Rose, allibita, si ritrovò coperta perfino la testa. Sentì suonare la sua risata un po' graffiante di lui, sommersa dal manto spesso e profumato.

"Sei un caso clinico Weasley."

Lei scoprì la testa scoccandogli un'occhiata di fuoco. "E tu sei sfrontato, saccente, vanitoso e..."

"Ho capito." Se lo ritrovò di nuovo vicino, troppo. Il cuore mandava più sangue in circolo. Cosa le stava succedendo? Era il suo nemico! Dove era finito il suo odio? Gli occhi grigi si incollarono di nuovo sui suoi pozzi marroni. Sentì una morsa allo stomaco. La stava guardando in un modo diverso. Erano diversi. Come era successo? Quando era successo? Litigando un giorno dietro l'altro? Si sentiva viva quando c'era lui, era viva.

"Non ti piaccio neanche un po' eh, Weasley?"

Scorpius la stava guardando, ma non come avrebbe fatto con qualunque tizia che le moriva dietro, non per vincere quella scommessa. No, lui stava davvero cercando di capirci qualcosa. Perchè si sentiva sempre a suo agio quando lei era nei paraggi, perchè adorava le buffe smorfie che le animavano il viso o quando era sovrappensiero e perdeva tempo a mordicchiarsi il labbro inferiore. Perchè voleva sapere cosa stava succedendo da un po' di tempo a quella parte, quando alzarsi la mattina e cercarla nella sala Grande per stuzzicarla era diventata una priorità.

Inoltre le si era avvicinato ancora di più nel porle quella domanda e lei non sentiva più freddo. Avvertiva solo il suo alito caldo e il profumo, il profumo della sua pelle. D'istinto si tirò un po' indietro avvolta dai colori dei Serpeverde.

"D-direi...di no." Balbettò.

Continuavano a fissarsi, fino a quando lei interruppe il contatto visivo. Il cuore volava nel petto.

Scorpius avvertì una fitta dolorosa alle sue parole.

"Bene, sai non vorrei che tu ti innamorassi di me."

Il cuore mancò un battito ma rispose pronta come al solito."Non succederà mai."

"Bene."

"Bene!" Lei urlò quasi presa di sprovvista.

"Quindi, se io ti baciassi..."

Rose sentì la gola secca e la stanza che cominciava a girare. Le fischiavano le orecchie. Perchè si era alzata quella mattina?

"Proverei ribrezzo."

"Sicura?" In fondo il carattere da Malfoy si riconosceva dalla sua sfrontatezza, anche se il cuore nel suo sterno prese a battere più veloce.

"Come se baciassi un rospo." Lo fronteggiò e a lui arrivò prepotente il suo profumo di ciliegia.

"Posso allora."

"Cosa??" Rose adesso non ci capiva più niente di quel discorso.

"Verificare."

"Tu, cosa?"

"Mi hai dato il consenso." Scorpius le regalò un mezzo sorriso. Rose non sentiva più nessuna parte del corpo. "Io non ti ho pro-"

Lo vide avvicinarsi veloce, eppure lento. Le mani di Malfoy salirono e le tennero delicatamente il volto e Rose sentì distintamente le sue labbra calde, posarsi sulle sue appena dischiuse e che sapevano di pioggia.

La stava baciando.

Scorpius Hyperion Malfoy stava baciando Rose Weasley.

Chissà perchè le labbra si incastrarono perfettamente e si mossero in contemporanea come se non avessero fatto mai altro nella vita e il mondo magico sembrava scorrere come al solito, nessuna calamità, nessun imbuto dove precipitare. C'erano solo loro e il rumore della pioggia. Rose chiuse gli occhi si lasciò trasportare e guidare da lui.

Malfoy la tenne più stretta a sè, ancora di più, come se ne sentisse un bisogno impellente e insaziabile. Aveva bisogno di lei che lasciò cadere sul grembo il mantello che stringeva con le mani. Il bacio stava continuando ma, per entrambi era fin troppo breve. Rose rabbrividì e lui non si era mai sentito più appagato.

Era perfetto.

Si separarono per riprendere fiato.

Scorpius aprì per primo gli occhi mentre Rose teneva ancora i suoi socchiusi. Ebbe di nuovo la tentazione di baciarla, ancora e ancora.

La pioggia nel frattempo aveva deciso di fermare la sua corsa.

Rose aprì i suoi occhi marroni solo quando non sentì più le mani di Malfoy sul suo viso.

Entrambi si guardarono.

Scorpius però aveva avuto il tempo di celare le sue emozioni. Lui era bravo a farlo anche se dentro stava scoppiando e lottando. Una parte di se stesso voleva scappare via da lì, l'altra avrebbe volentieri gradito di riassaggiare quelle labbra scarlatte.

Rose per la prima volta si ritrovò la mente sgombra dai pensieri. Non stava pensando. Era serena, come se lui avesse portato via ogni ombra, ogni suo male.

Ma lui si alzò, scappò quasi. "La pioggia è finita." Biascicò, tentando un ritorno alla normalità. E la lasciò stranita chiudendosi la porta arrugginita alle spalle che emise il solito rumore.

Solo dopo essere entrato in uno dei corridoi di Hogwarts si accorse che sentiva freddo.

Cercò sulle spalle il mantello, ma solo dopo ricordò di averlo lasciato in una torre.

 

 

Albus stava sbadigliando, di nuovo. Ultimamente gli allenamenti di Quidditch lo stavano sfiancando, per non parlare del fatto che la noia e la pioggia erano un mix micidiale per i suoi poveri neuroni. Suo padre l'avrebbe sicuramente preso in giro, per non parlare di James sempre attivo e pronto ad ogni evenienza. Non osava nemmeno immaginare i toni dei suoi sfottò. Così anche quella mattina piovosa stava prendendo posto nella Sala Grande.

Come un fulmine, dei capelli dorati presero posto senza tanti preamboli al suo fianco facendolo sobbalzare.

"Malfoy."

"Potter." Esclamò quello piatto e un po' pallido in volto.

"Cugino!"

Nicholas e Tobians si lanciarono un'occhiata. "Notte in bianco?"

Malfoy grugnì, e voleva dire che era di pessimo umore.

"Insomma.. come è andata con la Weasley?"

Albus sbuffò. "Sentite se non la finite con questa storia, giuro che vi tramuto in polvere."

"Allora?" Tobians sorrise divertito dalla minaccia di Albus.

"Non ho voglia di parlarne." Scandì Malfoy, tono che non prometteva niente di buono.

"Non avrai fallito, cugino!" Nicholas lasciò la torta al miele, deluso. Vedeva il parente come una specie di icona. "Sparite subito dalla mia vista." Sibilò quello, per nulla disposto a dare spiegazioni.

"Ma...Scorpius..."

"Ora!"

Malfoy usò il tono del comando al quale era impossibile non ubbidire. Esercitava quel misterioso controllo sugli altri, il carisma era un'altro tratto che gli aveva lasciato il padre.

I due si alzarono, Nicholas borbottò portandosi dietro un piatto colmo di pietanze, capendo che era meglio non insistere.

Albus, colpito dalla vicenda, agguantò il suo caffè sorseggiandolo prudente. Se conosceva bene Malfoy si sarebbe confidato da solo o avrebbe lasciato correre.

"Ho baciato tua cugina."

Si strozzò con il liquido e divenne blu mentre tossiva, cercando di recuperare fiato. Per di più il caffè era bollente e si sentiva la trachea in fiamme, come se fosse diventato un drago.

"C-cosa?!" Soffiò gracchiando, sapeva che a stare in mezzo a quei due ci avrebbe rimesso solo la salute. (Rose aveva già colpito duramente i suoi piedi e Scorpius avrebbe finito col dargli il colpo di grazia. Sicuro.)

"L'ho baciata."

E non disse altro anche se si vedeva che bramava, aveva voglia di confidarsi, di sputare il rospo che aveva in gola. Ma Albus era troppo scioccato per fare delle domande.

Malfoy agguantò il primo dolce che aveva a tiro, mordendolo, inferocito.

Albus però era ancora in trance.

Così, con la solita nonchalance si alzò dal tavolo, uscendo proprio nel momento in cui sulla porta, la primogenita Weasley, con delle grosse occhiaie e con le guance in fiamme, faceva la sua comparsa.

Si guardarono. Si maledirono.

"Scappi, Malfoy?" "Raffreddore, Weasley?"

 

"Albus!"

Rose era razionale e tutto il resto. Ma era pur sempre una ragazza e lasciarsi trattare così, cioè essere baciata e poi lasciata inerme su di una torre...(capitava a tutte le ragazze una cosa del genere) le creava una serie di grame cervellotiche e un certo carico d'ansia.

Albus ancora si stava riprendendo dal suo incontro con Scorpius. Un'altro tratto della sua personalità? Era incapace di mentire, specie con i suoi parenti.

"Rosie" La ragazza aspettò un attimo prima di assalirlo di domande.

Albus rimpiangeva la sua serenità perduta.

"Al, ti devo parlare."

"Dimmi tutto." Come poteva dire di no alla sua cugina preferita?

"Ieri..." Si tortutò le mani. "Tu mi hai fatto una domanda: perchè?"

Albus non si aspettava quel quesito. "Eh?"

"Perchè mi hai fatto quella domanda?"

Che avrebbe dovuto rispondere. Sai, si scommetteva! "Ecco, Nicholas e... Insomma si notava che..come dire..." Si grattò la nuca. "Così era tanto per."

"Albus." Una cosa che non aveva mai notato fino ad allora era che Rose, alle volte, usava lo stesso tono di Scorpius. Stava diventando inquietante. "Devo saperlo." Salvo poi notare la confusione e l'onestà dei suoi occhi marroni.

"Stavamo parlando e io ho detto che l'unica ragazza che resisteva a Scorpius eri tu." Rose rimase ferma, immobile. "E Scorpius si è intestardito e voleva dimostrare il contrario."

Rose taceva. "E ha finito col dirmi che se io pensavo che tu non ti saresti mai innamorata di lui, allora mi sbagliavo." Sospirò. "Tutto qui."

Rose incrociò le braccia al petto. "Era una sfida, allora." Il tono era stranamente calmo. "Grazie." Albus rimase di stucco e Rose sparì veloce come non mai.

 

 

"Tu!"

Scorpius ebbe solo il tempo di voltarsi.

"Mi fai schifo!"

Rose e Malfoy stavano litigando, di nuovo. E tutti nel cortile umido e freddo non potevano non essere spettatori di quella scena.

"Non credevo arrivasse fino a questo punto il tuo stupido ego!" Rose lo stava colpendo, Scorpius non riusciva a emettere verso. Lei lo stava colpendo con i pugni chiusi, infrangendo i palmi sul suo petto d'acciaio.

"Weasley." Soffiò lui incapace di articolare qualcosa, grandioso adesso si che lo odiava.

"Sei un verme!"

"Che..."

"Ero solo una scommessa, vero?" Gli occhi marroni si fissarono nei suoi, dentro nuotavano confusione e rabbia. Lui si illuminò, capendo che ce l'aveva perchè aveva saputo di quella stupida storia. "Non ti permetterò mai più, di scommettere così su di me!" Scorpius sentì una stretta allo stomaco scorgendo delle lacrime sul volto.

"Usa altre persone o le sciacquette che ti girano intorno! D'ora in poi, non avvicinarti mai più a me! Fuori dalla mia vita!"

E così come era venuta, il fulmine Weasley se ne andò, lasciandolo basito e incredulo.

 

 

"Potter." Albus lo stava aspettando, la sala dei Serpeverde era mezza vuota e Scorpius con la solita eleganza sprofondava su una delle poltrone.

"Scorpius..."

Malfoy non disse nulla.

"...è colpa mia, è venuta stamattina a chiedermi una cosa. Ieri le avevo fatto una domanda... e si è arrabbiata."

"Che domanda?"

"Se era innamorata di te."

Scorpius come preso da un vivo interesse si sporse in avanti. "E lei?"

"Mi ha chiesto di Lily."

"Lily?"

"Mi ha detto se era stata Lily. Non ho capito bene. Comunque mi ha tirato dietro un libro, come risposta."

Scorpius prese fiato, accigliandosi.

"Però in fondo...non ha risposto davvero alla mia domanda." Constatò l'altro.

"Tua cugina è pazza."

"Lo so."

"Crede sempre di sapere tutto."

"Questo tratto l'ha preso da zia Hermione."

"Fraintende le cose."

"Uhm, marchio Weasley."

"E. Ti guarda. Come se si aspettasse il meglio da te e ...sorride."

"Lo so come sorride."

"Già, sorride."

"è ingenua."

"No, è disarmante."

"Ehy, mia cugina paura eh?"

Scorpius ammutolì. Albus sospirò.

"Malfoy...tu ti sei innamorato di Rose?"

Il biondo lo guardò a lungo prima di rispondere. Poi con un tono tagliente cercò quasi di chiudere la questione. "Non dire assurdità." Ma non ci credeva nemmeno lui.

 

 

Lily stava sospirando da tre ore buone. Posò un braccio sulla spalla di Rose che trasalì e gracchiò uno "Sto bene" in risposta. Ma non stava bene per niente. Il dormitorio dei Grifondoro era diventato troppo piccolo per contenerla, Rose si sentiva stupida. Lily non sapeva come fare.

"Potremmo, potremmo, mangiare tante cioccorane come quando eravamo piccole, abbuffarci e sparlare. O magari domani in classe facciamo lievitare qualche ragazzo dei Corvonero. Che dici?" Il tono era giocoso, ma Rose scosse il capo. "Voglio stare da sola, Lily."

"Rosie...se hai bisogno chiamami okay?"

Uscendo dalla stanza dei Grinfondoro e imboccando la sala Grande per la cena, Lily sospirò di nuovo.

Scorpius stava sulla porta, lo sguardo indifferente, fino a quando non si fermò su di lei. Lily Luna Potter sospirò ancora, non l'aveva nemmeno visto tanto era preoccupata per la cugina.

"Lily." E lui la chiamò.

 

 

La porta si riaprì, anche se aveva esplicitamente detto che voleva stare da sola e che non aveva fame. Ma Lily sicuramente era ritornata indietro. O magari era qualcuna delle sue compagne.

"Sto bene" Gracchiò dal letto.

Ma nessuna voce, nessuna Lily arrivò. Forse, si disse, immaginava le cose ultimamente. Perchè il bacio se l'era immaginato. E basta. Non era mai esistito quel bacio. Era un frutto della sua fervida immaginazione e inoltre non era stato tutto questo granchè.

Sospirò di nuovo, asciugandosi gli occhi con la felpa calda e dipinta con l'oro e il rosso.

"Non stai bene."

Ancora, ancora lo stava immaginando. Era impossibile che lui fosse lì.

Ma invece c'era. Le stava di fronte.

Le stava per di più parlando.

Come osava parlarle!!

Scattò, alzandosi dal letto come se scottasse.

"Ammettilo che non stai bene, senza di me. Weasley." Scorpius la stava fissando.

"Fuori!" Indicò la porta con l'indice.

"Perchè sei così testarda?" Malfoy incrociò le braccia al petto, sospirando.

"Fuori, sparisci, scompari, vaporizzati!" Attaccò lei, le ciocche ribelli si muovevano ritmando le sue parole.

"Se tu ammettessi che sei innamorata di me, sarebbe tutto più semplice."

"Vattene, subito!"

"Cosa c'è, riesci solo ad esclamare sinonimi del verbo uscire?"

"Bene. Farò come se tu non esistessi. Perchè tu non esisti." Rose si sedette sul letto agguantando un libro. Scorpius per un attimo fu tentato di ridere.

"Weasley. Io esisto."

"Non più." Attaccò lei convinta in quello che diceva.

"Rose." La chiamò per nome e lei ebbe un fremito. "Ammettilo."

"Tu sei innamorata di me." Rose chiuse il libro di scatto.

"Per questo hai risposto al bacio, per questo ti sei arrabbiata."

Saltare sulla scopa e volare via, sarebbe sembrata troppo una scena da film?

E lei non riusciva proprio a usare l'aggressività passiva. Lei era un vulcano e per sfortuna di Malfoy la madre era imbattibile nei litigi. "Tu!" Si voltò, infuriata.

"Perchè vuoi tanto sentirti dire che io sia innamorata di te?" Rose era implacabile. "Perchè diavolo ti sta tanto a cuore saperlo? Ma certo! Forse lo so io perchè, perchè non accetti di perdere le sfide!"

Rose accompagnava le frasi gesticolando animatamente, se avesse avuto la bacchetta l'avrebbe polverizzato. "Scorpius Hyperion Malfoy, io non sono innamorata di te. Soddisfatto?"

"Non è vero." Lui rimaneva calmo quasi indifferente. "Non me ne frega niente della scommessa, come al solito ti sbagli."

"Allora vuoi vedermi umiliata, fino alla fine?! Non ti basta mai, eh?"

"Weasley, dillo."

"Cosa?!"

"Weasley, dì solo che mi ami."

"Io non ti amo!"

"Lily, non ha detto questo."

"Lily??"

"Ammettilo Weasley."

"No!"

"Ammettilo."

"Io non ti amo."

"Io invece credo di sì."

Silenzio.

"Io sì. Stupida Grifondoro."

Lui sfoderò il suo solito mezzo sorriso e lei sentì il cuore battere a mille. "E anche tu. Lo so, è tardi per dire di no. O vuoi discutere anche su questo?"

E Rose prese fiato. Una, due volte. Scorpius la stava a guardare, basito e scocciato perchè toccava sempre fare tutto a lui, dato che erano così orgogliosi.

"Tu...mi ami?" Cambiò discorso lei.

"Neghi anche di fronte all'evidenza. Sei pessima."

"Tu mi ami." Lei scoppiò a ridere e a piangere insieme. Scorpius sospirò abbandonando le braccia sui fianchi. "Sì."

"Anch'io!"

"Lo so da un pezzo, Weasley." Tenne a precisare lui.

Si guardarono.

"Non ti strozzi mai con la lingua, Malfoy?"

Rose però lo abbracciò e lui la strinse forte, come se fosse tutto quello che aveva.

 

 

"Ah, Weasley, dove hai lasciato il mio mantello?"

"Alla torre, credi che te l'avrei portato a casa come un elfo domestico?"

"Poveri elfi domestici... paragonati a te."

 

 

Albus stava ridendo, stava ridendo di cuore. "Così...il mio quasi cognato cosa mangia stamattina?"

Scorpius aveva un espressione indecifrabile.

"Etchì!"

"Oh, a quanto pare qualcuno ti ha mischiato il raffreddore. Ma chissà chi. Sai anche Rose è ammalata! Ztè le coincidente!" Albus continuava a ridere a quanto pareva avere come cognato un Malfoy era un ottimo mezzo per averlo in pugno e per unire una volta per tutte i Serpeverde con i Grifondoro.

"Finiscila." Biascicò Scorpius, nascondendo un sorriso.

Nicholas si voltò verso Tobians. Sorrideva, la bocca piena di cibo.

"Hai perso la scommessa, Tobians! Mi devi dieci ciccorane!"

"Va bene, okay... Ehy Scorpius, dato che adesso è rimasto solo un'altro scapolo d'oro sulla piazza- fece un cenno alla figura di Albus- scommetto undici bolle bollenti che entro la fine dell'anno sarà fidanzato anche lui!"

Scorpius sorrise.

Albus sudò freddo. "Oh, no no no..."

 

 

End

 

 

 

XD

 

Scommettiamo? Che è una vera schifezza?

Scritta per strappare un sorriso nulla di più.

 

Si ringrazia la Beta sempre più magica del resto. E la Best per la consulenza (anche sugli elfi domestici XD)

E tutte le persone che hanno commentato le mie fic precedenti (cioè dovrei chiamarle gli esperimenti harrypottiani) grazie! *_*

 

Vostra,

sae

  
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