Forbie7
ringrazio tutti coloro che leggono la mia storia, in particolar modo
quelli k l'hanno aggiunta a preferite / seguite e quelli k commentano
sempre...se nn metto i nomi è xk sn trpp pigra, ma voi mi
perdonate vero? xD questo capitolo lo dedico a voi, k seguite sempre la
mia storia, GRZ DI CUOREEEEE! ^^
Capitolo 7
Raf POV
Apro lentamente la porta della stanza e comincio a guardarmi intorno
leggermente disorientata. Non è la prima volta che entro qui
dentro, ma mi sento comunque fuori posto. I color cupi, gli spazi
stretti, l’assenza quasi totale di finestre degne di questo
nome…è proprio una stanza da diavolo. Faccio dei piccoli
passi verso il letto, e con la mano accarezzo delicatamente le
lenzuola. Dopotutto, non è così male questo posto; direi
che è quasi…familiare, terribilmente familiare anzi.
Sospiro stancamente, e mi lascio cadere a terra con la testa e le
braccia appoggiate sul letto. L’odore che c’è nella
stanza è strano, in un certo senso pesante, e fa girare un
po’ la testa, ma cerco di respirarne il più possibile.
Cerco di trattenere nelle mie mani la sensazione che il tocco di queste
coperte mi trasmette, cerco di memorizzare ogni particolare presente
qui intorno a me. Sai cosa? Questa stanza ti assomiglia. Questa stanza
ti appartiene, ti conosce, in questa stanza ci sei tu. Ora come ora,
è il posto in cui riesco a sentirti più vicino; qui ogni
cosa parla di te. Le pareti strette e scure tappezzate di poster,
il piccolo buco che chiami finestra, il tuo letto sgualcito e in
disordine. Mi manchi, Sulfus. Tanto, troppo, molto più di quanto
io possa sopportare. Sospiro di nuovo, mi alzo, e rivolgendo
un’ultima occhiata nostalgica alla stanza chiudo la porta dietro
di me. Salgo lentamente le scale che portano al dormitorio di noi
angeli, e entro nella mia stanza. Miki ed Uriè sono lunghe
distese sul pavimento, intente a studiare una mappa della scuola.
Scuoto leggermente la testa accennando un piccolo sorriso
“Insomma, ragazze, dubito che questo ci aiuterà…la
struttura della scuola la conosciamo a memoria, e non sarà certo
questo ad aiutarci ad andarcene senza farci notare e volare verso
Zolfanello City a velocità ipersonica per trovare Sulfus!”
Ok, ripetere di continuo questo piano per cercare di auto convincermi
che non è un suicidio non funziona, ma so che proverò lo
stesso. Loro nemmeno mi ascoltano, e continuano a parlottare fra di
loro senza staccare gli occhi dalla piantina. Io mi metto seduta sui
talloni, appena accanto a loro, e cerco ancora di persuaderle che lo
stare ore ed ore sopra ad una sottospecie di mappa non ci
fornirà di certo un piano illuminante. Uriè sospira, e si
mette seduta anche lei nella mia stessa posizione “Credo che Raf
abbia ragione, Miki. Stiamo sopra questa cartina da due ore, e di piani
geniali neanche l’ombra” Miki distoglie lo sguardo dalla
piantina, e si concentra cercando di pensare a qualcosa. “Ok,
avete ragione. Ma non possiamo evadere così, senza un piano!
È troppo pericoloso!” Si, in effetti l’idea della
mappa era l’unica che ci era venuta fino ad ora, e comunque
andarsene in tre da una scuola è…Idea! Forse se…ma
loro…e poi…ma è l’unico modo! Faccio un
piccolo sorrisetto imbarazzato e rivolgo loro uno sguardo supplice
“Ehm…in effetti…ci sarebbe una piccola cosa, ma
niente di che, solo un particolare, che abbiamo trascurato, o meglio,
dato per scontato quando invece potrebbe non
esserlo…giusto?” Miki mi trafigge subito con lo
sguardo, non le sono mai piaciuti i giri di parole, lo so.
“Quindi…io, ehm…ecco…” Sospira
irritata, e incrocia le braccia al petto “Scordatelo, Raf”
Io rimango allibita. “Cosa devo scordarmi, scusa?” Mi
servirebbe un’agenda per prendere appunti su come comportarsi con
la gente. La prima regola, sottolineata e scritta in rosso, sarebbe di
sicuro: MAI far arrabbiare Miki, si rischiano guai grossi. “Non
fare la finta tonta, Raf! Guarda che con me non attacca! Guarda bene le
mie labbra: Tu. Non. Te. Ne. Andrai. Da. Sola. Sono stata
chiara?” Ok, nota numero due; Miki è troppo intuitiva,
conviene cercare di addolcirla un po’ prima di discutere con lei.
“M- ma Miki, pensaci! Non abbiamo altre chance! Invece se voi
rimaneste qui, potreste trovare qualcosa per coprirmi mentre io non ci
sono…” La faccia di Miki è inquietante, e il mio
tono di voce si fa sempre più flebile mano a mano che continuo a
parlare “D - dai! Almeno ammetti che è un buon piano,
l’unico realizzabile!” Mi punta un dito contro, e
indietreggio di un passo “No che non è un buon piano!
Può essere pericoloso andare da sola!” Uriè alza
una mano imbarazzata, come a voler chiedere il permesso di
parlare “Ehm…Scusate…Io credo che Raf abbia
ragione…” fa un piccolo sorriso forzato
“Cioè, sono d’accordo con Miki, nemmeno io voglio
lasciare Raf da sola, ma è l’unica possibilità di
successo…” si sbriga ad aggiungere, vedendosi lo sguardo
assassino di Miki puntato addosso. Miki abbassa il dito puntato contro
di me, e annuisce poco convinta “Va bene, allora. Ma sappiate
comunque che questa storia non mi piace per niente. Stai attenta Raf,
ok?” Si alza, e si avvia verso la porta della stanza. “Io
esco un po’, ho bisogno d’aria.” Quando sento la
porta chiudersi, mi rivolgo preoccupata ad Uriè “Secondo
te rimarrà così…arrabbiata per molto?” Lei
scuote dolcemente la testa “Stai tranquilla, è solo
preoccupata per te. Ha davvero capito che la tua idea è
l’unica possibilità, o non avrebbe acconsentito ad
attuarla, no?”Annuisco rincuorata, e cerco di concentrarmi di
nuovo sul nostro (sul mio) obiettivo. “A proposito
Raf…” chiede Uriè con noncuranza “Quando hai
intenzione di partire?” Non ci sto nemmeno a pensare, mi
aspettavo la domanda e so già cosa rispondere “Al
più presto possibile…” cerco di spiegarmi meglio
“Cioè stanotte” Capisco subito dal suo silenzio che
non è troppo convinta, così come sicuramente lei capisce
dal mio che non ho intenzione di rivedere la mia decisione. “Sai,
Raf? Ti ammiro. Sei così forte, e coraggiosa…io non so se
ce la farei al posto tuo” Sorrido, pensando a quanto in
realtà Uriè si stia sbagliando su di me. Io non sono
un’eroina, e mi sto comportando da tutto fuorché da
angelo. Un angelo se ne andrebbe mai di nascosto dalla scuola
coinvolgendo addirittura le sue amiche, rischiando di far passare dei
guai anche a loro? Un angelo disubbidirebbe a così tante regole?
Un angelo ha il diritto di provare questi sentimenti proibiti nei
confronti di un diavolo? Credimi, Uriè, se devi sceglierti un
idolo da imitare non sono affatto la persona più indicata, anzi.
“Io…non sono forte, sai? Se non ci foste state voi, sarei
ancora lì fuori seduta per terra con lo sguardo perso nel vuoto.
Siete voi la mia forza, voi e…voi e Sulfus” Arrossisco
lievemente; ora che ci penso, anche se mi sono dichiarata davanti a
mezzo corpo studentesco, questa è la prima volta che dico quello
che provo alle mie amiche in prima persona. Capisco che lei è
imbarazzata quanto me, e probabilmente è ferita perché
non gliene ho mai parlato prima. Ma d'altronde, come avrei potuto? I
miei sentimenti non li conoscevo nemmeno io! E nonostante tutto lei
è qui, accanto a me, che mi ascolta e mi
sostiene…Potrà non crederci, ma fra noi due è lei
il vero angelo. “Resta comunque il fatto che stai per volartene
via per andare a Zolfanello City, in un posto che non conosci e per
giunta pieno di diavoli, e tutto questo solo per incontrare lui.
Andiamo Raf, non puoi dire di non essere coraggiosa!” Scuoto
lievemente la testa accennando un sorriso “Il coraggio è
quando hai paura di fare qualcosa ma la fai lo stesso. Quando ho corso
dietro a quella macchina e non sapevo se l’avrei raggiunta, e
avevo paura che non mi bastasse la voce, e ho pensato che l’avrei
perso per sempre…allora sono stata coraggiosa. Ma stavolta
è diverso, io non ho paura. Non sono assalita da dubbi o ansie o
da timori. Io non penso che forse, impegnandomi, riuscirò a
superare quello che mi si para davanti fino a raggiungerlo. Io ne sono
certa. Quindi come vedi…io non sono coraggiosa, affatto. Sono
ingenua, stupida, sognatrice, innamorata, e chissà quante altre
cose…ma non sono coraggiosa, non mi serve esserlo.” Sembro
proprio melodrammatica, vero? Non mi importa, perché è
veramente quello che sento. Continuiamo a parlottare, in attesa che
scenda la notte, per cercare un diversivo valido per la mia assenza.
Non so quale sarà, e non mi importa sinceramente. Mi basta
sapere che sto venendo a incontrarti.
Sulfus POV
Ride. Odio questa risata beffarda che ha costantemente stampata in
faccia. Mi da fastidio perché ride di me, ride di quello che
rappresenta la mia vita. “Quindi, ricapitolando…”
dice cercando di non scoppiare a ridere di nuovo, comunque senza grandi
risultati “…Ti hanno rispedito a casa perché ti sei
preso una sbandata per un’angioletta da strapazzo, e tu vuoi
tornare in quel posto per dire a quella caramella zuccherosa che sei
innamorato di lei, in modo da poter vivere la vostra grande storia
d’amore?” Vedo che cerca di trattenersi sul serio, ma
ascoltandosi non riesce a non ridere “Eddai, Sulfus, smettila di
prendermi in giro! Non siamo né a carnevale né ad
halloween, non è divertente!” E allora perché stai
ridendo? Quanto ti odio quando fai così. “Dacci un taglio,
Shion.” Vedo i suoi lunghi capelli argentati che vanno su e
giù, esattamente come la sua testa che non riesce a star ferma
per le risate. “Pensa…pensa come la prenderanno le altre
quando sapranno che il loro playboy preferito ora va dietro ad uno
zuccherino alato!” la sua voce diventa stridula dal troppo
ridere, è proprio più forte di lei. Dopotutto era la
capobanda del nostro gruppo, io il re e lei la regina. Sta cominciando
a calmarsi, finalmente. Si riavvia i capelli con una mano, mentre
l’altra se la porta al fianco. Non è cambiata per niente
da quando me ne sono andato: stessa espressione provocante e diabolica,
stesso atteggiamento irritante e superficiale, stesso vestito
dannatamente corto e attillato. In sintesi, la migliore amica
d’infanzia che si potesse desiderare. Si porta un dito sulle
labbra con finta nonchalance, e parla con un tono di voce basso e
seducente “Peccato, sai, che tu non sia più
libero…sei diventato ancora più carino dall’ultima
volta che ti ho visto” fa un piccolo sospiro e poi mi rivolge
un’occhiata provocante “E pensare che fino a poco tempo fa,
ero io la tua regina…” Ora sono io a sospirare, non
è cambiata proprio in niente “Su, ora smettila di far
finta che ti piaccio. Quello che mi interessa sapere è: mi
aiuterai o no?” Sorride, evidentemente soddisfatta
“Ovviamente. Dopotutto, non mi hai degnata di un vero sguardo da
quando ci siamo rivisti, e questo mi basta. Ci tieni davvero alla tua
amichetta, no? E poi, credo proprio che sarà
divertente…” Mi ero dimenticato che fosse così
strana e lunatica, ma finché la conclusione dei nostri discorsi
porta a un “ti aiuterò” mi sta bene comunque.
“Quindi? Hai già un piano?” ho fretta, voglio
andarmene di qui. “Ehi, frena bello. Non sono mica una riserva
dati…però, forse, conosco la persona giusta per
aiutarti…” Ok, così va meglio. Ho fatto bene a
scegliere lei come alleata, era seconda solo a me in tutto. La
migliore, sul serio. Bè, la migliore dopo Raf ovviamente. Raf ha
qualcosa…qualcosa di speciale. I suoi occhi, i suoi capelli, il
suo sorriso, la sua voce, il suo carattere…“Hey,
bell’addormentato nel bosco, torna fra noi! Se proprio vuoi
fantasticare sulla tua angioletta preferita, almeno aspetta di
rincontrarla! Se ora non rimani concentrato e non ti impegni per
cercare di elaborare un piano decente, credo proprio che dovrai dire
addio alla tua bella.” Neanche nei miei sogni ad occhi aperti mi
è permesso di pensarla? Shion sarà una grande, ma
è pur sempre un diavolo e cioè, traducendo, il suo grado
di delicatezza è ben sotto lo zero. Comunque sia, ha ragione;
devo mettermi d’impegno o non mi servirà a niente. Allora,
vediamo…“Chi avevi in mente per aiutarci per il nostro
“piano”? A proposito, credo che mi sia sfuggito quale
sia…” Sbadiglia leggermente annoiata, e parla maliziosa
“Dannazione, Sulfus, ti sei proprio rammollito. Un po’ di
diabolica inventiva, dai! Quest’amore non mi sembra poi tutta
questa gran cosa, se questo è l’effetto che fa alla
gente…” Senti, ci ho messo ben due ore per riuscire a
concentrarmi cinque minuti e decidere che tu eri quella giusta per
aiutarmi, quindi ora non rovinare tutto ok? Non ho proprio voglia di
litigare, oggi (altra cosa per niente normale, totalmente estranea alla
mia natura), specialmente con te. Ma se continui a prendere in giro i
miei sentimenti, se parli così dell’amore senza
conoscerlo, credo che dovrò sforzarmi di trovare il modo di
andarmene senza di te. Mi guardi curiosa, con quei tuoi occhi di un
colore indefinibile misto fra il grigio foschia e il nero liquirizia.
“Finalmente, era ora che ti irritassi un po’! A quanto
pare, anche da innamorato alla fine sei sempre tu…” Ma
dai? Sul serio? Certo che sei furba. Dovevo mettermi addosso un
cartello con sopra scritta una roba tipo “Sono Sulfus. Nonostante
io sia totalmente rimbecillito per colpa di (o grazie a, chi può
dirlo?) un angelo, in fondo in fondo sono sempre lo stesso”,
magari così risparmiavamo tempo. All’improvviso diventi
seria, e con un tono che non ammette repliche, mi dici di seguirti.
“Eh? Dove stiamo andando?” Ti giri un attimo, sorridendo
con la tua solita aria provocatoria, e sussurri un “Lo scoprirai
presto.”
Senti, Raf, dove sei? Sto facendo di tutto per tornare da te. Che stai
facendo? Mi stai cercando anche tu? Mi stai pensando almeno? Giuro che
tornerò; fosse l’ultima cosa che faccio, tornerò da
te.
FINE 7° capitolo! xD Rassicuro subito tutti quelli k si sono presi
un colpo: Shion non è interessata a Sulfus (anche se credo si
fosse capito xD)…il problema…è k Raf nn lo sa xD
Commentate, spero vi piaccia (lo so che quello di Raf mi è
venuto + lungo, ma le mie mani scrivevano da sole xD chiamatela
“ispirazione di un svalvolata cronica” xD)
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