She will learn
“Rosie com’è
baciare?”
Rose
Weasley alzò gli occhi dal suo libro,
tenendo il segno con l’indice, lo posò tra le
ginocchia e aggrottò la fronte.
“Che
domanda è?”.
Lei,
Roxanne e Lily erano sedute al sole,
sull’erbetta ancora sferzata dal vento freddo di marzo. Il
bel tempo aveva da
poco iniziato a riscaldare le mura di Hogwarts e le tre cugine non
avevano
nemmeno preso in considerazione l’idea di stare rintanate
nelle proprie Sale
Comuni o in Biblioteca.
Rose
quell’anno aveva i G.U.F.O. e stava
ripassando gli ultimi argomenti di Aritmanzia, quando Lily
l’aveva interrotta
con quell’assurda domanda.
Anche
Roxanne aveva distolto momentaneamente
l’attenzione dal suo gatto, acciambellato sulle sue gambe, e
aveva smesso di
accarezzarlo. Il felino soffiò contrariato ma non si mosse,
limitandosi a
puntare gli occhi sulla padrona in attesa delle coccole.
“Una
come tante altre” replicò Lily.
“Io
… io non so … cioè sì lo
so, ma come te
lo spiego?” chiese Rose più a se stessa che alla
cugina “E poi perché lo vuoi
sapere?!”.
“Mi
sembra ovvio, no?” rispose Roxanne
riprendendo a solleticare la schiena dall’animale
“La nostra cuginetta non ha
mai baciato nessuno”.
Lily
si portò un dito alla bocca intimandole
di non urlare e si guardò intorno per accertarsi che nessuno
avesse sentito.
Poi
arrossì di colpo “Io non credo che
qualcuno mi vorrà mai baciare”.
“Non
dire sciocchezze!” ribatté Rose.
“Allora
perché non è ancora successo?”.
“Hai
solo tredici anni, è normale” spiegò
Rose distrattamente mentre riprendeva la lettura.
“Tu
avevi la mia età quando hai baciato
Thomas MacMillan” s’imbronciò Lily
“E Roxy era più giovane di un anno quando
è
uscita con quel Nott!”.
“Sì
e non mi è piaciuto per niente” ammise
Roxanne “L’ho fatto solo per togliermi lo sfizio.
Non devi farlo solo perché
noi abbiamo già provato; quando troverai un ragazzo che ti
piace accadrà senza
che tu te ne accorga”.
“Si,
ok” disse Lily “Ma
com’è?”.
“Bello
… di solito”.
La
Potter mosse le mani con fare spiccio.
Lei voleva di più e loro la stavano solo trattando come una
bambina “Ed è
facile?”.
“Certo
che è facile!” sbottò Roxy
“E’ una
cosa spontanea”.
“Comunque
non dovresti perdere troppo tempo
a pensarci, sei ancora piccola per preoccuparti di certe
cose” l’ammonì Rose.
“Non
fare come James, ora” ridacchiò
Roxanne.
Ma
Lily non lo trovava altrettanto
divertente. Capì che dalle cugine non avrebbe cavato altre
informazioni; era
evidente che lo consideravano una argomento stupido e frivolo, che non
meritava
la loro attenzione.
Per
Lily, però, era un problema bello
grosso. Qualche giorno prima un Tassorosso del quarto anno, tal Cam
Barkins,
l’aveva invitata ad uscire per la gita ad Hogsmade.
Inizialmente
aveva accettato con piacere,
quando poi aveva realizzato che quello aveva tutto l’aspetto
di essere proprio
un appuntamento, il panico si era impossessato di lei.
Un
appuntamento di solito comportava un
bacio.
Il
suo primo
appuntamento, il suo primo bacio.
Non
era cosa da poco, almeno non per lei.
Si
era sempre chiesta che cosa avesse spinto
il Cappello Parlante a mandarla a Serpeverde. Non aveva le
caratteristiche di
una Serpe: non era perfida, né subdola, né
ambiziosa e arrogante. Era furba,
quello sì, e determinata e sicura di sé, ma tutte
quelle qualità sembravano
svanire al pensiero di Cam Barkins che si avvicinava per baciarla e di
lei che
impacciata rimaneva rigida come uno stoccafisso.
Roxy
e Rose le avevano appena assicurato che
era facile e naturale, ma più osservava Dominique pomiciare
con il Prefetto di
Corvonero, più si convinceva che non
ce
l’avrebbe mai fatta.
*
“Cosa
vedo? Una Potter nella Sala Comune
delle Serpi”.
“Smettila
Scorpius, sono passati tre anni ormai,
dovresti esserci abituato a trovarmi qui”.
Lily
riprese a fissare il fuoco,
stringendosi ancor di più le ginocchia al petto.
Si
era ritirata nei sotterranei dopo quella
conversazione tanto interessante quanto infeconda. Aveva trovato la
Sala Comune
vuota e aveva deciso di trattenersi finché gli studenti non
avessero iniziato
ad affollarla.
“Che
ci fai qui con un così bel sole?” le
chiese il ragazzo sedendosi accanto a lei.
“E
tu?” ribatté la giovane.
L’altro
alzò gli occhi al cielo: aveva
rinunciato da tempo a sperare di ottenere una risposta soddisfacente da
Lily
Potter.
“Torno
da un incontro galante”.
Lily
scattò in piedi e si avvicinò alla
finestra; era possibile che tutti in un modo o nell’altro le
ricordassero
quella faccenda romantica che lei
tentava di dimenticare?
“E
adesso che ti prende?” chiese Malfoy
pacato.
“Niente”
borbottò buttandosi su una poltrona
“Cam Barkins mi ha chiesto di uscire” disse.
Malfoy
non si scompose per quell’assurda
dichiarazione.
“Fantastico”
commentò.
“E
non hai nient’altro da dire?!” trillò la
Serpeverde.
“Auguri
e figli maschi” era decisamente più
occupato a consultare la pagina sportiva della Gazzetta del Profeta che
ascoltarla.
Ma
Lily era cocciuta: gli si parò davanti e
gli strappò il giornale dalle mani “Come fai ad
essere così insensibile?”
strillò.
“Lily,
stai usando una delle vostre tattiche
da femmine, per cui dovrei leggere fra le righe e capire cosa diamine
vuoi
dirmi?”.
Lily
infuriata ritornò alla finestra; come
faceva Malfoy ad essere sempre così composto e tranquillo,
quando lei si
agitava per ogni minimo problema?
“E’
una cosa che preoccupa solo me? Insomma
voi non vi siete mai innervositi? Beh se è così
siete dei veri maghi,
perché non l’avete mai dato a vedere, ve lo
assicuro!”.
Scorpius
la osservò mentre faceva a pezzi il
quotidiano e lo gettava tra le fiamme. Aveva sempre creduto che la
più piccola
dei Potter avesse qualche rotella fuori posto, ma non fino a quel punto.
“Tutti
voi siete sempre così sicuri e
spavaldi, la fate sembrare una cosa facile, ma non lo è! Non
può esserlo, se no
non sarebbe così importante! Eppure ogni volta
c’è qualcuno che si bacia con
una tale disinvoltura da farmi sentire un’inetta!”
si sfogò la ragazza.
Scorpius
cominciava a vedere chiaro in tutto
quel discorso “Allora è questo il problema?
Baciare” affermò.
Lily
abbassò il capo.
“Non
ne sei capace!” la schernì.
“Malfoy
ti avverto, ho ereditato da mia
madre la bravura nella Fattura Orcovolante”.
“Non
ti scaldare piccola Potter, ti prendo
solo un po’ in giro. Forza, dimmi in cosa posso esserti
utile”.
“Io
non lo so!” ripeté per l’ennesima volta
Lily in preda al panico “Non so niente, non so come si
muovono le labbra, non
so dove mettere le mani, non so quando debba succedere …
“ non poté proseguire
nel suo lungo elenco.
Scorpius
le si avvicinò lentamente ed iniziò
ad esporre da vero esperto “Se Barkins non è un
completo idiota, ma ne dubito,
capirà che sei una novellina”
e qui
Lily assottigliò le labbra con cipiglio “Dovrebbe
metterti a tuo agio, di
solito al primo appuntamento si cerca di essere il più
delicati possibile” la
sua voce si fece improvvisamente bassa “Metterà
una mano attorno la tua vita e
l’altra dietro il collo” tutte queste spiegazioni
furono accompagnate dagli
stessi gesti appena descritti.
Lily
intanto cominciava a temere che non
fosse stata una grande idea chiedere consiglio a Malfoy. Il Serpeverde
si chinò
fino al suo orecchio e le sussurrò “E ti
poserà un unico, semplice bacio”.
La
ragazza non ebbe nemmeno il tempo di
comprendere il significato di quelle parole. Scorpius posò
le labbra su quelle
tremanti di lei e la strinse più a sé
accarezzandole la nuca.
Lily
comprese finalmente cosa intendesse
Roxanne quando le aveva detto che baciare era bello.
Era più che bello: era dolce e puro, era una
strana emozione
che non aveva mai provato ed ebbe la piacevole sensazione che il suo
stomaco
avesse preso a fare le capriole.
Aveva
appena capito come fosse veramente un
bacio, quando lui si staccò.
“Non
male piccola Potter” commentò “Ma con
Barkins dovrai muovere quelle mani o non si accontenterà;
sai non tutti sono
dei gentiluomini come me”.
La
liberò dalla sua presa e si voltò giusto
in tempo verso il ritratto per vedere alcuni suoi compagni entrare.
Il
cervello di Lily stava intanto elaborando
freneticamente l’accaduto.
Aveva
baciato Malfoy.
E
le era
piaciuto.
Era
stato il suo primo bacio.
Ma
non
sentiva di averlo sprecato.
Aveva
dato il suo primo bacio a Scorpius
Malfoy.
E
non avrebbe
potuto sperare che andasse meglio di così.
Non
aveva mosso ancora un muscolo, rimanendo
a contemplarsi le scarpe con un sorrisino ebete stampato sul viso.
“Muoviti
Lily, ho fame” la voce di lui la
riscosse e solo dopo qualche attimo si accorse che la stava trascinando
in Sala
Grande.
“Scorpius”
mormorò poiché un dubbio l’aveva
assalita.
Il
biondo si fermò.
“E
se sbagliassi e gli mordessi la lingua?”.
Il
giovane scoppiò a ridere e, circondandole
le spalle con un braccio, riprese a camminare “Avrai tempo
per imparare,
Potter”.
E
per un momento Lily sperò che sarebbe
stato lui a darle ripetizioni.
Quando
la rossa due giorni dopo, tornò da
Hogsmade, mano nella mano con Cam Barkins, fu orgogliosa di poter
pensare che
quello era il secondo ragazzo che baciava.
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