Scusate per il ritardo ma
questo è un periodo delirante. Come ormai avrete capito ho
rinunciato a pubblicare in maniera regolare e soprattutto in un giorno
prestabilito perchè è un'impresa persa in
partenza. Aggiornerò quanto potrò. Tornando a
questo nuovo capitolo, è molto leggero e breve, ci
sarà tempo per le lacrime più avanti. Sto
cercando di dare un pò di pace a questi poveri disgraziati,
non so se si è capito XD. Ringrazio le nuove persone che
hanno messo la storia tra i preferiti. Gradirei se ogni tanto ci fosse
una vocina fuori dal coro nelle recensioni...anche se quelle che ci
sono sono fedelissime e graditissime :). A proposito colgo l'occasione
al volo per rispondere a qualche vostro dubbio. Per quanto riguarda
James, verrà fuori a poco a poco...anche perchè
è difficile collocare un personaggio nuovo in schemi
già prestabiliti...per quanto riguarda il suo rapporto con
Harry anche quello verrà approfondito più avanti
perchè per adesso mi è quasi
impossibile...perdonatemiiii ma mi rifarò presto, promesso.
Ho già prono un suo punto di vista tra pochissimi capitoli.
Adesso però vi lascio alla lettura...e mi raccomando
RECENSITEEEE!!!!!!
Baci, Ile.
Grimmauld Place,Londra – Agosto 1995
Aryana Silente
“Buongiorno”trillai entrando in cucina, seguita a
ruota da un assonnato Sirius.
La stanza era
deserta.
“Stanno
dormendo ancora tutti quanti. Te l’avevo detto che era ancora
presto”sbadigliò Sirius lasciandosi cadere su una
sedia.
“In
effetti dopo le bombe che hai lanciato ieri sera, credo si debbano
ancora riprendere”dissi mentre armeggiavo con i fornelli.
“Ehi,
aspetta, cosa credi di fare?”scattò Sirius,
levandomi la teiera dalle mani.
“Sto
solo cercando di preparare la colazione..”dichiarai sorpresa.
“Cos’è,
vuoi avvelenarci tutti?”esclamò sarcastico
privandomi anche della padella. “L’ultima volta che
hai preparato il caffè, hai fatto esplodere la
cucina”.
“È
successo secoli fa. Sono migliorata, adesso”esclamai offesa
mentre mi riprendevo la teiera.
“Elfo,
la cucina ci serve..”.
“Smettila
di prendermi in giro!”.
“Solo
se tu poggi quella teiera. Avanti, va tutto bene…mettila
giù..lentamente..andrà tutto apposto”mi
canzonò, ridendo.
“Sei..proprio..un
cane..”mormorai indignata mentre mi prendeva tra le sue
braccia, continuando a sghignazzare sommessamente.
“Visto
che ti credi tanto bravo perché non ci pensi tu a preparare
la colazione?”gli chiesi impertinente mentre me lo scrollavo
di dosso.
“Perché
invece non la finite e la prepariamo
insieme?”esclamò una voce dall’ingresso:
James. “Sto morendo di fame”disse come per
giustificarsi e avanzando verso il piano tavola.
“Allora,
mamma tu prendi le uova e il resto degli ingredienti, quando hai finito
apparecchi la tavola, così ti terrai lontana dai fornelli.
Papà, tu prendi la padella e accendi il fuoco. Al resto ci
penso io”ordinò categorico, mentre mi
lanciava un grembiule.
“Chi
sei tu? Che fine ha fatto nostro figlio?”chiese uno sconvolto
Sirius.
“Vi
volete muovere? Quante volte devo dirvelo che ho fame?”.
“Tu non
sai cosa è capace di fare a stomaco
vuoto”sussurrai a Sirius, sogghignando.
Passammo almeno
mezz’ora a ridere e a scherzare mentre preparavamo la
colazione.
Indubbiamente
James era un cuoco migliore di me ma l’ordine non era il suo
forte. Eravamo tutti sporchi di uova, olio e marmellata e la cucina era
un completo disastro. Non sapevamo nemmeno noi come era successo. Forse
era iniziata quando Sirius aveva rovesciato il latte per terra e ci era
scivolato sopra, aggrappandosi alla tovaglia e rovesciando tutto per
terra. Oppure quando James facendo roteare l’omelette per
aria l’aveva spiattellata sulla faccia di Sirius
anziché riportarla nella padella, dando inizio a una vera e
propria battaglia di cibo. In realtà non ricordavo nemmeno
quando avevo incominciato a ridere così tanto da piangere.
Non ricordavo nemmeno quando era stata l’ultima volta che mi
ero divertita così. L’unica cosa che sapevo
è che eravamo completamente ubriachi di gioia.
Non potevo che
essere felice perché finalmente eravamo insieme, nonostante
i nostri terribili difetti, il nostro orgoglio, le nostre liti, le
circostanze nefaste, nonostante tutto, noi eravamo lì e
niente poteva impedire ai nostri cuori di battere irregolarmente.
Mio padre aveva
ragione. Noi saremmo stati sempre più forti di Lui
perché non c’è niente di
così forte come l’amore. E non importa quanto ci
avrebbe scoraggiato, quanto ci avrebbe ferito o quanto ci avrebbe tolto
quella guerra perché niente poteva cancellare quei momenti
che forse sarebbero diventati solo lontani ricordi eppure sarebbero
esistiti, sarebbero sopravvissuti nella nostra memoria. Non importa
come, l’importante è continuare ad amare. Il
ricordo è una forma d’amore. L’amore
sopravvive comunque, ovunque e sempre, in qualsiasi forma. Lui non
avrebbe mai potuto cambiare ciò. Non avrebbe mai potuto
cancellare i nostri ricordi.
Ancor prima che
ce ne accorgessimo una serie di facce sconvolte ci guardava dalla porta
della cucina.
“Ma che
Merlino avete combinato?”esclamò sconvolta Molly
Weasley, entrando in cucina.
“Molly,
scusaci, ora sistemiamo tutto”dissi, tra una risata e
l’altra.
“Però
abbiamo preparato la colazione”esclamò James
indicando quel che restava delle omelette. La sua affermazione non fece
altro che acutizzare ancor di più i nostri schiamazzi.
“Non
riesco più a respirare..”ululò Sirius,
piegato in due.
“Adesso,
basta così. Uscite immediatamente dalla mia cucina. Levatevi
dai piedi” urlò furibonda Molly, spingendoci fuori
a
forza.
************
Sei giorni
volarono come sei minuti. Un secondo prima stavamo ripulendo la casa
dai Doxy e l’attimo dopo consumavamo silenziosamente
l’ultima cena prima dell’udienza.
La breve tregua
era finita, una piccola illusione fatta di spensieratezza e dolci risa,
prima di tornare all’angosciosa tensione della guerra. Un
bellissimo sogno, nient’altro di più. E
come l’animo imbizzarrito di chi viene bruscamente svegliato
dal proprio dolcissimo sogno, Sirius era tornato più brusco
e cupo che mai.
Il tavolo in
legno attorno al quale eravamo seduti sembrava più animato
di noi quella sera.
“Che
allegria..”sussurrai all’orecchio di James il quale
mi sorrise complice.
Questo piccolo
gesto sembrò incupire ancor di più un Sirius
particolarmente intrattabile.
Non avrei potuto
sopportare un secondo di più quell’ atmosfera
funerea.
“Harry,
andrà tutto bene, levati quell’espressione da
martire dalla faccia”esclamai infrangendo il silenzio
crucciante.
Harry parve
destarsi da un sonno profondissimo e mi guardò sorpreso.
“La
maggior parte dei maghi del Wizengamot è dotata di buon
senso e grande intelligenza quindi automaticamente è dalla
nostra parte. E poi cosa ti aspetti che facciano? Espellere un mago per
essersi difeso? Non devi farti influenzare da questo genere di cose. Lo
so che è dura ma dovrai affrontare cose ben peggiori di
questa e il tuo stato d’animo atterrito e mortificato non ti
aiuterà di certo”continuai decisa.
“Aryana
ha ragione, Harry!Così gliela dai solo vinta a quegli
zucconi codardi”proruppe Fred, all’improvviso
infervorato.
Seguirono diversi
incoraggiamenti che animarono il resto della cena. L’unico a
rimanere freddo e impassibile era Sirius. Ero preoccupata per lui.
Capivo la sua frustrazione e la sua impotenza e purtroppo per quanto mi
sforzassi di migliorare quella situazione, tutto quello che facevo
sembrava irritarlo ancora di più. La cosa peggiore era che
la sua irrequietezza stava contagiando inevitabilmente anche me.
******************
Ministero della
Magia – 12 Agosto 1995
Percorrevo
nervosamente avanti e indietro l’ampiezza
dell’ultimo camino nell’atrio del Ministero.
La scelta di quel
determinato luogo come punto di ritrovo per lo scambio di informazioni
tra i componenti dell’Ordine non era affatto casuale. Era il
camino meno usato da sempre a causa dei suoi fastidiosi e
frequentissimi inceppamenti, nell’ultimo periodo non sempre
casuali..
Lanciai
l’ennesima occhiata al grande orologio in oro affisso sulla
parete dell’ingresso. Sbuffai irritata. Se Amanda Roberts e
Amelia Bones non fossero arrivate di lì a poco, sarei
arrivata in ritardo all’appuntamento con mio padre
e di conseguenza non avrei fatto in tempo per la cena a
Grimmauld Place,peggiorando ulteriormente l’umore di mio
marito e di mio figlio, l’ultima cosa che mi serviva in quel
momento.
Finalmente vidi
in lontananza le due streghe venire nella mia direzione. A
circa un metro dal camino finsero di confabulare tra di loro mentre
io,coperta dal mio indispensabile mantello
dell’invisibilità, mi accostavo e le tiravo la
veste come segnale della mia presenza.
“Ci
sono brutte notizie, purtroppo. Non abbiamo molto tempo per
cui andrò dritto al punto : Caramell continua a ripetere che
vuole prendere dei provvedimenti per quanto riguarda il comportamento
di tuo padre. Lì per lì abbiamo lasciato perdere
visto che è da un’ intera estate che lo dice ma
poi Amanda ha scoperto qualcosa di a dir poco agghiacciante
all’ Ufficio Auror”.
“Sembra
che Caramell voglia mandare un membro del Ministero ad Hogwarts per
controllare l’operato di
Silente”dichiarò Amanda spiccia.
Mi lasciai
sfuggire un ghigno.
“Purtroppo
la faccenda è seria, Aryana. Credo che Caramell voglia farlo
sul serio. La cosa peggiore comunque è che sembra che il
candidato più papabile sia Dolores
Umbridge”concluse Amanda, esprimendo visivamente come me
tutto il disgusto e il disprezzo verso quella donna.
“Con
tutte le probabilità prenderà la cattedra di
Difesa contro le Arti Oscure”mormorò mestamente
Amelia Bones.
“Difesa?!
Ma se a stento sa reggere la bacchetta in mano! È una frana
con gli incantesimi. L’unica cosa che le riesce sono le
maledizioni visto che è perfida e senza cuore. Quella donna
è disgustosa e inumana. Oltre che ruffiana, leziosa e
insopportabile”sussurrai
orripilata.
“Adesso
dobbiamo andare. Questi sono i rapporti della settimana per tuo
padre”disse facendo scivolare nel mio mantello delle
pergamene. Dopodiché si avviarono spedite verso i loro
corrispettivi uffici mentre io scomparivo diretta a casa di mio padre.
Casa di Albus
Silente – pochi minuti dopo
“Papà?”lo
chiamai ad alta voce mentre poggiavo le pergamene di Amanda e Amelia
sul tavolo del salotto insieme agli altri rapporti dell’
Ordine e ad altre scartoffie. Mi accomodai sulla poltrona,sorseggiando
il the preparato apposta per il nostro incontro, dopo aver
sentito i passi leggeri di mio padre che arrivava.
“Elfo..”mi
salutò pacatamente, accomodandosi.
“Allora?”chiesi
,senza neanche salutare, in trepidante attesa.
“Assolto
da tutte le accuse”disse compiaciuto mio padre,ovviamente
riferendosi all’udienza di Harry.
Sospirai
sollevata.
“Bruttissime
notizie dal Ministero”esclamai d’un tratto.
“Tranquilla,
so già tutto. Tonks mi ha inviato un Patronus, breve ma
cristallino, purtroppo. E subito dopo ho ricevuto un gufo da Caramell.
È naturalmente contrariato per il mio operato degli ultimi
tempi ed è così preoccupato per la mia salute
mentale di, cito testualmente, vissuto uomo anziano, che
vuole offrirmi una spalla per il mio lavoro ad Hogwarts, gentile da
parte sua, no?”mi interruppe con il suo solito fare umorista.
“Questa
situazione comincia a diventare ridicola. Credevo che l’unico
contro il quale dovessimo combattere fosse Voldemort..Se Caramell non
la smette di intralciarci, dovremmo levarcelo di torno con la
forza”.
“Elfo,
noi non faremo nulla di questo genere. Il problema non è
Caramell, lui è solo il manifesto di una società
chiusa e refrattaria, piena di paura e maldisposta contro qualsiasi
cosa possa turbare il suo equilibrio perfetto. Se ci sbarazziamo di
Caramell, ci sarà comunque un altro simile a prendere il
potere. No, noi abbiamo bisogno di persuadere la comunità
magica con prove convincenti, di credibilità e
fiducia da parte della gente. Solo così possiamo davvero
essere sicuri del loro appoggio. Purtroppo al momento possiamo offrire
solo orribili verità fragili agli occhi degli scettici e
della massa debole e influenzabile ,mentre Caramell può
offrire solide e bellissime bugie. È facile trascinare
persone dalla tua parte quando hai un carro pieno di fuochi
d’artificio e dolciumi”.
“Sai a
volte mi fa proprio orrore darti ragione”esclamai mestamente.
“Lo
penso anch’io molte volte”sorrise mio padre
ironico.
“Allora,
scoperto qualcosa in questi giorni?”chiesi, versandomi altro
the.
“Niente,
purtroppo. Non ho avuto molto tempo per le ricerche”disse
mestamente mio padre.
Restammo qualche
istante in silenzio a riflettere.
“Papà,
credo che Sirius voglia accompagnare Harry alla stazione per la
partenza”esclamai improvvisamente.
“Non
credo sia una buona idea. Potrebbero riconoscerlo”.
“Lo
penso anch’io ma niente e nessuno lo fermerà
stavolta. Ci è rimasto abbastanza male per oggi e non voglio
abbattere il suo umore ancora di più. Voleva davvero esserci
all’udienza per Harry, sai, fargli sentire la sua
presenza..come padrino”.
“Faccia
come crede ma è una sua responsabilità e che sia
l’ultima imprudenza, mi auguro”disse duro mio padre.
“Papà,
devi capirlo..”.
“La
verità: ho cose ben più importanti di cui
occuparmi che l’orgoglio ferito di mio genero”.
“Quello
che dici non è per niente corretto sia nei confronti di
Sirius sia nei miei”dissi risentita.
“Hai
ragione, elfo. Scusami. È solo che sono molto
stanco…”mormorò pulendosi lentamente le
lenti sulla veste.
“Credo
sia meglio che adesso torni a casa. Vieni per cena?”.
“No,
devo vedere Moody e Kingsley. Ci vediamo alla prossima
riunione”.
“D’accordo.
Allora, buonanotte”dissi, schioccandogli un bacio sulla
guancia e dileguandomi.
Grimmauld Place
numero 12 – pochi secondi dopo
“Ehilà..”esclamai
entrando allegra in cucina. Gli altri erano già seduti a
tavola a chiacchierare gioiosamente mentre la cena stava per essere
servita. “Ho saputo che qualcuno presto tornerà ad
Hogwarts..”.
Harry mi fece un
gran sorriso e ricominciò la caciara. Stampai un bacio sulle
labbra a Sirius che armeggiava con le posate. Non sembrava molto
contento.
“Che
succede?”gli sussurrai all’orecchio.
Alzò
lo sguardo verso di me e scosse la testa. Qualsiasi cosa gli frullasse
per la testa era rimandata a dopo, quando saremmo stati soli.
Osservai James.
Ormai non mi degnava più di uno sguardo. Era troppo
impegnato nella socializzazione. Gli riusciva così bene..era
proprio un peccato che non potesse frequentare Hogwarts. Sarebbe stato
incredibilmente ammirato e almeno metà del suo talento
riconosciuto. Invece doveva starsene rinchiuso in casa a fare finta di
non esistere proprio come suo padre. Incrociai per un attimo
il suo sguardo e gli sorrisi malinconica. Notando la sua espressione
corrucciata però, feci subito marcia indietro ed esclamai:
“Hai letto tutto il capitolo che ti ho assegnato sugli
incantesimi scudo, vero?”.
“Si,
si..”sbuffò, seccato. “E ho anche fatto
pratica con papà..”.
“Senti
come dice papà..”mormorai
a Sirius che scoppiò in una debole risata.
“E sentiamo, paparino,
come se la cava nostro figlio negli incantesimi scudo?”.
“È
un asso come la mamma, ovviamente”disse, accarezzandomi il
viso.
Un sottile raggio
di sole in mezzo a nuvoloni neri. Buon segno.
“Cosa
hai fatto oggi?”.
“Sono
stata tutto il giorno di guardia all’Ufficio Misteri e poi
sono andata a prendere informazioni un po’ là e un
po’ qua..ci sono delle brutte notizie..”.
Riassunsi
brevemente l’incontro con Amanda, Amelia e mio padre.
“Dolores
Umbridge? Ma non è quella che ha proposto la legge anti
lupo?”chiese quando ebbi terminato.
“Proprio
così..”dissi mestamente.
“Perciò
posso uscire da qui il giorno della partenza,
no?”sussurrò entusiasta, focalizzando
l’attenzione su temi più allegri.
“Diciamo
che ho costretto mio padre a chiudere un occhio ma..”.
“Si, lo
so: stai attento”ironizzò mentre mi stampava un
bacio, felice.
“Mi
vuoi spiegare perché eri così cupo
prima?”dissi mentre Molly ci riempiva i piatti.
“Nulla,
adesso non ha più importanza” disse laconico.
“Voglio
saperlo”insistetti, dolcemente.
“è
solo che..ecco..per un attimo ho sperato che Harry non andasse ad
Hogwarts così..sarebbe potuto rimanere qui.. con noi..Io
credevo che avremmo potuto..formare una
famiglia..”balbettò restio.
“Vuoi
sapere cosa penso? Noi siamo già una grande famiglia. Non
c’è bisogno di vivere sotto lo stesso tetto o di
vedersi ogni giorno. Quello che conta è quello che sentiamo
l’uno per l’altro. Vedrai, un giorno quando questa
guerra sarà finita e noi vinceremo, il nostro sogno si
realizzerà. Finalmente potremmo vivere liberamente il nostro
amore, potremmo seguire Harry ovunque andrà senza pericoli,
potremmo scrivergli e vederlo quando vorremmo, potremmo far
conoscere James e il suo straordinario talento a tutti, senza doverci
vergognare di niente, anzi, andando orgogliosi di quello che abbiamo
costruito..insieme”.
Mi guardava
rapito ed io uguale. Era il nostro sogno da tutta la vita.
Vivere come volevamo davvero: correre o morire. I nostri pensieri
viaggiavano sulla stessa lunghezza d’onda, non
c’era bisogno di dire niente, vedevamo le stesse immagini,
sentivamo le stesse sensazioni. Ci intendevamo a meraviglia.
All’improvviso qualcuno fece capolino tra i nostri
pensieri: James. Ecco la sfiga di avere instaurato un contatto
telepatico con tuo figlio: inevitabilmente lui è sempre nei
tuoi pensieri quindi è molto semplice perdere il controllo e
aprire il contatto anche quando non si vuole.
“La
volete smettere di fare gli asociali?”ci comunicò
telepaticamente in elfico per di più.
Scoppiammo a
ridere tutti e tre insieme, attirando tutti gli sguardi su di noi.
Scambiai un’occhiata complice con Sirius e poi finalmente
tornammo alla realtà.
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