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Autore: ilenia23    16/11/2009    3 recensioni
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E se Albus Silente avesse una figlia? E se Sirius Black  se ne innamorasse? E se la storia fosse andata tutto in un altro modo o quasi?
Un intenso sguardo, durato un solo istante.
Pieno di dolcissima tensione.
Complicità.
E paura.
E ansia.
E passione.
E felicità straziante.
Gioia pura, autentica.
In un brevissimo sguardo  tutto questo.
Eravamo tutto questo io e Sirius.
E quel poco d’amore che c’era.
Genere: Drammatico, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Scusate per il ritardo ma questo è un periodo delirante. Come ormai avrete capito ho rinunciato a pubblicare in maniera regolare e soprattutto in un giorno prestabilito perchè è un'impresa persa in partenza. Aggiornerò quanto potrò. Tornando a questo nuovo capitolo, è molto leggero e breve, ci sarà tempo per le lacrime più avanti. Sto cercando di dare un pò di pace a questi poveri disgraziati, non so se si è capito XD. Ringrazio le nuove persone che hanno messo la storia tra i preferiti. Gradirei se ogni tanto ci fosse una vocina fuori dal coro nelle recensioni...anche se quelle che ci sono sono fedelissime e graditissime :). A proposito colgo l'occasione al volo per rispondere a qualche vostro dubbio. Per quanto riguarda James, verrà fuori a poco a poco...anche perchè è difficile collocare un personaggio nuovo in schemi già prestabiliti...per quanto riguarda il suo rapporto con Harry anche quello verrà approfondito più avanti perchè per adesso mi è quasi impossibile...perdonatemiiii ma mi rifarò presto, promesso. Ho già prono un suo punto di vista tra pochissimi capitoli. Adesso però vi lascio alla lettura...e mi raccomando RECENSITEEEE!!!!!!
Baci, Ile.


Grimmauld Place,Londra – Agosto 1995


Aryana Silente


“Buongiorno”trillai entrando in cucina, seguita a ruota da un assonnato Sirius.

La stanza era deserta.
“Stanno dormendo ancora tutti quanti. Te l’avevo detto che era ancora presto”sbadigliò Sirius lasciandosi cadere su una sedia.
“In effetti dopo le bombe che hai lanciato ieri sera, credo si debbano ancora riprendere”dissi mentre armeggiavo con i fornelli.
“Ehi, aspetta, cosa credi di fare?”scattò Sirius, levandomi la teiera dalle mani.
“Sto solo cercando di preparare la colazione..”dichiarai sorpresa.
“Cos’è, vuoi avvelenarci tutti?”esclamò sarcastico privandomi anche della padella. “L’ultima volta che hai preparato il caffè, hai fatto esplodere la cucina”.
“È successo secoli fa. Sono migliorata, adesso”esclamai offesa mentre mi riprendevo la teiera.
“Elfo, la cucina ci serve..”.
“Smettila di prendermi in giro!”.
“Solo se tu poggi quella teiera. Avanti, va tutto bene…mettila giù..lentamente..andrà tutto apposto”mi canzonò, ridendo.
“Sei..proprio..un cane..”mormorai indignata mentre mi prendeva tra le sue braccia, continuando a sghignazzare sommessamente.
 “Visto che ti credi tanto bravo perché non ci pensi tu a preparare la colazione?”gli chiesi impertinente mentre me lo scrollavo di dosso.
“Perché invece non la finite e la prepariamo insieme?”esclamò una voce dall’ingresso: James. “Sto morendo di fame”disse come per giustificarsi e avanzando verso il piano tavola.
“Allora, mamma tu prendi le uova e il resto degli ingredienti, quando hai finito apparecchi la tavola, così ti terrai lontana dai fornelli. Papà, tu prendi la padella e accendi il fuoco. Al resto ci penso io”ordinò  categorico, mentre mi lanciava un grembiule.
“Chi sei tu? Che fine ha fatto nostro figlio?”chiese uno sconvolto Sirius.
“Vi volete muovere? Quante volte devo dirvelo che ho fame?”.
“Tu non sai cosa è capace di fare a stomaco vuoto”sussurrai a Sirius, sogghignando.
Passammo almeno mezz’ora a ridere e a scherzare mentre preparavamo la colazione.
Indubbiamente James era un cuoco migliore di me ma l’ordine non era il suo forte. Eravamo tutti sporchi di uova, olio e marmellata e la cucina era un completo disastro. Non sapevamo nemmeno noi come era successo. Forse era iniziata quando Sirius aveva rovesciato il latte per terra e ci era scivolato sopra, aggrappandosi alla tovaglia e rovesciando tutto per terra. Oppure quando James facendo roteare l’omelette per aria l’aveva spiattellata sulla faccia di Sirius anziché riportarla nella padella, dando inizio a una vera e propria battaglia di cibo. In realtà non ricordavo nemmeno quando avevo incominciato a ridere così tanto da piangere. Non ricordavo nemmeno quando era stata l’ultima volta che mi ero divertita così. L’unica cosa che sapevo è che eravamo completamente ubriachi di gioia.  
Non potevo che essere felice perché finalmente eravamo insieme, nonostante i nostri terribili difetti, il nostro orgoglio, le nostre liti, le circostanze nefaste, nonostante tutto, noi eravamo lì e niente poteva impedire ai nostri cuori di battere irregolarmente.  
Mio padre aveva ragione. Noi saremmo stati sempre più forti di Lui perché non c’è niente di così forte come l’amore. E non importa quanto ci avrebbe scoraggiato, quanto ci avrebbe ferito o quanto ci avrebbe tolto quella guerra perché niente poteva cancellare quei momenti che forse sarebbero diventati solo lontani ricordi eppure sarebbero esistiti, sarebbero sopravvissuti nella nostra memoria. Non importa come, l’importante è continuare ad amare. Il ricordo è una forma d’amore. L’amore sopravvive comunque, ovunque e sempre, in qualsiasi forma. Lui non avrebbe mai potuto cambiare ciò. Non avrebbe mai potuto cancellare i nostri ricordi.  
Ancor prima che ce ne accorgessimo una serie di facce sconvolte ci guardava dalla porta della cucina.
“Ma che Merlino avete combinato?”esclamò sconvolta Molly Weasley, entrando in cucina.
“Molly, scusaci, ora sistemiamo tutto”dissi, tra una risata e l’altra.
“Però abbiamo preparato la colazione”esclamò James indicando quel che restava delle omelette. La sua affermazione non fece altro che acutizzare ancor di più i nostri schiamazzi.
“Non riesco più a respirare..”ululò Sirius, piegato in due.
“Adesso, basta così. Uscite immediatamente dalla mia cucina. Levatevi dai piedi” urlò furibonda Molly, spingendoci fuori a forza.                                                           
                                                                      ************
 
Sei giorni volarono come sei minuti. Un secondo prima stavamo ripulendo la casa dai Doxy e l’attimo dopo consumavamo silenziosamente l’ultima cena prima dell’udienza.  
La breve tregua era finita, una piccola illusione fatta di spensieratezza e dolci risa, prima di tornare all’angosciosa tensione della guerra. Un bellissimo sogno, nient’altro di più.  E come l’animo imbizzarrito di chi viene bruscamente svegliato dal proprio dolcissimo sogno, Sirius era tornato più brusco e cupo che mai.
Il tavolo in legno attorno al quale eravamo seduti sembrava più animato di noi quella sera.  
“Che allegria..”sussurrai all’orecchio di James il quale mi sorrise complice.
Questo piccolo gesto sembrò incupire ancor di più un Sirius particolarmente intrattabile.
Non avrei potuto sopportare un secondo di più quell’ atmosfera funerea.
“Harry, andrà tutto bene, levati quell’espressione da martire dalla faccia”esclamai infrangendo il silenzio crucciante.
Harry parve destarsi da un sonno profondissimo e mi guardò sorpreso.
“La maggior parte dei maghi del Wizengamot è dotata di buon senso e grande intelligenza quindi automaticamente è dalla nostra parte. E poi cosa ti aspetti che facciano? Espellere un mago per essersi difeso? Non devi farti influenzare da questo genere di cose. Lo so che è dura ma dovrai affrontare cose ben peggiori di questa e il tuo stato d’animo atterrito e mortificato non ti aiuterà di certo”continuai decisa.
“Aryana ha ragione, Harry!Così gliela dai solo vinta a quegli zucconi codardi”proruppe Fred, all’improvviso infervorato.
Seguirono diversi incoraggiamenti che animarono il resto della cena. L’unico a rimanere freddo e impassibile era Sirius. Ero preoccupata per lui. Capivo la sua frustrazione e la sua impotenza e purtroppo per quanto mi sforzassi di migliorare quella situazione, tutto quello che facevo sembrava irritarlo ancora di più. La cosa peggiore era che la sua irrequietezza stava contagiando inevitabilmente anche me.

                                                                   ******************

Ministero della Magia – 12 Agosto 1995

Percorrevo nervosamente avanti e indietro l’ampiezza dell’ultimo camino nell’atrio del Ministero.
La scelta di quel determinato luogo come punto di ritrovo per lo scambio di informazioni tra i componenti dell’Ordine non era affatto casuale. Era il camino meno usato da sempre a causa dei suoi fastidiosi e frequentissimi inceppamenti, nell’ultimo periodo non sempre casuali..

Lanciai l’ennesima occhiata al grande orologio in oro affisso sulla parete dell’ingresso. Sbuffai irritata. Se Amanda Roberts e Amelia Bones non fossero arrivate di lì a poco, sarei arrivata in ritardo all’appuntamento con mio padre e  di conseguenza non avrei fatto in tempo per la cena a Grimmauld Place,peggiorando ulteriormente l’umore di mio marito e di mio figlio, l’ultima cosa che mi serviva in quel momento.
Finalmente vidi in lontananza le due streghe venire nella mia direzione.  A circa un metro dal camino finsero di confabulare tra di loro mentre io,coperta dal mio indispensabile mantello dell’invisibilità, mi accostavo e le tiravo la veste come segnale della mia presenza.
“Ci sono brutte notizie, purtroppo.  Non abbiamo molto tempo per cui andrò dritto al punto : Caramell continua a ripetere che vuole prendere dei provvedimenti per quanto riguarda il comportamento di tuo padre. Lì per lì abbiamo lasciato perdere visto che è da un’ intera estate che lo dice ma poi Amanda ha scoperto qualcosa di a dir poco agghiacciante all’ Ufficio Auror”.
“Sembra che Caramell voglia mandare un membro del Ministero ad Hogwarts per controllare l’operato di Silente”dichiarò Amanda spiccia.
Mi lasciai sfuggire un ghigno.
“Purtroppo la faccenda è seria, Aryana. Credo che Caramell voglia farlo sul serio. La cosa peggiore comunque è che sembra che il candidato più papabile sia Dolores Umbridge”concluse Amanda, esprimendo visivamente come me tutto il disgusto e il disprezzo verso quella donna.   
“Con tutte le probabilità prenderà la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure”mormorò mestamente Amelia Bones.
“Difesa?! Ma se a stento sa reggere la bacchetta in mano! È una frana con gli incantesimi. L’unica cosa che le riesce sono le maledizioni visto che è perfida e senza cuore. Quella donna è disgustosa e inumana. Oltre che ruffiana, leziosa e insopportabile”sussurrai orripilata.        
“Adesso dobbiamo andare. Questi sono i rapporti della settimana per tuo padre”disse facendo scivolare nel mio mantello delle pergamene. Dopodiché si avviarono spedite verso i loro corrispettivi uffici mentre io scomparivo diretta a casa di mio padre.

Casa di Albus Silente – pochi minuti dopo

“Papà?”lo chiamai ad alta voce mentre poggiavo le pergamene di Amanda e Amelia sul tavolo del salotto insieme agli altri rapporti dell’ Ordine e ad altre scartoffie. Mi accomodai sulla poltrona,sorseggiando il the preparato apposta per il nostro incontro,  dopo aver sentito i passi leggeri di mio padre che arrivava.
“Elfo..”mi salutò pacatamente, accomodandosi.
“Allora?”chiesi ,senza neanche salutare, in trepidante attesa.
“Assolto da tutte le accuse”disse compiaciuto mio padre,ovviamente riferendosi all’udienza di Harry.
Sospirai sollevata.
“Bruttissime notizie dal Ministero”esclamai d’un tratto.
“Tranquilla, so già tutto. Tonks mi ha inviato un Patronus, breve ma cristallino, purtroppo. E subito dopo ho ricevuto un gufo da Caramell. È naturalmente contrariato per il mio operato degli ultimi tempi ed è così preoccupato per la mia salute mentale di, cito testualmente, vissuto uomo anziano,  che vuole offrirmi una spalla per il mio lavoro ad Hogwarts, gentile da parte sua, no?”mi interruppe con il suo solito fare umorista.
“Questa situazione comincia a diventare ridicola. Credevo che l’unico contro il quale dovessimo combattere fosse Voldemort..Se Caramell non la smette di intralciarci,  dovremmo levarcelo di torno con la forza”.
“Elfo, noi non faremo nulla di questo genere. Il problema non è Caramell, lui è solo il manifesto di una società chiusa e refrattaria, piena di paura e maldisposta contro qualsiasi cosa possa turbare il suo equilibrio perfetto. Se ci sbarazziamo di Caramell, ci sarà comunque un altro simile a prendere il potere. No, noi abbiamo bisogno di persuadere la comunità magica con prove convincenti, di  credibilità e fiducia da parte della gente. Solo così possiamo davvero essere sicuri del loro appoggio. Purtroppo al momento possiamo offrire solo orribili verità fragili agli occhi degli scettici e della massa debole e influenzabile ,mentre Caramell può offrire solide e bellissime bugie. È facile trascinare persone dalla tua parte quando hai un carro pieno di fuochi d’artificio e dolciumi”.
“Sai a volte mi fa proprio orrore darti ragione”esclamai mestamente.
“Lo penso anch’io molte volte”sorrise mio padre ironico.
“Allora, scoperto qualcosa in questi giorni?”chiesi, versandomi altro the.
“Niente, purtroppo. Non ho avuto molto tempo per le ricerche”disse mestamente mio padre.
Restammo qualche istante in silenzio a riflettere.
“Papà, credo che Sirius voglia accompagnare Harry alla stazione per la partenza”esclamai improvvisamente.
“Non credo sia una buona idea. Potrebbero riconoscerlo”.
“Lo penso anch’io ma niente e nessuno lo fermerà stavolta. Ci è rimasto abbastanza male per oggi e non voglio abbattere il suo umore ancora di più. Voleva davvero esserci all’udienza per Harry, sai, fargli sentire la sua presenza..come padrino”.
“Faccia come crede ma è una sua responsabilità e che sia l’ultima imprudenza, mi auguro”disse duro mio padre.
“Papà, devi capirlo..”.
“La verità: ho cose ben più importanti di cui occuparmi che l’orgoglio ferito di mio genero”.
“Quello che dici non è per niente corretto sia nei confronti di Sirius sia nei miei”dissi risentita.
“Hai ragione, elfo. Scusami. È solo che sono molto stanco…”mormorò pulendosi lentamente le lenti sulla veste.
“Credo sia meglio che adesso torni a casa. Vieni per cena?”.
“No, devo vedere Moody e Kingsley. Ci vediamo alla prossima riunione”.
“D’accordo. Allora, buonanotte”dissi, schioccandogli un bacio sulla guancia e dileguandomi.

Grimmauld Place numero 12 – pochi secondi dopo

“Ehilà..”esclamai entrando allegra in cucina. Gli altri erano già seduti a tavola a chiacchierare gioiosamente mentre la cena stava per essere servita. “Ho saputo che qualcuno presto tornerà ad Hogwarts..”.
Harry mi fece un gran sorriso e ricominciò la caciara. Stampai un bacio sulle labbra a Sirius che armeggiava con le posate. Non sembrava molto contento.
“Che succede?”gli sussurrai all’orecchio.
Alzò lo sguardo verso di me e scosse la testa. Qualsiasi cosa gli frullasse per la testa era rimandata a dopo, quando saremmo stati soli.
Osservai James. Ormai non mi degnava più di uno sguardo. Era troppo impegnato nella socializzazione. Gli riusciva così bene..era proprio un peccato che non potesse frequentare Hogwarts. Sarebbe stato incredibilmente ammirato e almeno metà del suo talento riconosciuto. Invece doveva starsene rinchiuso in casa a fare finta di non esistere proprio come suo padre.  Incrociai per un attimo il suo sguardo e gli sorrisi malinconica. Notando la sua espressione corrucciata però, feci subito marcia indietro ed esclamai: “Hai letto tutto il capitolo che ti ho assegnato sugli incantesimi scudo, vero?”.
“Si, si..”sbuffò, seccato. “E ho anche fatto pratica con papà..”.
“Senti come dice papà..”mormorai a Sirius che scoppiò in una debole risata.  “E sentiamo, paparino, come se la cava nostro figlio negli incantesimi scudo?”.
“È un asso come la mamma, ovviamente”disse, accarezzandomi il viso.
Un sottile raggio di sole in mezzo a nuvoloni neri. Buon segno.
“Cosa hai fatto oggi?”.
“Sono stata tutto il giorno di guardia all’Ufficio Misteri e poi sono andata a prendere informazioni un po’ là e un po’ qua..ci sono delle brutte notizie..”.
Riassunsi brevemente l’incontro con Amanda, Amelia e mio padre.
“Dolores Umbridge? Ma non è quella che ha proposto la legge anti lupo?”chiese quando ebbi terminato.
“Proprio così..”dissi mestamente.
“Perciò posso uscire da qui il giorno della partenza, no?”sussurrò entusiasta, focalizzando l’attenzione su temi più allegri.
“Diciamo che ho costretto mio padre a chiudere un occhio ma..”.
“Si, lo so: stai attento”ironizzò mentre mi stampava un bacio, felice.
“Mi vuoi spiegare perché eri così cupo prima?”dissi mentre Molly ci riempiva i piatti.
“Nulla, adesso non ha più importanza” disse laconico.
“Voglio saperlo”insistetti, dolcemente.
“è solo che..ecco..per un attimo ho sperato che Harry non andasse ad Hogwarts così..sarebbe potuto rimanere qui.. con noi..Io credevo che avremmo potuto..formare una famiglia..”balbettò restio.
“Vuoi sapere cosa penso? Noi siamo già una grande famiglia. Non c’è bisogno di vivere sotto lo stesso tetto o di vedersi ogni giorno. Quello che conta è quello che sentiamo l’uno per l’altro. Vedrai, un giorno quando questa guerra sarà finita e noi vinceremo, il nostro sogno si realizzerà. Finalmente potremmo vivere liberamente il nostro amore, potremmo seguire Harry ovunque andrà senza pericoli, potremmo scrivergli e  vederlo quando vorremmo, potremmo far conoscere James e il suo straordinario talento a tutti, senza doverci vergognare di niente, anzi, andando orgogliosi di quello che abbiamo costruito..insieme”.
Mi guardava rapito ed io uguale. Era il nostro sogno da tutta la vita.  Vivere come volevamo davvero: correre o morire. I nostri pensieri viaggiavano sulla stessa lunghezza d’onda, non c’era bisogno di dire niente, vedevamo le stesse immagini, sentivamo le stesse sensazioni. Ci intendevamo a meraviglia. All’improvviso qualcuno fece capolino  tra i nostri pensieri: James. Ecco la sfiga di avere instaurato un contatto telepatico con tuo figlio: inevitabilmente lui è sempre nei tuoi pensieri quindi è molto semplice perdere il controllo e aprire il contatto anche quando non si vuole.    
“La volete smettere di fare gli asociali?”ci comunicò telepaticamente in elfico per di più.
Scoppiammo a ridere tutti e tre insieme, attirando tutti gli sguardi su di noi. Scambiai un’occhiata complice con Sirius e poi finalmente tornammo alla realtà.
  
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