…Alla
calda luce di un falò
Ciao raga|!!!!!!!
Purtroppo per me e
fortunatamente per voi, siamo giunti all’ultimo chappy di questa storia. Vorrei
ringraziare tutti coloro che hanno commentato. Grazie a Giodan, Driger, Ale,
Maura 85 e Summy. Questa storia non è affatto vera, purtroppo…ma avrei tanto
voluto incontrare uno come Sesshomaru! Chissà, magari quest’estate! Fatemi gli
auguri!
Cmq commentate in tanti!
Stage 5
Una nottata piuttosto
movimentata attese il bel ragazzo dalle iridi ambrate; si girava e rigirava nel
letto, non riuscendo a chiudere gli occhi, vuoi per il caldo, vuoi per il
nervosismo.
Stizzito, alla fine, quando
l’orologio segnava le quattro e mezza, decise di alzarsi, si infilò qualcosa
addosso molto velocemente e uscì in terrazza. Diamine se faceva caldo fuori! Ma
Sesshomaru non si lasciò intimidire, appoggiò le mani al parapetto e inspirò
profondamente, cercando di calmarsi.
Si guardò le mani; per un
istante, per un solo, maledettissimo istante, mentre stringeva Rin teneramente
fra le braccia, l’aveva sentita sua, e invece… invece lei era scappata,
lasciandolo solo e infinitamente triste…col cuore vuoto, privo di qualsiasi
gioia, ma gonfio di dolore.
Mordendosi le labbra porto alla
mente il momento in cui le aveva poggiate su quelle tenere e lisce di Rin. Non
aveva mai immaginato che il suo cuore potesse battere tanto ferocemente, gli era
sembrato che volesse scoppiare. Non si era mai sentito così, Rin era diversa da
tutte le altre, muoveva in lui qualcosa di sconosciuto, era quello l’amore? Non
lo sapeva, ma sapeva che se in quel momento Rin fosse stata al suo fianco forse
non avrebbe avvertito quella fastidiosa sensazione, come se il suo cuore avesse
difficoltà a battere.
Il caldo era davvero
asfissiante, nonostante di notte la temperatura calasse lievemente, la pelle di
Sesshomaru sembrava bruciare sotto l’aria calda dello scirocco, diede uno
sguardo alla spiaggia di sotto, la sabbia bianca sembrava particolarmente fresca
e invitante.
Silenzioso e discreto come un
felino, uscì di casa, diretto in spiaggia; qui giunto, si tolse le scarpe,
godendo del contatto dei piedi nudi sulla sabbia fine. Alzando lo sguardo rimase
rapito dall’incantevole riflesso della luna e delle stelle nelle acque
mediterranee, ora scure nel riflettere il cielo nero della notte. Lo stesso
cielo che lui e Rin avevano guardato poco prima.
Cominciò a camminare sul
bagnasciuga, mentre l’acqua gli sfiorava, di tanto in tanto, i piedi nudi.
Sembrava in quel modo, aver trovato un po’ di tranquillità.
Improvvisamente rimase impalato,
immobile con lo sguardo fisso davanti a se.
Se non fosse stato alquanto
scettico riguardo all’esistenza di angeli e creature mistiche, avrebbe giurato
di averne uno davanti agli occhi. Una intensa e pallida luce lunare, avvolgeva
una graziosa figura che teneva i piedi e le caviglie immerse in acqua, i lunghi
capelli scossi dal vento caldo. Le braccia abbandonate lungo i fianchi, il peso
scaricato su una gamba, il capo inclinato da un lato, davano l’impressione che
stesse pensando a qualcosa molto intensamente.
Le si avvicinò, cercando di non
disturbarla, mentre le onde sfioravano la battigia e l’orizzonte si colorava del
bianco dell’aurora.
Immersa nei suoi pensieri, Rin
si accorse solo dopo un po’ che Sesshomaru le stava di fianco. Non si voltò né
fece nulla che potesse in qualche modo tradire la sua emozione o il suo
imbarazzo. Nascose il rossore delle sue guance.
«Non riesci a dormire? » Le
chiese Sesshomaru.
Rin si voltò lievemente, lo
guardò, poi tornò a guardare l’immensa distesa d’acqua che cominciava ad
illuminarsi dei primissimi raggi del sole. Scosse la testa. «Cercavo di capire
quanto io sia stata stupida e infantile. » Disse sottovoce.
Sesshomaru aveva già capito cosa
la spaventasse in quelle intense sensazioni, e non la biasimava affatto. Anche
lui si sentiva spaventato da quel peso enorme che erano i suoi sentimenti verso
Rin; così come erano arrivati, sarebbero presto potuti sparire e lasciarli
affranti,come era successo la sera prima, quando la ragazzina aveva interrotto
il contatto fra le loro labbra. «non dire così » Le disse passandole un braccio
intorno alle spalle e stringendola a se. Lei non fece alcuna opposizione. «Io ti
capisco… »
«E tu? » Chiese
Rin «Perché sei qui? »
Sesshomaru tremò alla nuova
confidenza della ragazzina.«Non riuscivo a dormire, a causa del caldo, così ho
deciso di fare una passeggiata…ma non è servito a niente dato che mi sento molto
peggio di prima. »
«Hai male da qualche parte? »
Chiese Rin apprensiva voltandosi verso di lui.
«Si…Qui. » Rispose lui prendendo
una mano di Rin e premendosela sul cuore. «Penso si sia rotto…»
Rin arrossì a questo gesto.
«Sai, » riprese il ragazzo con
voce sensuale «c’è una sola persona in grado di curarmi…ma sembra non averne
intenzione…»
Rin abbassò gli occhi, non
riuscendo a sostenere lo sguardo di Sesshomaru, così bello, luminoso e pieno
d’amore per lei.
«Ehi, che cosa c’è’ ?» Chiese
Sesshomaru mettendole due dita sotto al mento.
«È solo che… »
«Oh, Rin, dimmi che non ti
piaccio e sparirò per sempre, te lo giuro, non sentirai mai più parlare di me!
» implorò Sesshomaru.
«Oh, Sesshomaru, come fai a non
piacermi, certo che mi piaci! » Esclamò dandogli le spalle e stringendosi nelle
braccia.
Sesshomaru la abbracciò da
dietro, intrecciando le sue dita con quelle sottili e affusolate della ragazza.
«Io so di cosa hai paura…» Sussurrò affondando il volto nell’incavo fra il collo
e la spalla di Rin, provocandole un piacevolissimo solletico. Per qualche attimo
si perse in meravigliose fantasie, provocate dal dolcissimo profumo di lei, poi
la fece voltare, obbligandola a guardarlo negli occhi. «Senti, dal primo istante
in cui ti ho vista ho capito che tu eri fuori dal comune, che eri diversa da
tutte le oche che di solito mi stanno intorno, dai tuoi occhi irradiava una luce
piena di gioia…una voglia di vivere che a me è sempre mancata…. pensi davvero
che io potrei trattarti come una di loro? » fece una pausa accarezzando le
guance rosse di una confusa Rin. «Tu sei speciale, Rin…sei speciale per me… »
«Come faccio a sapere che ciò
che dici è vero?…tu sei…grande e così…così bello! » obiettò Rin non riuscendo a
trattenere una lacrima che, dispettosa, le rigò il viso. Quella situazione stava
diventando insostenibile, per quanto desiderasse abbandonarsi a Sesshomaru, alle
sue labbra, alle sua braccia, non poteva fare a meno di avere una gran paura,
una maledettissima paura di soffrire.
Di nuovo Sesshomaru la strinse a
se, premendole lievemente il capo sul suo petto; «Lo senti?» le chiese. «Non ha
mai fatto così…sei tu, è la tua sola presenza che lo manda il mio cuore in tilt…
» appoggiò la sua fronte contro quella della ragazza. «Ti prego, Rin…devi
credermi… »
Fu come un pugno nello stomaco,
per Rin, vedere una sottile lacrima solcare il volto del ragazzo dagli occhi
d’ambra. Non sapeva più che fare; se avesse continuato a pensare al futuro, o a
ciò che le altre persone avrebbero potuto dire, sentiva che non sarebbe più
riuscita a fare le cose che voleva. Per tanto chiuse gli occhi, scacciò via ogni
pensiero e fece la prima cosa che il cuore le disse di fare.
«Ti credo Sesshomaru…» sorrise,
cancellando con le dita candide le lacrime del ragazzo. Fece una cosa che non
avrebbe mai pensato di poter fare, si sporse in aventi, sollevandosi lievemente
sulle punte, e unì le sue labbra a quelle di Sesshomaru.
Ci volle qualche secondo perché
Sesshomaru si rendesse conto di ciò che Rin stava facendo; cinse la vita della
ragazza con le sue forti braccia, mentre lei, imitandolo, percorse con le mani
il petto e le spalle di lui, per poi unirle dietro il suo collo, per attirarlo
di più a se.
Per Sesshomaru fu come ritrovare
acqua nel deserto; mentre le sue labbra, sempre più avide, prendevano possesso
di quelle di Rin, le sue mani accarezzavano lievemente la pelle liscia e morbida
sotto la maglietta di lei. Temendo quella che poteva essere la reazione di Rin,
il ragazzo si limitò a sfiorarle a malapena le labbra con la lingua, ma fu la
stessa ragazza a cercarlo, subito dopo, assaporando fino in fondo il sapore di
quelle labbra morbide e dolci.
Il loro bacio, il primo vero
bacio, era fresco come le acque del mare che lambiva loro i piedi nudi, ma caldo
e passionale come le notti estive…illuminato dai primissimi raggi del sole, un
nuovo giorno, un nuovo amore.
Per Rin nulla aveva più
importanza, non sapeva quanto Sesshomaru sarebbe restato al suo fianco, ma
l’importante era che in quel magico istante lui ci fosse. Sentiva le forti
braccia stringersi intorno al suo corpicino sottile, e le mani esplorarne ogni
piccola parte come se non avesse aspettato altro che quello per tutta la vita. I
loro cuori sembravano impazziti e, se non fossero completamente dediti ognuno
all’altro, avrebbero potuto udirne distintamente il fracasso.
Mentre la piccola Rin prendeva
ad accarezzare i morbidi capelli d’argento, il loro bacio diminuiva di
intensità, trasformandosi in una serie di fugaci carezze a fior di labbra,
alternandosi con dolcissime coccole, che Sesshomaru compiva sfregando il proprio
naso contro quello di Rin o accarezzandole lievemente le guance con le labbra.
Sesshomaru si accomodò a terra,
sulla sabbia umidiccia, invitando Rin a fare lo stesso. Quando la ragazzina fu
al suo fianco, lui la abbracciò forte, incrociando le sue dita con quelle di lei
e depositandole, talvolta, qualche bacio sul collo.
«È meravigliosa l’alba…eh, Rin?
» le chiese mentre il sole era quasi alto in cielo.
«Questa è meravigliosa…. »
Rispose lei dolcemente appoggiando il capo al petto del ragazzo. «Ah,
Sesshomaru? »
«Mhm…»
«Ora puoi anche chiamarmi Rin
chan…»
Sesshomaru rise dolcemente
mentre un fresco venticello faceva svolazzare i capelli di Rin e assaporava a
pieni polmoni l’aria salmastra, ora impregnata del profumo zuccherino di lei.
The End.
Allora
che ve ne pare? Troppo sdolcinato come finale?
Mi
raccomando commentate e non abbiate paura, è in cantiere una nuova storia su
InuYasha, solo che è un genere a cui non mi sono mai avvicinata, quindi i lavori
procedono molto lentamente.
Grazie
per essere giunti fin qui. Grazie 1000
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