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Capitolo 13: Alright.
But I’m alright, alright, I feel alrightI never been better in my lifeYou know the scoreI’m just fine, I’m fine, feeling fineA regular sawed off valentineThat nothing more.”-Five for fighting-
-Ragazze, noi andiamo a dormire.-annunciò Kevin alzandosi, seguito dal fratello.
-Certo, vi raggiungiamo anche noi tra poco.-disse Arianna, baciando il fidanzato.
-Buona notte.-sussurrò Joe contro le labbra di Trix.
-Notte.-rispose lei.
I due fratelli uscirono dalla stanza, lasciandole sole.
-Sei andata a parlare per..-chiese Arianna.
-Sì. Devo andarci tra cinque giorni. Joseph non vuole venire, ovviamente.-
Arianna annuì piano.
-Ti accompagno io. Non è giusto che tu stia da sola.-
-Ma non sei d'accordo.-replicò calma Trix.
-Non
importa se sono o non sono d'accordo. Tu ed io siamo sempre state
abituate ad essere una cosa sola, praticamente. Siamo diventate
grandi..-
-Più o meno.-rise Giulia.
-Te lo
concedo, più o meno. Crescendo abbiamo capito che abbiamo delle
opinioni diverse, ma non voglio più litigare come questa
settimana. È stata orribile, la settimana peggiore della mia
vita.-
-Sì, le cose che ti ho detto non le pensavo veramente.-
-Nemmeno io. Stavo solo cercando di proteggerti…nel modo sbagliato.-
Le due sorelle si sorrisero.
-Perchè non me lo hai mai detto?-chiese Giulia dopo un pò.
-Perchè mi vergognavo. Non è una cosa di cui vado fiera.-
-Ma non è stata colpa tua.-le fece notare.
-Lo so, ma il solo pensiero che avevo intenzione di abortire rende il tutto molto meno nobile.-
-Kevin… Kevin cosa ha detto?-
Arianna scosse la testa, iniziando a giocare con un piccolo riccio scuro.
-Niente. Mi ha rassicurato e abbiamo deciso di avere un bambino subito.-
-Ancora non avete consumato, eh?-
-No, noi aspettiamo ancora un pò..-ammise.
Giulia
guardò al sorella sotto una nuova ottica. Non seppe che cosa le
fece vedere sua sorella in maniera così diversa, ma la luce
sotto cui la guardava ora era piena di rispetto.
-E tu invece?
Mi devi un racconto hot della prima volta dell'Essere e della tua
proposta di matrimonio. Senza dimenticare che mi devi dire come sono i
Jonas a letto. Meglio essere preparate, in ogni
evenienza.-ridacchiò Ari.
-Certo, la notte è giovane e c'è tutto il tempo. Però tu mi devi promettere una cosa.-
Arianna la guardò seria, annuendo.
-Che qualsiasi cosa succeda, non manderai a monte il matrimonio.-
-Oh.-disse Arianna colpevole.
-Joe mi ha detto che non ti volevi più sposare, a causa di questa situazione.-
-Non ho annullato le nozze, solo che sposarmi senza di te non ha senso.-
Le due sorelle si abbracciarono strette.
-Allora, dicevamo. Beh, credimi. Capisco perchè Denise ha fatto quattro figli. Joe a letto è…-
-Nick casa nostra è dall'altra parte.-brontolò Chiara, subito dopo aver portato a casa Lexi e DJ.
-Non stiamo andando a casa. Andiamo al pronto soccorso.-
Chiara alzò gli occhi al cielo.
-Ti
prego, sono stanca. Non iniziare a fare il fidanzato iperprotettivo.
Sto bene, stasera metterò il ghiaccio e passerà.-
Nick la guardò dallo specchietto retrovisore.
-Lo sai che John Taylor si è rotto il piede così? Quindi andiamo a farlo controllare, senza storie.-
Chiara
sbuffò incrociando le braccia al petto. Nicholas aveva tante
qualità, ma proprio tante. Un suo difetto era però la
testardaggine (comune a Joe e Kevin, comunque), quindi se si metteva in
testa una cosa, non c'erano Santi nè Madonne che gli facessero
cambiare idea. Se poi si trattava della sua Chiara, diventava quasi
ossessivo.
A volte Chiara non sapeva se si era messa con una
babysitter o con un ragazzo normale (o pseudo tale), però
infondo le faceva anche piacere che lui si prendesse così cura
di lei.
Il SUV fu parcheggiato a circa cinquanta metri
dall'entrata del pronto soccorso e Nick si premurò di correre ad
aprirle la portiera e aiutarla a scendere.
Stava per prenderla
in braccio, ma la ragazzi si rifiutò categoricamente,
così il giovane con tanto di Louis Vuitton a braccetto, le fece
mettere il suo braccio intorno alle sue spalle in modo che saltellando
potesse arrivare alla porta.
-Non è necessario.-
-Niente storie.-la ammonì lui, dandole un bacio sul naso.
Il
Cedars Sinai Hospital era il noto ospedale di Los Angeles, famoso
soprattutto per essere l'ospedale preferito delle stelle. Al suo
interno tutto era molto elegante e di tonalità chiare ma al
contempo calde. Regnava una strana sensazione di calma che di solito
non si addice ai Pronto Soccorso, dove in genere una persona si aspetta
di trovare sangue, feriti, code e malati. Certo, in tutti gli altri
ospedali. Ma non lì.
Un'infermiera, che poteva
tranquillamente essere una modella, si avvicinò a loro con un
sorriso smagliante e una sedia a rotelle, sulla quale Nick costrinse
Kim a sedersi.
-Qual'è il vostro problema?-chiese gentilmente.
-Si
è fatta male alla caviglia. Dovrebbe fare dei raggi.-rispose in
fretta Nick, non lasciando tempo alla ragazza di rispondere.
-Certo, signorina può compilare questi moduli? Il dottore la visiterà subito.-disse porgendole una cartellina.
Kim la prese, ma Nick gliela strappò dalle mani.
-Me ne occupo io.-disse subito.
-Guarda che mi fa male la caviglia, non la mano o la testa.-ridacchiò Kim.
-Lo so, ma io sono famoso e questo potrebbe trasformarsi in una denuncia contro i paparazzi.-disse.
Questa
storia l'aveva turbato più di quanto non succedesse di norma,
infatti era raro che a distanza di un'ora Nick stesse ancora
rimuginando sul fatto.
-Non voglio supplicarti di lasciar
perdere, per cui calmati sennò mi arrabbio. D'accordo?-disse
Chiara calma. Guardò il suo piede bello gonfio, su cui era
comparso un ematoma violaceo.
Nick si sedette su una delle
poltroncine vicino alla ragazza, compilando di fretta il modulo, quando
sentì il suo cellulare vibrare per la centesima volta quel
giorno.
-Rispondi tu per favore?-chiese a Chiara, passandole il telefono.
La ragazza annuì.
-Pronto?
Ciao Denise. Non so quando torneremo, siamo all'ospedale. No no, niente
di grave. Mi sono storta una caviglia, ma Nick è iperansioso e
siamo venuti a farla vedere. No, non serve che tu venga, davvero.
Accidenti, il vestito. No l'avevo scordato. Aspetta, ti devo passare
Nick.-
Nick prese il telefono.
-Mamma, qual'è il numero dell'assicurazione?-chiese subito.
Kim
sentì chiaramente Denise rimproverare il figlio per essere
così sgarbato, e a conferma di ciò ci fu una deliziosa
tonalità rosa a colorare le guance del ragazzo. Sorrise.
Qualche
istante dopo, il giovane scarabocchiò una serie di numeri e
lettere sulla cartellina, allontanandosi per consegnarla all'infermiera
che, con grande disappunto di Chiara, evidentemente non poteva fare a
meno di fare la gattamorta con Nicholas.
-Ok, ora ti faranno visitare dal migliore ortopedico dell'ospedale.-disse una volta tornato.
-Questo
l'hai ottenuto grazie agli occhioni dolci dell'infermiera o è
normale prassi?-chiese con una punta di acidità.
Nick non potè non sorridere.
-A
dire il vero l'ho ottenuto dicendo che era per la più bella
ragazza della galassia.-disse chinandosi per darle un bacio.
-Mh. Tu sai come arruffianarti la gente.-
Nick alzò gli occhi al cielo con un sorriso.
-Maybe.-sussurrò dandole un altro bacio.
-Signor
Jonas? Prego!-li interruppe un infermiere, prendendo la carrozzella e
spingendola dentro il reparto che sembrava più una clinica di
bellezza che altro.
Chiara gli sorrise e Nick non potè
evitare di mettere un adorabile broncio, trasportando la borsa bauletto
di Louis Vuitton di Chiara.
Dovettero attendere solo qualche
minuto l'arrivo del dottore e, dopo aver fatto le lastre, li fecero di
nuovo attendere in quello strano studio.
-Signorina, dalle lastre risulta che il piede non è rotto ma ha slogatura di I grado.-disse serio.
Nick spalancò gli occhi.
-Ed è grave?-chiese subito.
-No, però non va sottovalutata.-
Il giovane Jonas non potè evitare di mandare un'occhiata da "te-l'avevo-detto" alla sua bella.
-Consiglio
come terapia medica una fasciatura per una settimana. Dovrà
portare le stampelle per cinque giorni, applicare ghiaccio e la crema
che le prescrivo e muovere il piede appena il dolore sarà
più sopportabile in acqua calda, per migliorare la circolazione.-
I due ragazzi ascoltarono attentamente.
-Poi tornerà tutto normale, vero?-chiese Chiara.
-Per tre settimane dovrà portare un tutore o una fascia elastica.-
-Tre
settimane? Io tra tre settimane ho il matrimonio di mia sorella! Non
posso portare il tutore, non ci entro nelle scarpe con il tacco con un
tutore!-esclamò la giovane.
Il dottore le rivolse un sorriso divertito.
-Sono
sicuro che troverà un paio di scarpe senza un tacco vertiginoso
come quelle che indossava quando si è fatta male.-disse
indicando con un cenno del capo la scarpa di Chiara.
La ragazza mise il broncio, incrociando le braccia al petto.
Nick le mise le mani sulle spalle.
-Tra
qualche minuto arriverà qualcuno a farle la fasciatura. Queste
sono le ricette per gli analgesici che le serviranno nei prossimi
giorni contro il dolore, e questa è la crema che dovrà
applicare tre/quattro volte al giorno.-
Nick afferrò le ricette, stringendo poi la mano al dottore.
-La ringrazio. È stato gentilissimo.-
-Si
figuri, dovere. Arrivederci signorina.-salutò il dottore
porgendole la mano che la ragazza strinse con riluttanza e Nicholas
ricavò una nuova teoria: chiunque dica ad una ragazza che non
può indossare i tacchi alti, diventa automaticamente suo nemico.
Arianna tornò in camera sua che era quasi l'alba, sorridente e leggera come non si sentiva da settimane.
Cercò
di non fare rumore per non svegliare Kevin invece, con suo somma
sorpresa, il ragazzo era sveglio. Con il sorriso sulle labbra, la
giovane gattonò vicino a lui attirandolo a se per un bacio
mozzafiato.
-Ehy, deduco che tu ti senta meglio.-sorrise Kevin.
Arianna annuì.
-Ed è tutto merito tuo e di Joey.-
-Avevate solo bisogno di una spinta.-disse Kevin, passandole amorevolmente un dito sul naso.
-Mi metto il pigiama e arrivo.-
Con
un balzo scese dal letto e si chiuse in bagno, uscendone qualche minuto
dopo con addosso un paio di pantaloncini molto corti e una maglietta
bianca con lo scollo a v del suo fidanzato.
-Sbaglio o è mia?-chiese divertito.
-Mi piace metterla. Ha il tuo profumo.-ammise accoccolandosi tra le sue braccia.
Kevin la strinse forte a se, baciandole i capelli.
-Come mai non dormi?-chiese improvvisamente Arianna.
-Stavo pensando.-ammise.
-A cosa?-domandò curiosa.
-Pensavo...visto
che siamo in Italia, che ne dici se andiamo qualche giorno in Toscana?
Ho sentito che è una regione splendida e di tutte le volte che
sono venuto qui ho visto solo Milano e Torino.-
Arianna ci pensò su e Kevin trattenne il fiato. Doveva dire di sì.
-Sai che ti dico? Che mi piacerebbe molto.-
Kevin finalmente respirò.
-Perfetto.-
-Però non possiamo stare via molto. Tra quattro giorni devo accompagnare Giulia.-disse con un filo di voce.
-Non c'è problema. Possiamo partire questa sera e tornare diciamo dopo domani.-propose Kevin.
-Sì, mi sembra un'ottima idea.-sorrise Arianna contenta.
Kevin
intrecciò le loro dita, stringendola ancora più a se,
prima di addormentarsi finalmente senza brutti pensieri.
Giulia
si infilò sotto le coperte dopo essersi infilata una maglietta.
Joe dormiva, ma si avvicinò lo stesso per farsi abbracciare.
Inconsapevolmente,
le sue mani e quelle di Joe si posarono sul ventre ancora piatto e
questo gesto dettato dall'incoscienza le provocò un fremito.
No. Lei aveva preso la sua decisione.
-Gwen,
ti ho detto che questo tipo di fiori non mi piacciono e sono sicura che
anche ad Arianna fanno quantomeno schifo.-spiegò Denise.
-Ma Denise, ti ho detto che sono l'ultima novità per i matrimoni in della Hollywood bene. I piselli odorosi sono carini.-
-Beh, non mi importa. Dei fiori che si chiamano così a questo matrimonio, non ci saranno. Chiaro?-sbuffò.
Denise
si maledisse da sola per essersi lasciata consigliare quella wedding
planner che stava trasformando quello che lei voleva fosse un
matrimonio romantico per il suo primogenito, in un matrimonio che
poteva benissimo essere classificato come kitch.
-Mamma?-chiamò Nick dall'ingresso.
-Grazie al cielo!-esclamò Denise, correndo verso la porta.
Nick entrò aiutando Chiara a sorreggersi, con un paio di stampelle in mano ed un sacchetto della farmacia.
-Tesoro,
che succede? Come stai? Oh vieni. Nick aiutala a sedere sul
divano!-disse Denise, aiutando Chiara a saltellare verso il divano.
Chiara
si sedette con una smorfia, mentre Nick si premurò di spostare
il tavolino più vicino alla ragazza in modo che potesse
poggiarvi il piede su di un cuscino.
-Slogatura di I grado. Deve portare un tutore per le prossime tre settimane.-spiegò Nick.
-Accidenti, tesoro fa male?-chiese Denise sedendosi vicino a Chiara.
-Un pò.-
Nick, da bravo infermierino, controllò l'orologio.
-Se mangi qualcosa poi prendi l'analgesico. Il prossimo lo prendi tra sei ore.-
Denise sorrise nel vedere quanto il suo terzogenito si dedicasse anima e corpo a quella ragazza.
-Grazie, dottor Jonas.-lo prese in giro.
-Oh my Goshness. Che cosa è successo alla tua gamba?-urlò Gwen raggiungendo la sala.
-Slogatura
di I grado alla caviglia.-spiegò Nick, posizionando un paio di
flaconi di analgesici e una bottiglietta d'acqua vicino a Chiara.
-Tu non puoi venire al matrimonio con quella cosa!-
Per Denise questo fu davvero troppo.
-Senti,
Gwen. Per oggi direi che è abbastanza, considerando che nemmeno
sappiamo se si sposeranno ancora. Quindi, ti pregerei di prendere la
via della porta e uscire di qui subito. Ci vediamo domani, se
proprio.-disse con un tono che proprio non ammetteva repliche.
Chiara ridacchiò.
-Mamma, mamma!-urlò Frankie correndo in cucina, seguito da una sudatissima Alice.
-Bambini, ma come siete sudati! Avanti, tutti e due a fare il bagno prima di cena.-li sgridò.
-Kim
che cosa hai fatto?-chiese però la bambina, avvicinandosi con
gli occhi pieni di paura alla gamba della sorella, fasciata fino a
metà polpaccio.
-Niente, tesoro. Ho messo male il piede, ma non preoccuparti che non è niente di grave.-
-Non te l'hanno tagliata i mostri verdi che sputano schifo verde dalla bocca, vero?-chiese.
Nick e Kim si guardarono confusi.
-Alice Ruggieri e Franklin Nathaniel Jonas: avete guardato un'altra volta i film horror?-
Frankie si guardò i piedi, arrossendo furiosamente e imitato dalla bambina.
Denise sospirò rassegnata.
-Avanti,
tutti e due di sopra a fare il bagno. E i Nintendo sono sequestrati per
due giorni.-annunciò, scortando i bambini al piano di sopra.
To be continued. Maybe?
***Note dell’autrice: Sono
arrabbiata? No. Sono delusa? Sì. Sono così incazzata che
desidererei avere la testa di qualcuno sul mio tavolo ed usarla come
portapenne? Sì, sì, e cento volte sì. E come mai?
Ve lo sarete chiesto. Bene, il motivo non è altro che PLAGIO
signori e signore. Ho detto e ribadito più volte che non leggo
per principio le fan fiction di altri sui Jonas Brothers, né qui
su EFP né su altri siti, un po’ perché non mi
interessa un po’ perché credo sia più corretto, ma
non è questo il punto. Il punto è che la mia fan fiction
è invece letta da un sacco di persone, ma proprio tante se
guardiamo le visite che riceve settimanalmente, e se queste persone
scrivono a loro volta è possibile che ci siano somiglianze tra
fan fiction. Allora, un conto è la somiglianza. Un conto
è quando FRASI, PAROLE e NOMIGNOLI sono copiati e usati SENZA
DARNE CREDITO. Si sa che chiamare Joe ESSERE è stata una cosa
che ho creato IO ed è MIO il diritto di usarlo. Se qualcuno lo
vuole fare, benissimo. Lo può usare. Però mi dovrebbe
chiedere il permesso o, come minimo, un avviso all’inizio della
fan fiction con citazione della sottoscritta e del lavoro da cui
è stato preso. Sono stata zitta già più di qualche
volta leggendo i commenti che alcune ragazze mi mandano che dicono che
ci sono storie identiche alla mia, però adesso basta. Una volta?
Ok, capita. Due? Passiamoci sopra. Tre? È ora di finirla.Indi
per cui, questo capitolo è stato postato per GRAZIA RICEVUTA e
per dirvi da ora in poi, potrei postare come no. Il che fa girare le
scatole a me e soprattutto a voi, però non preoccupatevi. Sto
pensando di creare un LiveJournal dove postare le mie storie e il
continuo di questa in particolare ma… MA.Ci
saranno regole. Innanzitutto molto probabilmente sarà solo per
gli “amici” e secondo, non accetterò le richieste di
tutti. Eh no, cari miei. Troppo facile fare la richiestina e chi si
è visto si è visto. Non funziona così, non
più. Sapevate fin dall’inizio che io sono una stronza
(Trix e Arianna sono basate su persone reali, e indovinate un po’
chi sono?), ho continuato a postare con regolarità perché
la saga di Hello beautiful ha un sacco di ammiratrici che aspettano con
ansia, però non mi va di essere presa per i fondelli. Questo non
lo tollero.Se
non sarà il metodo LiveJournal creerò una mail e la
manderò a chi la vuole via mail, però non lo so. Vedremo,
ci penserò.Vi
terrò aggiornate su twitter per l’eventuale decisione che
prenderò. Scrivetemi lì, sulla mail, dove volete se non
avete twitter, anche per dirmi come la pensate e che metodo andrebbe
meglio per voi per continuare eventualmente a leggere.Ora,
mi dispiace per questo sfogo, ma prego. Facciamo tutti una grande
standing ovation per queste gentilissime PLAGIATRICI e auguriamo a loro
un caloroso Natale.Se non ci sentiamo prima (ovvero a meno che non accada un miracolo) BUON NATALE.
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