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Autore: ReeJewel89    13/12/2009    34 recensioni
-Quattro settimane.-sussurrò davanti al frigorifero, cancellando un'altra casella con una grossa X rossa sul calendario, cercando di non pensare alla strana morsa che le prendeva allo stomaco al solo pensiero.
-Ragazze, siamo in super ritardo!-urlò poi controllando l'orologio.
Sequel di Hello Beautiful.
Dedicata, come sempre, alle mie mitiche sorelle.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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13
Capitolo 13: Alright.

 

But I’m alright, alright, I feel alright

I never been better in my life

You know the score

I’m just fine, I’m fine, feeling fine

A regular sawed off valentine

That nothing more.”

-Five for fighting-

 

-Ragazze, noi andiamo a dormire.-annunciò Kevin alzandosi, seguito dal fratello.

-Certo, vi raggiungiamo anche noi tra poco.-disse Arianna, baciando il fidanzato.

-Buona notte.-sussurrò Joe contro le labbra di Trix.

-Notte.-rispose lei.

I due fratelli uscirono dalla stanza, lasciandole sole.

-Sei andata a parlare per..-chiese Arianna.

-Sì. Devo andarci tra cinque giorni. Joseph non vuole venire, ovviamente.-

Arianna annuì piano.

-Ti accompagno io. Non è giusto che tu stia da sola.-

-Ma non sei d'accordo.-replicò calma Trix.

-Non importa se sono o non sono d'accordo. Tu ed io siamo sempre state abituate ad essere una cosa sola, praticamente. Siamo diventate grandi..-

-Più o meno.-rise Giulia.

-Te lo concedo, più o meno. Crescendo abbiamo capito che abbiamo delle opinioni diverse, ma non voglio più litigare come questa settimana. È stata orribile, la settimana peggiore della mia vita.-

-Sì, le cose che ti ho detto non le pensavo veramente.-

-Nemmeno io. Stavo solo cercando di proteggerti…nel modo sbagliato.-

Le due sorelle si sorrisero.

-Perchè non me lo hai mai detto?-chiese Giulia dopo un pò.

-Perchè mi vergognavo. Non è una cosa di cui vado fiera.-

-Ma non è stata colpa tua.-le fece notare.

-Lo so, ma il solo pensiero che avevo intenzione di abortire rende il tutto molto meno nobile.-

-Kevin… Kevin cosa ha detto?-

Arianna scosse la testa, iniziando a giocare con un piccolo riccio scuro.

-Niente. Mi ha rassicurato e abbiamo deciso di avere un bambino subito.-

-Ancora non avete consumato, eh?-

-No, noi aspettiamo ancora un pò..-ammise.

Giulia guardò al sorella sotto una nuova ottica. Non seppe che cosa le fece vedere sua sorella in maniera così diversa, ma la luce sotto cui la guardava ora era piena di rispetto.

-E tu invece? Mi devi un racconto hot della prima volta dell'Essere e della tua proposta di matrimonio. Senza dimenticare che mi devi dire come sono i Jonas a letto. Meglio essere preparate, in ogni evenienza.-ridacchiò Ari.

-Certo, la notte è giovane e c'è tutto il tempo. Però tu mi devi promettere una cosa.-

Arianna la guardò seria, annuendo.

-Che qualsiasi cosa succeda, non manderai a monte il matrimonio.-

-Oh.-disse Arianna colpevole.

-Joe mi ha detto che non ti volevi più sposare, a causa di questa situazione.-

-Non ho annullato le nozze, solo che sposarmi senza di te non ha senso.-

Le due sorelle si abbracciarono strette.

-Allora, dicevamo. Beh, credimi. Capisco perchè Denise ha fatto quattro figli. Joe a letto è…-

 

-Nick casa nostra è dall'altra parte.-brontolò Chiara, subito dopo aver portato a casa Lexi e DJ.

-Non stiamo andando a casa. Andiamo al pronto soccorso.-

Chiara alzò gli occhi al cielo.

-Ti prego, sono stanca. Non iniziare a fare il fidanzato iperprotettivo. Sto bene, stasera metterò il ghiaccio e passerà.-

Nick la guardò dallo specchietto retrovisore.

-Lo sai che John Taylor si è rotto il piede così? Quindi andiamo a farlo controllare, senza storie.-

Chiara sbuffò incrociando le braccia al petto. Nicholas aveva tante qualità, ma proprio tante. Un suo difetto era però la testardaggine (comune a Joe e Kevin, comunque), quindi se si metteva in testa una cosa, non c'erano Santi nè Madonne che gli facessero cambiare idea. Se poi si trattava della sua Chiara, diventava quasi ossessivo.

A volte Chiara non sapeva se si era messa con una babysitter o con un ragazzo normale (o pseudo tale), però infondo le faceva anche piacere che lui si prendesse così cura di lei.

Il SUV fu parcheggiato a circa cinquanta metri dall'entrata del pronto soccorso e Nick si premurò di correre ad aprirle la portiera e aiutarla a scendere.

Stava per prenderla in braccio, ma la ragazzi si rifiutò categoricamente, così il giovane con tanto di Louis Vuitton a braccetto, le fece mettere il suo braccio intorno alle sue spalle in modo che saltellando potesse arrivare alla porta.

-Non è necessario.-

-Niente storie.-la ammonì lui, dandole un bacio sul naso.

Il Cedars Sinai Hospital era il noto ospedale di Los Angeles, famoso soprattutto per essere l'ospedale preferito delle stelle. Al suo interno tutto era molto elegante e di tonalità chiare ma al contempo calde. Regnava una strana sensazione di calma che di solito non si addice ai Pronto Soccorso, dove in genere una persona si aspetta di trovare sangue, feriti, code e malati. Certo, in tutti gli altri ospedali. Ma non lì.

Un'infermiera, che poteva tranquillamente essere una modella, si avvicinò a loro con un sorriso smagliante e una sedia a rotelle, sulla quale Nick costrinse Kim a sedersi.

-Qual'è il vostro problema?-chiese gentilmente.

-Si è fatta male alla caviglia. Dovrebbe fare dei raggi.-rispose in fretta Nick, non lasciando tempo alla ragazza di rispondere.

-Certo, signorina può compilare questi moduli? Il dottore la visiterà subito.-disse porgendole una cartellina.

Kim la prese, ma Nick gliela strappò dalle mani.

-Me ne occupo io.-disse subito.

-Guarda che mi fa male la caviglia, non la mano o la testa.-ridacchiò Kim.

-Lo so, ma io sono famoso e questo potrebbe trasformarsi in una denuncia contro i paparazzi.-disse.

Questa storia l'aveva turbato più di quanto non succedesse di norma, infatti era raro che a distanza di un'ora Nick stesse ancora rimuginando sul fatto.

-Non voglio supplicarti di lasciar perdere, per cui calmati sennò mi arrabbio. D'accordo?-disse Chiara calma. Guardò il suo piede bello gonfio, su cui era comparso un ematoma violaceo.

Nick si sedette su una delle poltroncine vicino alla ragazza, compilando di fretta il modulo, quando sentì il suo cellulare vibrare per la centesima volta quel giorno.

-Rispondi tu per favore?-chiese a Chiara, passandole il telefono.

La ragazza annuì.

-Pronto? Ciao Denise. Non so quando torneremo, siamo all'ospedale. No no, niente di grave. Mi sono storta una caviglia, ma Nick è iperansioso e siamo venuti a farla vedere. No, non serve che tu venga, davvero. Accidenti, il vestito. No l'avevo scordato. Aspetta, ti devo passare Nick.-

Nick prese il telefono.

-Mamma, qual'è il numero dell'assicurazione?-chiese subito.

Kim sentì chiaramente Denise rimproverare il figlio per essere così sgarbato, e a conferma di ciò ci fu una deliziosa tonalità rosa a colorare le guance del ragazzo. Sorrise.

Qualche istante dopo, il giovane scarabocchiò una serie di numeri e lettere sulla cartellina, allontanandosi per consegnarla all'infermiera che, con grande disappunto di Chiara, evidentemente non poteva fare a meno di fare la gattamorta con Nicholas.

-Ok, ora ti faranno visitare dal migliore ortopedico dell'ospedale.-disse una volta tornato.

-Questo l'hai ottenuto grazie agli occhioni dolci dell'infermiera o è normale prassi?-chiese con una punta di acidità.

Nick non potè non sorridere.

-A dire il vero l'ho ottenuto dicendo che era per la più bella ragazza della galassia.-disse chinandosi per darle un bacio.

-Mh. Tu sai come arruffianarti la gente.-

Nick alzò gli occhi al cielo con un sorriso.

-Maybe.-sussurrò dandole un altro bacio.

-Signor Jonas? Prego!-li interruppe un infermiere, prendendo la carrozzella e spingendola dentro il reparto che sembrava più una clinica di bellezza che altro.

Chiara gli sorrise e Nick non potè evitare di mettere un adorabile broncio, trasportando la borsa bauletto di Louis Vuitton di Chiara.

Dovettero attendere solo qualche minuto l'arrivo del dottore e, dopo aver fatto le lastre, li fecero di nuovo attendere in quello strano studio.

-Signorina, dalle lastre risulta che il piede non è rotto ma ha slogatura di I grado.-disse serio.

Nick spalancò gli occhi.

-Ed è grave?-chiese subito.

-No, però non va sottovalutata.-

Il giovane Jonas non potè evitare di mandare un'occhiata da "te-l'avevo-detto" alla sua bella.

-Consiglio come terapia medica una fasciatura per una settimana. Dovrà portare le stampelle per cinque giorni, applicare ghiaccio e la crema che le prescrivo e muovere il piede appena il dolore sarà più sopportabile in acqua calda, per migliorare la circolazione.-

I due ragazzi ascoltarono attentamente.

-Poi tornerà tutto normale, vero?-chiese Chiara.

-Per tre settimane dovrà portare un tutore o una fascia elastica.-

-Tre settimane? Io tra tre settimane ho il matrimonio di mia sorella! Non posso portare il tutore, non ci entro nelle scarpe con il tacco con un tutore!-esclamò la giovane.

Il dottore le rivolse un sorriso divertito.

-Sono sicuro che troverà un paio di scarpe senza un tacco vertiginoso come quelle che indossava quando si è fatta male.-disse indicando con un cenno del capo la scarpa di Chiara.

La ragazza mise il broncio, incrociando le braccia al petto.

Nick le mise le mani sulle spalle.

-Tra qualche minuto arriverà qualcuno a farle la fasciatura. Queste sono le ricette per gli analgesici che le serviranno nei prossimi giorni contro il dolore, e questa è la crema che dovrà applicare tre/quattro volte al giorno.-

Nick afferrò le ricette, stringendo poi la mano al dottore.

-La ringrazio. È stato gentilissimo.-

-Si figuri, dovere. Arrivederci signorina.-salutò il dottore porgendole la mano che la ragazza strinse con riluttanza e Nicholas ricavò una nuova teoria: chiunque dica ad una ragazza che non può indossare i tacchi alti, diventa automaticamente suo nemico.

 

Arianna tornò in camera sua che era quasi l'alba, sorridente e leggera come non si sentiva da settimane.

Cercò di non fare rumore per non svegliare Kevin invece, con suo somma sorpresa, il ragazzo era sveglio. Con il sorriso sulle labbra, la giovane gattonò vicino a lui attirandolo a se per un bacio mozzafiato.

-Ehy, deduco che tu ti senta meglio.-sorrise Kevin.

Arianna annuì.

-Ed è tutto merito tuo e di Joey.-

-Avevate solo bisogno di una spinta.-disse Kevin, passandole amorevolmente un dito sul naso.

-Mi metto il pigiama e arrivo.-

Con un balzo scese dal letto e si chiuse in bagno, uscendone qualche minuto dopo con addosso un paio di pantaloncini molto corti e una maglietta bianca con lo scollo a v del suo fidanzato.

-Sbaglio o è mia?-chiese divertito.

-Mi piace metterla. Ha il tuo profumo.-ammise accoccolandosi tra le sue braccia.

Kevin la strinse forte a se, baciandole i capelli.

-Come mai non dormi?-chiese improvvisamente Arianna.

-Stavo pensando.-ammise.

-A cosa?-domandò curiosa.

-Pensavo...visto che siamo in Italia, che ne dici se andiamo qualche giorno in Toscana? Ho sentito che è una regione splendida e di tutte le volte che sono venuto qui ho visto solo Milano e Torino.-

Arianna ci pensò su e Kevin trattenne il fiato. Doveva dire di sì.

-Sai che ti dico? Che mi piacerebbe molto.-

Kevin finalmente respirò.

-Perfetto.-

-Però non possiamo stare via molto. Tra quattro giorni devo accompagnare Giulia.-disse con un filo di voce.

-Non c'è problema. Possiamo partire questa sera e tornare diciamo dopo domani.-propose Kevin.

-Sì, mi sembra un'ottima idea.-sorrise Arianna contenta.

Kevin intrecciò le loro dita, stringendola ancora più a se, prima di addormentarsi finalmente senza brutti pensieri.

 

Giulia si infilò sotto le coperte dopo essersi infilata una maglietta. Joe dormiva, ma si avvicinò lo stesso per farsi abbracciare.

Inconsapevolmente, le sue mani e quelle di Joe si posarono sul ventre ancora piatto e questo gesto dettato dall'incoscienza le provocò un fremito.

No. Lei aveva preso la sua decisione.

 

-Gwen, ti ho detto che questo tipo di fiori non mi piacciono e sono sicura che anche ad Arianna fanno quantomeno schifo.-spiegò Denise.

-Ma Denise, ti ho detto che sono l'ultima novità per i matrimoni in della Hollywood bene. I piselli odorosi sono carini.-

-Beh, non mi importa. Dei fiori che si chiamano così a questo matrimonio, non ci saranno. Chiaro?-sbuffò.

Denise si maledisse da sola per essersi lasciata consigliare quella wedding planner che stava trasformando quello che lei voleva fosse un matrimonio romantico per il suo primogenito, in un matrimonio che poteva benissimo essere classificato come kitch.

-Mamma?-chiamò Nick dall'ingresso.

-Grazie al cielo!-esclamò Denise, correndo verso la porta.

Nick entrò aiutando Chiara a sorreggersi, con un paio di stampelle in mano ed un sacchetto della farmacia.

-Tesoro, che succede? Come stai? Oh vieni. Nick aiutala a sedere sul divano!-disse Denise, aiutando Chiara a saltellare verso il divano.

Chiara si sedette con una smorfia, mentre Nick si premurò di spostare il tavolino più vicino alla ragazza in modo che potesse poggiarvi il piede su di un cuscino.

-Slogatura di I grado. Deve portare un tutore per le prossime tre settimane.-spiegò Nick.

-Accidenti, tesoro fa male?-chiese Denise sedendosi vicino a Chiara.

-Un pò.-

Nick, da bravo infermierino, controllò l'orologio.

-Se mangi qualcosa poi prendi l'analgesico. Il prossimo lo prendi tra sei ore.-

Denise sorrise nel vedere quanto il suo terzogenito si dedicasse anima e corpo a quella ragazza.

-Grazie, dottor Jonas.-lo prese in giro.

-Oh my Goshness. Che cosa è successo alla tua gamba?-urlò Gwen raggiungendo la sala.

-Slogatura di I grado alla caviglia.-spiegò Nick, posizionando un paio di flaconi di analgesici e una bottiglietta d'acqua vicino a Chiara.

-Tu non puoi venire al matrimonio con quella cosa!-

Per Denise questo fu davvero troppo.

-Senti, Gwen. Per oggi direi che è abbastanza, considerando che nemmeno sappiamo se si sposeranno ancora. Quindi, ti pregerei di prendere la via della porta e uscire di qui subito. Ci vediamo domani, se proprio.-disse con un tono che proprio non ammetteva repliche.

Chiara ridacchiò.

-Mamma, mamma!-urlò Frankie correndo in cucina, seguito da una sudatissima Alice.

-Bambini, ma come siete sudati! Avanti, tutti e due a fare il bagno prima di cena.-li sgridò.

-Kim che cosa hai fatto?-chiese però la bambina, avvicinandosi con gli occhi pieni di paura alla gamba della sorella, fasciata fino a metà polpaccio.

-Niente, tesoro. Ho messo male il piede, ma non preoccuparti che non è niente di grave.-

-Non te l'hanno tagliata i mostri verdi che sputano schifo verde dalla bocca, vero?-chiese.

Nick e Kim si guardarono confusi.

-Alice Ruggieri e Franklin Nathaniel Jonas: avete guardato un'altra volta i film horror?-

Frankie si guardò i piedi, arrossendo furiosamente e imitato dalla bambina.

Denise sospirò rassegnata.

-Avanti, tutti e due di sopra a fare il bagno. E i Nintendo sono sequestrati per due giorni.-annunciò, scortando i bambini al piano di sopra.

 

To be continued. Maybe?

***

Note dell’autrice: Sono arrabbiata? No. Sono delusa? Sì. Sono così incazzata che desidererei avere la testa di qualcuno sul mio tavolo ed usarla come portapenne? Sì, sì, e cento volte sì. E come mai? Ve lo sarete chiesto. Bene, il motivo non è altro che PLAGIO signori e signore. Ho detto e ribadito più volte che non leggo per principio le fan fiction di altri sui Jonas Brothers, né qui su EFP né su altri siti, un po’ perché non mi interessa un po’ perché credo sia più corretto, ma non è questo il punto. Il punto è che la mia fan fiction è invece letta da un sacco di persone, ma proprio tante se guardiamo le visite che riceve settimanalmente, e se queste persone scrivono a loro volta è possibile che ci siano somiglianze tra fan fiction. Allora, un conto è la somiglianza. Un conto è quando FRASI, PAROLE e NOMIGNOLI sono copiati e usati SENZA DARNE CREDITO. Si sa che chiamare Joe ESSERE è stata una cosa che ho creato IO ed è MIO il diritto di usarlo. Se qualcuno lo vuole fare, benissimo. Lo può usare. Però mi dovrebbe chiedere il permesso o, come minimo, un avviso all’inizio della fan fiction con citazione della sottoscritta e del lavoro da cui è stato preso. Sono stata zitta già più di qualche volta leggendo i commenti che alcune ragazze mi mandano che dicono che ci sono storie identiche alla mia, però adesso basta. Una volta? Ok, capita. Due? Passiamoci sopra. Tre? È ora di finirla.

Indi per cui, questo capitolo è stato postato per GRAZIA RICEVUTA e per dirvi da ora in poi, potrei postare come no. Il che fa girare le scatole a me e soprattutto a voi, però non preoccupatevi. Sto pensando di creare un LiveJournal dove postare le mie storie e il continuo di questa in particolare ma… MA.

Ci saranno regole. Innanzitutto molto probabilmente sarà solo per gli “amici” e secondo, non accetterò le richieste di tutti. Eh no, cari miei. Troppo facile fare la richiestina e chi si è visto si è visto. Non funziona così, non più. Sapevate fin dall’inizio che io sono una stronza (Trix e Arianna sono basate su persone reali, e indovinate un po’ chi sono?), ho continuato a postare con regolarità perché la saga di Hello beautiful ha un sacco di ammiratrici che aspettano con ansia, però non mi va di essere presa per i fondelli. Questo non lo tollero.

Se non sarà il metodo LiveJournal creerò una mail e la manderò a chi la vuole via mail, però non lo so. Vedremo, ci penserò.

Vi terrò aggiornate su twitter per l’eventuale decisione che prenderò. Scrivetemi lì, sulla mail, dove volete se non avete twitter, anche per dirmi come la pensate e che metodo andrebbe meglio per voi per continuare eventualmente a leggere.

Ora, mi dispiace per questo sfogo, ma prego. Facciamo tutti una grande standing ovation per queste gentilissime PLAGIATRICI e auguriamo a loro un caloroso Natale.

Se non ci sentiamo prima (ovvero a meno che non accada un miracolo) BUON NATALE.

  
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