Everything I Could Imagine

di Vandevoorde
(/viewuser.php?uid=88502)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Every time I try to understand the entity that keeps on closing my heart,
I fail
(Farewell, farewell)
It feels like sinking and maybe I really am
A poor ship wrecker whose body’s resting in that mesmerizing cradle which is
The sea
(Farewell, farewell)
In vain I thought to tower three metres over anybody else, shining as the sun does,
And the only effort I made was
To pretend perfection when I was just petrified by my own powerlessness
(Farewell, farewell)
Now I am done and
Want to deny everything said before,
Declare to be nothing but useless,
Lie in that mesmerizing cradle which is the sea
 
Oh, I lie never to rise again!
 
 
Ogni volta che cerco di comprendere l’entità che continua a chiudere il mio cuore,
Fallisco
(Addio, addio)
Sembra di affondare, e forse sono davvero
Una povera naufraga il cui corpo riposa in quell’ipnotica culla che è
Il mare
(Addio, addio)
Invano ho pensato d’elevarmi per tre metri sopra chiunque altro, brillando come fa il sole,
E l’unico sforzo fatto è stato quello di
Fingere la perfezione quand’ero pietrificata dalla mia stessa impotenza
(Addio, addio)
Ma ora sono sfinita e
Voglio negare quanto detto prima,
Dichiaro d’essere solo inutile,
Mi sdraio in quell’ipnotica culla che è il mare
 
Oh, sì!, mi sdraio per non rialzarmi mai più




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=441260