A/N: So che in teoria
avevo promesso il capitolo 10 già ieri (23/12), ma poi ho
pensato "i regali si scartano il 24!!" XD ed ecco spiegato
perché il ritardo teorico di 24 ore. XD Chiedo perdono, come
sempre! XD
Ora... visto che finora
il precedente capitolo ha raccolto solo la recensione di Cris -
l'onnipresente Cris che mi accompagna sempre con le sue recensioni :P -
ti ringrazio per l'ennesima volta per aver trovato il tempo di leggere
e recensire! Il fatto che tu addirittura vada a rileggere le mie
storie, quasi da saperle a memoria, mi lusinga in una maniera che di
certo non riuscirò mai a spiegarti a parole, Cris! Penso che
questa sia una delle cose che ogni persona che scrive qualunque cosa,
vorrebbe sentirsi dire, per cui ti ringrazio non una, non due, non
mille, ma millemila volte! E grazie anche per avermi detto che ho
talento! Mi fa estremamente piacere sapere che tu lo pensi! Grazie
mille davvero per tutto e spero che questo decimo capitolo conclusivo
ti piaccia! :D
Ovviamente, un
ringraziamento super speciale va anche a Light che mi riempie di
recensioni stra lunghe, anche se potrebbe limitarsi ad un semplice
"bello/brutto/uhm..." XD XD Grazie mille! Adoro leggere e sapere quello
che pensi di ogni capitolo e storia che posto, per cui un super grazie
anche a te che trovi il tempo di leggere e recensire quello che posto,
sia attuale che passato :P !
Ringrazio anche
evelyn_cla e martinapeg93 per avere messo la storia tra le
loro preferite.
E Debby_Alicetta94,
EmySmile, Kokky e lilyjuve per avere messo la storia tra le seguite.
L'unico rimprovero che vi
faccio e che non abbiate commentato! XD
E ovviamente, un
ringraziamento va o andrà XD a chi leggerà e/o
commenterà in futuro, quando la FF sarà
già bella che finita e dimenticata XD
Ora, finiti i
ringraziamenti, vi lascio all'ultimo capitolo e vi ringrazio ancora!
Ci leggiamo presto con
una nuova storia ;)
10
Il grande giorno della consegna dei diplomi era arrivato e Clark era
abbastanza nervoso di per sé mentre cercava di capire come
diavolo si facesse un nodo alla cravatta. La presenza di Lois nel
fienile che lo distraeva in quel modo con le sue chiacchiere, di certo
non aiutava.
Ripensandoci, era felice di quella chiacchierata che stavano avendo e
che stranamente lo stava aiutando a distrarsi da quel tremendo incubo
che aveva avuto quella notte. A quanto pare, sentire Lois blaterare su
come lui fosse incapace di farsi il nodo alla cravatta, aiutava
parecchio a non pensare all’incubo di una seconda e
catastrofica pioggia di meteoriti.
“Sembra che la coordinazione occhio-mano non sia proprio il
tuo forte.” Disse ovviamente prendendolo in giro, notando la
sua difficoltà nel fare il nodo alla cravatta.
“Su, dammi qua.” Disse sfilandogli la cravatta dal
collo, senza lasciargli il tempo di obiettare.
Clark sorrise nel notare con quanta destrezza Lois si fosse messa la
cravatta al collo e con quanta semplicità avesse iniziato a
fare il nodo, riuscendoci alla perfezione.
“Lois, non so proprio come farei senza di te.” E il
suo intento era quello di essere divertente e sarcastico, ma mai si
sarebbe immaginato quanto parte di quelle parole fossero la pura e
semplice verità. Ormai si era abituato ad averla in giro e
ai suoi commenti sempre così diretti, che sul serio non
aveva idea di come sarebbe stata la sua vita senza Lois Lane. Sarebbe
sopravvissuto, quello era ovvio, ma di certo gli sarebbe mancata e non
poco.
Solo poche ore prima quella mattina, Lois aveva dato la notizia alla
famiglia Kent. Sarebbe partita per l’Europa, dietro
l’ordine del Generale, per una missione esclusiva della
famiglia Lane: seguire le tracce di Lucy e riportare il figliol prodigo
dove era giusto che si trovasse.
Ancora una volta Lois si trovava a vestire i panni dell’uomo
nero nei confronti della sorella, assumendo un compito che Clark era
sicuro, non le andava per niente a genio.
Per quanto fosse consapevole di quanto adorasse sua sorella, era sicuro
che Lois avesse altro per la testa, piuttosto che girare
l’Europa in cerca della più piccola Lane in
famiglia.
Ma come gli aveva detto in passato, in qualunque momento e in qualunque
luogo, se la sua sorellina avesse mai avuto bisogno di lei, lei sarebbe
corsa in suo soccorso, come ogni sorella maggiore avrebbe fatto. E
Clark non poteva fare a meno di ammirarla per questo.
Rendendogli la cravatta col nodo che era riuscito alla perfezione, Lois
si accomodò sul divano e Clark spostò la sua
attenzione allo specchio di fronte a sé, sistemandosi la
cravatta e il colletto della camicia.
Clark strinse il nodo alla cravatta, non potendo fare a meno di
studiare la sua figura riflessa nello specchio a figura intera di
fronte a lui, per poi dirottare lo sguardo verso Lois che dalla sua
postazione, squadrava il riflesso del timido ragazzo di campagna che si
preparava a quella grandiosa giornata, storcendo leggermente la bocca
di lato, quasi stesse pensando bene alle prossime parole da dirgli.
“Sai, per una volta tanto, stai davvero bene.”
Clark strabuzzò leggermente gli occhi, sorpreso da quelle
sue parole che non avrebbe mai pensato di sentirsi dire.
Era abbastanza strano ricevere complimenti da parte sua, soprattutto
relativi al suo aspetto, ma ancora più strano era stato il
brivido lungo la schiena che quelle parole avevano accompagnato.
“Lo prenderò come un complimento.” Disse
casualmente, sperando che Lois non notasse lo strano effetto che le sue
parole avevano appena avuto su di lui.
Fortunatamente tra poche ore lei sarebbe partita e tutto sarebbe
tornato alla normalità.
Ultimamente strani pensieri avevano accompagnato ogni singolo gesto ed
ogni singola parola che Lois gli rivolgeva.
La loro imminente separazione lo avrebbe senza dubbio aiutato a
dimenticare tutto e a fargliela ricordare come la spina nel fianco che
aveva provato a rovinare un anno della sua vita.
Con la coda dell’occhio, notò la figura di Lois
alzarsi velocemente dal divano su cui sedeva, per poi ritrovarsela di
fronte, a soli pochi passi da lui. Aveva quello strano sorriso che
Clark aveva visto sempre e solo sul suo viso e quella postura elegante
e sinuosa che solo Lois Lane riusciva ad avere, mani sui fianchi e viso
leggermente piegato da un lato.
“Senti, so che abbiamo avuto delle divergenze in
passato.” Sorrise annuendo brevemente prima di continuare.
“E sono la prima ad ammettere che renderti la vita difficile
è stato un po’ il mio hobby preferito.”
Clark sorrise, ancora una volta sorpreso che Lois avesse appena ammesso
di essere stata una perfetta spina nel fianco nell’ultimo
anno, quasi gli avesse appena letto la mente.
E ripensandoci, per quanto qualche secondo prima le avrebbe
senz’altro dato ragione, c’era una parte di
sé che pensava che l’ultimo anno passato a
Smallville, fosse stato uno dei più interessanti di sempre e
gran parte del merito era della fiera biondina che si trovava di fronte.
Ci penso su e fu costretto ad ammettere a sé stesso che se
probabilmente avesse avuto un atteggiamento diverso nei suoi confronti
e non si fosse comportato in modo altrettanto irritante con lei, forse
la loro convivenza non sarebbe stata così distruttiva.
“Ormai ci sono abituato.” Vide Lois sorridere
nuovamente, scuotendo leggermente la testa. “E so che non
sono stato proprio un buon padrone di casa.” Aggiunse,
decidendo che sarebbe stato onesto con lei, quanto lei lo era stata con
lui.
“Senti…” disse seria, preoccupando
Clark. “Voglio che tu sappia, Clark, che oggi, quando
siederò tra il pubblico alla consegna dei diplomi e tu
starai sul palco di fronte a tutte quelle
persone…” Clark continuava a fissarla, rendendosi
sempre più conto di quanto lo spazio tra i loro corpi fosse
minimo e non riuscendo a fissare nient’altro che non fossero
i suoi occhi marroni che erano quasi incollati ai suoi blu.
“Ti guarderò e penserò ad una cosa
sola.” Clark deglutì, notando come il suo tono di
voce e i suoi movimenti si fossero fatti terribilmente sensuali,
impedendogli di muoversi o pensare a qualcos’altro che non
fosse lei.
Il suo cervello gli dava un semplice ed unico segnale: scappa
finché sei in tempo!
Ma quegli occhi color cioccolato che lo fissavano in quel modo non gli
davano scampo, paralizzandolo a soli pochi centimetri dalla figura
snella e slanciata di Lois, che aspettava che lui dicesse o facesse
qualcosa.
Clark deglutì a fatica, sperando ancora una volta che Lois
non avesse notato quanto fosse a disagio nell’immaginare cosa
avesse ancora da dirgli e soprattutto qual era la cosa che avrebbe
pensato durante la cerimonia dei diplomi.
Stava per confessarsi a lui?! Stava per baciarlo?!
Nah, l’idea era troppo strana perfino per gli standard di
Smallville.
Lois e Clark potevano essere tutto tranne che più che amici,
ed entrambi ne erano consapevoli.
“Ah sì?” Disse finalmente, riuscendo a
far fuoriuscire dei suoni dalla bocca. “Cosa?”
Chiese curioso, pur pentendosi di averle appena fatto quella domanda
perché terrorizzato da quella che poteva essere la sua
risposta.
Vide Lois pensarci su per un secondo, quello sguardo serio e deciso che
sembrava non voler abbandonare i suoi lineamenti.
“Dio, fai che non inciampi!” Disse infine
sorridendogli e dandogli un buffetto affettuoso sulla spalla, come
faceva sempre. “Ci si vede.” Aggiunse, prima di
lasciare il fienile e lasciarlo solo a riflettere.
Si guardò allo specchio e sbuffò rumorosamente,
quasi gli servisse per scuotersi e tornare in sé.
Rimase a fissare il suo riflesso, riconoscendo a malapena il timido
ragazzo di campagna che era stato appena spiazzato dalla sua ormai ex
coinquilina.
Lois Lane lo aveva sconvolto usando una semplice frase. Una semplice
frase che lo aveva portato ad immaginare scenari che, sapeva, non
avrebbe dovuto immaginare.
Come riuscisse a renderlo così vulnerabile, indifeso,
impacciato… o più semplicemente umano, non lo
sapeva, ma di certo era pronto ad approfondire la questione.
Dopotutto, dopo un anno di convivenza forzata, aveva imparato a capire
chi si trovava di fronte.
Per quanto irritante potesse essere a volte – troppe volte
– Lois Lane aveva tanti di quei pregi che quasi – e
Clark sottolineò il quasi – gli facevano
dimenticare le milioni di docce fredde fatte negli ultimi mesi, i
battibecchi che non era riuscito a vincere e i caffè che non
aveva potuto bere la mattina perché lei si era dimenticata
di riempire nuovamente la caffettiera dopo che aveva preso
l’ultima tazza di caffè.
Tutto questo lo aveva aiutato a capire con certezza che Lois Lane era decisamente
diversa da ogni ragazza che aveva conosciuto prima d’ora
o che avrebbe conosciuto da lì in avanti.
Episodio: 4x22 "Commencement" / "Gran finale"
A/N: Ultime due righe che
mi prendo per salutarvi ancora ed augurarvi una buona Vigilia, un
grandissimo Natale e un divertentissimo Capodanno!
Buone feste ragazze!!! :)
ps: faccio una pubblicità per chi ha Sky e il 25 a pranzo o
a cena sta in casa! XD Guardatevi Glee al canale 110 di Sky,
alle 15 e/o alle 21!
Credetemi, è davvero un telefilm stupendo! :)
Ancora tanti auguri!!!!!! :)
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