Ciao a tutte!! Sono Hermia. In questi ultimi capitoli abbiamo
tralasciato le avventure del trio, che ora verranno
riprese un po’ nei prossimi capitoli. Spero che vi piacciano!!
Come abbiamo già
accennato nel prologo, ci siamo divise i personaggi della storia; Izumi tratta le avventure di Draco e Ginny, mentre io mi
occupo del magico trio.
Di conseguenza, visto
che scriviamo un capitolo ciascuna ( di solito),
ognuna risponderà alle proprie recensioni nel suo prossimo capitolo.
Hermia
Capitolo 4: Quello che
vorresti non accadesse mai
Era passato un mese e mezzo dal
Ballo di Halloween…ancora un giorno e sarebbero
arrivate le vacanze di Natale.
Guardandosi alla
spalle, né Harry, né Hermione avevano avuto rimpianti per
come erano andate le cose.
Almeno, non fino a quel
momento…
Hermione Granger per la prima volta nella sua vita non
riusciva a trovare in nessun libro la soluzione ai suoi problemi.
Stava seduta in Biblioteca guardando torva una pila di libri
posta davanti a lei, come se le avessero fatto un
affronto personale.
Era davvero giù di corda…e non aveva più
nessuno che la consolasse perché quando i tuoi
migliori amici ci provano entrambi con te, e per giunta nella stessa sera, non
puoi fare altro che allontanarli.
Da quella sera evitava di restare sola con quei due, ed ogni
volta che la avvicinavano, li respingeva con la scusa dello studio, che in
bocca a lei era più che valida.
E almeno in questo era certa di
aver fatto la cosa giusta.
Quello su cui aveva mille dubbi era se fosse giusto tenere
nascosto ciò che era successo a Ron e Ginny.
In fondo avevano il diritto di sapere…
Le dispiaceva tantissimo mentirgli o evitarli…loro
erano i suoi amici…ma se questo poteva servire a non far scoppiare un
putiferio e a non fare soffrire nessuno, allora si sentiva un po’ meno
male.
L’ultima cosa che Hermione voleva era che Harry e Ron
litigassero tra loro per colpa sua…solo stando sempre insieme a loro ci
si rendeva conto di quanto fosse speciale l’amicizia che c’era tra
quei due.
Si ricordava come se fosse successo il
giorno prima, quando al sesto anno li avevano battezzati ‘il
magico trio’ , perché erano riusciti
a sopraffare Voldemort per l’ennesima volta da soli, e solo con le loro
forze.
Molti pensavano che tutti e tre fossero inseparabili amici per
la pelle. Ma la realtà era che, nonostante Ron
e Harry volessero davvero molto bene alla ragazza, con lei non vi era quel
feeling che invece legava quei due.
-Hermione? Scusami se ti disturbo- disse cautamente Dean Thomas, perché sapeva benissimo che distogliere
Hermione dai suoi studi era come svegliare un cane che dorme…alla fine
entrambi mordono!
-Ciao Dean! Tranquillo, non mi disturbi
affatto. Dimmi. -
-Vedi, la
McGranitt mi ha detto
che quest’anno rischio seriamente la bocciatura in Trasfigurazione,
così mi chiedevo se durante le vacanze tu potessi darmi una
mano…-le spiegò lui mentre si dirigevano nella Sala Comune di
Grifondoro.
-Certo Dean, figurati! E’ sempre un piacere aiutarti.
- gli disse lei oltrepassando il ritratto della Signora Grassa con estrema
difficoltà, a causa dell’enorme pila di libri che aveva in mano.
La Sala
Comune era deserta, ad eccezione di una ragazza dai capelli
rossi seduta scompostamente su una poltrona e che non appena la vide, si
alzò di scatto come se la sua sedia avesse preso fuoco, e si diresse
rapidamente verso le scale del dormitorio.
Era chiaro che quella povera ragazza
stesse soffrendo moltissimo.
Lo leggeva in quegli occhi incredibilmente verdi.
E glielo dicevano anche il suo intuito femminile e quel senso
di solidarietà che lega due ragazze…che
soffrono entrambe…
Hermione non riusciva ad immaginare esattamente cosa Ginny
stesse provando in quel momento, perché non le era mai capitato di
essere rifiutata da un ragazzo…però
sentiva dentro di sé che non doveva essere per niente una bella
sensazione.
Visto che la situazione si era complicata parecchio,
Hermione non sapeva nemmeno se Harry le avesse parlato o meno
(non per dirle quello che era accaduto nel parco, ma per spiegarle che non
voleva prenderla in giro)…ma immaginava di si…
Harry poteva essere tutto fuorché un bugiardo.
E così si sarebbe anche
spiegata la reazione di Ginny. Lei e Ron ne avevano
parlato una volta, preoccupati per le sue condizioni, ed avevano concordato nel
dire che la sua reazione era così strana da non farla sembrare neanche
lei.
Tutti si sarebbero immaginati scenate e pianti a dirotto,
oppure settimane di apatia totale…ma senza
dubbio non quello.
‘Sembra tranquillissima, non
fa trapelare neanche la minima emozione…si limita ad evitarci tutti
quanti ’ le aveva detto Ron tempo fa ‘Sono preoccupato per lei, Herm… non è che potresti parlarle tu? Forse ha
solo bisogno di qualcuno che la sappia
ascoltare…’
Ma Hermione non la pensava come lui…non
era affatto vero che la ragazza non lasciava trapelare nessuna emozione.
Hermione lo leggeva nei suoi occhi che la ragazza era distrutta dalla
sofferenza, dal dolore e dalla rabbia…
Ma non c’era solo questo.
Hermione si era accorta di qualcosa che gli altri non potevano vedere. Qualcosa che era riservato solo a lei. L’espressione
dei suoi occhi quando la guardava, potevano sembrare impassibili, ma al loro
interno celavano odio.
Un profondo odio nei suoi confronti.
Hermione non capiva perché la odiasse…ma
questo sentimento che la ragazza provava non poteva che farle nascere delle
preoccupazioni.
Ginny le sembrava tanto una bomba ad orologeria…si
stava tenendo tutto dentro e prima o poi sarebbe
esplosa.
Fortunatamente né Ron né Ginny erano al corrente del fatto…era grata ad Harry per
essere stato così discreto, le aveva risparmiato un sacco di casini.
-Ferma lì, Gin- le disse
Hermione.
Ginny si girò lentamente e le rivolse un sorriso che
tutti avrebbero definito sincero, se non avessero conosciuto
affatto la ragazza. Ma lei la conosceva da ben
sei anni e qualcosa l’aveva imparata.
-Che succede, Hermione?- le chiese
Ginny.
-Dovrei essere io a chiedertelo, Ginny- le
rispose seria Hermione –Siediti!-.
Forse aveva utilizzato un tono di voce un po’ troppo
imperativo, perché Ginny non apprezzò affatto
il suo invito a sedersi e, al contrario, si andò a mettere
accanto alla finestra.
-Senti Ginny…- esordì lei, cercando di moderare
il tono di voce - …sono quasi due mesi che ci eviti!
Io e Ron ed Harry ne abbiamo parlato
e…siamo tutti preoccupati per te. Non capiamo che ti è successo e
tu non ci hai fornito molte spiegazioni in merito…capisco che tu possa
avere il cuore spezzato ma non è isolandoti che
ti sentirai meglio. Non ci riesco a restare a guardare mentre
soffri- fece una pausa per vedere la reazione di Ginny, che era impassibile
–Perché non provi a confidarti con me…noi siamo
amiche…-
-Ma smettila Hermione!- la interruppe Ginny, che ora
sembrava una vera furia - Ho sentito tutto la sera del
Ballo. Io sono innamorata di Harry da anni e non puoi negare di essertene
accorta e, dato che le sue attenzioni sono rivolte a te, scusa tanto se mi
arrabbio e voglio starmene per i fatti miei!-
Hermione rimase di stucco.
‘Cosa vuol dire quando dice
che ha sentito tutto?’si chiese presa dal panico. ‘Che
abbia sentito proprio tutto?’
-Ginny io…- tentò di parlare avvicinandosi a
lei per consolarla.
Voleva spiegarle cosa era successo realmente quella sera nel
parco, in maniera da evitare di conformare l’idea sbagliata che lei
probabilmente si era fatta negli ultimi mesi, ma…
-No!- urlò Ginny scostandola brutalmente. -Nulla
Hermione! Oltre Harry non pretendevo nulla.
Perché non posso…lascia stare!- disse allontanandosi definitivamente mentre le luci del tramonto entravano dalla
finestra ancora aperta.
Salì velocemente le scale che portavano al dormitorio
ed Hermione sentì sbattere violentemente una porta poco dopo.
Si lasciò cadere a peso morto sul divano. Adesso si
spiegavano molte cose…
Era molto peggio che avere il cuore spezzato…sentirsi
tradita dalle persone che ami.
In quel momento nella Sala Comune entrò Harry, tutto
sporco e infreddolito a causa degli allenamenti di Quiddich.
Neanche loro dopo il Ballo si erano più parlati, e
ogni volta che si incontravano, cadevano in un
profondo ed imbarazzante silenzio.
-Ciao…- disse lui tentando di fare conversazione,
ma Hermione non ne aveva la forza.
-Lei sa- si limitò a
dire prima di correre a rifugiarsi nella sua stanza a piangere tutte le sue
lacrime.
Si sentiva un mostro, anche se in realtà il problema
nasceva proprio dal fatto che lei era tutt’altro che un mostro.
Provò un moto di odio verso
Harry. Era tutta colpa sua se era successo tutto questo, se un sacco di persone
stavano soffrendo…
Sapeva di non avere nessuna responsabilità.
Ma questo non le impediva di sentirsi comunque
in colpa per ciò che era accaduto…
~
Ron e Hermione avevano concluso la serata in maniera non molto particolare…
Lui l’aveva accompagnata ai piedi delle scale del
dormitorio, esibendo un sorrisetto che lasciava immaginare ciò che aveva
in mente.
-Grazie per la
bella serata Ron- lei lo aveva salutato con un misero bacetto
sulla guancia ed era andata via su per le scale…lasciandolo lì con
tutt’altre aspettative.
Una conclusione sicuramente diversa da come entrambi
l’avevano immaginata…
La piccola differenza stava nel fatto che, mentre Hermione
sapeva perché le cose avevano preso quella piega e doveva accettarlo,
Ron era del tutto inconsapevole di ciò che era avvenuto quella sera nel
parco…e nei giorni a venire i suoi amici si erano tenuti alla larga dal
dirglielo.
Però non potevano nemmeno
fingere che nulla fosse accaduto…
E così Ron si era ritrovato un giorno di dicembre
nello spoiatoio di Grifondoro a cambiarsi dopo gli
allenamenti di Quiddich da solo, e non riusciva
proprio a spiegarsi lo strano comportamento dei suoi amici negli ultimi due
mesi.
Hermione sembrava essere tornata ai suoi serrati programmi
di studio in vista delle vacanze di Natale e non dava
più retta a nessuno…
…dopo il Ballo Ron si sarebbe aspettato che tra loro
qualcosa cambiasse, tuttavia questo non era successo e lui era ormai convinto
che Hermione avesse fatto marcia indietro e che lo volesse solo come amico…anzi neanche quello, visto che non lo calcolava
neanche di striscio…
Più volte aveva pensato che parlandone con qualcuno
forse avrebbe analizzato meglio la situazione e sarebbe riuscito a capire di
più sui segnali poco coerenti che la ragazza gli aveva inviato…e
chi poteva essere meglio del suo migliore amico?
Ma a quanto pareva Harry Potter
aveva qualcosa di più importante a cui pensare piuttosto che essere
afflitto con i problemi di cuore di Ron…probabilmente stava pensando a
come salvare il mondo…
‘Cosa ti aspettavi,
scusa?’ si disse ‘Che l’eroe avesse del tempo da dedicarti
con Tu-sai-chi di nuovo fra i piedi?’.
Sapeva fin troppo bene la risposta per pensarci un minuto di
più.
Quello che più lo sorprendeva era
l’atteggiamento del tutto inaspettato di sua sorella. Ron sapeva che
probabilmente Harry le aveva parlato per eliminare eventuali malintesi, e che
lei ci era rimasta male, però non si aspettava
una reazione così…
-Salve Lenticchia.-
Una voce strascicata alle sue spalle lo
riscosse dai suoi pensieri.
-Sai che quasi non ti
riconoscevo senza Potter e Granger alle spalle?!-
Si voltò trovandosi faccia a faccia
con un ragazzo biondo di poco più basso di lui, che esibiva un sorriso
malvagio.
-Che diavolo vuoi Malfoy?- disse
Ron rabbioso. Non aveva certo bisogno che quel moccioso viziato
gli sottolineasse l’evidenza che era solo.
Lo guardò mentre quello si
sedeva su una panca per allacciarsi le scarpe tremendamente costose.
-Che cattive maniere Weasley. Pensare che volevo solo aiutarti!-
Ron gli lanciò
un’occhiataccia, poi si diresse a passo spedito verso
l’uscita principale. Era stanco di essere preso in giro…
-Sai…- disse Malfoy alzandosi lentamente -…con
gli amici che ti ritrovi, fossi in te starei attento
alla mia ragazza. -
Ron si fermò appena sulla soglia digrignando qualcosa
tra i denti.
Ma che diavolo voleva da lui? Ron
non aveva una ragazza, purtroppo.
Quella che voleva diventasse la sua
ragazza lo ignorava da secoli…
-Dato che, non capita tutti i giorni- proseguì il
biondo -che il mio migliore amico le faccia una
dichiarazione d’amore coi fiocchi.- terminò Malfoy, il suo sorriso
sempre più soddisfatto mentre Ron lo guardava infuriato.
Aveva capito a chi si riferiva quel lurido verme.
Ma cosa stava dicendo? Era
impazzito forse?
Harry Potter che fa una dichiarazione d’amore a
Hermione Granger??
Non poteva crederci…
…perché crederci avrebbe voluto dire che entrambi i suoi migliori amici lo avevano tradito,
e per giunta che lo avevano fatto insieme.
-Ops…non dirmi
che non lo sapevi! Forse avrei fatto meglio a star
zitto. - sibilò falsamente dispiaciuto la serpe mentre
un furioso Ron si dirigeva a grandi passi fuori dallo spogliatoio, verso il
castello.
Il problema era che lui alle parole di quel bastardo ci
credeva fin troppo.
~
Le parole di Hermione gli rimbombavano nella testa.
Com’era possibile che due semplicissime parole
potessero scombussolare a tal punto un ragazzo di diciassette anni che aveva
rischiato la vita un mucchio di volte ed aveva affrontato cose ben peggiori?
Non lo sapeva.
Eppure era così. Queste e altre mille parole gli
ronzavano in testa e gli impedivano di riflettere lucidamente.
Harry Potter era seduto nella Sala Comune di Grifondoro ed
aveva un problema.
‘E cosa c’è di
strano?’ ci si potrebbe chiedere, e sarebbe una domanda più che
legittima dato che il ragazzo era costantemente nei guai.
Ma stavolta al questione era ben
diversa, perché le conseguenze di ciò che era accaduto non si
sarebbero ripercorse solo su di lui, ma anche su tutti quelli a cui voleva
bene…
…perché se Ginny aveva sentito tutto, allora
probabilmente anche Ron doveva avere sentito…
Ma allora perché fare finta
di niente?
Ginny, da quando sapeva, aveva preso ad evitarli
tutti…non si era nemmeno fatta avvicinare da Harry
quando lui voleva dirle che non provava nulla per lei…
Alla fine lui aveva demorso, pensando che probabilmente aveva capito da sola.
Ma Ron non aveva fatto nulla di
tutto questo…anzi era stato vittima del comportamento di Harry ed
Hermione, che bruscamente si erano allontanati lasciandolo da solo. Possibile
che avesse sentito ma non capito ciò che era
successo?
Aveva sempre saputo che Ron fosse un po’ tonto, ma non
pensava che lo fosse talmente tanto da non riconoscere una dichiarazione
d’amore, quando la sentiva.
‘No’ si disse ‘se
Ron l’avesse saputo non ci sarebbe passato sopra, ma mi avrebbe affrontato
a muso duro. E’ talmente impulsivo…la sua
reazione sarebbe stata diversa. ’
Fiduciando nella conoscenza
abbastanza profonda che aveva del ragazzo, era quasi sicuro di poter affermare
che almeno fino a quel pomeriggio Ginny era la sola a conoscenza della cosa.
Era di pessimo umore.
‘Perché tutto quello
che faccio va sempre storto? Qualcuno potrebbe spiegarmelo per piacere?!’pensò.
Un forte rumore lo fece saltare in aria. Si voltò di
botto tirando fuori la bacchetta, come se dovesse prepararsi a fronteggiare un
branco di Mangiamorte, per trovarsi di fronte a…
Ronald Weasley entrò nella
Sala Comune come una furia, facendo ribaltare un basso tavolino, e si
ritrovò faccia a faccia con il suo amico
Harry armato di bacchetta magica.
‘Non può proprio fare
a meno di fare il megalomane’ pensò.
-Ma che bella accoglienza. Dovresti
farlo un po’ più spesso, sai? Così capirei che sei felice
di vedermi. - gli disse Ron sarcastico mentre Harry
riponeva la bacchetta magica.
-Mi hai fatto prendere un colpo, Ron! Almeno potresti fare
più attenzione quando entri. Al posto di quel
tavolino poteva esserci un ragazzino del primo! Abbi un po’ di rispetto
per gli altri- gli disse con tono risentito, non tanto
per ciò che era successo, ma perché era davvero di pessimo umore.
Ma Ron non aveva proprio bisogno di
una ramanzina su quell’argomento proprio da lui.
-Non mi sembri la persona più adatta per parlare agli
altri di rispetto. E poi perché dovrei avere
rispetto per gli altri quando nessuno ne ha per me. - disse freddamente Ron.
Non voleva far capire ad Harry che
lui sapeva, ma tutt’a un tratto un bisogno irrefrenabile di
sputare fuori tutto il veleno che aveva accumulato in quei due mesi lo portò ad urlare a tutto il
dormitorio le sue pene.
-E poi perché io dovrei avere rispetto per te quando vengo a sapere che tu non ne hai avuto per me!
Sono stato due mesi da solo, perché i miei migliori amici mi hanno
abbandonato, e lo accettato. E mi sono ritrovato a dare la colpa a me stesso per quello che stava succedendo,
capisci? A me stesso. Quando in realtà io non
c’entravo niente. E vuoi sapere chi
è che mi ha illuminato? Lo vuoi sapere?- gridò ad
Harry, che era sconvolto da quella sfuriata.
‘Quando hai detto che ti
aspettavi un’altra reazione pensavi forse che sarebbe stato lui a
confortare te perché lei ti ha rifiutato??’pensò Harry.
-Ginny?- provò a rispondere alla domanda di Ron.
-Ginny? Perché lo sa anche lei??
Magari fosse stata lei, così almeno non sarei stato
umiliato di fronte a tutta la scuola!- disse Ron sempre più arrabbiato
perché, a quanto pareva, era il solo a non sapere come stavano le cose -
No, me l’ ha detto l’ultima persona al mondo che avrei voluto
sapesse questa storia. Ti rendi conto? Non solo vengo
tradito, ma i miei amici non hanno nemmeno la faccia tosta di venirmelo a dire.
Lo devo venire a sapere da …-
-Senti Ron.- lo interruppe Harry stanco di quella sfuriata -
Lo so che abbiamo sbagliato entrambi a non dirti niente. Ma quello che è
successo non ti riguardava, perciò abbiamo pensato che non c’era niente di male a tenercelo per noi…avremmo evitato
di fare soffrire altre persone-
-Non mi pare che abbiate raggiunto il vostro scopo
però, perché sia io che Ginny lo
sappiamo. – ma non era solo quello il motivo per cui
Ron se l’era presa tanto -Ma come hai potuto farmi una cosa del
genere? Lo sapevi che Hermione era al Ballo con me. Perché
l’hai fatto? Lo sa tutta la scuola che lei mi piace da secoli. -
-Evidentemente non tutta, e comunque
anche a me lei piace! Lo sapevi benissimo quello che volevo invitarla io al
ballo! Conoscevi i miei sentimenti! E l’ hai fatto lo stesso- Harry comminava avanti e indietro e agitava furiosamente le mani,
ora era lui che si stava sfogando per il dolore represso -Hai tradito la mia
amicizia Ron. Come hai potuto farmi questo?!Mi hai
tradito!- la sua voce era tagliente e piena di odio.
La situazione ora si era
capovolta.
Ron sembrava ferito dalle parole
di Harry, ma era arrabbiato comunque con lui, cosa gli
dava il diritto di arrabbiarsi con lui?
-Io non ho tradito un bel niente!
Quando Ginny mi ha detto che andavi al Ballo con lei
non ho visto niente di male ad invitarla! E poi cosa ti da il
diritto di pensare che tu dovessi avere la precedenza su di me? Sono davvero
stufo di esserti sempre secondo in tutto solo per quella stramaledetta
cicatrice!!-
Il ragazzo si stava sfogando per
molto di più del motivo fittizio del loro
litigio.
Stava tirando fuori tutto quello
che si teneva dentro da molto tempo ormai…
-Sai una cosa?Anch’io sono
davvero stufo della gente che continua a considerarmi come il ragazzo-con-la-cicatrice e basta.
Io sono più di questo Ron, e lo sai che non mi sono mai considerato
migliore di te quindi ora non dire stronzate! Ti
avevo solo chiesto del rispetto, ma evidentemente è una cosa troppo
nobile per uno sporco bugiardo come te quindi ora non venirmi a rompere le
scatole perché io non ti ho raccontato tutto.
Non sono l’unico che ha colpe in tutta questa storia!- e detto questo si girò e fece per andarsene…
Ma andò a sbattere addosso ad Hermione, che evidentemente era lì da molto ed
aveva assistito a tutta la scenata. Aveva le lacrime agli occhi.
Tentò di dire qualcosa ma Ron la precedette.
-Mi fate schifo!- disse Ron lanciandogli uno sguardo pieno di rabbia e rancore
e uscì dal dormitorio.
Hermione iniziò a
singhiozzare, mentre Harry salì di corsa le scale e sparì dietro
la porta della sua stanza chiudendola a calci.
Questa era quello che volevano non
accadesse…la loro amicizia era finita.
Il ‘magico
trio ’ era solo un ricordo, ormai.
****
Allora, come vi è sembrato
questo capitolo? Diciamo che serviva un po’ a
spiegare cosa è successo nel frattempo al trio.
Avete visto che non solo Harry si
è comportato male?
Un
bacio a tutte