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Autore: Hermia_and_Izumi    29/06/2005    2 recensioni
Eccoci qui con una storia scritta a 4 mani ambientata nel 7° anno ad Hogwarts...tra triangoli amorosi che coinvolgeranno e stravolgeranno il magico trio, cotte adolescenziali non corrisposte, amori nati dall'odio e antichi obblighi di famiglia a complicare il tutto. Vedremo come se la caveranno i nostri amati protagonisti...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Draco/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutte

Ciao a tutte!! Sono Hermia. In questi ultimi capitoli abbiamo tralasciato le avventure del trio, che ora verranno riprese un po’ nei prossimi capitoli. Spero che vi piacciano!!

 

Come abbiamo già accennato nel prologo, ci siamo divise i personaggi della storia; Izumi tratta le avventure di Draco e Ginny, mentre io mi occupo del magico trio.

Di conseguenza, visto che scriviamo un capitolo ciascuna ( di solito), ognuna risponderà alle proprie recensioni nel suo prossimo capitolo.

 

Hermia

 

Capitolo 4: Quello che vorresti non accadesse mai

 

 

Era passato un mese e mezzo dal Ballo di Halloween…ancora un giorno e sarebbero arrivate le vacanze di Natale.

 

Guardandosi alla spalle, né Harry, né Hermione avevano avuto rimpianti per come erano andate le cose.

 

Almeno, non fino a quel momento…

 

 

Hermione Granger per la prima volta nella sua vita non riusciva a trovare in nessun libro la soluzione ai suoi problemi.

 

Stava seduta in Biblioteca guardando torva una pila di libri posta davanti a lei, come se le avessero fatto un affronto personale.

 

Era davvero giù di corda…e non aveva più nessuno che la consolasse perché quando i tuoi migliori amici ci provano entrambi con te, e per giunta nella stessa sera, non puoi fare altro che allontanarli.

 

Da quella sera evitava di restare sola con quei due, ed ogni volta che la avvicinavano, li respingeva con la scusa dello studio, che in bocca a lei era più che valida.

 

E almeno in questo era certa di aver fatto la cosa giusta.

 

Quello su cui aveva mille dubbi era se fosse giusto tenere nascosto ciò che era successo a Ron e Ginny.

 

In fondo avevano il diritto di sapere…

 

Le dispiaceva tantissimo mentirgli o evitarli…loro erano i suoi amici…ma se questo poteva servire a non far scoppiare un putiferio e a non fare soffrire nessuno, allora si sentiva un po’ meno male.

 

L’ultima cosa che Hermione voleva era che Harry e Ron litigassero tra loro per colpa sua…solo stando sempre insieme a loro ci si rendeva conto di quanto fosse speciale l’amicizia che c’era tra quei due.

 

Si ricordava come se fosse successo il giorno prima, quando al sesto anno li avevano battezzati ‘il magico trio’ , perché erano riusciti a sopraffare Voldemort per l’ennesima volta da soli, e solo con le loro forze.

 

Molti pensavano che tutti e tre fossero inseparabili amici per la pelle. Ma la realtà era che, nonostante Ron e Harry volessero davvero molto bene alla ragazza, con lei non vi era quel feeling che invece legava quei due.

 

-Hermione? Scusami se ti disturbo- disse cautamente Dean Thomas, perché sapeva benissimo che distogliere Hermione dai suoi studi era come svegliare un cane che dorme…alla fine entrambi mordono!

 

-Ciao Dean! Tranquillo, non mi disturbi affatto. Dimmi. -

 

-Vedi, la McGranitt mi ha detto che quest’anno rischio seriamente la bocciatura in Trasfigurazione, così mi chiedevo se durante le vacanze tu potessi darmi una mano…-le spiegò lui mentre si dirigevano nella Sala Comune di Grifondoro.

 

-Certo Dean, figurati! E’ sempre un piacere aiutarti. - gli disse lei oltrepassando il ritratto della Signora Grassa con estrema difficoltà, a causa dell’enorme pila di libri che aveva in mano.

 

La Sala Comune era deserta, ad eccezione di una ragazza dai capelli rossi seduta scompostamente su una poltrona e che non appena la vide, si alzò di scatto come se la sua sedia avesse preso fuoco, e si diresse rapidamente verso le scale del dormitorio.

 

 

Era chiaro che quella povera ragazza stesse soffrendo moltissimo.

 

Lo leggeva in quegli occhi incredibilmente verdi.

 

E glielo dicevano anche il suo intuito femminile e quel senso di solidarietà che lega due ragazze…che soffrono entrambe…

 

Hermione non riusciva ad immaginare esattamente cosa Ginny stesse provando in quel momento, perché non le era mai capitato di essere rifiutata da un ragazzo…però sentiva dentro di sé che non doveva essere per niente una bella sensazione.

 

Visto che la situazione si era complicata parecchio, Hermione non sapeva nemmeno se Harry le avesse parlato o meno (non per dirle quello che era accaduto nel parco, ma per spiegarle che non voleva prenderla in giro)…ma immaginava di si…

 

Harry poteva essere tutto fuorché un bugiardo.

 

E così si sarebbe anche spiegata la reazione di Ginny. Lei e Ron ne avevano parlato una volta, preoccupati per le sue condizioni, ed avevano concordato nel dire che la sua reazione era così strana da non farla sembrare neanche lei.

 

Tutti si sarebbero immaginati scenate e pianti a dirotto, oppure settimane di apatia totale…ma senza dubbio non quello.

 

‘Sembra tranquillissima, non fa trapelare neanche la minima emozione…si limita ad evitarci tutti quanti ’ le aveva detto Ron tempo fa ‘Sono preoccupato per lei, Herm… non è che potresti parlarle tu? Forse ha solo bisogno di qualcuno che la sappia ascoltare…’

 

Ma Hermione non la pensava come lui…non era affatto vero che la ragazza non lasciava trapelare nessuna emozione. Hermione lo leggeva nei suoi occhi che la ragazza era distrutta dalla sofferenza, dal dolore e dalla rabbia…

 

Ma non c’era solo questo. Hermione si era accorta di qualcosa che gli altri non potevano vedere. Qualcosa che era riservato solo a lei. L’espressione dei suoi occhi quando la guardava, potevano sembrare impassibili, ma al loro interno celavano odio.

 

Un profondo odio nei suoi confronti.

Hermione non capiva perché la odiasse…ma questo sentimento che la ragazza provava non poteva che farle nascere delle preoccupazioni.

 

Ginny le sembrava tanto una bomba ad orologeria…si stava tenendo tutto dentro e prima o poi sarebbe esplosa.

 

Fortunatamente né Ron né Ginny erano al corrente del fatto…era grata ad Harry per essere stato così discreto, le aveva risparmiato un sacco di casini.

 

 

-Ferma lì, Gin- le disse Hermione.

 

Ginny si girò lentamente e le rivolse un sorriso che tutti avrebbero definito sincero, se non avessero conosciuto affatto la ragazza. Ma lei la conosceva da ben sei anni e qualcosa l’aveva imparata.

 

-Che succede, Hermione?- le chiese Ginny.

 

-Dovrei essere io a chiedertelo, Ginny- le rispose seria Hermione –Siediti!-.

 

Forse aveva utilizzato un tono di voce un po’ troppo imperativo, perché Ginny non apprezzò affatto il suo invito a sedersi e, al contrario, si andò a mettere accanto alla finestra.

 

-Senti Ginny…- esordì lei, cercando di moderare il tono di voce - …sono quasi due mesi che ci eviti! Io e Ron ed Harry ne abbiamo parlato e…siamo tutti preoccupati per te. Non capiamo che ti è successo e tu non ci hai fornito molte spiegazioni in merito…capisco che tu possa avere il cuore spezzato ma non è isolandoti che ti sentirai meglio. Non ci riesco a restare a guardare mentre soffri- fece una pausa per vedere la reazione di Ginny, che era impassibile –Perché non provi a confidarti con me…noi siamo amiche…-

 

-Ma smettila Hermione!- la interruppe Ginny, che ora sembrava una vera furia - Ho sentito tutto la sera del Ballo. Io sono innamorata di Harry da anni e non puoi negare di essertene accorta e, dato che le sue attenzioni sono rivolte a te, scusa tanto se mi arrabbio e voglio starmene per i fatti miei!-

 

Hermione rimase di stucco.

 

‘Cosa vuol dire quando dice che ha sentito tutto?’si chiese presa dal panico.  ‘Che abbia sentito proprio tutto?’

 

-Ginny io…- tentò di parlare avvicinandosi a lei per consolarla.

 

Voleva spiegarle cosa era successo realmente quella sera nel parco, in maniera da evitare di conformare l’idea sbagliata che lei probabilmente si era fatta negli ultimi mesi, ma…

 

-No!- urlò Ginny scostandola brutalmente. -Nulla Hermione! Oltre Harry non pretendevo nulla. Perché non posso…lascia stare!- disse allontanandosi definitivamente mentre le luci del tramonto entravano dalla finestra ancora aperta.

 

Salì velocemente le scale che portavano al dormitorio ed Hermione sentì sbattere violentemente una porta poco dopo.

 

Si lasciò cadere a peso morto sul divano. Adesso si spiegavano molte cose…

 

Era molto peggio che avere il cuore spezzato…sentirsi tradita dalle persone che ami.

 

In quel momento nella Sala Comune entrò Harry, tutto sporco e infreddolito a causa degli allenamenti di Quiddich.

           

Neanche loro dopo il Ballo si erano più parlati, e ogni volta che si incontravano, cadevano in un profondo ed imbarazzante silenzio.

 

-Ciao…- disse lui tentando di fare conversazione, ma Hermione non ne aveva la forza.

 

-Lei sa- si limitò a dire prima di correre a rifugiarsi nella sua stanza a piangere tutte le sue lacrime.

 

Si sentiva un mostro, anche se in realtà il problema nasceva proprio dal fatto che lei era tutt’altro che un mostro.

 

Provò un moto di odio verso Harry. Era tutta colpa sua se era successo tutto questo, se un sacco di persone stavano soffrendo…

 

Sapeva di non avere nessuna responsabilità.

 

Ma questo non le impediva di sentirsi comunque in colpa per ciò che era accaduto…

 

~

 

Ron e Hermione avevano concluso la serata in maniera non molto particolare…

 

Lui l’aveva accompagnata ai piedi delle scale del dormitorio, esibendo un sorrisetto che lasciava immaginare ciò che aveva in mente.

 

 -Grazie per la bella serata Ron- lei lo aveva salutato con un misero bacetto sulla guancia ed era andata via su per le scale…lasciandolo lì con tutt’altre aspettative.

 

Una conclusione sicuramente diversa da come entrambi l’avevano immaginata…

 

La piccola differenza stava nel fatto che, mentre Hermione sapeva perché le cose avevano preso quella piega e doveva accettarlo, Ron era del tutto inconsapevole di ciò che era avvenuto quella sera nel parco…e nei giorni a venire i suoi amici si erano tenuti alla larga dal dirglielo.

 

Però non potevano nemmeno fingere che nulla fosse accaduto…

 

 

E così Ron si era ritrovato un giorno di dicembre nello spoiatoio di Grifondoro a cambiarsi dopo gli allenamenti di Quiddich  da solo, e non riusciva proprio a spiegarsi lo strano comportamento dei suoi amici negli ultimi due mesi.

 

Hermione sembrava essere tornata ai suoi serrati programmi di studio in vista delle vacanze di Natale e non dava più retta a nessuno…

 

…dopo il Ballo Ron si sarebbe aspettato che tra loro qualcosa cambiasse, tuttavia questo non era successo e lui era ormai convinto che Hermione avesse fatto marcia indietro e che lo volesse solo come amico…anzi neanche quello, visto che non lo calcolava neanche di  striscio…

 

Più volte aveva pensato che parlandone con qualcuno forse avrebbe analizzato meglio la situazione e sarebbe riuscito a capire di più sui segnali poco coerenti che la ragazza gli aveva inviato…e chi poteva essere meglio del suo migliore amico?

 

Ma a quanto pareva Harry Potter aveva qualcosa di più importante a cui pensare piuttosto che essere afflitto con i problemi di cuore di Ron…probabilmente stava pensando a come salvare il mondo…

 

‘Cosa ti aspettavi, scusa?’ si disse ‘Che l’eroe avesse del tempo da dedicarti con Tu-sai-chi di nuovo fra i piedi?’.

 

Sapeva fin troppo bene la risposta per pensarci un minuto di più.

 

Quello che più lo sorprendeva era l’atteggiamento del tutto inaspettato di sua sorella. Ron sapeva che probabilmente Harry le aveva parlato per eliminare eventuali malintesi, e che lei ci era rimasta male, però non si aspettava una reazione così…

 

-Salve Lenticchia.-

 

Una voce strascicata alle sue spalle lo riscosse dai suoi pensieri.

 

-Sai che quasi non ti riconoscevo senza Potter e Granger alle spalle?!-

 

Si voltò trovandosi faccia a faccia con un ragazzo biondo di poco più basso di lui, che esibiva un sorriso malvagio.

 

-Che diavolo vuoi Malfoy?- disse Ron rabbioso. Non aveva certo  bisogno che quel moccioso viziato gli sottolineasse l’evidenza che era solo.

 

Lo guardò mentre quello si sedeva su una panca per allacciarsi le scarpe tremendamente costose.

 

-Che cattive maniere Weasley. Pensare che volevo solo aiutarti!-

 

Ron gli lanciò un’occhiataccia, poi si diresse a passo spedito verso l’uscita principale. Era stanco di essere preso in giro…

 

-Sai…- disse Malfoy alzandosi lentamente -…con gli amici che ti ritrovi, fossi in te starei attento alla mia ragazza. -

 

Ron si fermò appena sulla soglia digrignando qualcosa tra i denti.

 

Ma che diavolo voleva da lui? Ron non aveva una ragazza, purtroppo.

 

Quella che voleva diventasse la sua ragazza lo ignorava da secoli…

 

-Dato che, non capita tutti i giorni- proseguì il biondo -che il mio migliore amico le faccia una dichiarazione d’amore coi fiocchi.- terminò Malfoy, il suo sorriso sempre più soddisfatto mentre Ron lo guardava infuriato.

 

Aveva capito a chi si riferiva quel lurido verme.

 

Ma cosa stava dicendo? Era impazzito forse?

 

Harry Potter che fa una dichiarazione d’amore a Hermione Granger??

 

Non poteva crederci…

 

…perché crederci avrebbe voluto dire che entrambi i suoi migliori amici lo avevano tradito, e per giunta che lo avevano fatto insieme.

 

-Ops…non dirmi che non lo sapevi! Forse avrei fatto meglio a star zitto. - sibilò falsamente dispiaciuto la serpe mentre un furioso Ron si dirigeva a grandi passi fuori dallo spogliatoio, verso il castello.

 

Il problema era che lui alle parole di quel bastardo ci credeva fin troppo.

 

~

 

Le parole di Hermione gli rimbombavano nella testa.

 

Com’era possibile che due semplicissime parole potessero scombussolare a tal punto un ragazzo di diciassette anni che aveva rischiato la vita un mucchio di volte ed aveva affrontato cose ben peggiori? Non lo sapeva.

 

 Eppure era così. Queste e altre mille parole gli ronzavano in testa e gli impedivano di riflettere lucidamente.

 

Harry Potter era seduto nella Sala Comune di Grifondoro ed aveva un problema.

 

‘E cosa c’è di strano?’ ci si potrebbe chiedere, e sarebbe una domanda più che legittima dato che il ragazzo era costantemente nei guai.

 

Ma stavolta al questione era ben diversa, perché le conseguenze di ciò che era accaduto non si sarebbero ripercorse solo su di lui, ma anche su tutti quelli a cui voleva bene…

 

 perché se Ginny aveva sentito tutto, allora probabilmente anche Ron doveva avere sentito…

 

Ma allora perché fare finta di niente?

 

Ginny, da quando sapeva, aveva preso ad evitarli tutti…non si era nemmeno fatta avvicinare da Harry quando lui voleva dirle che non provava nulla per lei…

 

Alla fine lui aveva demorso, pensando che probabilmente aveva capito da sola.

 

Ma Ron non aveva fatto nulla di tutto questo…anzi era stato vittima del comportamento di Harry ed Hermione, che bruscamente si erano allontanati lasciandolo da solo. Possibile che avesse sentito ma non capito ciò che era successo?

 

Aveva sempre saputo che Ron fosse un po’ tonto, ma non pensava che lo fosse talmente tanto da non riconoscere una dichiarazione d’amore, quando la sentiva.

 

‘No’ si disse ‘se Ron l’avesse saputo non ci sarebbe passato sopra, ma mi avrebbe affrontato a muso duro. E’ talmente impulsivo…la sua reazione sarebbe stata diversa. ’

 

Fiduciando nella conoscenza abbastanza profonda che aveva del ragazzo, era quasi sicuro di poter affermare che almeno fino a quel pomeriggio Ginny era la sola a conoscenza della cosa.

 

Era di pessimo umore.

 

‘Perché tutto quello che faccio va sempre storto? Qualcuno potrebbe spiegarmelo per piacere?!’pensò.

 

Un forte rumore lo fece saltare in aria. Si voltò di botto tirando fuori la bacchetta, come se dovesse prepararsi a fronteggiare un branco di Mangiamorte, per trovarsi di fronte a…

 

Ronald Weasley entrò nella Sala Comune come una furia, facendo ribaltare un basso tavolino, e si ritrovò faccia a faccia con il suo amico Harry armato di bacchetta magica.

 

‘Non può proprio fare a meno di fare il megalomane’ pensò.

 

-Ma che bella accoglienza. Dovresti farlo un po’ più spesso, sai? Così capirei che sei felice di vedermi. - gli disse Ron sarcastico mentre Harry riponeva la bacchetta magica.

 

-Mi hai fatto prendere un colpo, Ron! Almeno potresti fare più attenzione quando entri. Al posto di quel tavolino poteva esserci un ragazzino del primo! Abbi un po’ di rispetto per gli altri- gli disse con tono risentito, non tanto per ciò che era successo, ma perché era davvero di pessimo umore.

 

Ma Ron non aveva proprio bisogno di una ramanzina su quell’argomento proprio da lui.

 

-Non mi sembri la persona più adatta per parlare agli altri di rispetto. E poi perché dovrei avere rispetto per gli altri quando nessuno ne ha per me. - disse freddamente Ron.

Non voleva far capire ad Harry che lui sapeva, ma tutt’a un tratto un bisogno irrefrenabile di sputare fuori tutto il veleno che aveva accumulato in quei due mesi  lo portò ad urlare a tutto il dormitorio le sue pene.

 

-E poi perché io dovrei avere rispetto per te quando vengo a sapere che tu non ne hai avuto per me! Sono stato due mesi da solo, perché i miei migliori amici mi hanno abbandonato, e lo accettato. E mi sono ritrovato a dare la colpa a me stesso per quello che stava succedendo, capisci? A me stesso. Quando in realtà io non c’entravo niente. E vuoi sapere chi è che mi ha illuminato? Lo vuoi sapere?- gridò ad Harry, che era sconvolto da quella sfuriata.

 

‘Quando hai detto che ti aspettavi un’altra reazione pensavi forse che sarebbe stato lui a confortare te perché lei ti ha rifiutato??’pensò Harry.

 

-Ginny?- provò a rispondere alla domanda di Ron.

 

-Ginny? Perché lo sa anche lei?? Magari fosse stata lei, così almeno non sarei stato umiliato di fronte a tutta la scuola!- disse Ron sempre più arrabbiato perché, a quanto pareva, era il solo a non sapere come stavano le cose - No, me l’ ha detto l’ultima persona al mondo che avrei voluto sapesse questa storia. Ti rendi conto? Non solo vengo tradito, ma i miei amici non hanno nemmeno la faccia tosta di venirmelo a dire. Lo devo venire a sapere da …-

 

-Senti Ron.- lo interruppe Harry stanco di quella sfuriata - Lo so che abbiamo sbagliato entrambi a non dirti niente. Ma quello che è successo non ti riguardava, perciò abbiamo pensato che non c’era niente di male a tenercelo per noi…avremmo evitato di fare soffrire altre persone-

 

-Non mi pare che abbiate raggiunto il vostro scopo però, perché sia io che Ginny lo sappiamo. – ma non era solo quello il motivo per cui Ron se l’era presa tanto -Ma come hai potuto farmi una cosa del genere? Lo sapevi che Hermione era al Ballo con me. Perché l’hai fatto? Lo sa tutta la scuola che lei mi piace da secoli. -

 

-Evidentemente non tutta, e comunque anche a me lei piace! Lo sapevi benissimo quello che volevo invitarla io al ballo! Conoscevi i miei sentimenti! E l’ hai fatto lo stesso- Harry comminava avanti e indietro e agitava furiosamente le mani, ora era lui che si stava sfogando per il dolore represso -Hai tradito la mia amicizia Ron. Come hai potuto farmi questo?!Mi hai tradito!- la sua voce era tagliente e piena di odio.

 

La situazione ora si era capovolta.

 

Ron sembrava ferito dalle parole di Harry, ma era arrabbiato comunque con lui, cosa gli dava il diritto di arrabbiarsi con lui?

 

-Io non ho tradito un bel niente! Quando Ginny mi ha detto che andavi al Ballo con lei non ho visto niente di male ad invitarla! E poi cosa ti da il diritto di pensare che tu dovessi avere la precedenza su di me? Sono davvero stufo di esserti sempre secondo in tutto solo per quella stramaledetta cicatrice!!-

 

Il ragazzo si stava sfogando per molto di più del motivo fittizio del loro litigio.

 

Stava tirando fuori tutto quello che si teneva dentro da molto tempo ormai…

 

-Sai una cosa?Anch’io sono davvero stufo della gente che continua a considerarmi come il ragazzo-con-la-cicatrice e basta. Io sono più di questo Ron, e lo sai che non mi sono mai considerato migliore di te quindi ora non dire stronzate! Ti avevo solo chiesto del rispetto, ma evidentemente è una cosa troppo nobile per uno sporco bugiardo come te quindi ora non venirmi a rompere le scatole perché io non ti ho raccontato tutto. Non sono l’unico che ha colpe in tutta questa storia!- e detto questo si girò e fece per andarsene…

 

Ma andò a sbattere addosso ad Hermione, che evidentemente era lì da molto ed aveva assistito a tutta la scenata. Aveva le lacrime agli occhi.

 

Tentò di dire qualcosa ma Ron la precedette.

 

-Mi fate schifo!- disse Ron lanciandogli uno sguardo pieno di rabbia e rancore e uscì dal dormitorio.

 

Hermione iniziò a singhiozzare, mentre Harry salì di corsa le scale e sparì dietro la porta della sua stanza chiudendola a calci.

 

Questa era quello che volevano non accadesse…la loro amicizia era finita.

 

Ilmagico trio ’ era solo un ricordo, ormai.

 

 

                                                            ****

 

Allora, come vi è sembrato questo capitolo? Diciamo che serviva un po’ a spiegare cosa è successo nel frattempo al trio.

Avete visto che non solo Harry si è comportato male?

 

Un bacio a tutte

  
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