capitolo 14
Buondì gente!!!come va? io mi sento
particolarmente triste, perché le vacanze stanno volgendo al
termine, e non ho concluso un bel niente!!!
In ogni caso, come promesso, ecco un nuovo
capitolo della storia, che sta anch'essa volgendo al termine,
com'è giusto che sia. Però vi porto una bella notizia: ho
deciso di farne un seguito, a tema diverso, più
tradizionale, e con la quale non mi darò scadenze. Non so quando
comincierò però a postarla, perché mi concedo un
margine di 5 o 6 capitoli di vantaggio rispetto al sito, per non avere
intoppi poi nel postare.
Bando alle ciance, torniamo alla nostra storia. Non vi dico niente, vi auguro solo buona lettura e ci vediamo a fine capitolo!
Capitolo 14 -P.O.V. Kristen
Avevo vuotato il sacco, l’arcano era stato svelato.
Ero incinta e potevo gridarlo al mondo … o quasi. La cosa
più bella è che Rob lo voleva, desiderava ardentemente quel bambino, ed arrivò
addirittura a confessarmi che se lo sentiva e che se non fosse accaduto, mi
avrebbe chiesto di provarci. A quel punto però non so se avrei accettato la sua
proposta. È capitato, ed è una cosa meravigliosa, ma rimaneva sempre il fatto
che dovevo ancora compiere vent’anni, che stavamo insieme sa soli sei mesi, e
non sapevo che genere di madre sarei mai potuta essere per quella creatura. Avevo
un gatto che adoravo, dei cani con cui mi divertivo a giocare nel prato della
casa dei miei, ma non avevo mai pensato, prima di allora, a come deve essere
occuparsi dei cuccioli d’uomo. E sentirli parte di sé.
Sì perché una sensazione strana mi invadeva nelle ultime
settimane: calore, nel petto e nel ventre, ed a volte, percepivo come dei calci
in pancia. Suggestione, l’aveva chiamata la mia ginecologa, perché ero incinta
da sole quattro settimane, e non era possibile in alcun modo che il bambino
potesse interagire con l’esterno a quel modo. “Nella maniera più assoluta”
aveva sentenziato la dottoressa. Eppure io sentivo che c’era.
Stavo bene, fisicamente, niente nausee o problemi affini;
non avevo mai avuto quel che si dice un buon carattere, ma la mia psiche ed il
mio umore erano peggiorati in maniera repentina. E Rob, povero il mio amore, fu
la vittima, il capro espiatorio, dei miei problemi. Quella notte, dopo essere
tornati a casa, eravamo entrambe estremamente euforici. Avevamo dato il lieto
annuncio alla sua famiglia, e tutti ne erano rimasti estasiati. Non ero sicura
che l’indomani, qualcuno dei parenti di Claire, fosse ancora all’oscuro della
faccenda, perché mia suocera si era trasformata in una piccola strillona *, ed
il telefono di casa sua aveva iniziato prima a bollire e poi a fondere, tanto era
spropositato l’uso che ne stava facendo.
Avevamo improvvisato un festeggiamento tutto nostro, perché
in fondo i veri protagonisti eravamo noi due, o meglio noi tre … decisi di non
aspettare oltre, così indossai il completo intimo che avevo ricevuto in regalo
… per Capodanno ne avrei comprato un altro, per quello che serviva un completo
intimo in quelle circostanze …
Era tutto perfetto: le lenzuola di seta, le luci soffuse,
champagne in fresco e quell’Adone del mio futuro marito pronto a soddisfare
ogni mio desiderio. Volevo solo tanta tenerezza, quella notte, e lui era un
maestro in questo. Delicatamente, neanche fossi una bambolina di porcellana, mi
baciò le mani e poi passo alle braccia, dolcemente, le spalle … aveva delle
labbra morbidissime … , il collo … un brivido percorse la mia schiena. Poi,
l’inferno. Avevamo tolto anche l’intimo
dai nostri corpi, tra baci e carezze, eravamo pronti ad appartenerci, come
sempre, a diventare una sola cosa, come se non lo fossimo già. Non so cosa andò
storto, cos’avesse la mia mente. Come in un flash vidi me stessa nuda su quel
letto, Rob bellissimo davanti a me, il David di Michelangelo che aveva preso
vita … e mi sentii inopportuna, insopportabilmente nulla, al suo confronto.
Scoppiai in lacrime, che non riuscii a trattenere; mi raggomitolai e coprii il
mio volto con le mani: lui non avrebbe dovuto vedere quello spettacolo
indecoroso. Uno scempio, un mostro dal corpo in trasformazione. Mi sentivo
davvero fragile, e con attenzione lui prese le lenzuola, morbide e pregne del SUO
odore, e mi coprì gradevolmente, perché non prendessi freddo. Tra le lacrime
non mi accorsi che si era già rivestito … eppure, anche con la t-shirt e i
boxer faceva impazzire i miei ormoni … e con il suo cuscino e una coperta stava
uscendo dalla stanza : “dove vai?” gli chiesi “prenditi pure tutto il tempo e
lo spazio di cui hai bisogno … starò bene, nella stanza degli ospiti!”
sorrideva, eppure i suoi occhi non mi avrebbero mai nascosto che in realtà
stava morendo dentro. “No! No! Non mi lasciare, non stanotte!!!” implorai
angosciata, con la voce rotta di pianto: si vedeva lontano un miglio, che non
aspettava altro. Corse da me e venne a coricarsi al mio fianco; non potevo, non
sapevo resistergli, il suo profumo era così maledettamente buono, e mi
avvinghiai a lui con tutte le mie forze, anche se meritavo l’esilio per come lo
avevo trattato poco prima. Celai il mio volto nel suo collo e rimasi così,
immobile, per il resto della notte. Non parlammo, eppure fu assordante
quell’attesa: che ci rapisse Morfeo oppure che salisse il giorno …
D’un tratto sentii la sua calda voce in un sussurro che
prese a cantare fievolmente, accarezzandomi i capelli, una delle sue canzoni,
la mia preferita, “Never Think”. La stupida egoista che è in me, come se non
bastasse l’offesa che gli aveva inflitto, ebbe anche la pretesa di comandarlo:
“ancora!”. Si alzò dal letto ed uscì dalla stanza: stavolta non lo fermai,
aveva tutte le ragioni di questo mondo per avercela con me. Mi girai di lato e
mi sforzai di prendere sonno … nemmeno
il tempo fuori casa aiutava: la pioggia batteva forte, e mi lasciò addosso una
sensazione di inquietudine e di abbandono … che pure meritavo tutta!
Nel dormiveglia percepii una melodia famigliare, e di nuovo
quella splendida voce d’angelo. Era davanti a me, seduto sul davanzale della
finestra e fissava la notte buia e piovosa della sua Londra, mentre suonava la
sua chitarra. Era bello, e maledetto; era mio, e non me lo meritavo. Davvero:
era bello …
Insopportabile: la musica, parole, il suo sguardo perso nel
vuoto … non riuscivo più a lasciare gli occhi aperti, e sprofondai nel mondo
dei sogni, in cui probabilmente già mi trovavo, anche se con gli occhi aperti.
L’ultimo ricordo di quella lunghissima notte fu la sua voce,
… I’m in love … I’m in love …
Angolo dell'autrice
non mi chiedete da dove sia spuntato
fuori questo capitolo, piuttosto corto, peraltro. So solo che la storia ha preso questa piega un
po' maliconica nel momento esatto in cui la scrivevo.
Per me "Never Think" è la canzone più bella che Robert
Pattinson abbia mai scrittto, e l'arrangiamento musicale con la
chitarra ha un qualcosa di magico. Non a caso è al primo posto
nella playlist "i più ascoltati" del mio iPod.
Come molte di voi avevano suggerito, non è naturale che le cose
procedano così lisce infatti, e mi è venuta in mente
questa specie di tragedia; ma siccome sono una a cui le cose che
finiscono male non piacciono, ho dato un finale piuttosto sospeso, di
libera interpretazione. Voi che dite? Robert si sarà arrabbiato?
Volevo descrivere una situazione di intimità tra i due, eppure
mi risultà molto difficile, perché a scendere troppo nei
particolari, ho sempre il terrore di arrivare alla volgarità.
Perciò, per quanto mi riguarda non avrete mai storie con un
rating che non sia il verde. Mai dire mai comunque.
Grazie a tutte per i commenti al capitolo precedente, addirittura 4
recenzioni... che emozione!!! Ringrazio in particolar modo chi ha anche
recensito alcuni capitoli precedenti, nonostante la storia vada avanti.
Grazie quindi a bo19 Imaginary82 Enris lindathedancer
Grazie ancora, come sempre a chi inserisce la mia ff tra i
preferiti e tra le seguite: non vi elenco tutti perchè siete
tantissimi, fortunatamnete, ma sappiate che "controllo" sempre!!!
Qualche risposta più approfondita ai commenti:
@Imaginary82: hai perfettamnete
ragione per quanto riguarda l'età di Kristen e sul fatto che la
faccio diventare moglie e madre così presto. Anche a me era
venuto questo dubbio, scrivendo, infatti poi , come avrei letto, l'ho
fatta riflettere un po' alla luce degli eventi che sono accaduti. E non
mi sembra che abbai reagito così bene. Come dici tu ha
solo 19 anni. Per i capitoli precedenti, mi dispiace che il cappotto
turchese prorpio non ti sia piaciuto, ma ricorda che la visione della
moda per gli inglesi è un tantino diversa dalla nostra; io mi
sono limitata a cercare abiti che le ragazze inglesi ritengono
eleganti: pensa poi al fatto che Kristen non è una che si
intende esattamente di moda... Per questo lavoro di ricerca mi sto
appoggiando ai membri più giovani della famiglia reale inglese,
modello per le giovanissime, anche se poi in Inghilterra ognuno si
veste come gli pare...
@Enris : il capitolo che mi
piace di più invece, perché è quello che mi ha
fatto divertire di più mentre lo scrivevo è stato quello
a P.O.V. Ashley, il quinto. Ti ringrazio per la tua recensione
così approfondita, mi aspetto che ce ne saranno delle altre, ma
non metterti fretta, tanto sai dove trovarmi.
@lindathedancer : ero proprio ocnvinta di averti lasciata di sasso, spero di averlo fatto anche con questo!
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