Fandom: Sherlock Holmes;
Pairing: Holmes/Watson;
Rating: Pg13 (ma
potrebbe salire);
Genere: Generale,
Introspettivo, Romantico.
Warning:
Flash-fic, Pre-Slash (per
ora);
Beta: Narcissa63;
Summary:
Una raccolta di flash, ognuna di 221 parole esatte, l’ultima delle
quali comincia per “B”.
(Per l’iniziativa 221B Drabbles di holm_ita)
Note: Questa
raccolta segue il format delle 221B drabbles
creato dall'autrice anglofona KCS ed importato qui da Bellis, che ringrazio per avermi
invitata a darmi da fare con questa sfida.
DISCLAIMER: Ovviamente Holmes e Watson non mi appartengono,
sono bensì opera della mirabile penna di Sir Arthur Conan Doyle,
e di certo non c’è nessuno disposto a pagarmi per ciò che scrivo.
221B,
Baker Street
221Blandire:
Sono sempre stato una persona abitudinaria e, prima di
ritirarmi nella mia camera, amavo trascorrere qualche ora nella mia poltrona
preferita, leggendo un buon libro.
Quasi tutte le sere, quindi, Sherlock Holmes ed io passavamo
il tempo in soggiorno, spesso in silenzio, ognuno preso dai propri interessi,
confortati dalla semplice e reciproca presenza. Il respiro placido dell’altro
ci donava la certezza di non essere soli.
Quando Holmes rifletteva, si metteva a pizzicare le corde
del suo violino e, assorto nei suoi pensieri, stava lì a strimpellare note
prive di un qualsivoglia ritmo costante.
Ero tanto abituato a questo suo vezzo, che quasi non ci
facevo più caso. Onestamente, però, quando andava avanti per ore diventava
irritante.
Quella sera, proprio nel momento in cui la mia sopportazione
arrivò al limite, il mio amico balzò in piedi e, recuperato l’archetto,
cominciò a suonare uno dei miei brani preferiti.
Così, con un sospiro misi da parte il mio romanzo, reclinai
il capo e chiusi gli occhi, assaporando la ricompensa per la mia pazienza. Dopo
poco sollevai le palpebre e notai che anche il mio caro amico, concentrato
nell’esecuzione musicale, li aveva serrati.
Sentendosi forse osservato, riaprì gli occhi e le sue labbra
s’incurvarono lievemente; solo allora mi accorsi che un sorriso speculare era
dipinto sul mio viso.
Per l’ennesima volta mi ero lasciato Blandire.
Note finali:
Questa drabble s’ispira ad un fatto accennato in “Uno studio in rosso”, in cui Watson
rivela per la prima volta che Holmes è un buon violinista, ma ha l’abitudine di
suonare alle ora più assurde, e spesso quel suo
“suonare” non è altro che pizzicare le corde mentre riflette. Però, per
ripagare la pazienza del suo dottore, ogni volta Sherlock lo ricompensa con
qualche brano che questi ama.