Carissimi lettori e
carissime lettrici eccomi con la seconda parte della fic!!! *scappano
tutti* Dopo aggiornerò anche le long-fic, in quanto nei
prossimi giorni non credo avrò il tempo di poterlo fare a
causa dello studio per l'esame triplo della settimana prossima
ç.ç Ma parliamo di ciò che ci
interessa u.u In questa seconda e ultima parte ci sarà il
tanto atteso rating arancione e ci sarà una lieve scena
akuroku u.u Spero possiate gradire il tutto ^^ Buona lettura!!!
.: [ Seconda parte ] :.
Entrò piano nella stanza, stando attento a non produrre
alcun rumore, ma ormai per lui era una cosa del tutto naturale. Per un
anno, Riku si era mosso nell’Oscurità,
mascherandosi con essa e i suoi anfratti, imitando le creature che vi
abitavano. Era divenuto una pantera che circondata dalla notte e dal
fitto fogliame, fa di tutto per sfuggire al cacciatore.
Tuttavia, pensò che anche se avesse sparato una palla di
cannone, il suo amico non si sarebbe svegliato.
Aveva avvertito il suo cuore stringersi una morsa di puro terrore alla
vista del castano a terra, immobile. Subito si era chinato al suo
fianco, incurante dei tagli che avrebbe potuto procurarsi con i vetri
sparsi in giro, e con sollievo comunicò all’amica
che il custode stava dormendo.
Si sedette sul bordo del letto e ammirò l’altro,
illuminato dalla luce rossa e oro degli ultimi minuti del tramonto che
entrava dalla finestra. Il petto si alzava e si abbassava con un ritmo
lento e ipnotico, scandito dal pesante respiro del dormiente. La
camicia della divisa, priva della cravatta, aveva i primi tre bottoni
aperti, mostrando senza problemi il collo dalla pelle bronzea, non
più teso, ma finalmente rilassato e quieto.
L’attenzione delle iridi color acquamarina crebbe, quando si
posarono sul viso del ragazzo, rivolto nella sua direzione: le labbra
appena schiuse, che liberavano piccoli tratti del respiro, le guance
ora pallide come mai le aveva viste, e le lunghe ciglia nere a
nascondere l’infinito cielo azzurro di quegli occhi grandi e
luminosi più della Luce stessa.
Gli sfiorò una guancia con i polpastrelli, avvertendone il
tepore, dopodiché si spostò sull’ispida
chioma castana, morbida e piacevole al tatto. Passò e
ripassò le dita tra le ciocche, lievemente e con dolcezza,
quasi avesse paura di poterlo ferire con quel semplice e delicato gesto.
Si fermò poco dopo e s’impensierì, nel
vedere l’amico stringere gli occhi e afferrare con forza le
lenzuola tra le mani.
-Che ti succede Sora?-
.: [-----] :.
Baci. Carezze.
Le labbra facevano a
gara con le lunghe dita sottili nel percorrere quel corpo teso e
liberarlo da inutili e fastidiosi ostacoli. Ostacoli che disturbavano
lo sviluppo di quel piacere appena risvegliato.
Gemiti. Sussurri.
Finalmente pelle contro
pelle. Nessun impedimento per la lingua del suo amante e il tatto del
suo intero essere si ritrovò accecato da quelle attenzioni e
percorso dai brividi e da piccole gocce di sudore, che correvano sulla
cute, come la pioggia sui vetri.
Ansimi. Sospiri.
Un calore mai provato in
quella stanza bianca e anonima, si propagò come un fuoco in
una foresta, scorse libero e impetuoso, proprio come le acque di un
fiume in piena.
Desiderio. Passione.
Un amore che non poteva
esserci, ma che c’era. Era palpabile nell’aria
ricolma d’invocazioni supplicate e parole non dette, troppe
da dover dire, ma completamente inutili in quel momento. La passione
parlava per entrambi.
Bellezza. Purezza.
Sollevò le
palpebre e incrociò le sue iridi, così verdi e
così profonde, che arrivò a pensare, che il cielo
fosse divenuto color smeraldo. I suoi occhi, dal tratto fine, come il
resto del viso, bello, così simile a un dio. E lui, puro
nonostante tutto. Immacolato e perfetto come un foglio bianco, su cui
è dipinto un quadro d’immagini, che mai saranno
cancellate.
Richiesta. Sorriso.
-Fammi tuo…
Axel.-
Le sottili labbra si
allungarono e sotto lo sguardo muto della luna a forma di cuore, la
passione crebbe e l’amore nacque, dove non sarebbe dovuto
esistere.
E così, le
immagini divennero ricordi e i ricordi, si tramutarono in sogni.
.: [-----] :.
Scattò a sedere all’improvviso.
Il respiro ansante e il cuore che batteva a mille per le emozioni
intense procurategli da quel sogno. Si passò una mano tra i
capelli e scese sulla fronte, asciugandosi il sudore che la imperlava.
Strinse gli occhi e deglutì, prima di riprendere a respirare
a pieni polmoni. Il petto sembrava bruciargli e la mano che teneva su
di esso tremava, come una debole foglia autunnale in balia del tremendo
vento invernale.
Dunque era quello il pezzo che gli mancava per completare il mosaico
dei ricordi di Roxas.
Li aveva visti. Aveva osservato in quei sogni, come la loro amicizia,
l’affetto che nutrivano l’uno per l’altro
era cresciuto a dismisura, nonostante fossero Nessuno. Tuttavia,
quell’idea non gli era passata nemmeno per la testa nemmeno
quando…
-Sora.- lo chiamò una voce preoccupata accanto a lui e si
voltò, incontrando il suo viso.
…nemmeno quando
gli aveva detto che erano come lui e Riku.
.: [-----] :.
Il castano fissò l’amico con occhi sgranati. Non
capì nemmeno lui se fosse sorpreso, terrorizzato o
semplicemente stupito. Si tuffò nel verde acquamarina delle
sue iridi e rapidamente un pensiero nuovo andò a tessersi
nella sua mente. Non mentì a se stesso, negando che provava
qualcosa più dell’amicizia verso
l’argenteo, però…
-E ammettilo!- esclamò una voce nuova dal centro della
stanza.
Spostò il capo e vide la Chiave del Destino in piedi, che lo
guardava con rimprovero.
-Io e lui…- iniziò. -Io e Axel, ci amavamo anche
se non avevamo il cuore per provarlo… le nostre anime erano
più che sufficienti… Noi, eravamo come te e
Riku.- affermò, specchiandosi nelle iridi
dell’originale, perfettamente identiche alle sue.
Il Maestro del keyblade ascoltava rapito, finché non
pensò quelle fatidiche parole, incredulo.
-Io, quindi… lo amo… e lui…-
-Era ora che lo capissi. Si sono risvegliati i miei ricordi per fartelo
capire ed io non avevo voce in capitolo.- replicò il biondo,
incrociando le braccia.
-Perdonami Roxas…- mormorò, abbassando lo
sguardo. -Se lo avessi capito da solo e me ne fossi reso conto tempo
fa, tu adesso…-
-Non importa Sora.- ribatté il Senza Cuore. -Ascolta, voi
siete com’eravamo noi, ma con una differenza importante:
l’amore tra Axel e me non aveva futuro, mentre il vostro, se
lo coltivate con cura, sì.- disse, mentre la sua figura si
sbiadiva ancor di più.
-Roxas… cosa…?-
-Ora, posso riunirmi definitivamente a te e sperare in una prossima
vita, in cui lo incontrerò di nuovo. Arrivederci, Sora.-
Pronunciò quel saluto con un sorriso sincero in viso e
scomparve per sempre, lasciando un posto vuoto nella stanza, ma
colmando qualcos’altro nel cuore del custode.
.: [-----] :.
Il sollievo lo pervase quando lo vide voltarsi verso di sé,
in risposta al suo richiamo, ma si preoccupò nuovamente e
con maggior grado, nel vedere i suoi occhi sbarrati dal terrore o dalla
sorpresa, di qualcosa che lui non poteva capire.
Fece per chiamarlo ancora, ma si fermò poiché
l’altro parve reagire e spostò lo sguardo sul
centro della camera.
Si girò per vedere cosa avesse attirato il suo compagno, ma
vide solamente il tappeto azzurro a righe bianche,
nient’altro. Non percepì nemmeno una presenza
oscura o comunque qualcosa di ostile, ma sobbalzò quando lo
sentì pronunciare il nome del suo Nessuno e andò
nuovamente alla ricerca del suo sguardo.
Lo trovò finalmente riacceso, ma triste in un certo senso.
-Sora…- chiamò ancora, ottenendo finalmente la
sua attenzione.
-Se n’è andato…- sussurrò.
-Si è unito a me… del tutto…-
proseguì, portandosi una mano al cuore.
-Come mai non l’aveva ancora fatto?- chiese.
-Non l’ha fatto consapevolmente… diciamo che i
ricordi più intensi di quando era
nell’Organizzazione si sono risvegliati per aiutarmi a
chiarire le idee…- spiegò, arrossendo appena.
Alzò lo sguardo e contemplò il suo volto
illuminato da ciò che restava della luce del giorno. Quei
deboli raggi scarlatti, si riflettevano sui capelli argentei del
custode dell’Alba e allungò lentamente una mano
per toccarli e saggiarne la consistenza. Con delicatezza ne prese una
ciocca sul palmo e sorprese di quanto fosse morbida e liscia, come la
seta.
Dal canto suo, Riku non lo fermò e lo osservò,
restando immobile, permettendosi solo di respirare. Tuttavia una
domanda premeva sulle sue labbra e con voce pacata la pose, senza che
ne trasparisse la curiosità primaria.
-Su cosa hai avuto la chiarezza che ti serviva?-
Il castano lasciò scivolare i fini capelli tra le dita, come
l’acqua che scorre tra le rocce per tramutarsi in cascata, e
posò le sue iridi azzurre come il cielo sulle sue color del
mare.
-Su questo.- rispose, posando le sue labbra su quelle
dell’altro con la stessa leggerezza di una foglia che cade.
L’argenteo subì quel lieve contatto con lo stupore
dipinto sul viso.
Pensò di essere stato completamente perso, per non essersi
accorto dei sentimenti di quello che fino a poco tempo prima
considerava solamente come il suo migliore amico.
La sorpresa passò in fretta, tramutata in intraprendenza.
Schiuse le labbra e andò a stuzzicare quelle altrui con la
punta della lingua, gesto che fu accolto con piacere dal castano, che
lo imitò in poco tempo.
Nessuno dei due capì in che modo, ma quando si separarono
per necessità e placare il loro affanno, si ritrovarono
stesi sul letto del Maestro del keyblade, l’uno sotto
l’altro.
Nella stanza ormai immersa nella penombra della notte in arrivo, il
muto etere era attraversato solo dal suono dei loro respiri rapidi e
bisognosi d’ossigeno, finché il silenzio non
tornò a regnare. Non parlarono poiché, come
accadde in quel sogno intriso di passione e desiderio, le parole erano
troppe probabilmente, o forse solo due, ma completamente inutili in
quel momento, in cui i due ragazzi comunicavano tramite gli sguardi.
Mai il cielo e il mare furono tanto vicini, quando le lingue ripresero
la loro folle e impetuosa corsa per avere la supremazia
sull’avversaria e compagna.
Le divise scolastiche divennero presto un debole e lontano ricordo
della mattinata passata a scuola, mentre i loro pensieri si
concentravano sui gemiti e i sussurri, che riecheggiavano tra le pareti
della camera. Quando, poi, l’intimo seguì il resto
dei capi d’abbigliamento, non ci furono domande sul come e
perché accadde.
Semplicemente fu.
E come in quell’intenso sogno, di cui solo il castano era a
conoscenza, le labbra e le mani si mossero frenetiche, mentre
l’amore e la passione crescevano senza freni, mostrando a
entrambi un arcobaleno di sensazioni mai provate prima di allora. Il
solo toccarsi provocava brividi e scosse d’adrenalina nei
loro corpi accaldati e ricoperti di tante goccioline di sudore.
Nonostante tutto, Sora si risvegliò bruscamente da quella
realtà quando avvertì l’erezione
pulsante del compagno sulla propria apertura e lo chiamò
piano, come per paura di disturbarlo, mentre gli riempiva il collo di
baci e piccoli morsi, che avrebbero lasciato un lieve segno.
Il ragazzo dai capelli argentei avvertì la nota di paura in
quel richiamo e si fermò, alzandosi sui gomiti per guardarlo
negli occhi e trovarvi lo stesso sentimento, prima che questi posassero
la loro attenzione sul muro alla loro sinistra.
-Dimmi…- gli chiese, esortandolo.
-Io… ecco…- mormorò l’altro,
tormentandosi il labbro inferiore. -…non…-
riprese, prendendo un lungo respiro, come se stesse per tuffarsi.
-…non me la sento… io…-
Un dito premuto sulle labbra lo zittì e lo sguardo magnetico
del custode dell’Alba lo incantò in un istante.
-Va bene così.- affermò, baciandolo appena.
-E…- deglutì. -…come facciamo
con…- mormorò, lanciando un’occhiata
più che eloquente al basso ventre.
-Un modo lo troveremo…- sussurrò Riku, tornando a
dedicarsi alla calda pelle del collo mentre la sua mano scivolava
sensuale tra i loro ventri per un preciso scopo.
Anche il bruno se ne convinse e dimenticò ogni cosa, che non
riguardasse quei momenti, mentre il primo quarto di luna faceva il suo
timido ingresso nel cielo notturno adorno di stelle.
.: [-----] :.
Il sole sorse pigro e caldo come il giorno precedente, illuminando i
tetti e le strade delle Destiny Islands.
I due keyblader camminavano sereni, uno accanto all’altro,
gettandosi fugaci sguardi di tanto in tanto, per non insospettire
l’amica che li seguiva a fianco dell’argenteo.
-Quindi anche Roxas si è riunito a te?- domandò
la rossa.
-Finalmente sì, si era trattenuto solo per farmi capire una
cosa importante.- spiegò Sora.
-E cos’era? Se non sono indiscreta?- chiese ancora, curiosa.
I due tremarono un istante e si guardarono per un attimo, mentre con
terrore si facevano la stessa medesima e terrificante domanda.
-E adesso come glielo dico a Kairi?!-
.: [ Fine ] :.
Ok, il finale io lo
ritengo orrendo, ma il giudizio è vostro u.u Questa parte
è più corta rispetto alla precedente
perché l'ho tagliata in un punto saliente, se facevo in
altro modo non avrei mai ottenuto l'effetto "suspence" diciamo u.u La
scenetta akuroku credo sia la parte migliore di tutta la fic, mi
è venuta in mente una notte in cui facevo fatica a dormire e
me la sono dovuta tenere a memoria per una settimana per cause di forza
maggiore e alla fine è uscita così! (lo so,
dormire poco mi fa assai male u.u NdFly) La scena RixSo... bo... ditemi
voi XD A me non piace più di tanto, potevo farla sicuramente
meglio, restando comunque nel rating promesso, ma anche qui il giudizio
è vostro u.u Il finale è una schifezza, ma
dà quella svolta per chiudere la fic in modo diverso da come
si sarebbero aspettati tutti XD Detto questo volo a fare tutti i
ringraziamenti del caso u.u
See ya!!!
L'angolino delle recensioni u.u
soral: Ciao
gemellina ^^ Innanzitutto grazie del commento e sono contenta che la
prima parte ti sia piaciuta ^^ spero che anche questa abbia soddisfatto
i tuoi gusti ^^ Sora non s'è fatto nulla, non sono
così cattiva u.u non in questa fic almeno XD Muahahahah!!!!!
*si ricompone* Eh sì, Roxas pensa sempre al suo Axel e
continua a sperare in una prossima vita... ç.ç
che roba triste che ho scritto!!! (adesso te ne sei accorta?! NdTutti)
Credo di averti detto tutto XD Ciao gemellina!!! <3
Allora dunque... ma
quanta gente °O° un grazie enorme e un pacco di baci a soral, Soruccio e Giulia__chan per aver messo la fic tra le
preferite *v* e un abbraccio grande come una casa che non finisce
più a ginnyx e crazy4ever per averla messa tra le seguite
^^ Spero di vedere un vostro parere ^^ E ovviamente come non
ringraziare anche tutti gli altri che si sono limitati a leggerla?
Grazie a tutti, vi adoVo come sempre!!!! A questo punto mi eclisso e
vado ad aggiornare le long-fic! Byeee!!! *sparisce in un nuvola di fumo*
|