Pirati dei Caraibi
– Gli eredi del mare
Pirata all'un per
cento
Il
coperchio del baule scivolò all'indietro rumorosamente,
rivelando il suo contenuto polveroso agli occhi di Morgan. In quel
momento si trovana nella cabina del capitano, Gibbs le aveva detto di
andare a vedere tra gli abiti contenuti in quel baule se c'era qualcosa
di meno vistoso del vestito che aveva indosso. Morgan prese il primo
della pila, una giacca marrone e rattoppata qua e la che doveva essere
appartenuta a qualche giovane attendente del capitano. Era un po'
abbondante per lei, ma in quel frangente non poteva fare la preziosa.
Continuò a frugare tra i vestiti e riuscì a
riesumare dei
pantaloni, una camicia beige e un gilet.
Venne allora il punto più difficile: liberarsi di
ciò che
aveva addosso. Sbottonò con pazienza tutti i piccoli
bottoncini
sul corpetto dell'abito, quindi allentò il nastro che glielo
teneva stretto in vita e se lo sfilò, restando in biancheria
e
corsetto. Con qualche contorsione riuscì a sciogliere il
nodo di
quest'ultimo e a liberarsi di quella trappola. I suoi polmoni poterono
finalmente espandersi del tutto e riempirsi di aria. Fece un paio di
respiri profondi per godersi il momento di
libertà, quindi
iniziò ad indossare i vestiti riesumati dal baule, prima la
camicia, poi a seguire pantaloni, gilet e giacca. Tornò a
frugare nel baule in cerca di qualcosa da mettere ai piedi.
Trovò un paio di stivali logori ma non troppo abbondanti per
il
suo piede e li indossò sopra i pantaloni.
La nuova immagine che lo specchio le restituì di lei le
causò una morsa allo stomaco. Per la prima volta in tutta la
sua
vita riconobbe se stessa nella ragazza riflessa. La bambola di
porcellana, conosciuta come Betty, che di solito compariva aveva
lasciato il posto ad una
semplice ragazza di strada di nome Morgan, senza restrizione alcuna,
libera di essere quello che era.
Come ultimo tocco sciolse quel che restava dell'elegante pettinatura in
cui erano stati acconciati i suoi capelli e riutilizzò il
nstro per legarli in una semplice coda bassa.
Il capitano Gibbs bussò alla porta della sua cabina e le
chiese se era pronta. Morgan andò ad aprire e rispose
affermativamente.
"Stiamo per partire, non volete fare un saluto alla cara Londra? Non la
vedrete per un bel po'"
"Infatti sarà un addio, più che un arrivederci"
rispose Morgan "Non mi è mai piaciuta come città"
Seguì il capitano sul ponte, dove, a differenza di quella
notte, c'era un viavai indescrivibile di marinai indaffarati a tirare
cime e issare ancore affinchè la Persefone potesse partire.
Non badarono molto a lei, probabilmente erano avvezzi ai nuovi arrivi
sulla nave, oppure Gibbs aveva detto loro della sua presenza.
Uomini di ogni razza e aspetto camminavano sul ponte, ma nessuna donna.
Ricordò che una volta un vecchio marinaio le aveva detto che
le donne non erano le benvenute a bordo di una nave perchè
portavano male. Nonostante fosse solo una superstizione, a parer suo,
aveva contribuito non poco a soffocare i suoi sogni di partire un
giorno con un vascello verso il Nuovo Mondo.
Il capitano iniziò a impartire a gran voce ordini ai suoi
uomini, che ogni volta rispondevano con un altrettanto squillante
"Sì, signor capitano!"
La frenesia aumentò ancora, e con essa il buon umore
nell'animo di Morgan, sempre più convinta di aver fatto la
scelta giusta. Quella era la sua strada, lo era sempre stata,
nonostante avessero tentato in tutti i modi di deviarla.
"Vi conviene salire qui, se non volete essere investita da qualche
botte vagante" le suggerì Gibbs, urlando per farsi sentire
sopra tutto quel trambusto, dall'alto del castello di poppa, vicino al
timone. Morgan lo raggiunse rapida.
"Siete ancora in tempo per cambiare idea"
"Perchè dovrei?" domandò Morgan perplessa.
"Perchè non aveve la minima idea di come sia vivere tra i
pirati, Miss. Disonesti fino al midollo, tagliagole a tradimento, ladri
alla prima occasione. Non è certo posto per giovani
fanciulle, salvo eccezioni"
"Ve l'ho già detto ieri sera, ho una famiglia da aiutare e
non intendo tirarmi indietro" rispose Morgan con fermezza.
"Una Turner in tutto e per tutto. Decisa come vostra madre e avventata
come vostro padre"
"Lo prendo come un complimento" sorrise lei.
Le procedure per la partenza durarono ancora un'ora abbondante, durante
la quale Morgan cercò di capire qualcosa degli ordini che
Gibbs impartiva alla ciurma a gran voce. Per lei, però,
erano solo un'accozzaglia di parole sconosciute e prive di senso.
Quando, finalmente, sentì la nave muoversi e vide il molo
allontanarsi, il suo cuore mancò un battito. Non era solo il
molo che si stava allontanando, era tutta Londra, e con essa la sua
vecchia vita. Era Miss Betty che si stava allontanando, coi suoi abiti
eleganti e i modi raffinati, e stava salutando con una mano guantata
Morgan, la nuova Morgan, che di quella ragazza non aveva più
niente, se non il volto. Alzò leggermente la mano per
ricambiare il saluto a quella se stessa che, alla fine, non si era mai
sentita di essere, a quella maschera che aveva dovuto sempre indossare
e che le aveva tenuto nascosta la sua vera identità.
La Persefone solcò la acque profonde del Tamigi per tutta la
mattinata e buona parte del pomeriggio, sospinta da venti favorevoli.
Attraversarono altre piccole città e villaggi di pescatori e
mercanti e lande desolate coperte a perdita d'occhio da boschi e prati.
Nessuno a bordo sembrò fare caso al panorama, ma Morgan
cercò di non perdere il minimo particolare di tutto quello
che le passava sotto lo sguardo, per lei nuovo e affascinante
nonostante fossero ancora in Inghilterra.
"E questo è niente" le disse il capitano ad un certo punto,
divertito nel vederla così curiosa ed entusiasta "Quando
arriveremo alla foce tutto ciò che avete visto finora vi
sembrerà niente"
"Quanto manca?" domandò allora lei, impaziente come una
bambina.
"Poco, molto poco" sorrise Gibbs, per poi sollevare gli occhi verso la
postazione della vedetta "Forse se salite lassù riuscite
già a vederla"
"Davvero posso?" chiese, incerta sul da farsi.
"Ehi, Botton!" chiamò il capitano "C'è posto per
un'altra vedetta, lassù?"
L'uomo di nome Botton, la vedetta, dedusse Morgan, rispose senza
nemmeno voltarsi "Non vi fidate più della mia vista,
capitano? Eppure non sono così vecchio. Non quanto voi,
almeno"
"Risparmiati le battute, Botton, o dalla vedetta passerai a fare il
mozzo"
"Va bene, va bene! Mandami su il pivello!"
"Bene, Miss Morgan" Gibbs tornò a rivolgersi alla ragazza,
divertita dallo scambio di battute "Se riuscite a raggiungere il signor
Botton, lassù, potete considerarvi un pirata all'un per
cento"
"Solo un per cento?" ribattè Morgan, delusa.
"Un passo alla volta, ragazzina. Fammi vedere se buon sangue non mente"
Morgan accettò la sfida e scese dalla postazione del
capitano, diretta all'albero maestro. Da dove si trovava lei, la gabbia
della vedetta era coperta pr la maggior parte dalla vela di maestra.
Lungo l'albero molte cime scendevano fino ad avvilupparsi come serpenti
addormentati sul ponte, ma Morgan non sarebe stata in grado di
arrampicarsi con esse. Vide però che poteva raggiungere il
signor Botton sfruttando una delle due scale di corda che, dai
parapetti del ponte, terminavano in corrispondenza dell'incrocio tra
albero e pennone, poco sotto la postazione di vedetta.
Scelta a caso una delle due, Morgan salì sulla balaustra
di legno, facendo attenzione a dove metteva i piedi, quindi
iniziò la sua scalata. I pioli di corda oscillavano
ognivolta che vi poggiava sopra lo stivale e un paio di volte temette
di finire con la faccia contro le assi del ponte, salvata soltanto
dalla presa salda che aveva sulle corde, nonostante fossero ruvide e le
pungessero i palmi delle mani.
Lentamente arrivò alla fine della scala, faccia a faccia col
pennone della vela di maestra. . Morgan abbandonò allora
riluttante la ruvida sicurezza delle corde per tenersi saldamente al
legno del pennone, evitando di guardare in basso nel caso avesse
sofferto di vertigini. Si aggrappò, quindi, al bordo della
gabbia di vedetta. Una volta dentro, sbuffò per la fatica e
si concesse di guardare verso il basso - scoprendo così non
soffrire l'altezza -, dove il capitano Gibbs, sorridente, le
mostrò l'indice alzato, a significare che poteva
considerarsi pirata all'un per cento.
"Ehi! E tu chi sei?" gracchiò una voce lì vicino,
appartenente ad un marinaio abbronzato e pelato, con una grossa e rosea
cicatrice simile ad un bottone sulla fronte. Morgan lo
identificò come Botton.
"Sono il pivello" rispose spiccia Morgan.
"Si può sapere perchè Gibbs ti ha mandato
quassù?" domandò allora scocciato Botton,
tornando a scrutare l'orizzonte.
"Oh, non starò molto, volevo solo vedere la foce"
"Bene, allora rifatti gli occhi, pivello"
Morgan lasciò vagare lo sguardo verso l'orizzonte come
Botton, e ciò che vide la lasciò senza fiato. I
due lembo di terra che formavano le rive del fiume si aprivano in un
immenso estuario tinto di rosso e arancione dai raggi del sole calante
e la spuma di mare creata dall'incontro tra il Tamigi e la Manica li
riflettevano in una brillante danza di colori arcobaleno.
"E' meraviglioso" sospirò Morgan, incapace di staccare gli
occhi da quello spettacolo.
"Ti conviene tenerti, pivello. L'entrata in mare è un po'
traballante" le consigliò Botton. Subito morgan si
aggrappò con entrambe le braccia all'albero maestro, poco
prima che tutta la nave venisse percorsa da un forte scossone
di cui nessuno dei marinai parve accorgersi. Morgan dedusse
che fosse l'abitudine, in fondo era solo lei ad intraprendente quel
viaggio per la prima volta.
"Grazie, signor Botton" disse, una volta tornata la calma.
L'uomo emise una risata gutturale e borbottò qualcosa come
"Questi pivelli", prima di tornare a scrutare il mare di fronte a lui.
In quei pochi attimi si erano allontanati dalla foce del Tamigi di
parecchio e Morgan non aveva più motivi per restare
lassù, così scese allo stesso modo in cui era
salita e ritornò sul castello di poppa, da cui
potè osservare la cara vecchia Inghilterra allontanarsi
all'orizzonte e diventare sempre più una linea scura
indistinta.
"Non si può più tornare indietro, ora" disse
Gibbs dietro di lei.
"Non ho intenzione di farlo" ribattè lei risoluta, sempre
guardando verso terra "Ma fa comunque uno strano effetto"
"La prima volta è così per tutti, a meno che non
si sia nati su una nave. Ad ogni modo ora siete pirata all'un per
cento, e Londra non è più posto per voi"
"Non lo è mai stata neanche prima" rise Morgan mentre si
allontanava dal parapetto per avvicinarsi a Gibbs "Cosa dovrei fare per
diventare pirata al cento per cento"
"Siete una donna, non sarete mai pirata al cento per cento"
"Ma come farò a sopravvivere una volta arrivata ai Caraibi?"
obiettò allora lei.
"Tenterò di insegnarvi qualcosa, in modo che arriviate a
Port Royal almeno come pirata al cinquanta per cento. In questo mese di
traversata dovrebbe essere fattibile, considerata anche la grande
esperienza della mia ciurma in atti di pirateria"
"La vostra ciurma?" chiese Morgan titubante.
"Scelta con cura e perizia tra la peggior gente di Tortuga e dintorni,
più qualche galeotto raccattato tra un arrembaggio e
l'altro. Certo, all'inizio è stato difficile mantenere la
disciplina, però il polso fermo e la dura legge del mare
hanno piallato anche i caratteri più bellicosi. Prendete il
signor Botton, lassù. Di certo avrete intuito il
perchè del nome. Ebbene quella cicatrice se l'è
procurata deviando una pallottola diretta proprio a Barbanera. E' anche
chiamato Testa d'Acciaio, ma qualche ripercussione devo ammettere che
c'è stata. Là a prua, invece,
cìè Slim, detto l'Anguilla. L'abbiamo ripescato
dal mare dopo che era stato condannato al giro di chiglia. Non uno
squalo l'ha toccato. Potrei andare avanti fino a notte"
"E mia madre?" domandò Morgan a bruciapelo.
Il sorriso soddisfatto sul volto rugoso e abbronzato di Gibbs scomparve
lentamente.
"Vostra madre era diversa" iniziò serio il capitano "Nulla a
che vedere con questa gente. Ma ha sposato la libertà dei
pirati e per essa è morta, fiera come una regina"
"Com'è successo?"
"Un agguato, a Port Royal, dove era tornata dopo la vostra partenza per
mettere al sicuro anche il piccolo Jack. Charles la trovò
prima che riuscisse a ripartire per la Baia dei Relitti, dove sarebbe
stata salva. Tentò di estorcerle delle informazioni, ma lei
non aprì bocca"
Il capitano si fermò per prendere un respiro profondo "Le
sparò a sangue freddo in pieno cuore e lasciò il
suo corpo in balia del mare, finchè un suo caro amico non
venne a prenderlo per darle una degna sepoltura. Fortunatamente,
Charles non sapeva che Miss Elizabeth, oltre ad essere Re del
Consiglio, era anche un Pirata Nobile. Si è bloccato la
strada da solo"
Gibbs si voltò verso Morgan, i cui occhi colmi di lacrime
stavano per strabordare e rigare il volto contratto dalla rabbia.
"Non lasciate che la vendetta guidi le vostre azioni, Miss. Pensate a
vostro padre e a Jack. Per loro avete intrapreso questo viaggio, come
per loro si è sacrificata vostra madre. Questo non dovete
mai dimenticarlo"
Morgan si asciugò gli occhi con la manica della camicia e
annuì "Ci proverò"
"Dovete riuscirci" la esortò il capitano con voce ferma.
"E mio padre?"
"Quando si è trovato a guidare la barca della sua stessa
sposa verso l'altro mondo, ha deciso di non solcare più
questi mari. O almeno così ho sentito dire"
"Quindi non sa di essere in pericolo"
"Ho paura che non gli importi più di morire" rispose Gibbs
amaramente.
"E di noi? Di me e Jack gli importa ancora? O ci ha abbandonati a noi
stessi?"
Gibbs sospirò e abbassò il capo.
"Questo non ve lo so dire, Miss Morgan"
Morgan rimase in silenzio, ma non era del tutto rassegnata. Ancora
molte cose non le erano chiare di tutto ciò che stava
succedendo, del mondo verso cui stava navigando. In quel momento se
n'era aggiunta un'altra, più martellante delle altre. Suo
padre non poteva aver abbandonato Jack al suo destino, nè
poteva ignorare la sua esistenza. Elizabeth era riuscita in qualche
modo a rivelare tutto a Morgan, era possibile quindi che avesse fatto
lo stesso col marito. Almeno, questo era ciò che Morgan
sperava e che dava un senso al viaggio che aveva intrapreso.
"Sarà più dura di quanto immagino, vero?" riprese
lei, di nuovo risoluta come prima.
"Ovvio che sì" rispose Gibbs ghignante.
"Quante possibilità ho di uscire viva da tutto questo?"
"Dipende se riuscirete a sopportare il mese in mare aperto. Nel qual
caso, comunque, molto poche"
"Anche quando sarò pirata al cinquanta per cento?"
"Specialmente quando sarete pirata al cinquanta per cento. Adesso vammi
a prendere una bottiglia di rhum nella stiva, pivello"
Mentre scendeva attraverso i ponti sudici e maleodoranti sottocoperta,
Morgan si chiese se sarebbe sopravvissuta a quel suo primo mese da
marinaio.
Capitolo 4
pronto per essere letto! Non succede molto, è un capitolo di
transizione che porta al succo della storia :) non mi
dilungherò a descrivere il mese di viaggio, potrebbe
risultare noioso da scrivere e da leggere e questa fic piace troppo per
abbandonarla a se stessa.
Qualche nota:
- il pennone è il sostegno in legno della vela, attorno a
cui viene legata una volta issata
- il giro di chiglia era la condanna che subiva un marinaio (diciamo
che si poteva scegliere tra quella e l'impiccagione con tanto di taglio
di mano destra) e consisteva nel far buttare il malcapitato in acqua
con i piedi legati ad una cima. Questi doveva riuscire a nuotare sotto
la chiglia della nave e riemergere dall'altra parte. L'unico problema
era che, prima di tutto ciò, venivano gettati in mare i
rifiuti della nave in modo da attirare un discreto numero di squali che
impedissero al marinaio di riemergere vivo. Carina come cosa,
nè?
Ed ora i ringraziamenti:
-_Vega: Grazie e benvenuta! Farò il possibile per esaudire
il tuo desiderio, intanto dimmi che ne pensi di questo cap :) a presto!
-stellysisley: anche a me Gibbs piace molto, per questo l'ho inserito
nella trama nonostante il tempo lo abbia reso un po' troppo anziano per
essere ancora un marinaio :) qui iniziano le avventure di Morgan a
bordo, buona lettura e fammi sapere che ne pensi!!
-Rebecca Lupin: tranquilla, Henry tornerà, promesso anche
questo :) la nostra Morgan adesso è pirata all'un per cento,
dovrà tribolare parecchio per crescere di livello! Spero che
questo cap ti sia piaciuto, a presto!
-marty_odg: spero di aver soddisfatto la tua curiosità sui
coniugi Turner, non è molto felice, ma le cose cambieranno
:) attendo il tuo fedele commento! A presto!
Grazie anche a chi segue la storia e a chi la legge soltanto!
Alla prossima!
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