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Autore: Martyx1988    27/01/2010    4 recensioni
Ho sempre voluto scrivere una fic su questo fandom e, grazie all'ispirazione dai film e da altre storie, eccola qui. L'hanno sempre chiamata Betty, o Miss Betty, ma una lettera che non doveva pervenire a lei mette in dubbio tutte le poche certezze di una ragazza a cui l'alta società londinese va stretta... Una nave la porterà per mari lontani a ricostruire il suo passato e a mettere le fondamenta ad un futuro inaspettato...
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Will Turner
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Pirati dei Caraibi – Gli eredi del mare
Pirata all'un per cento

Il coperchio del baule scivolò all'indietro rumorosamente, rivelando il suo contenuto polveroso agli occhi di Morgan. In quel momento si trovana nella cabina del capitano, Gibbs le aveva detto di andare a vedere tra gli abiti contenuti in quel baule se c'era qualcosa di meno vistoso del vestito che aveva indosso. Morgan prese il primo della pila, una giacca marrone e rattoppata qua e la che doveva essere appartenuta a qualche giovane attendente del capitano. Era un po' abbondante per lei, ma in quel frangente non poteva fare la preziosa. Continuò a frugare tra i vestiti e riuscì a riesumare dei pantaloni, una camicia beige e un gilet.
Venne allora il punto più difficile: liberarsi di ciò che aveva addosso. Sbottonò con pazienza tutti i piccoli bottoncini sul corpetto dell'abito, quindi allentò il nastro che glielo teneva stretto in vita e se lo sfilò, restando in biancheria e corsetto. Con qualche contorsione riuscì a sciogliere il nodo di quest'ultimo e a liberarsi di quella trappola. I suoi polmoni poterono finalmente espandersi del tutto e riempirsi di aria. Fece un paio di respiri profondi per  godersi il momento di libertà, quindi iniziò ad indossare i vestiti riesumati dal baule, prima la camicia, poi a seguire pantaloni, gilet e giacca. Tornò a frugare nel baule in cerca di qualcosa da mettere ai piedi. Trovò un paio di stivali logori ma non troppo abbondanti per il suo piede e li indossò sopra i pantaloni.
La nuova immagine che lo specchio le restituì di lei le causò una morsa allo stomaco. Per la prima volta in tutta la sua vita riconobbe se stessa nella ragazza riflessa. La bambola di porcellana, conosciuta come Betty, che di solito compariva aveva lasciato il posto ad una semplice ragazza di strada di nome Morgan, senza restrizione alcuna, libera di essere quello che era.
Come ultimo tocco sciolse quel che restava dell'elegante pettinatura in cui erano stati acconciati i suoi capelli e riutilizzò il nstro per legarli in una semplice coda bassa.
Il capitano Gibbs bussò alla porta della sua cabina e le chiese se era pronta. Morgan andò ad aprire e rispose affermativamente.
"Stiamo per partire, non volete fare un saluto alla cara Londra? Non la vedrete per un bel po'"
"Infatti sarà un addio, più che un arrivederci" rispose Morgan "Non mi è mai piaciuta come città"
Seguì il capitano sul ponte, dove, a differenza di quella notte, c'era un viavai indescrivibile di marinai indaffarati a tirare cime e issare ancore affinchè la Persefone potesse partire. Non badarono molto a lei, probabilmente erano avvezzi ai nuovi arrivi sulla nave, oppure Gibbs aveva detto loro della sua presenza.
Uomini di ogni razza e aspetto camminavano sul ponte, ma nessuna donna. Ricordò che una volta un vecchio marinaio le aveva detto che le donne non erano le benvenute a bordo di una nave perchè portavano male. Nonostante fosse solo una superstizione, a parer suo, aveva contribuito non poco a soffocare i suoi sogni di partire un giorno con un vascello verso il Nuovo Mondo.
Il capitano iniziò a impartire a gran voce ordini ai suoi uomini, che ogni volta rispondevano con un altrettanto squillante "Sì, signor capitano!"
La frenesia aumentò ancora, e con essa il buon umore nell'animo di Morgan, sempre più convinta di aver fatto la scelta giusta. Quella era la sua strada, lo era sempre stata, nonostante avessero tentato in tutti i modi di deviarla.
"Vi conviene salire qui, se non volete essere investita da qualche botte vagante" le suggerì Gibbs, urlando per farsi sentire sopra tutto quel trambusto, dall'alto del castello di poppa, vicino al timone. Morgan lo raggiunse rapida.
"Siete ancora in tempo per cambiare idea"
"Perchè dovrei?" domandò Morgan perplessa.
"Perchè non aveve la minima idea di come sia vivere tra i pirati, Miss. Disonesti fino al midollo, tagliagole a tradimento, ladri alla prima occasione. Non è certo posto per giovani fanciulle, salvo eccezioni"
"Ve l'ho già detto ieri sera, ho una famiglia da aiutare e non intendo tirarmi indietro" rispose Morgan con fermezza.
"Una Turner in tutto e per tutto. Decisa come vostra madre e avventata come vostro padre"
"Lo prendo come un complimento" sorrise lei.
Le procedure per la partenza durarono ancora un'ora abbondante, durante la quale Morgan cercò di capire qualcosa degli ordini che Gibbs impartiva alla ciurma a gran voce. Per lei, però, erano solo un'accozzaglia di parole sconosciute e prive di senso. Quando, finalmente, sentì la nave muoversi e vide il molo allontanarsi, il suo cuore mancò un battito. Non era solo il molo che si stava allontanando, era tutta Londra, e con essa la sua vecchia vita. Era Miss Betty che si stava allontanando, coi suoi abiti eleganti e i modi raffinati, e stava salutando con una mano guantata Morgan, la nuova Morgan, che di quella ragazza non aveva più niente, se non il volto. Alzò leggermente la mano per ricambiare il saluto a quella se stessa che, alla fine, non si era mai sentita di essere, a quella maschera che aveva dovuto sempre indossare e che le aveva tenuto nascosta la sua vera identità.

La Persefone solcò la acque profonde del Tamigi per tutta la mattinata e buona parte del pomeriggio, sospinta da venti favorevoli. Attraversarono altre piccole città e villaggi di pescatori e mercanti e lande desolate coperte a perdita d'occhio da boschi e prati. Nessuno a bordo sembrò fare caso al panorama, ma Morgan cercò di non perdere il minimo particolare di tutto quello che le passava sotto lo sguardo, per lei nuovo e affascinante nonostante fossero ancora in Inghilterra.
"E questo è niente" le disse il capitano ad un certo punto, divertito nel vederla così curiosa ed entusiasta "Quando arriveremo alla foce tutto ciò che avete visto finora vi sembrerà niente"
"Quanto manca?" domandò allora lei, impaziente come una bambina.
"Poco, molto poco" sorrise Gibbs, per poi sollevare gli occhi verso la postazione della vedetta "Forse se salite lassù riuscite già a vederla"
"Davvero posso?" chiese, incerta sul da farsi.
"Ehi, Botton!" chiamò il capitano "C'è posto per un'altra vedetta, lassù?"
L'uomo di nome Botton, la vedetta, dedusse Morgan, rispose senza nemmeno voltarsi "Non vi fidate più della mia vista, capitano? Eppure non sono così vecchio. Non quanto voi, almeno"
"Risparmiati le battute, Botton, o dalla vedetta passerai a fare il mozzo"
"Va bene, va bene! Mandami su il pivello!"
"Bene, Miss Morgan" Gibbs tornò a rivolgersi alla ragazza, divertita dallo scambio di battute "Se riuscite a raggiungere il signor Botton, lassù, potete considerarvi un pirata all'un per cento"
"Solo un per cento?" ribattè Morgan, delusa.
"Un passo alla volta, ragazzina. Fammi vedere se buon sangue non mente"
Morgan accettò la sfida e scese dalla postazione del capitano, diretta all'albero maestro. Da dove si trovava lei, la gabbia della vedetta era coperta pr la maggior parte dalla vela di maestra. Lungo l'albero molte cime scendevano fino ad avvilupparsi come serpenti addormentati sul ponte, ma Morgan non sarebe stata in grado di arrampicarsi con esse. Vide però che poteva raggiungere il signor Botton sfruttando una delle due scale di corda che, dai parapetti del ponte, terminavano in corrispondenza dell'incrocio tra albero e pennone, poco sotto la postazione di vedetta.
Scelta a caso una delle due, Morgan salì sulla balaustra  di legno, facendo attenzione a dove metteva i piedi, quindi iniziò la sua scalata. I pioli di corda oscillavano ognivolta che vi poggiava sopra lo stivale e un paio di volte temette di finire con la faccia contro le assi del ponte, salvata soltanto dalla presa salda che aveva sulle corde, nonostante fossero ruvide e le pungessero i palmi delle mani.
Lentamente arrivò alla fine della scala, faccia a faccia col pennone della vela di maestra. . Morgan abbandonò allora riluttante la ruvida sicurezza delle corde per tenersi saldamente al legno del pennone, evitando di guardare in basso nel caso avesse sofferto di vertigini. Si aggrappò, quindi, al bordo della gabbia di vedetta. Una volta dentro, sbuffò per la fatica e si concesse di guardare verso il basso - scoprendo così non soffrire l'altezza -, dove il capitano Gibbs, sorridente, le mostrò l'indice alzato, a significare che poteva considerarsi pirata all'un per cento.
"Ehi! E tu chi sei?" gracchiò una voce lì vicino, appartenente ad un marinaio abbronzato e pelato, con una grossa e rosea cicatrice simile ad un bottone sulla fronte. Morgan lo identificò come Botton.
"Sono il pivello" rispose spiccia Morgan.
"Si può sapere perchè Gibbs ti ha mandato quassù?" domandò allora scocciato Botton, tornando a scrutare l'orizzonte.
"Oh, non starò molto, volevo solo vedere la foce"
"Bene, allora rifatti gli occhi, pivello"
Morgan lasciò vagare lo sguardo verso l'orizzonte come Botton, e ciò che vide la lasciò senza fiato. I due lembo di terra che formavano le rive del fiume si aprivano in un immenso estuario tinto di rosso e arancione dai raggi del sole calante e la spuma di mare creata dall'incontro tra il Tamigi e la Manica li riflettevano in una brillante danza di colori arcobaleno.
"E' meraviglioso" sospirò Morgan, incapace di staccare gli occhi da quello spettacolo.
"Ti conviene tenerti, pivello. L'entrata in mare è un po' traballante" le consigliò Botton. Subito morgan si aggrappò con entrambe le braccia all'albero maestro, poco prima che tutta la nave venisse percorsa da un forte scossone  di cui nessuno dei marinai parve accorgersi. Morgan dedusse che fosse l'abitudine, in fondo era solo lei ad intraprendente quel viaggio per la prima volta.
"Grazie, signor Botton" disse, una volta tornata la calma.
L'uomo emise una risata gutturale e borbottò qualcosa come "Questi pivelli", prima di tornare a scrutare il mare di fronte a lui.
In quei pochi attimi si erano allontanati dalla foce del Tamigi di parecchio e Morgan non aveva più motivi per restare lassù, così scese allo stesso modo in cui era salita e ritornò sul castello di poppa, da cui potè osservare la cara vecchia Inghilterra allontanarsi all'orizzonte e diventare sempre più una linea scura indistinta.
"Non si può più tornare indietro, ora" disse Gibbs dietro di lei.
"Non ho intenzione di farlo" ribattè lei risoluta, sempre guardando verso terra "Ma fa comunque uno strano effetto"
"La prima volta è così per tutti, a meno che non si sia nati su una nave. Ad ogni modo ora siete pirata all'un per cento, e Londra non è più posto per voi"
"Non lo è mai stata neanche prima" rise Morgan mentre si allontanava dal parapetto per avvicinarsi a Gibbs "Cosa dovrei fare per diventare pirata al cento per cento"
"Siete una donna, non sarete mai pirata al cento per cento"
"Ma come farò a sopravvivere una volta arrivata ai Caraibi?"  obiettò allora lei.
"Tenterò di insegnarvi qualcosa, in modo che arriviate a Port Royal almeno come pirata al cinquanta per cento. In questo mese di traversata dovrebbe essere fattibile, considerata anche la grande esperienza della mia ciurma in atti di pirateria"
"La vostra ciurma?" chiese Morgan titubante.
"Scelta con cura e perizia tra la peggior gente di Tortuga e dintorni, più qualche galeotto raccattato tra un arrembaggio e l'altro. Certo, all'inizio è stato difficile mantenere la disciplina, però il polso fermo e la dura legge del mare hanno piallato anche i caratteri più bellicosi. Prendete il signor Botton, lassù. Di certo avrete intuito il perchè del nome. Ebbene quella cicatrice se l'è procurata deviando una pallottola diretta proprio a Barbanera. E' anche chiamato Testa d'Acciaio, ma qualche ripercussione devo ammettere che c'è stata. Là a prua, invece, cìè Slim, detto l'Anguilla. L'abbiamo ripescato dal mare dopo che era stato condannato al giro di chiglia. Non uno squalo l'ha toccato. Potrei andare avanti fino a notte"
"E mia madre?" domandò Morgan a bruciapelo.
Il sorriso soddisfatto sul volto rugoso e abbronzato di Gibbs scomparve lentamente.
"Vostra madre era diversa" iniziò serio il capitano "Nulla a che vedere con questa gente. Ma ha sposato la libertà dei pirati e per essa è morta, fiera come una regina"
"Com'è successo?"
"Un agguato, a Port Royal, dove era tornata dopo la vostra partenza per mettere al sicuro anche il piccolo Jack. Charles la trovò prima che riuscisse a ripartire per la Baia dei Relitti, dove sarebbe stata salva. Tentò di estorcerle delle informazioni, ma lei non aprì bocca"
Il capitano si fermò per prendere un respiro profondo "Le sparò a sangue freddo in pieno cuore e lasciò il suo corpo in balia del mare, finchè un suo caro amico non venne a prenderlo per darle una degna sepoltura. Fortunatamente, Charles non sapeva che Miss Elizabeth, oltre ad essere Re del Consiglio, era anche un Pirata Nobile. Si è bloccato la strada da solo"
Gibbs si voltò verso Morgan, i cui occhi colmi di lacrime stavano per strabordare e rigare il volto contratto dalla rabbia.
"Non lasciate che la vendetta guidi le vostre azioni, Miss. Pensate a vostro padre e a Jack. Per loro avete intrapreso questo viaggio, come per loro si è sacrificata vostra madre. Questo non dovete mai dimenticarlo"
Morgan si asciugò gli occhi con la manica della camicia e annuì "Ci proverò"
"Dovete riuscirci" la esortò il capitano con voce ferma.
"E mio padre?"
"Quando si è trovato a guidare la barca della sua stessa sposa verso l'altro mondo, ha deciso di non solcare più questi mari. O almeno così ho sentito dire"
"Quindi non sa di essere in pericolo"
"Ho paura che non gli importi più di morire" rispose Gibbs amaramente.
"E di noi? Di me e Jack gli importa ancora? O ci ha abbandonati a noi stessi?"
Gibbs sospirò e abbassò il capo.
"Questo non ve lo so dire, Miss Morgan"
Morgan rimase in silenzio, ma non era del tutto rassegnata. Ancora molte cose non le erano chiare di tutto ciò che stava succedendo, del mondo verso cui stava navigando. In quel momento se n'era aggiunta un'altra, più martellante delle altre. Suo padre non poteva aver abbandonato Jack al suo destino, nè poteva ignorare la sua esistenza. Elizabeth era riuscita in qualche modo a rivelare tutto a Morgan, era possibile quindi che avesse fatto lo stesso col marito. Almeno, questo era ciò che Morgan sperava e che dava un senso al viaggio che aveva intrapreso.
"Sarà più dura di quanto immagino, vero?" riprese lei, di nuovo risoluta come prima.
"Ovvio che sì" rispose Gibbs ghignante.
"Quante possibilità ho di uscire viva da tutto questo?"
"Dipende se riuscirete a sopportare il mese in mare aperto. Nel qual caso, comunque, molto poche"
"Anche quando sarò pirata al cinquanta per cento?"
"Specialmente quando sarete pirata al cinquanta per cento. Adesso vammi a prendere una bottiglia di rhum nella stiva, pivello"
Mentre scendeva attraverso i ponti sudici e maleodoranti sottocoperta, Morgan si chiese se sarebbe sopravvissuta a quel suo primo mese da marinaio.




Capitolo 4 pronto per essere letto! Non succede molto, è un capitolo di transizione che porta al succo della storia :) non mi dilungherò a descrivere il mese di viaggio, potrebbe risultare noioso da scrivere e da leggere e questa fic piace troppo per abbandonarla a se stessa.
Qualche nota:
- il pennone è il sostegno in legno della vela, attorno a cui viene legata una volta issata
- il giro di chiglia era la condanna che subiva un marinaio (diciamo che si poteva scegliere tra quella e l'impiccagione con tanto di taglio di mano destra) e consisteva nel far buttare il malcapitato in acqua con i piedi legati ad una cima. Questi doveva riuscire a nuotare sotto la chiglia della nave e riemergere dall'altra parte. L'unico problema era che, prima di tutto ciò, venivano gettati in mare i rifiuti della nave in modo da attirare un discreto numero di squali che impedissero al marinaio di riemergere vivo. Carina come cosa, nè?
Ed ora i ringraziamenti:
-_Vega: Grazie e benvenuta! Farò il possibile per esaudire il tuo desiderio, intanto dimmi che ne pensi di questo cap :) a presto!
-stellysisley: anche a me Gibbs piace molto, per questo l'ho inserito nella trama nonostante il tempo lo abbia reso un po' troppo anziano per essere ancora un marinaio :) qui iniziano le avventure di Morgan a bordo, buona lettura e fammi sapere che ne pensi!!
-Rebecca Lupin: tranquilla, Henry tornerà, promesso anche questo :) la nostra Morgan adesso è pirata all'un per cento, dovrà tribolare parecchio per crescere di livello! Spero che questo cap ti sia piaciuto, a presto!
-marty_odg: spero di aver soddisfatto la tua curiosità sui coniugi Turner, non è molto felice, ma le cose cambieranno :) attendo il tuo fedele commento! A presto!
Grazie anche a chi segue la storia e a chi la legge soltanto!
Alla prossima!
   
 
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