Ekkemi!
Considerevolmente in ritardo ma come si dice... meglio tardi ke mai!
Allora,
come al solito un ringraziamento dal profondo del mio cuoricino di
“scrittrice” a tutti coloro che mi leggono e
soprattutto a coloro
che commentano...
grazie
ai “recensori” dello scorso capitolo... veramente,
ragazzi...adoro i vostri commenti... mi fate capire che la storia vi
coinvolge, grazie 1000! (...FADY!!! <3)
che
dire di più? Niente, mi sono dilungata abbastanza... buona
lettura!
“Via
libera!”
“Sicuro?
Mia sorella dovrebbe essere di ronda”
“Ti
dico che il corridoio è deserto, amico!”
Louis
raggiunse il cugino appostato dietro ad una colonna sporgendosi
aldilà di essa per sincerarsi che il corridoio dinanzi
all'ingresso della sala comune di Grifondoro fosse effettivamente
sgombro.
“Visto?!”
Fece James trionfante “Adesso se non ti dispiace, non vedo
l'ora di
andarmene a letto e dimenticare questa serata da incubo!”
“A
chi lo dici!” Sospirò il rosso raggiungendo il
quadro della
signora grassa.
“Pinzillacchere!”
“Vi
sembra l'ora di tornare?!” Li rimbrottò il
ritratto “Il
coprifuoco è scaduto da ore!”
“Pinzillacchere!”
Ripetè James sforzandosi di non rispondere sgarbatamente.
“Questi
giovani d'oggi! Passate! E vedete di andare subito a letto,
fannulloni!”
Con sommo sollievo dei ragazzi la tela si scansò
senza aggiungere altro rivelando il passaggio d'accesso alla sala
comune.
Un
parlottio concitato giunse alle orecchie dei cugini mentre
attraversavano il varco d'ingresso; Albus, Sean, Lorcan, Lea e Morgan
sedevano sulle poltrone intorno al camino acceso discutendo tra loro
a mezza voce.
“Ragazzi,
cosa ci fate svegli a quest'ora?”
“James!
Da dove arrivate?!” Sobbalzò Morgan alla vista dei
nuovi
sopraggiunti.
“E'
una lunga storia.”
“Più
che una storia è un racconto dell'orrore.”
Precisò
Louis “Ma non avete risposto: come mai non siete a
letto?”
“Anche
questa è una lunga storia.” Sospirò la
ragazza
“Comunque se proprio vuoi saperlo stiamo
aspettando.”
“Aspettando
cosa?”
“Notizie
di Elisa e Sophie.”
“Si
può sapere di cosa stai parlando?!”
“Elisa
e Sophie sono in infermeria, Dominique è con loro;
aspettiamo
che ritorni per sapere come stanno.”
“Perchè
sono in infermeria?”
“E'
successo un pandemonio mentre non c'eravate.” Intervenne
Albus.
“Se
cortesemente volessi degnarti di renderci partecipi invece di tenerci
sulle spine, te ne saremmo eternamente grati, Al!”
Sbuffò
James.
“E'
meglio che siano Morgan e Lea a raccontarvi cosa è successo
perché io non ho visto tutto.”
Gli
occhi di tutti si puntarono sulle ragazze, ricchi di aspettativa.
“Va
bene.” Sospirò Morgan
“Cercherò di essere
sintetica. Eravamo tutte nella nostra stanza: io, Lea, Elisa e
Sophie; stavamo chiacchierando, non ricordo nemmeno a che proposito,
quando Sophie ha avuto una specie di mancamento.”
“Cosa
le è successo?”
“Diceva
che era solo un giramento di testa, che non era niente di grave...
dopo poco però ha cominciato a tremare e sembrava che
faticasse a respirare; non si reggeva in piedi.”
“Cosa?!
Perchè non avete chiamato subito madama Abbott?!”
“Credi
davvero che non ci avessimo pensato?! Stavamo per farlo, razza di
babbeo!”
“E
perchè non l'avete fatto, di grazia?!”
“James, dacci un
taglio!” Fece Albus stroncando il battibecco tra i due sul
nascere
“Non la interrompere!”
“Ecco,
non mi interrompere!”
“E
allora continua invece di starnazzare come una gallina!”
“Allora,
come stavo dicendo prima di essere interrotta da mister deficienza
suprema...”
“Oca!”
“...
volevamo portare Sophie in infermeria, ma non ne abbiamo avuto il
tempo perchè improvvisamente si è rialzata e
sembrava
un'altra persona.”
“Cosa
vuoi dire con questo?” Chiese Louis.
“Non
tremava più, sembrava sana come un pesce, ma era strana,
come
imbambolata; si è alzata dal letto come una sonnambula e ha
aperto la finestra...voleva buttarsi...”
La
ragazza prese un respiro profondo prima di continuare, ricordare quei
momenti era tutt'altro che piacevole.
“Ovviamente
abbiamo fatto di tutto per impedirglielo; Lea ha persino sigillato la
finestra con il colloportus!
A quel punto non so cosa sia scattato dentro di lei ma è
diventata una furia scatenata; Faceva paura! Gli occhi le si sono
tinti di rosso e la sua forza fisica è aumentata a
dismisura... ha sollevato un letto a baldacchino con una mano per
scagliarcelo contro e ha aperto una vera e propria voragine nel
pavimento!”
“Com'è
possibile?”
“Non
lo so, ma è quello che è successo. Era
pericolosa,
voleva farci fuori; non so come abbia fatto senza bacchetta, ma
è
anche riuscita a sigillare la porta per impedirci di scappare. Io
avevo una mezza idea di schiantarla, di usare un incarceramus e correre a cercare aiuto ma
Elisa me l'ha impedito; non voleva che
le facessimo del male ed era convinta di poterla fare ragionare
parlandole.”
“Sempre la solita ingenua!” Sbottò James
immaginando il seguito del racconto con apprensione.
“Ho
provato a convincerla che era inutile, ma ha gettato la bacchetta e
si è avvicinata...”
“Non
dirmelo!” Gemette Louis “Idiota!”
“In
un primo momento è sembrato che Sophie ascoltasse, ma quando
Elisa si è avvicinata di più ha cercato di
strangolarla; ho tentato subito di schiantarla e anche se non ci sono
riuscita l'ho distratta... per inseguirmi ha letteralmente scagliato
Elisa contro la libreria di quercia che le è franata
addosso.”
“Tutto
sommato, vista la sua imprudenza, poteva andarle peggio.”
Constatò Albus.
“Direi
di sì, credo che abbia solo una ferita sulla testa e qualche
livido qua e là.”
“Ma
cosa è successo dopo? Se l'è presa con
te?”
“Ci
ha provato, ma a metà strada si è accorta che
c'era
anche Lea e si è dimenticata di me che sono corsa a
controllare che Elisa fosse tutta intera; poi per fortuna è
arrivata Dominique che ha buttato giù la porta e l'ha
colpita
con uno schiantesimo.”
Nella
sala comune calò il silenzio; l'unico suono udibile a parte
qualche sospiro sporadico era il crepitio delle fiamme ardenti nel
camino mentre il peso delle parole pronunciate da Morgan si faceva
opprimente.
“Questa
dev'essere proprio la notte degli orrori!” Sospirò
infine
James lacerando la coltre densa di quel silenzio teso “Mentre
voi
ve la vedevate con Sophie imbizzarrita, io e Louis siamo stati
aggrediti da un mostro.”
“James,
ti ho già detto che Connor Montague non è un
mostro!”
Replicò il fratello alzando gli occhi al cielo “E'
un
prefetto, e se ti vede lanciare caccabombe nei corridoi ha il dovere
di riferirlo ai professori!”
“Non
stavo parlando di Montague, questa volta!”
“Davvero?!
Strano!”
“Seriamente,
Al, quello che ho visto stanotte le batte tutte... Montague
compreso!”
“Confermo.”
Approvò Louis “Mai visto niente di
simile!”
“Insomma,
cosa è successo?”
“Dopo
che te ne sei andato, fratellino, ci è venuta una mezza idea
di fare uno scherzetto a Greengrass... una cosa innocua....”
“Immagino!”
Sbuffò Sean divertito.
“Volevamo solamente somministrare
al suo gufo qualcuno dei dolcetti marinari di zio George... sai,
quelle gomme da masticare che sono utili quando non riesci ad andare
al gabinetto... non so se mi spiego!”
“Si, non è
necessario entrare nel dettaglio.” Storse il naso Morgan.
“Comunque
abbiamo raggiunto la guferia e ci siamo messi al lavoro, quando ad
un tratto, per puro caso, ho guardato fuori dalla finestra e ho visto
che c'era qualcuno in giardino e si stava addentrando nella foresta
proibita.”
“Chi
era?”
“Non
lo so, indossava un mantello nero ed era incappucciato.”
Replicò
James “Naturalmente morivamo dalla voglia di sapere chi,
oltre a
noi, potesse essere tanto fuori di testa da pensare di fare una
scampagnata nel cuore della notte così siamo corsi in
giardino
ed eravamo pronti a seguire il tizio misterioso nella foresta
ma...”
“Ma?!”
“...ma
dopo pochi istanti lui è saltato fuori dal nulla, tutto
sporco
di una strana poltiglia argentea e si è lanciato contro di
noi
ad una velocità incredibile... disumana! Ha atterrato Louis
ed
è corso via, in direzione di Hogsmeade.”
“Atterrato?!
Quello mi ha letteralmente demolito!”
“Ma
chi poteva essere?” Domandò Albus.
“Non
lo so, e non sono nemmeno tanto sicuro che fosse umano.”
“Magari
era un gremlin.” Ipotizzò Lorcan “Mia
madre pensa che si
siano estinti in Inghilterra ma potrebbe sbagliarsi.”
“Gremlin?!
Che diamine sarebbe?!”
“Sono
creature estremamente...”
“Lascia perdere, non voglio saperlo
davvero!”
In
quella il ritratto della signora grassa scivolo lateralmente e
Dominique fece ingresso nella sala comune.
“Dom!”
“Louis,
James! Siete svegli anche voi?”
“Certo!
Allora, come stanno?”
“Bene!
Madama Abbott le ha aggiustate in trenta secondi.”
“Vuoi
dire che si sono riprese tutte e due?”
“Elisa
non ha ancora ripreso conoscienza ma secondo madama Abbott va bene
così; aveva una brutta commozione cerebrale e
rimarrà in infermeria fino a
dopodomani per precauzione.”
“E
Sophie?”
“Era
sveglia anche se un po' disorientata, stava parlando con la Mcgranitt
quando me ne sono andata; dovrebbero dimetterla domani sera.”
“Ma
sono riusciti a capire che cosa le sia preso?”
“Stando
a quanto mi ha detto la preside è stata una semplice crisi
nervosa.”
“Crisi
nervosa?! Ma se si è trasformata in una specie di
incredibile
Hulk!” Replicò Albus.
“Incredibile
chi?!”
“Lasciate
perdere! Roba da babbani...”
“Comunque
sia, Al, la preside ritiene che sia andata così.”
I
presenti tacquero; nessuno sembrava considerare anche solo
lontanamente verosimile l'ipotesi della Mcgranitt.
“E'
inutile scervellarsi, ragazzi! Fareste meglio ad andare a
letto.”
“Giusto!”
Approvò Morgan “Domani c'è
scuola!”
“Tra
poche ore c'è scuola!” La corresse Sean
“E io sto morendo
dal sonno.”
“Allora
tutti a letto ragazzini, di corsa!”
“Vedi
di non darti troppe arie, Dom! Non sei abbastanza vecchia da poterlo
fare!” Ridacchiò James.
“Lo
spero vivamente o dovrò iniziare a preoccuparmi seriamente
per
le rughe!”
Tra
le risate generali gli otto grifondoro si augurarono la buonanotte
per poi dirigersi ognuno verso la propria camera.
“Morgan!”
Louis arrestò la ragazza prima che potesse seguire Lea e
Dominique alla volta del settore femminile del dormitorio.
“Cosa
vuoi, Weasley?”
“Senti,
mi spieghi cosa è successo a Lea?! Di solito è
impossibile zittirla mentre stasera non ha spiccicato parola ed
è
rimasta sulle sue per tutto il tempo! Cosa le prende?!”
“Ehm...
ecco, vedi Louis, è un discorso delicato da
affrontare...”
“Che
intendi dire?”
“Diciamo
che Lea si sente in colpa... ma non posso spiegarti perchè,
è
troppo personale.”
“In
colpa?! Per cosa?!”
“Per quello che è successo con
Sophie, non posso dirti di più.”
“Uffa!
Sei sempre pronta a spettegolare e una volta che il tuo vizio poteva
tornarmi utile diventi la persona più riservata di questo
mondo!”
“Ehi! Io non sono pettegola!”
“Si, si... certo.
Buona notte, Morgan!”
“Dove
pensi di andare?! Torna qui Weasley!”
“A
domani!”
NOTA:
non che sia importante ai fini della narrazione, ma come autrice ci
tengo... una lettrice non registrata mi ha chiesto se i personaggi di
Elisa e Sophie sono inglesi come gli altri... allora, Elisa
è
senz'altro inglese, tant'è vero che il suo nome si pronuncia
Elaisa (avrei potuto essere più chiara a riguardo
chiamandola
Elizah ma mi piaceva meno) ...quanto a Sophie la questione è
un po' più complessa... non è francese, ma ha
origini
irlandesi... presto o tardi scoprirete che questa scelta non
è
casuale............................ mistero!
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