3 capitolo
3 Capitolo
Philip Pullman
Noi [scrittori] rubiamo da tutto e da tutti.
<< Potresti spiegarmi una cosa? >>
<< Certamente. >> Veronica sorrise e a Simone venne il
dubbio,non è che quella ragazza che
sorrideva in realtà lo stava prendendo in giro?Oppure la sua era paranoia?In
fondo la spiegazione che voleva era molto stupida.
<< Questo gruppo …
cioè … insomma … E davvero un gruppo illegale come mi ha fatto intendere
il tuo amico Roberto? >>
<< Ma certo che no! >> la ragazza si affrettò
a cambiare tono vedendo l’espressione imbarazzata
di Simone: << Roberto tende sempre a esagerare con le
reclute,per lui è una sorta di prova psicologica … comunque questo gruppo non è
illegale ma non esiste. Abbiamo la sede perché questa è l’associazione
studentesca e ho le chiavi perché sono rappresentante d’istituto. >>
<< Quindi se
non ci sei tu,gli altri non possono lavorare? >>
<< Bhe una piccola infrazione l’abbiamo fatta,abbiamo
replicato le chiavi così ognuno di noi ha la propria copia, ma di norma le
chiediamo sempre per non destare sospetti. Anche se nel pomeriggio
difficilmente trovi bidelli puntigliosi. Altre domande? >>
Simone ringraziò la disponibilità e tornò ad osservare
l’ambiente,nonostante la luce e la gentilezza dei membri del gruppo il ragazzo
avvertiva una certa tensione,gli avevano già spiegato che odiavano fare ritardo
nella stampatura dei racconti e a quanto pare c’era un leggero ritardo da parte
della Imitatrice. Simone aveva scoperto che ogni membro aveva un sopranome che
usavano tra di loro:la bella rappresentante era chiamata La
Dattilografa,era lei che si occupava di riportare le parole dei manoscritti a computer perché
era particolarmente veloce anche se era vero, che gli altri membri cercavano di non sfruttarla e
quindi quasi mai le affidavano un intero manoscritto da ricopiare ma semmai una
meta che non erano riusciti a completare. La dattilografa amava scrivere
racconti sul genere sovrannaturale o horror e il suo idolo era Stephen King,infine il suo pseudonimo era The Victorious(la tradizione del
significato del suo nome in inglese).
L’altissimo Ugo D’avino non aveva in realtà un vero
soprannome nell’associazione,normalmente
lo chiamavano il Metallaro(a scapito
della fantasia) oppure Il Poeta
perché il Metallaro amava molto scrivere poesie,infatti il suo pseudonimo era Pasa:l’unione del nome del poeta Pablo
neruda e Umberto Saba,Ugo amava moltissimo entrambi poeti.
Ugo D’avino era quel tipo di persone, che si innamoravano
facilmente ma non delle persone ma delle passioni. Ugo nella sua breve vita aveva
seguito le più diverse passioni,una volta quella del nuoto,una volta quella del
ballo e un’altra volta quella dell’arte però nessuna di queste passioni erano durate a lungo.
Solo la musica metallica e l’amore per la poesia erano costanti nella vita del ragazzo, a cui si era affacciato ad entrambe alla giovane
età di quattordici anni: quando una volta in gita con la famiglia a Londra
aveva incontrato il giovane figlio diciottenne dell’albergatore che già da
tempo seguiva la via del Metal,si può ben pensare che Ugo subì il fascino di
quello inglese e quando si iscrisse alle superiori era già diventato un puro
metallaro con la disapprovazione dei professori e dei compagni di classe,che
erano tipi che sentivano solo la musica pop o tecno di moda in quel momento. I
compagni di classe del ragazzo ci misero molto tempo prima di capire che Ugo
non era un satanico solo perché nel suo MP3 c’erano donne o uomini che
parlavano della provvidenza di Dio in inglese.
<< Ugo non
riesci a scrivere? >> Simone si
sedette affianco del gigante.
<< … penso di
avere un blocco … non ci voleva! Adesso che cosa faccio fare a questo qui? Se
fa così esce fuori carattere … si è mai visto uno scrittore che fa uscire fuori
carattere il suo personaggio?Solo io so che deve fare questo cristo … no,non va
bene. >>
Simone rimase in silenzio e decise di lasciar perdere
Ugo,non era il momento di disturbarlo forse era meglio andarsene. In fondo i
membri degli “Scrittori Pazzi” erano tesi,due su quattro dei loro computer
stavano dando segni di cedimento ad esalare l’ultimo respiro. Il fico della
scuola abbassò la testa sul tavolo,nonostante quell’ atmosfera tesa,chissà
perché,a lui piaceva …
<< Continui a
guardarla? >>
<< Chi? >>
<< L’imitatrice!Hai
ragione ad osservarla è una ragazza interessante:stimolerebbe qualsiasi
scrittore. >> Ugo fece un occhiolino complice al ragazzo.
<< Perché l’ha
chiamate l’imitatrice? >>
<< Flavia?Potresti venire un momento qui? >>
La ragazza si alzò e non pareva infastidita
dall’interruzione che l’aveva distolta dal suo lavoro,probabilmente a lì a poco
si sarebbe presa una pausa.
<< Cosa c’è? >>
<< Potresti
mostrare le tue capacità? >>
Flavia fissò intensamente Simone e si schiarì la voce : << Buongiorno sono Caccavale Simone.
>>
Simone sbalordito rise,la ragazza non solo aveva
imitato perfettamente la sua voce ma
anche ogni suo piccolo gesto abituale,il modo di muovere le mani o il suo
aggrottare le sopraciglia mentre parlava,era divertente eppure in un certo
senso inquietante.
L’imitatrice tornò sedersi: << Ma cosa c’entra con la letteratura la sua
capacità di imitazione? >> domandò Simone.
<< Flavia sa
imitare alla perfezione tutto ciò che vede,che sente e che legge. Come posso
spiegarti … ecco ai presenti le imitazione dei quadri?Flavia è capace d’imitare
lo stile di scrittura di un autore a tal punto che se un suo scritto o di un
tale autore X,facciamo Vernon Lee,
vengono confrontati,probabilmente la critica assocerebbe il racconto di Flavia
a quello autore pensando che sia tipo un
manoscritto perduto dello scrittore. >>
<< Puoi
spiegarti meglio? >>
<< Flavia ha
acquisito questa capacità scrivendo Fan Fiction. >>
Simone fece una brutta faccia,non amava per niente le fan
fiction:molte di queste l’avevano traumatizzato a vita.
<< Non fare
quella smorfia,non tutte le fan fiction sono scritte da autrici under 12 anni
in piena tempesta ormonale che travolgono interamente le trame e i personaggi
dei loro libri,film o fumetti preferiti. Flavia è una di queste,lei si attiene
fedelmente alle parole dell’autore e quindi le sue storie seguono così
meticolosamente l’originale che sembrano degli episodi che l’autore non ha
ancora scritto. Per Flavia la Fan Fiction
è una sorta di elogio all’autore e deve spingere ai non lettori ad avvicinarsi
alla saga. Probabilmente in futuro diventerà un ottima sceneggiatrice. >>
<< Capisco… >>
<< Bhe Simone
parliamo di te,a che punto stai? >>
Simone abbassò lo sguardo e fece una smorfia,come aveva
sospettato non era capace di scrivere.
La sera precedente era stato lì con una penna in mano per un
‘ora a sentirsi un deficiente,nessuna idea era passata nella sua testa. Vuoto
assoluto come se qualcuno gli avesse aperto la testa e sostituito il suo
cervello con un mucchio di paglia.
<< Ci sono
quasi. >>
<< Quella non è
la faccia di uno scrittore che ci è quasi. >> commentò il Metallaro.
<< Roberto è
assurdo!Cosa significa scrivi racconto? Non è esattamente una cosa che
insegnano a fare all’elementari. Non ho la più pallida idea di come si scrive. >>
<< Perché se
qualcuno ti avesse dato qualche spiegazione,avresti saputo come fare? >>
Cavolo per essere del terzo anno il Metallaro era più furbo
di Simone,aveva una buona capacità di botta e risposta.
<< Simone
osserva Flavia,dimmi che cosa vedi e dirmi cosa vuoi farmi notare. >>
Se era un modo per molestare Flavia non capiva perché doveva
essere lui a farlo. Ma nonostante tutto Simone obbedì e iniziò ad osservare la
bella ragazza.
No,non era una bella ragazza a pensarci bene, nonostante fosse
bionda. Simone si sedette meglio sulla sedia iniziando a studiare con
insistenza il volto della ragazza. Perchè ne era così attratto se non era
bella?
Cosa riusciva ad avere quella ragazza per essere degnata di
tutti quei sguardi?
Aveva degli occhi particolari,non belli per la forma o per
il comune verde.
Era qualcosa nello sguardo,ne era certo, come potevano degli
occhi privi di vita affascinare chi li guardava?... Ugo interruppe il filo dei
pensieri di Simone.
<< Hai visto
qualcosa di interessante?Descrivimelo! >>
<< In terza
persona?Al presente o … >>
<< Descrivi e
basta. >>
<< Dunque: “
Gli occhi erano privi di particolare bellezza,non avevano ne forma ne un colore
così straordinari ma, laddove mancavano queste qualità erano sostituite da un
velo d’ inquietante indifferenza” … scusami non so come continuare. >>
<< Mettici
qualche indizio sulla persona. >>
<< “Eppure ..,
eppure quella ragazza osservava tutti i particolari del mondo e dopo era capace
di ricopiarli con maestria e facilità” … penso che un punto vada bene… “Per
questo motivo era chiamata l’imitatrice.”
>>
Simone sentì una violenta pacca sulla spalla destra: << Ecco hai visto?Hai creato il tuo
primo personaggio. >>
<< Non può
essere così semplice! >>
<< Perché? >>
<< Perché ci
sono tracce autobiografiche,insomma io conosco il mio personaggio! >>
<< Cosa
significa? Ricordati sempre questa frase: ” Noi [scrittori] rubiamo da tutto e da tutti”.
Veramente pensi che uno scrittore non rubi dalla realtà?Dalla gente che
conosce? >>
Simone era alla stazione Ferroviara in cerca della sua ispirazione,ora qualsiasi
probabile scrittore avrebbe preferito un bel parco immerso nel verde per
appagare prima i sensi del corpo e poi dell’anima e successivamente provare a scribbiacare
qualcosina.Invece di una stazione ferroviaria che è ben nota(soprattutto nelle
grandi città)come il ricovero per i senzatetto,ubriaconi o malati mentali(spesso pervertiti che
molestavano le ragazze in attesa del loro treno),senza contare del sottofondo
rumoroso degli altoparlanti in funzione o del viavai della gente. Per l’appunto
a Simone piaceva quel sottofondo e soprattutto quel viavai della gente,formato
da tantissime persone che forse non avrebbe mai conosciuto ma che avevano una propria
vita che lui non avrebbe mai saputo. C’era gente che saliva o scendeva il
Paese:chi per affari,chi per viaggio,chi per amore.
Ognuno di loro aveva una ragione che sarebbe valsa la pena
di scrivere,tutte bellissime,se eri capace di scriverli riportando la stessa
intensità di vicinanza con cui le sentivi. A questo pensava Simone quando si
era steso stile barbone su una panchina poco pulita della stazione(al quel
proposito si doveva ricordare di lavarsi i capelli la sera stessa).
Era stata una buona idea andare alla stazione come le aveva
suggerito Veronica: << Vai nel tuo posto preferito e pensa a un po’
di tutto e osserva la gente. L’ispirazione ti verrà all’improvviso! >>
Bhe Simone era li da tre ore e l’ispirazione non era
arrivata.
<< Va bene,non concluderò
niente oggi. >> il ragazzo si
avviò lentamente,forse in fondo in fondo sperava di notare qualcosa negli ultimi minuti ma non successe
nulla.
In realtà c’era qualcosa che irritava profondamente Simone
nei “ Gli scrittori pazzi”:la musica.
Nel primo incontro al ragazzo era sfuggito il piccolo
lettore Cd appoggiato alla finestra,ma purtroppo negli incontri successivi non
aveva più avuto la fortuna di non notare quell’aggeggio infernale.
I gusti musicali dei membri dei “ Scrittori Pazzi” erano particolari
o erano i suoi troppo semplici?
Del Metallaro Simone aveva già intuito i gusti,ma non sapeva
che anche gli altri membri gli davano man forte …
<< Flavia accenderesti lo stereo? >> l’imitatrice
si era affrettato ad obbedire a Roberto e Simone in quel momento dormicchiava sul tavolo quando una musica dal
ritmo efferato aveva invaso completamente la stanza con la voce di una cantante
che urlava una parola tipo Moskau seguita
da una profonda voce rauca che poteva avere solo un serial killer.
Simone stordito aveva domandato stranito e spaventato che
cos’ era e alla fine aveva saputo che era tipo un gruppo metal con un rock che
cantavano insieme una canzone contro la Russia paragonando la capitale a una puttana. Simone
ascoltava ben altre canzoni più frivole,era ben lontano ad apprezzare simili
gusti. In pratica nel gruppo la maggior parte ascoltavano gruppi stranieri rock
o punk con tendenza a preferire canzoni a tema sociali.
Erano tante le domande di Simone però le premeva in
particolar modo una:non aveva mai visto Mr Tronky scrivere,era un bastardo
dichiarato ma non sembrava così infame da sfruttare i membri del suo
gruppo,solo le persone esterne a lui.
Domandarglielo era fuori discussione. Il malvagio l’avrebbe
semplicemente guardato dritto negli occhi senza dirgli nulla: << Signor Caccavale venga qui,non ozi!C’è del
materiale da distribuire! >> Simone velocemente si alzo,in realtà lui si
annoiava quando non faceva niente quindi fu un in parte contento quando venne
chiamato … fino a quando non seppe il compito che doveva fare: << Ma è
una montagna di roba! >>
<< Le classi
della nostra scuola sono tante. >>
Mr Tronky si avvicinò
e porse al povero fico della scuola una grossa massa di fogli:
<< Questi sono i racconti di questa settimana,li
metta su tutti i banchi delle classe,se ha proprio bisogno da aiuto può
chiedere al signor Cardini di darle una mano. >>
Il signor Cardini era ultraottantenne inpensionabile bidello
della scuola,così vecchio e così feroce quando era necessario che tutti gli alunni
della scuola rispettavano e adoravano. Un tipo così era meglio averlo come
alleato che nemico e così Roberto aveva fatto di tutto per ottenere l’
approvazione del vecchio bidello prima di fondare gli scrittori pazzi. Ottenuta
l’approvazione del vecchio, Roberto Franco aveva iniziato il suo gruppo. A
Simone chiedere una mano a quel
vecchietto quasi a un passo dalla tomba
sembrava una cattiveria e decise di fare da solo,ma dopo tutto il primo
e secondo piano,il ragazzo era quasi morto:
<< Tutto bene ragazzo? >>
<< Sì …
>> ansimando il fico della scuola si asciugò la
fronte.
Il vecchio bidello si avvicinò e esaminò il materiale
trasportato da Simone e fischiettando quasi commentò allegramente: << Sei uno dei nuovi!Allora Robertino ne ha
trovato un altro. >> il vecchio
diede una pacca sulla spalla al ragazzo.
<< Sei un nuovo
membro? Lavori da matricola,eh? >>
Simone prese una parte dei fogli ed entro in una classe: << Non proprio, non sono un membro effettivo,devo ancora scrivere un
racconto… >>
Un sorrisone caldo e gioviale apparve sul viso rugoso del
bidello: << Bha non dire così!Si deve sempre cominciare
dal basso della piramide per arrivare al vertice! Tra poco sarai anche tu un
membro effettivo! >>
Il bidello fece per prendere dei fogli ma Simone lo
fermò,non gli piaceva l’idea che un vecchio scheletro ambulante girasse con un
peso così grande sulle spalle.
<< Non si
preoccupi,ci penso io … >> il vecchio fece il segno di zittirsi: << Giovanotto,ai nostri tempi non eravamo così
debolucci come voi. >>
Ai nostri tempi… a quale epoca si riferiva il vecchio rugoso?
Il bidello caricò sulle braccia un bel bloccò di fogli e
iniziò ad avanzare lentamente.
Un rumore sinistro si udì dagli arti inferiori del
baldanzoso vecchio,ma Cardini avanzò caparbiamente sforzando fino all’estremo
il suo corpo.
Simone rimase allibito da quella imminente distruzione di
vita umana finchè la voce squillante del vecchio lo richiamò alla realtà: << Forza ragazzo,ho detto che voglio aiutarti !Ma
non voglio fare il tuo lavoro!Muoviti! >>
Alla fine della sfacchinata,il bidello prese l’ultimo foglio
rimanente << I racconti di Robertino li leggo volentieri. >> e ridacchiò come se nulla fosse,mentre Simone
riprese improvviso interessi per i fogli distribuiti, ne prese uno e dopo un
rapido saluto era già verso casa.
Il racconto aveva un titolo in francese( era già un punto in meno per Simone poiché odiava il
francese): Défauts d'un ange.
La storia non si volgeva in Francia,bensì in una cittadina
di confine della valle d’Aosta: una giovane ragazza Elisa,ingenua e inesperta,
assisteva a un crimine del delinquente Riccardo.
Il delinquente decide di non uccidere la giovane ma la plagia
fino ad imprigionarla nella sua ,eppure alla fine l’amore trionfa.
Simone avrebbe voluto urlare che era una storia patetica ma
non poteva,cioè forse comune,non originale.
Eppure l’aveva letto tutto d’un fiato nonostante che lui
odiasse quel genere di storie.
Il ragazzo sospirò e buttò la fotocopia sulla
scrivania,probabilmente era il modo in cui era scritto un’ atmosfera satura di
tensione con echi lontani di romanticismo,era un modo di scrivere affascinante.
Era bravo indubbiamente.
Però preferiva ancora i racconti di Veronica per il
contenuto.
Simone si addormentò vestito mentre leggeva nuovamente il
racconto.
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