Ciò che mai sarà
Ciò che mai sarà
“Izuru-chan!” chiamò la bambina mentre si attaccava alle
gambe del luogotenente della terza divisione. “Dov’è papà?” Domandò.
Kira
sorrise alla bambina. “Il capitano adesso non è qui. Posso fare qualcosa
per te?”
La bambina mise il broncio. “Voglio papà! Aveva promesso di giocare con me!
Ha detto che se fossi stata brava avrebbe giocato con me, e sono stata molto
brava!”
“Ma quando mai tu sei brava?” chiese un ragazzo dai capelli
d’argento, vestito da shinigami. “Sei la bambina più pestifera di tutta la Seiretei!”
“Non è vero!” protestò la bambina. “Izuru-chan dì a nii-chan
che non sono pestifera!”
“Ma certo
che no.” Acconsentì prontamente Kira. “Sei la bambina più dolce di tutta
la Seiretei.”
La bambina gli sorrise prima di alzare le braccia, Kira la
prese in braccio enza esitazioni. Immediatamente si accoccolò sul suo petto.
“Sai di buono, Izuru-chan!”
Il ragazzo emise un suono disgustato. “Non farti sentire da
Hinamori-chan o si ingelosisce!”
Kira arrossì e stava per protestare quando la bambina
intervanì. “Smettila! E poi, a
Izuru-chan non piace! Gli piaccio solo io! Vero Izuru-chan?” chiese la bambina.
Kira sorrise, chiaramente lasciare che Yachiru facesse da
babysitter era stata una cattiva idea. “Certamente.” Disse Kira dandole un bacio in fronte. “Ma mi piace anche
Hinamori-kun.”
“Ma io ti piaccio di più vero?” domandò la bambina.
“Come se ti rispondesse di no!” rispose il ragazzo. “Sei
così stupida!”
“Smettila o lo dico a papà!” disse la bambina. “E anche alla
mamma!”
Il ragazzo la guardò storto. “Questo non è bello.” Disse
Kira, ponendo fine alla discussione e cominciando ad allontanarsi con la
bambina. “Andiamo a cercare il Capitano, sono sicuro che non vede l’ora di
giocare con te.”
“Evviva!” disse la bambina, appoggiandosi a Kira. “E
Izuru-chan può giocare con noi! Prometto che non lascerò che papà sia cattivo
con te facendoti mangiare persimmon.”
“Seh! Non
succederà mai.” Disse il ragazzo voltandosi in un’altra direzione. “Vado
a cercare il Capitano Hitsugaya, mamma gli ha fatto promettere che si sarebbe
allenato nel kendo con me. Ci sarà da divertirsi!”
“Noi ci divertiremo di più, vero Izuru-chan?” affermò la
bambina.
Kira sorrise, sorrideva sempre molto vicino ai figli del suo
capitano. “Naturalmente.”
“Promesso?”
“Promesso.”
Gin guardò la scena svolgersi davanti ai suoi occhi
sentendosi disgustato di se stesso. Non capiva perché continuava a fare questi
sogni stupidi. Aveva scelto la sua strada decenni prima e dovunque portasse,
non era a una moglie e dei figli, o nemmeno a Izuru come suo fedele
luogotenente. Infatti quando sarebbe arrivato alla fine del percorso c’era
un’alta probabilità che sia Rangiku che Kira sarebbero stati morti. La
destinazione sarebbe valsa la pena delle loro vite? Lo scopo avrebbe giustificato
i mezzi? Tosen ne era sicuro, Gin sapeva solo che l’avrebbe scoperto una volta
giunta la fine. Nel frattempo, tutto ciò che poteva fare era sperare che in
fondo, non sarebbe stata una storia triste.
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