Broken Wings
ღ
We can dance together, we can dance forever
Under your stars tonight
We'll live and breath this Dream ღ
Era proprio di fronte a lei, bello come mai lo era stato in quelle
settimane: i suoi occhi cremisi erano velati di una nuova luce,
qualcosa di speranzoso che solo in quel momento riusciva a cogliere.
Le emozioni erano così intense da attirare l'angelo che
l'affascinava, spingendolo a sorriderle, bello come il sole.
Celiane avvampò, rimproverando se stessa per aver lasciato
trapelare ciò che pensava; il loro rapporto non era fatto di
attimi segreti e piccoli giochi? Perché mostrare
in modo evidente tutto quello che ormai entrambi sapevano?
Quasi si vergognava di provare amore verso un uomo con cui non poteva
stare, perché era sbagliato.
Tutti le avevano detto quanto fosse pericoloso e assurdo stare con un
assassino.
"Ricresceranno mai?", domandò la donna quando i suoi occhi
scivolarono lungo le spalle di Apollonius, in cerca di un paio d'ali
che purtroppo non c'erano più.
L'angelo le lanciò un'occhiata amareggiata e le sue labbra
si dischiusero un poco, incerte. "Erano parte di me e finché
io ci sarò, loro saranno con me. Sarà
così per sempre."
"Ma..."
"Il loro spirito è il mio. Loro ci sono, anche se non le
vedi con gli occhi."
Celiane si posò una mano sul fianco e sorrise, paziente. "A
volte dimentico le stranezze della tua razza", poi aggiunse:
"Avete un modo tutto vostro di pensare."
Apollonius inarcò un sopracciglio e le labbra s'incurvarono
verso il basso, lasciando trapelare tutta la preoccupazione e il dolore
che da giorni, ormai, lo attanagliavano.
"Per noi angeli le Ali sono molto importanti. Rappresentano il nostro
io, tutto ciò che siamo e a cui apparteniamo. Noi amiamo il
cielo, le stelle. Per noi tutto è sacro."
Si domandò se fosse un modo carino per dirle che si era
pentito di aver sacrificato una parte di sé per lei che,
piuttosto imprudentemente, aveva sfidato Atlandia da sola.
Inclinò il capo verso il basso, Celiane, mentre una valanga
continua di pensieri invadeva la sua mente; ammetteva di aver compiuto
una scelta sbagliata, spinta, forse, dall'eccessivo odio verso Toma e
Moroha, e non poteva certo dire di aver agito con un piano ben preciso.
Si era lasciata guidare dall'istinto, finendo per farsi catturare. Lo
aveva costretto a un confronto con quello che un tempo era stato il suo
amato e il risultato era stato devastante: Apollonius aveva perso le
sue ali per proteggerla.
"Celiane."
La donna alzò il capo, sorpresa; il tono di voce dell'angelo
si era fatto serio, preoccupato.
I suoi occhi erano fiammeggianti e pareva che nemmeno Dio potesse
fermarlo.
Ma lui non credeva in Dio, o almeno non in quello a cui lei mormorava
preghiere ogni notte, da ormai vent'anni.
Apollonius le posò una mano sulla guancia, provocandole un
brivido che percorse interamente il suo corpo, devastante; era una
sensazione che solo lui sapeva darle.
"Ci sono cose per cui vale la pena sacrificarsi. Le mie ali sono state
solo l'inizio. Se mai sarai davvero in pericolo, se un giorno tu
dovessi..."
"No", Celiane scosse il capo, offesa dalle sue parole. "Tu non metterai
di nuovo a repentaglio la tua vita per me, Apollonius. Io sono una
guerriera, ho un orgoglio. Perciò ti proibisco di compiere
azioni così stupide."
Non voglio che tu perda
la vita.
Era difficile per lei provare paura, non c'era niente che davvero le
facesse tremare le gambe o la impressionasse abbastanza da farla
scappare. Eppure, la sola idea di non vederlo più la
uccideva, perché era inaccettabile - impossibile - non
averlo accanto.
Apollonius era una parte importante non solo della sua vita, ma anche
della sua anima. Per questo, alle sue parole, un terrore senza fine si
era impadronito di lei, sopprimendo quel coraggio che da anni le
impediva di cadere davanti alle avversità.
La mano di Apollonius si fece quasi rovente e riuscì a
catturare di nuovo l'attenzione di Celiane, che fu costretta a
reprimere i propri pensieri pur di sentirlo parlare.
"Un giorno entrambi saremo costretti a fare una scelta" disse l'angelo.
"Dovremo scegliere la vita o la morte."
"Moriresti per me, Apollonius?"
Era una domanda così schietta, che quasi la
intimidì.
Apollonius annuì. "Morirei per te. In questa e nelle
prossime vite che ancora ci aspettano."
La consapevolezza che sarebbero rimasti insieme per
l'eternità la colpì subito, penetrando il suo
cuore con un colpo secco e deciso, mentre tutto il resto spariva. Erano
solo loro due, in quel sogno che non sarebbe mai finito. E anche se
nessuno di loro aveva certezze, malgrado il domani fosse ancora
lontano, ma mai così vicino...
Entrambi sapevano, in cuor loro - lei lo sapeva, in cuor suo - che
anche la fine del mondo sarebbe stata piccola cosa in confronto a
ciò che sarebbe sbocciato nel tempo.
Celiane posò le mani contro il petto del suo compagno e
sorrise, mentre il cuore iniziava a martellarle nel petto, violento e
meravigliosamente, ostinatamente innamorato.
"Il destino non ti spaventa?"
"No, perché so che tu sarai sempre con me."
E quando posò la fronte contro la sua spalla, intravide
qualcosa di luminoso, trasparente e bellissimo.
Ali spezzate.
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