CHAPTER 7
Frank si passò una mano tra i capelli e tirò un lungo
sospiro.
Infilò le chiavi nella toppa ed entrò in casa, cercando di
fare meno rumore possibile, nel caso sua madre fosse già addormentata. Comunque
non aveva alcuna intenzione di controllare, quindi andò dritto in bagno e si
posizionò davanti allo specchio con piglio determinato.
Si tolse con un gesto veloce la maglietta, poi iniziò a
srotolare lentamente le bende.
I medici gli avevano detto di tenerle un paio di giorni e in
ogni caso sapeva di star facendo un cavolata, ma aveva
bisogno di averla sotto gli occhi di nuovo.
Era una strana sensazione, come se vedendola tutte le sue
domande avrebbero trovato risposta, e ogni cosa avrebbe preso senso, ma allo
stesso tempo aveva paura.
Non sapeva bene neanche lui di cosa avesse paura, forse che quelle
risposte potessero non piacergli, o che comparissero altre ferite.
Le bende caddero una ad una a
terra, lasciando libero il ventre piatto di Frank.
La ferita si stagliava scura,
arrossata sulla pelle chiara del ragazzo.
Trasalì, mentre una fitta di
dolore gli attraversava la pancia.
Stranamente in quella zona non
aveva tatuaggi. Sorrise. Sembrava quasi che fosse stata fatta apposta in quel
punto.
<< Ehy
tesoro, che stai facendo lì dentro?? >>
Frank sussultò, sentendo la voce
stanca della madre dall’altra parte della porta.
<< Non… niente mamma, adesso
esco… >> rispose, recuperando la maglietta da terra ed infilandosela. Raccolse
anche le bende, le appallottolò e se le mise in tasca, sperando che sua madre
non notasse quel gonfiore sospetto: non gli andava di litigare a quell’ora.
Respirò a fondo, poi si voltò ed
aprì la porta, pronto ad affrontare qualsiasi cosa.
Sua madre lo aspettava subito
fuori, la camicia da notte azzurra e i capelli sciolti sulle spalle.
La pelle chiara era solcata da
poche rughe, e, nonostante l’età era decisamente una bella donna.
<< Ehy
Frankie, perché sei ancora sveglio a quest’ora? È per la ferita? Ti fa male? >>
chiese con aria assonnata. Frank sorrise appena.
<< Non… non tanto… solo
quando la tocco… diciamo… >> rispose poi con
voce incerta, sotto lo sguardo preoccupato di Linda.
Lei sospirò e lo abbracciò,
facendogli spalancare gli occhi: non era abituato a certe manifestazioni d’affetto.
<< Frankie che cosa ti sta
succedendo ultimamente? Che cosa… cos’è quella
ferita? >>
Tutto questo era strano. Davvero,
molto strano.
Sua madre era una donna forte, l’aveva
vista sorridere, urlargli contro… ma non l’aveva mai vista così preoccupata per
lui.
Le diede un paio di colpetti sulla
spalla, indeciso su cosa fare.
<< Non lo so mamma, non lo
so… >>
NdiMe-
eh oggi ero presa bene a scrivere al pc e mi sono
accorta che non aggiornavo questa cosa da secoli…mi ha depresso da morire però
vedere che l’ultimo capitolo l’ho postato una settimana prima della morte del rev…ç_ç ma almeno in questa storia lui è
ancora vivo, quindi non credo che per lei cambierà qualcosa…
Beh, che dire, volete sapere chi è
che è tornato e perché? Non lo saprete mai mi sa…XD ahahah
bah io sono arrivata a scrivere il 19° capitolo e ancora non si è capito,
quindi mi sa che continuerete a chiedervelo per i prossimi due anni, vista la
frequenza con cui aggiorno….XD ahaha
sono malvagia…addio! (si, non ho voglia di inventarmi
titoli per i capitoli, quindi lascio perdere l’impresa…u.u)