I Have A Dream

di Helena94
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I HAVE A DREAM


Ero lì, ad un passo dal mio obiettivo finale. Stavo aspettando che mi chiamassero per andarmi a sedere nella sedia davanti al blocco della corsia numero 5 per fare la 200 delfino. Una gara che, se ce la mettevo tutta, mi avrebbe cambiato la vita. Dovevo scendere almeno 3 secondi per poter andare alle nazionali. E quando capii che erano troppi era già troppo tardi. Mi ero illusa. Ma, la speranza è l’ultima a morire giusto?

-Alissa Hope in corsia 5- diceva una voce profonda al microfono.

Feci un grande respiro e mi andai a sedere, passando sotto gli occhi indagatori del pubblico.

Era il mio momento. Potevo fare vedere alle persone che non credevano in me, cosa ero capace di fare.

Diego era lì, a guardarmi, ad aspettare che facessi il miracolo. Anche Alice e Leda erano lì, anche loro in attesa, con gli occhi che brillavano dall’emozione. Mia mamma…stava già sognando ad occhi aperti, era già in un altro mondo, in un mondo in cui io avevo già vinto. Peppe invece era dietro di me, le mani congiunte, e il volto teso. Aveva più rughe del solito a causa dello stress e, quando capì che tutto quello era per me, per poco non mi sentì male.

Avevo molta pressione addosso, ne ero consapevole, ma per me era un bene. Vuol dire che c’erano persone che credevano in me e questo non faceva altro che aumentare la mia determinazione, ma allo stesso tempo mi faceva paura.

L’arbitro fischiò due volte, segno che dovevamo avvicinarci ai blocchi.

Accanto a me la mia più grande rivale, Dalia Calabri. Mi ha sempre preso in giro per i tempi che facevo, ma sta volta era diverso!

Un altro fischio. Segno che dovevamo salire sul blocco.

Fissai l’acqua.

“Non devi pensare al durante della gare, ma alla fine, alle emozioni che proverai quando avrai realizzato il tuo sogno” questo aveva detto Diego durante uno dei nostri allenamenti.

Aveva ragione, così mi immaginai attaccata al blocco con il fiatone ma con un grande sorriso che mi illuminava il viso e con la grande consapevolezza che avevo realizzato il mio sogno!

Il cuore mi batteva a mille ma avevo imparato, grazie a Peppe, che il 5 per cento di quella sensazione era paura ma il 95 per cento era amore, puro amore per un qualcosa che mi avrebbe cambiato la vita!

-Apposto- disse la voce profonda.

“Tocca a me. Tocca a me” mi ripetei. “I have a dream”

Biiii.

E mi tuffai in quell’immensa distesa di acqua cristallina che aspettava solo me.

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Questa è la prefazione della mia seconda storia. Spero che vi piaccia.

Per chi non lo sapesse, ho scritto un'atra storia e la potete trovare qui:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=455788&i=1





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