Non smettere di cercare
ciò che ami o finirai per amare ciò che trovi.
20 ottobre-domenica
- Mark, non possiamo andare avanti così… Tu sei
troppo per me… Sei troppo bello, troppo ricco, troppo serio,
troppo tranquillo… Insomma, io non ti sopporto
più, è questa la verità! E tra
l’altro metti anche troppo profumo!- Lena sbucò
con la testa dallo stipite della porta e guardò incuriosita Alison che
stava in piedi davanti allo specchio e si giustificò subito: - Sto provando
il mio discorso per mollare Mark…-
Lena entrò nella stanza minacciandola col dito: - Oooh,
no… non lo farai… io te lo impedirò!-
- Lena…-
- Non ti lascerò commettere il più grande errore
della tua vita…-
- Addirittura…è solo un ragazzo…-
- Anche quello per cui lo lasci è un ragazzo…-
- Ma cosa dici…?-
- Alison… Mi ha detto Mark del vostro incontro di ieri
sera… e poi era difficile non notare il tuo
“buonumore”, dopo… tralasciando il
fatto che ti sei scolata qualcosa come sei cocktail…-
- Va bene, non ero in forma e allora?-
- Tesoro mio, puoi mentire a tutti, anche a te stessa se vuoi, ma non a
me! Riprovaci con Mark, magari andrà
meglio… è...è perfetto!-
- Sì è perfetto, lo so… ma non è perfetto per me…-
- Già, tu vuoi solo bad boys che ti fanno star male un giorno
sì e un giorno no…-
“Ma vuoi mettere il giorno che ti fanno star bene?”
- Non è così…-
- Hai ragione, a te piace solo un bad boy…E ti
capisco… In amore non ci si deve accontentare di qualcuno
“solo” perché è
perfetto…-
Alison sorrise amaramente e si abbracciarono.
- Ok, fai come vuoi e… vieni pure a piangere da me quando ti
accorgerai del grave errore che hai commesso!-
- Nessun errore, te lo assicuro… - Lena se ne andò
e Alison continuò con le sue prove davanti allo specchio.
Cosa doveva dirgli? Scusami, so che sei perfetto ma non mi fai
provare… quella stretta allo stomaco… Era colpa
sua, in fondo, se non sentiva niente? No, ma non era neanche colpa di
Mark… Beh allora per questo doveva continuare ad uscirci e ad
illuderlo? No, non era così che era giusto fare; era
convinta di qualcosa, per una volta.
Now as you close your eyes
Know I’ll be
thinking about you
Now as you close your
eyes
Know I'll be thinking
about you
Tonite I won't be alone
But you know that don't
Mean I'm not lonely
I've got nothing to
prove for it's you
That I'd die to defend
(Bon Jovi,
“Bed of Roses”)
21
ottobre-lunedì
- Capisci? Non posso più uscire con te…-
- No, Alison, veramente non capisco!- disse Mark appoggiandosi con un
braccio al muro del corridoio.
Alison si ricordò con amarezza che quella non era una prova e che avrebbe dovuto dare il meglio di sè. “Ma perché devi rendermi tutto più
difficile?” - Tu sei perfetto, sul serio…-
- E allora?!?!-
- …e allora… io non ho bisogno di
questo… e non me la sento di illuderti…-
- Beh grazie!- rispose lui sarcastico.
- Mark, dai…-
- …io so perché fai così… tu
stai ancora dietro a quello, non è vero?-
“Quello…?!” - Anche se fosse vero, ma in
realtà io non sto proprio dietro a nessuno, questo non
c’entrerebbe con noi…-
- Ah, no? Non stai dietro nessuno? Neanche a Drew, non so se hai
presente, il tipo di sabato sera?-
- E’ una storia complicata con lui, ma non c’entra
con te… con noi…-
- Ok, come vuoi tu, allora… amici come prima, giusto?
E’ così che si dice?- e se ne andò
dando un pugno al muro.
Alison non si sentiva per niente bene, forse solo leggermente
sollevata. Prese la borsa dal pavimento e con gesti meccanici si avviò
lentamente verso l’aula di inglese.
Era sera ormai e Alison e Lena avevano affittato il dvd de
“Il diario di Bridget Jones 2” ed erano intenzionate
a passare una serata davanti alla tv mangiando pop corn. Entrambe in
tenuta da notte, Alison con pantaloni di una tuta blu con striscie
laterali azzurre e maglietta azzurra con un pulcino stampato davanti e
Lena con un pigiama verde acceso. Avvolte ciascuna nella propria
coperta preferita, stavano sul divano con la luce spenta: Lena stava
cercando invano di far funzionare il lettore dvd litigando con il
telecomando: - Ma come funziona ‘sto coso?
Mmmh… play… ehi, coso, ho schiacciato play!!!
Premere il pulsante giallo… Quale pulsante giallo??? Ce
n’è uno arancione, sarà
questo…-
Alison stava fissando un punto indefinito nel vuoto quando, ad un
tratto, ebbe un pensiero: - Uh, Lena ci siamo dimenticate di portare
giù la spazzatura!-
- Beh vai tu, io sono occupata!!! Allora il tasto blu,
poi… no, era…-
Alison si infilò il giubbotto sopra il pigiama e scese in fretta per le scale con il sacco della spazzatura in mano: una volta in strada lo
buttò nel cassonetto e stava per rientrare ma qualcosa
colpì la sua attenzione. Guardò meglio di fianco
al portone e vide che non era qualcosa, ma qualcuno. Sembrava un
ragazzo, probabilmente svenuto, con un giubbotto di pelle piuttosto
costoso… non poteva essere un barbone… Si
avvicinò con cautela e lo toccò piano per vedere
se stesse semplicemente dormendo. Il ragazzo non si mosse. Lo girò un po’ per vederlo in faccia e un gemito
rauco le uscì dalla gola: smise di
respirare per qualche secondo… “Cosa ci
fa…? ...oddio.” Cercò di riprendersi dallo
shock e lo scosse per tentare di farlo svegliare. Era gelato ma il suo
cuore batteva. Frugò nelle sue tasche per vedere se aveva
qualcosa che potesse dirle cosa l’aveva ridotto
così. Trovò solo un foglio spiegazzato con il
nome “Alison” sopra. Non riuscì a
mettere a fuoco la cosa e se lo mise semplicemente in tasca; poi corse
su per le scale fino al primo piano, entrò di corsa e col
fiatone disse a Lena:
- Chiama…l’ambulanza…veloce…-
- …ma…cosa…?-
- Dan…- rispose semplicemente.
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