GLI ELETTI – Nati per uccidere
Dimmi dov'eri, ieri e prima
sei arrivata con il volo di una piuma
così leggera,appariscente come nessuna
mi sei apparsa come vita sulla luna,
le mie cattive abitudini adesso dovrei cambiare
perchè dormi nel mio letto
dimmi se è solo di donna un dispetto
o è per vedere se ho paura o se accetto
(Bambina dallo spazio
– Gianluca Grignani)
Capitolo 6: Finchè morte non vi separi
Fece una smorfia disgustata e chiuse di scatto la tenda,
impedendo così ai suoi occhi di continuare a guardare quell’orrore…
fuori, nell’immenso parco che costeggiava il palazzo, stavano
camminando la Weasley e il suo amato nipote. E si stavano tenendo per mano. E
stavano ridendo… e si stavano baciando…
Di nuovo una smorfia di disgusto di dipinse
sul bel volto della donna.
Si portò distrattamente una ciocca dei lunghi capelli
neri dietro l’orecchio e sbuffò infastidita. L’uomo sdraiato
scompostamente su letto e lanciò un’occhiata furtiva.
Conosceva quell’atteggiamento. Lo conosceva fin troppo
bene. E non preannunciava mai qualcosa di buono, anzi.
“Che cos’hai?”
La donna si girò verso il marito. I capelli e il
vestito, entrambi neri, ondeggiarono per un istante intorno a lei. I suoi occhi blu notte si fissarono in
quelli neri di lui. “Niente…” rispose semplicemente, non
preoccupandosi di celare una nota sarcastica nella sua risposta.
L’uomo alzò un sopracciglio, per niente
convinto. Lentamente si portò a sedere. La camicia aperta, leggermente
aperta sul torace, gli conferivano un’aria
ancora molto attraente, nonostante l’età.
“Bella, Bella… a chi vuoi darla a bere?”
Bellatrix sorrise leggermente.
“Se sai già tutto perché me lo
domandi sempre?”
Gli occhi del marito saettarono veloci sul corpo ancora
perfetto della donna, fasciato da un lungo vestito nero di seta. Incantevole. Ecco come appariva ai suoi occhi. Dopo alcuni attimi si
decise a risponderle, con voce bassa e suadente. “Perché vederti
arrabbiata è terribilmente…” si fermò un attimo come
per pensare all’aggettivo più appropriato “…intrigante”
concluse.
Con poche e ampie falcate, Bellatrix
si portò accanto a Rodolphus e si sedette su
letto. “Davvero?” sorrise leggermente e inclinò la testa di
lato, lasciando scoperto il collo.
Rodolphus le si
avvicinò, con una mano spostò i capelli neri della donna,
mentre il suo volto si avvicinava alla spalla di lei. “Ovvio… e lascia perdere quella ragazzina… non vale la pena
perdere del tempo con lei…”
Bellatrix chiuse leggermente gli
occhi, assaporando la sensazione della bocca dell’uomo sulla sua pelle.
“Quella ragazzina mi sta deviando il nipote…”
L’uomo si staccò leggermente da lei.
“… ma non è solo questo,
giusto?”
Bellatrix si girò e di
nuovo i suoi occhi incontrarono quelli di Rodolphus.
“Mi conosci dannatamente bene… no, non è solo questo…
è che è solo una lurida, piccola
ipocrita… e non mi fido…”
Rodolphus le accarezzò sensualemtne il viso. “Perché
era un auror?”
“Anche…”
“Bella nemmeno io mi fido di lei… ma se per
questo nemmeno di Draco… e anche di tutti gli
altri nuovi acquisti… sappiamo entrambi che sono
solo degli approfittatori… e anche il Nostro Signore lo sa…”.
La baciò lentamente, prendendole il viso tra le mani. Bellatrix si portò più vicino all’uomo,
senza smettere di baciarlo, mentre le sue mani si insinuavano
all’interno della camicia. Rodolphus,
controvoglia, si staccò leggermente da lei. Il viso
ancora tra le sue mani. “… ed
è per questo che quando vinceremo il Nostro Signore ci
ricompenserà… noi siamo i suoi più fedeli servitori…
non ci ha mai paragonato a quegli ipocriti e mai lo farà… non devi
temere…”
Bellatrix sorrise. “Lo so… ma non posso proprio sopportarla… se solo
potessi sfogarmi… magari mandarla al San Mungo mi
aiuterebbe…”
“Magari nella stessa stanza dei Paciock…”
concluse Rodolphus per lei.
Bellatrix scoppiò a ridere.
E Rodolphus ne approfittò
per baciarla nuovamente. Le mani della donna si intrecciarono
dietro il collo del marito, mentre quelle dell’uomo erano corse veloci a
slacciare il vestito della donna. Bellatrix premette
il proprio corpo contro quello di Rodolphus
che la fece distendere sul letto, senza smettere un istante di baciarla…
In un modo tutto loro, fatto di stesse promesse
all’Oscuro, fatto di sesso e carezze languide,
fatto di complicità insita nel loro essere, si amavano. In un modo tutto
loro.
Erano perfetti insieme. Venivano entrambi
dall’Inferno… e nell’Inferno
vivevano.
******
Con l’entrata nella sala di Harry
e Ron, l’intero corpo degli auror
fu al completo.
Davanti a una serie di sedie
occupate più o meno distrattamente dai soldati, vi era il Comandante Howard.
Quando anche gli ultimi due
arrivati si furono seduti, l’uomo si schiarì la voce, pronto a
parlare. “Ho fatto convocare tutti voi per un motivo ben preciso. Penso
che sappiate tutti che io sono il responsabile del caso denominato ‘Shadows’. Come tale, ho il dovere di informarvi di
una serie di piccoli cambiamenti che verranno attuati
entro breve termine”.
Il Comandante fece una pausa e i suoi occhi si soffermarono
sul volto di un ragazzo dai capelli ricci e dall’aria solare, che parlava
con la ragazza accanto.
“Signor Beckinsale posso avere la sua attenzione?”
David si girò di scatto, rendendosi
conto solo in quel momento che, evidentemente, il Comandante aveva
iniziato a parlare. “Certo Signore…”
L’uomo sorrise. “E le sarei grato se la smettesse di distrarre anche la signorina Granger…era una brava ragazza… fino a quando
non ha iniziato a stare con lei…”
Tutta la sala scoppiò a ridere fragorosamente. Tutta
la sala eccetto tre persone.
David, che aprì la bocca per replicare, ma si
bloccò con un’occhiata di Hermione.
Hermione, che aveva preso a
giocherellare distrattamente con una ciocca di capelli.
E Ron… che
osservava a turno David e Hermione. La sua Hermione che arrossiva e si prendeva tra le dita un
ricciolo che proprio non ne voleva sapere di stare a
posto. La sua Hermione che si
morsicava il labbro inferiore.
Solo quando vide gli occhi di David incrociare i suoi si accorse di averla fissata un po’ troppo.
Ron sospirò, girandosi di
nuovo verso il suo Comandante.
Howard sorrise compiaciuto per
aver messo a tacere uno degli elementi che meno
sopportava. “Bene… stavo dicendo… che ci saranno
una serie di piccoli cambiamenti… e uno di questi riguarda tutti voi. Con
i nuovi tempi che corrono e con questo nuovo gruppo di assassini,
senza dimenticare i Mangiamorte e il Signore Oscuro,
l’alta commissione ha ritenuto opportuno inserire un apposito programma
di addestramento.”
Un mormorio si diffuse in tutta la sala. Howard
non si scompose, aveva previsto una reazione del genere.
Un auror particolarmente
coraggioso alzò la voce, in modo da farsi sentire bene. “Noi non
siamo più reclute… abbiamo già fatto il nostro
addestramento, perché dovremmo continuare?”
“Perché così
è stato deciso!”
Il giovane auror fece una smorfia.
“E se qualcuno si rifiutasse?”
Howard fece per ribattere
quando la voce profonda del Comandante Armstrong
lo interruppe. “Il punto è che non abbiamo scelta. Tralasciando
per un momento il problema Signore Oscuro, del quale
ci occupiamo tutti, adesso dobbiamo affrontare un nuovo pericolo. Questo nuovo
gruppo di assassini, come potete leggere dai rapporti,
uccide utilizzando anche armi babbane, oltre che la
bacchetta. E, sotto questo punto di vista, inutile
negarlo, si stanno rivelando più forti di noi. Hanno più armi.
Hanno più tecniche. Semplicemente, sono migliori di noi… per
questo è stato istituito questo programma di addestramento
speciale…”
L’auror osservò per
un istante i due comandanti. Decise di cambiare il tono delle
sue domande nel parlare con Armstrong… aveva
troppa ammirazione per lui per trattarlo come Howard.
“Anche nel semplice addestramento auror abbiamo dovuto imparare altre tecniche di
combattimento oltre la bacchetta, no?”
“Vero…” Armstrong
sorrise leggermente “Ma è anche vero, e spero che tu mi dia
ragione, che avete avuto solo una conoscenza imitata
di tutto questo. L’unico addestramento vero e proprio, e che non dovrete
quindi rifare, è il combattimento senza nessun tipo di
arma. Ma per il resto… vorrei vedere se qualcuno tra di voi, riesce ancora a sparare con una pistola babbana…”
Il silenzio totale della sala confermò le sue parole.
“… ecco perché, grazie all’aiuto di
Michael Brandis, che penso
conosciate già, tutti voi vi sottoporrete a una
preparazione extra… naturalmente non sottovalutando i soliti allenamenti
a cui siete abituati…” Armstrong fece una
piccola pausa e guardò Howard accanto a
sé. “… con questo, penso sia tutto…”
L’uomo tornò a sedersi e Howard
continuò il suo discorso.
A qualche metro di distanza, Hermione
osservava la schiena del comandante Armstrong.
Sorrise leggermente, al pensiero di come, con poche parole, era riuscito a
convincere un’intera sala di auror
ad obbedire agli ordini.
I suoi occhi poi si spostarono sull’uomo seduto
accanto. Michael Brandis.
Insegnate di tecniche di combattimento babbane all’accademia
degli auror. E soprattutto,
grande amico del comandante Armstrong.
Quando a sua concentrazione tornò da Howard ci rese conto di non aver ascoltato una sola parola
del discorso di quell’uomo… ma non le
importava molto.
“Bene… con questo potete andare, vi ricordo che potete trovare in segreteria gli orari del
programma…”
Hermione sospirò.
Finalmente era finita. Si alzò e seguì i suoi compagni fuori dalla sala.
Erano tutti lì. A chiacchierare delle novità.
“Avete già un’idea dei corsi?” una
voce alle sue spalle la fece voltare, e si trovò davanti gli occhi
azzurri del comandante Armstrong.
Ron si mise le mani nelle tasche
dei pantaloni. “Io devo ancora decidere…” Harry
annuì. “Anch’io…”
“Io armi da fuoco, forse…” disse Alicia.
“Tu, Hermione?”
La ragazza sollevò lo sguardo. “Non
saprei… probabilmente bastoni…”
L’uomo la guardò e annuì.
“Penso… penso che sia una buona idea…
beh… voi pensateci, mi raccomando… adesso devo andare…”
Il Comandante si avviò verso Brandis
e Howard, lasciando da soli i ragazzi.
“Beh… Aly, Herm… dobbiamo andare, no?” Ron
si rivolse alle due ragazze col sorriso.
I tre avevano il turno di pattuglia per Digon
Alley, ed erano già in ritardo.
Alicia annuì, portandosi accanto al ragazzo. Hermione si girò verso David, lo baciò, e poi
anche lei si portò accanto all’amico.
“Bene…” Ron
appoggiò le braccia sulle spalle delle due ragazze. “Io e le mie fanciulle possiamo andare…”
Salutò distrattamente gli altri e si avviò, non
dimenticandosi però di osservare la reazione di David. Sorrise compiaciuto quando lo vide serrare forte i denti.
Caro mio… la partita è appena iniziata…
Harry sorrise nel vedere
l’amico. E nonostante si stessero allontanando
da loro sentì chiaramente lo scambio di battute tra Alicia e Ron…
“Tua fanciulla? Ti devo
ricordare che il mio fidanzato è…”
“Bellissimo, fighissimo,
stupendissimo, potentissimo e tutti gli
‘issimo’ di questo mondo? No,
grazie…” concluse Ron
al suo posto.
Alicia scoppiò a ridere, seguita subito dopo da Hermione… e Ron… con Hermione così vicino…
così allegra… così solare… non potè non sentirsi bene… anzi benissimo.
La sua partita era appena iniziata. E
lui non perdeva mai… non poteva permettersi di perdere. Perché
questa volta la posta in palio era troppo alta… la posta in palio era Hermione… e lui
l’avrebbe conquistata… doveva riuscirci!
Cavolo… quella era la sua Hermione.
La donna più spettacolare della terra… non poteva assolutamente
lasciarsela sfuggire… non di nuovo… non questa volta…
******
Time is gonna take my mind [Il
tempo prenderà la mia mente]
and carry it far away where I can fly [e la porterà
lontano dove posso volare]
The depth of life will dim the temptation to live for you
[la profondità della vita smorzerà la
tentazione di vivere per te]
If I were to be alone silence
would rock my tears [e se sarò sola il
silenzio cullerà le mie lacrime]
'cause it's all about love and I know better [perché l'amore
è tutto e so]
How life is a waving feather [come la vita
ondeggia come una piuma.]
So I put my
arms around you around you [Allora metto le mie
braccia intorno a te]
And I know that I'll be living soon
[e so che presto me ne starò andando.]
My eyes are
on you they're on you [I miei occhi su di te]
And you see that I can't stop shaking [mentre vedi
che non riesco a smettere di tremare]
(Dancing
– Elisa)
******
Harry controllò
un’ultima volta sull’orologio. 12:10. In
fondo erano solo dieci minuti di ritardo… e la redazione del Cavillo era
dalla parte opposta della città… solo che non poteva fare a meno
di preoccuparsi.
Andare in giro, da soli, era una pessima idea in quel
periodo.
Gli attacchi dei Mangiamorte erano sempre più frequenti… sempre più
duri… non voleva rischiare di perdere anche lei. Non poteva perdere
anche lei.
Era ancora immerso nei suoi pensieri, quando vide una
ragazza bionda entrare con aria distratta nel bar in cui si erano dati appuntamento per la pausa pranzo. I capelli erano
sciolti e in disordine, segno che probabilmente aveva corso, mentre i vestiti
sembravano un po’ quel vecchio stile babbano da
hippy: maglietta colorata, gonna lunga fino ai piedi e, come cintura, una
vecchia sciarpa, probabilmente ripescata dal fondo dell’armadio.
Harry non potè
fare a meno di sorridere. Il fatto che fosse così fuori
dagli schemi non diminuiva il suo interesse per lei. Anzi…
gli piaceva anche per quello.
Luna lo vide subito e avanzò velocemente tra i
tavoli, fino ad arrivare da Harry. Gli
sorrise allegramente quando fu davanti e si chinò per sedersi.
Harry, interpretando male quel suo
gesto, si sporse leggermente in avanti per baciarla… ma
il bacio non arrivò. Luna si era tranquillamente seduta dalla parte
opposta alla sua, e lo stava guardando con aria divertita.
Solo in un secondo momento parve accorgersi del gesto del
ragazzo. Scoppiò a ridere, mormorando un “Scusa Harry…”, si sporse in avanti, afferrò
con le mani la maglietta del ragazzo e lo tirò verso di sé,
permettendo alle loro bocche, finalmente, di incontrarsi.
Quando si staccarono Harry
non potè fare a meno di ridere.
“Tu sei fuori…”
Luna gli sorrise, di rimando.
“Spero sia un complimento…”
“Assolutamente!”
La ragazza inclinò la testa di lato. “Allora ripetimelo più volte… mi piace…”
Harry annuì, senza smettere
di ridere.
Luna sospirò leggermente. “Scusa se mi presento
così…” e indicò i suoi vestiti
“… quando usciamo insieme cerco di non essere
così…” Si fermò un attimo, mentre cercava un
aggettivo appropriato “…strana… solo che.. beh ero in
redazione e non potevo cambiarmi e quindi…”
Harry le fece un cenno con la
mano. “Non importa… va benissimo… allora, come va al Cavillo?”
Luna roteò gli occhi. “Bene… ma abbiamo
parecchio lavoro… io per prima… e non è
che ne sia proprio entusiasta…”
“Beh… il direttore ha sempre de lavoro da svolgere…”
La ragazza gli sorrise.
“Già… e tu?”
“Tutto bene… le solite cose…”
“Gli altri? È da un po’ che non li
vedo…”
“Ma… che vuoi che ti
dica? Siamo sempre alle solite… Ron che corre
dietro a Hermione, Hermione
che sta con Dave, Dave che
è geloso di Ron… il solito
triangolo…”
“Certe cose non cambiano eh…”
“Proprio no!” Harry le
sorrise dolcemente.
“E Ginny?”
Luna osservò i lineamenti del ragazzo irrigidirsi leggermente. I suoi
occhi si spostarono alle altre persone presenti nel
bar… poi si concentrò di nuovo su Luna.
“Diciamo che è meglio
non parlarne…”
“Se ne parla ancora… intendo
nel quartier generale?”
Harry fece un gesto vago.
“In parte… ma lo sai anche tu… di questi tempi gli auror che abbracciano il Male non sono
delle rarità… e così si smette anche di parlare di Ginny… si smette di parlare un po’ di tutti
alla fine…”
Luna abbassò gli occhi. “Dai… niente discorsi troppo tristi o seri… io ho fame… tu
che prendi?”
Harry, ancora una volta, non potè non sorridere. Quella ragazza era così
unica… era così… diversa era
l’aggettivo giusto.
Non era strana… non più strana di lui… e
forse era per questo che si capivano così bene… Luna era
imprevedibile, sognatrice e piena di ideali…
Lui era fin troppo prevedibile, razionale e… beh gli
ideali li aveva… ma sapeva benissimo che non era
facile conquistarli.
Erano complementari. Così diversi eppure così
uguali…
Non era innamorato di lei. Era troppo presto…
ma sentiva che poteva essere la volta buona… perché lui non
era il tipo che si innamorava facilmente.
Perché lui, innamorato sul serio,
lo era stato una volta sola… una sola volta…
Una sola volta si era innamorato… e si era innamorato di Ginny.
Ma il tempo era passato,
l’amore era sparito… e si erano lasciati… e da lì,
basta… sembrava che il suo cuore si fosse rifiutato di amare veramente. E poi… era arrivata lei. O
meglio… era ritornata lei. Era ritornata nella sua vita con la forza e la
prepotenza della prima volta. Ma a differenza di
allora, si era reso conto di come quella ragazza fosse speciale.
Speciale sul serio.
Speciale abbastanza da poter riuscire a farlo innamorare,
forse…
******
“Ripetilo…”
Draco sbuffò, non smettendo
di passarle una mano tra i capelli. “No…”
Ginny si appoggiò sui
gomiti per poterlo guardare negli occhi. “Ripetimelo”
“Non demordi eh?!”
“Mai… per favore… adoro il modo in cui me
lo dici…”
Draco le prese il viso tra le mani
e l’attirò verso di sé. Le loro bocche si
incontrarono, ancora una volta, e ancora una volta il casto bacio
divenne ardente da tanta era la passione che entrambi ci stavano mettendo.
Una mano di Draco scese lentamente
sulla schiena nuda della ragazza e Ginny non
riuscì a non sospirare contro le labbra di Draco.
Il modo in cui Draco la toccava,
l’accarezzava… o anche semplicemente la sfiorava era talmente
intenso da far male.
Tutto con lui si trasformava in fuoco ardente. Fuoco che chiedeva solo di poter bruciare liberamente, privo di
costrizioni o catene. Fuoco che loro non facevano che alimentare
con l’assoluto bisogno e dipendenza che avevano l’uno
dall’altro.
Ginny si portò lentamente
sopra di lui mentre la sua mano stringeva forte la
spalla del ragazzo. Draco si staccò dalla sua
bocca e prese a baciarle il collo facendole provare dei brividi lungo il corpo.
Il modo in cui lui la baciava… nessuno l’aveva mai baciata così. Sembrava che Draco
conoscesse alla perfezione il suo corpo… sapeva esattamente dove
sfiorarla o baciarla per farle provare un piacere che mai nessuno era riuscito
a farle provare…
“Ripetimelo…” Con gli occhi chiusi, la
testa leggermente inclinata all’indietro e la bocca socchiusa e con la
bocca di Draco che la stava facendo impazzire, il suo
cervello era riuscito a formulare di nuovo quella frase…
lei stessa si chiedeva come ci fosse riuscito…
Draco accostò la bocca
all’orecchio della ragazza. “Vuoi che te lo ripeta?”
Ginny annuì, tenendo sempre
gli occhi chiusi.
“Ti amo...” le
sussurrò all’orecchio. E di nuovo il suo
corpo fu percorso da un fremito.
La ragazza aprì gli occhi e incontrò lo
sguardo di ghiaccio bollente di Draco.
Dio, quanto lo amava…
Ginny lo abbracciò,
premendo il suo corpo contro quello sudato ed eccitato
del ragazzo. “Come farei… come farei senza
di te? Come potrei fare?”
Draco appoggiò la testa
sulla sua spalla e le accarezzò dolcemente la schiena. “Andresti
avanti come hai sempre fatto…”
“Non è vero…”
“Sì…” Draco
la guardò negli occhi. “Tu andresti avanti… perché
sei maledettamente forte… molto più forte di me…”
“Non è vero…”
Draco le mise l’indice
contro la sua bocca, per zittirla. “Ho detto di sì… e lo sai
anche tu che è vero…”
“Io so solo che non devi lasciarmi… che non devi lasciarmi mai… perché senza di te non sono
niente… perché senza di te impazzirei…”
Draco si strinse nuovamente a lei.
“Andrà tutto bene… siamo
insieme… tutto può solo andare bene…”
Ginny sospirò. Chinò
il capo e baciò la spalla di Draco. “Ti
amo…”
Draco sorrise leggermente. Quando
era con lui Ginny diventava così dolce…
forse troppo per i suoi standard… ma amava
troppo Ginny anche solo per poter riuscire a trovarle
un difetto…
Per lui era la perfezione assoluta. Forte. Coraggiosa.
Passionale. Eppure così dolce… come in quel
momento… in quel momento in cui c’erano solo loro due…
Draco chiuse gli occhi, cercando
di assaporare ogni singolo istante con Ginny, quando
una fitta al braccio lo scosse.
Spalancò gli occhi: il Marchio Nero bruciava…
il Signore Oscuro lo stava chiamando. Fu solo in un
secondo momento che si accorse che anche Ginny si
stava premendo il braccio, nel tentativo di alleviare il dolore.
Ginny sollevò lo sguardo e
incontrò gli occhi di Draco. “Penso che
dovremmo andare…”
Draco annuì. “Lo
penso anch’io… mi chiedo solo perché deve sempre scegliere i
momenti sbagliati per chiamarci…”
Ginny sorrise, mentre una mano cercava di recuperare i vestiti sparsi
sul letto.
Sì… decisamente aveva
scelto un momento sbagliato per chiamarli…
******
Non riusciva proprio a farsi piacere quella stanza. Troppo
scura. Troppo cupa. Troppo triste. Tutto stava ad indicare che lì, non
erano ammessi divertimenti o risate.
Lì dentro era ammesso solo rispetto.
Sollevò il braccio sinistro per portarsi dietro l’orecchio una ciocca di capelli e la stanza fu
riempita dal rumore metallico dei suoi braccialetti. Nessuno però, ci
fece particolarmente caso.
Gli occhi di molti uomini erano più interessati al
suo corpo, fasciato in un minuscolo vestito nero che a malapena arrivava a
metà coscia. E alle sue gambe, strette in un paio di
stivali neri.
Bellissima. Ecco come appariva Ginny Weasley.
Accanto a lei, Draco la teneva per
mano, come per ribadire il concetto che quella
meraviglia era sua e soltanto sua. Nessuno doveva permettersi di guardarla.
Leggermente distante dai due, appoggiato a
un muro con aria tranquilla, vi era Murdoch, che
osservava con aria divertita la presa di Draco sulla
mano di Ginny farsi più forte.
Tipo decisamente geloso…
Un fruscio di stoffa leggera, fece voltare tutti i Mangiamorte presenti nella stanza. Lord Vodemort
si era alzato, rivelando la sua presenza a tutti.
Con riverenza e profondo rispetto tutti i
presente si inchinarono, solo dopo qualche attimo la voce sibillina
dell’Oscuro Signore riempì la stanza.
“Vi ho chiamato per un buon motivo, mie
fedeli…” i suoi occhi rossi saettarono in breve tempo sui volti di
tutti i presenti “… un motivo che vi porterà a colpire molto
presto… siete pronti?”
In un istante tutti i Mangiamorte fecero sentire la loro voce. “Sì,
Signore”
“Bene… perché ormai siamo vicini…
la vittoria è in nostro pugno… e dobbiamo intensificare i nostri attacchi… eliminare anche gli ultimi
rappresentanti del Bene… eliminare Potter i
suoi amichetti… presto tutto il mondo sarà pronto per
accoglierci!”
Ginny si girò per guardare Draco, ma la fastidiosa sensazione che il Signore Oscuro la stava guardando la fece voltare
nuovamente.
“Due giorni… tra due giorni colpiremo di
nuovo… tutto è pronto… il piano è perfetto… e
questa volta non sarà solo un gruppetto di uomini
a combattere, ma tutti voi… è il momento di far sentire la nostra
voce… perché ben presto, sarà l’unica cosa che il
mondo sentirà!”
Nonostante la penombra, Ginny potè giurare di aver
visto Bellatrix sorridere, seguita poco dopo dal suo amatissimo
marito…
Lord Vodemort, senza dire
un’altra parola, si risedette. I Mangiamorte,
lentamente e senza dimenticarsi dell’inchino, iniziarono ad uscire dalla
stanza.
Una volta fuori, Ginny non ebbe
più nessun timore di guardare Draco. “Che ne pensi?”
“… che
sarà… interessante combattere contro… gli auror…”
Ginny annuì, seria.
“Non sei preoccupata?”
Sia la ragazza che Draco si girarono, trovandosi davanti Murdoch.
Ginny alzò un sopraciglio. “Perché?”
Il ragazzo fece un gesto vago con la mano. “Beh…
ti troverai faccia a faccia con quelli che erano tuoi
compagni… e c’è chi non tarderà a mettere in giro
strane voci su questo…” concluse indicando con gli occhi Bellatrix e Rodolphus, che
stavano passando poco distanti.
“Lo so… ma non
m’importa. Ho fatto la mia scelta e sono qui… non sono minimamente
preoccupata…”
Murdoch sorrise leggermente.
“Bene…”
“Bene…”
“Bene…” disse anche Draco.
Murdoch li salutò e li vide
allontanarsi lungo il corridoio. Insieme. E
bellissimi.
Il corto vestito di Ginny si
muoveva ad ogni passo della ragazza, rivelando qualche centimetro in più
di gambe. Mentre Draco camminava
sicuro e fiero acanto a lei, passandosi distrattamente una mano tra i capelli.
Bene… ma è veramente tutto a posto, Ginny? Ti troverai a combattere contro
tuo fratello… contro il tuo vecchio amato Potter…
è veramente tutto a posto?… Prenditi cura di quella ragazza
Draco… io di più non posso fare…
Si slacciò il primo bottone della
camicia, e senza pensare oltre, si avviò nella direzione opposta
rispetto ai due…
******
Alicia socchiuse gli occhi, assaporando
ogni carezza che Thomas le stava riservando.
Sdraiati sul divano della casa di lui, Alicia era
sprofondata dentro ad un sogno ad occhi aperti. Un sogno che iniziava nel
momento in cui stava con Thomas e che finiva quando doveva andarsene.
Thomas si abbassò
leggermente e le baciò la fronte, senza smettere di accarezzarle i
capelli.
“Non vedo l’ora di mettere quella firma,
sai?”
Il ragazzo fece una smorfia divertita. “Uhm… io
non sono proprio della stessa idea… voglio dire, con quella firma avremo una casa… ciò significa che ti
dovrò sopportare per molto più tempo…”
Alicia si sollevò dalle sue gambe e lo guardò
negli occhi. “Oh sì… per molto tempo… finchè morte non ci separi…” disse
sorridendo.
“Così è terribilmente
melodrammatico… adesso ci starebbe bene qualche
frase ad effetto del tipo ‘Sì, Tom…
non ci lasceremo mai’… e a questo io
risponderei ‘Certo, mia amata, ci amiamo troppo… non possiamo
dividerci…’”
Gli occhi scuri di Alicia si
fissarono in quelli chiari di Thomas per un istante,
poi entrambi scoppiarono a ridere. “Decisamente
no…”
Thomas tornò serio. “A parte gli scherzi... non vedo l’ora di andare in quella casa… solo noi
due… io, te… divertimento a non finire…”
“Sì! Al bando i freni inibitori!”
continuò lei.
Il ragazzo alzò, scettico, un sopracciglio. “Perché tu hai mai avuto freni inibitori?”
Alicia parve pensarci un istante. “Credo proprio di
no…”
“Ah ecco… perché non sono io quello che
ti aspetta a casa, sul letto, pieno di petali di rose rosse, con abiti
piuttosto… succinti, per essere fine…”
“Che c’è di
male? Era il tuo compleanno, volevo farti una
sorpresa…”
“Devo dire che ci sei
riuscita…” Thomas scoppiò a
ridere. “Per poco non collassavo sulla
porta…”
Alicia assunse un’aria da finta offesa. “Non mi
pare che ti sia dispiaciuta come serata…”
Il ragazzo l’abbracciò. “Oh no…
è stata molto… illuminante… e istruttiva,
sì…”
Alicia gli prese il voto tra le mani e lo baciò,
lasciando che le loro bocce si incontrassero e che le
loro lingue si intrecciassero. E mentre le mani di lei
erano tra i suoi capelli, le mani di lui erano finite velocemente sotto la
maglietta della ragazza, iniziando una lenta e sensuale carezza.
Tom e Aly.
Soli. Contro il mondo.
Alicia… così poco romantica, così
esuberante… così piena di vita… e poi, come una bambola di
porcellana che cade, si era rotta. A venticinque anni aveva scoperto la morte. E dopo un tunnel nero fatto di pianti e di crisi nervose,
aveva trovato la luce. la sua luce personale. Thomas.
Da quel giorno… da quel
giorno in cui aveva solo venticinque anni, era un auror
e amava la vita erano passati cinque anni. Cinque anni in cui era caduta, si
era rialzata. Era caduta di nuovo… e si era rialzata… fino a quando non aveva trovato delle braccia pronte a
sorreggerla… e in un mare di solitudine si era riscoperta amata. Amata come non si sentiva da tempo. Amata
profondamente e completamente.
Aveva perso suo padre. Aveva perso sua madre. Ma aveva trovato Thomas… e
allora forse era vero che bisognava un po’ soffrire per essere
felici… perché lei in quel momento era felice… era la
persona più felice della terra… e tutto grazie a lui… al suo
sorriso… al suo cuore… alla sua forza di volontà…
perché “lui doveva aiutarla”, queste erano state le sue
parole.
E lui l’aveva aiutata. Le
aveva donato una nuova vita. Una vita con lui.
Thomas si staccò
leggermente da lei. “Vogliamo replicare la serata? Senza fiori
però…”
“Facciamo pure senza nulla che va
benissimo…”
Pochi attimi dopo tutti i loro vestiti furono lanciati alla
rinfusa per terra, e mentre le mani di Thomas
iniziarono a sfiorarla in un modo che le fece venire i brividi, Alicia continuava
a baciarlo e baciarlo di nuovo…
Si sentiva così bene che non avrebbe mai
smesso… finchè morti non li separi…
******
Finito un nuovo capitolo! Anche questo decisamente
bello lungo! E nonostante sia arrivato un po’
dopo (eh sì, gente, ogni tanto anch’io vado in vacanza…),
spero che vi piaccia!
In effetti l’avevo scritto
prima della mia partenza per la
GMG di Colonia… che donna previdente che sono! Infatti al mio ritorno sono rimasta senza pc per un po’, e solo adesso è arrivato quello
nuovo (bellissimo!!! Salutate con me “Nirvana”… e piangete
con me il defunto “Ares”…). Quindi
eccomi qui!!
Bene… penso che non ci sia nient’altro da
dire… fatemi sapere che ne pensate però,
mi raccomando!
Hermia: grazie mille per i complimenti! Come mai pensavi che fossero di meno? Mi
pare che anche in un altro capitolo dedicato alle ombre avessi
scritto il loro numero totale, ovvero 7… ^_- beh, vorrà
dire che ci saranno ancora più ipotesi da fare, no? Un bacione!!
Diego: sono felice che Dark abbia la tua approvazione…
personalità multipla? Uhm… in senso figurato intendi? In quel caso
sì… se no ti assicuro che sono tutti “abbastanza”
normali… in fondo! Non temere, nel prossimo capitolo ritroveremo
l’azione…
Urumi: sono contenta per i nomi… non è stato
affatto facile sceglierli, anche perché ho dovuto trovare un
significato ad ognuno… a volte anche legato al personaggio… grazie
mille per i complimenti! Bacio!
Elly: grazie mille!
Samy: pelle d’oca addirittura? Wow… ne sono felice! Spero
apprezzerai anche questo… anche se non è incentrato sulle
ombre… Un bacio!
Anonimo: grazie mille.
Slytherin_emy: tutti di seguito e sei ancora viva? Ti ringrazio per i complimenti e sono
felice che ti sia piaciuta così tanto da
leggerla tutta d’un fiato!
Blacky: pure io adoro quella canzone!!!! Che bella! E poi adoro gli U2!!
Grazie mille per i complimenti… sono felice di
avere sempre la tua approvazione! Bacione!
JulyChan: tesoro mio!!!! Ma che belle che sono sempre le
tue recensioni!!! Sempre lunghissime ed entusiaste!!
Le adoro!!! Grazie grazie grazie!! Allora… eh sì, era arrivato il
momento di dire chiaro e tondo chi fossero gli
Eletti.. anche se per l’annuncio ufficiale ci sarà tempo…
per quanto riguarda le tue ipotesi, ovviamente, non posso dirti nulla… Ginny… su di lei penso di aver dato abbastanza
informazioni per capire un po’ di più… ci sarà tempo
comunque per comprendere tutto… e sì, ha fatto tutto questo per Draco… ma anche Draco non
voleva lasciarla, non voglio che tu pensi che lei si sia
“sacrificata” per lui… Murdoch
troppo buono? Uhm… Sirius diceva “la
gente non è divisa tra buoni e Mangiamorte”…
forse un personaggio come lui stona un po’ in
un’atmosfera cupa di morte, ma il suo percorso è molto più
lineare e semplice di quello di Ginny. Comunque anche lui verrà chiarito. Per quanto riguarda che i Mangiamorte non hanno ancora fatto nulla… non
è proprio così… nel senso: dal primo capitolo ad adesso è passata al massimo una settimana…
puoi capire quindi che non sono trascorsi mesi, ma solo pochi giorni… e
come puoi vedere ho risposto in parte alle tue domande su Ron
e sugli attacchi nel capitolo. Per quanto riguarda le frasi del dialogo tra Ginny e Draco… la tua
riflessione è attenta ma… errata^^ nel
senso… quelle frasi hanno forse più significato nel passato che
nel futuro… anche se non è proprio da escludere che possano avere
risvolti un domani… Un bacione grandissimo
anche a te!!! Grazie mille per la bellissima recensione e per i complimenti!!!
Mony: grazie mille! Sono felice che ti piaccia!
Weasleyina: ti ringrazio sul serio!! La tua ff l’ho letta e l’ho trovata molto
interessante! Bacio!!
Patty: tesoro mio!! Grazie mille tu sei sempre troppo
gentile con me! Da brivido? Grazie!!! Sono felice che
ti sia piaciuto… eh sì, il 6° libro l’ho letto da un
pezzo… (mi pare che il sabato successivo all’uscita fosse
già riposto nella mia libreria, concluso…)… ma non posso
dirti nulla perché non voglio darti spoiler^^ Un bacione
mega!!!
Fabry: eh chi lo sa? Solo il futuro potrà dirci
che cosa accadrà ai nostri eroi! Mi spiace se non ho
aggiornato presto ma ero in vacanza!! ^_-
Lady Numb: tesoro!!! Giusto a un giorno di distanza dalla
nostra “dormita” (se così si può chiamare… 5
ore stiracchiate!) e un giorno prima della vostra partenza… ^_- come sono
puntuale! Giusto che sei tu ti svelo un segreto
sconvolgente: in effetti la mia lista di candidati da uccidere si è
ridotta e quindi mi serviva un capitolo in cui le ombre se ne stessero buone buone a casa… ^___- sono felice che il giuramento ti
sia piaciuto! Io mi sono divertita un mondo a scriverlo… mi piaceva
l’idea che avessero come un patto
vincolante… per Hysteria dovrai aspettare
ancora un po’… manca ancora del tempo alla sua entrata in scena e
relativa presentazione! Grazie mille perché sei sempre gentilissima! Un bacione gigantesco!
Kaho_Chan: ciao carissima! Come mai dici che Ginny
non è un Eletto? Nel senso, ciò non vuol dire
che lo sia, solo che è opinione di tutti pensare che sia No Angel… quindi mi incuriosisce questa cosa! Per il resto le tue supposizioni… non posso dire nulla,
ovvio… solo che sì, Hysteria è
una donna… quindi ci sono 3 donne e 4 uomini… e non temere nel
prossimo capitolo vi sarà l’entrata in scena di Storm… e quindi aspetterò con ansia le tue
idee! Sono felice che la storia ti piaccia così tanto!
Io mi diverto molto a scriverla! “Porca trota salmonata”
è bellissimo… io solitamente non sono
così fine! Un bacione!!!
Gea_Kristh: ti ringrazio tantissimo! Confusione? Sarà che io so chi sono e ho
un foglio con scritto tutto quanto quindi per me è facile…
ma ti capisco… non sapendo la loro vera identità non dev’essere per niente facile capire chi siano…
mi spiace! Un bacio!
Grazie a tutti come al solito ragazzi!
Siete troppo mitici! Ancora una volta mi avete sorpreso con le
recensioni… perché nonostante il periodo estivo sono
numerosissime!!! Vi aspetto al prossimo capitolo, con la presentazione di Storm!!
Alla prossima!