"E
tu, brutto Maz... Vamp... insomma,
quello che sei, tieni giù le mani dalla MIA Lina!" Delgiar
fece un altro
passo verso la coppia, e Lina sentì fermentare nel suo cuore
il dubbio (forse
era quello che dava l'odore peculiare al suo sangue): cos'era
quell'agitazione,
quel rossore che sentiva salire alle sue guance? Amava forse entrambi?
Come
poteva allora far soffrire uno di loro scegliendo l'altro? Meglio
lasciare che
si squartassero a vicenda!
Xellos avanzò
verso Delgiar, sprezzante. "No!
Voglio dire, TU sei pericoloso per lei! Io voglio solo ucciderla,
ridurla a un
cadavere freddo e putrefatto ed eventualmente farle avere una perfetta
figlia
Mary Sue, mentre tu, dannato licantropo, con tutto quel pelo, potresti
scatenarle qualche ALLERGIA!"
"Licantropo? Ma non era un
incrocio fra un
lupo e un troll?" domandò nel frattempo Gourry, che essendo
stato relegato
a personaggio secondario non era più considerato
dall'autrice e aveva avuto
modo di rinsavire.
"Lo è, e alla
sua razza le donne umane
appaiono attrenti più o meno come a noi apparirebbe
attraente una goblin."
sospirò Zelgadiss, che si stava trattenendo a stento dal
prendere a testate un
albero per la disperazione.
"Beh, la bellezza
è nell'occhio di chi
guarda, no?" commentò Sylphiel comprensiva, dalla sua
posizione al suolo
(dove ancora lottava con la bidimensionalità).
"Non è QUESTO il
punto! Gourry-san è l'unico
a poter rivendicare diritti su Lina! Se solo quella INGIUSTA autrice mi
lasciasse intervenire..." Amelia da dieci minuti buoni cercava di
avanzare
verso Lina e Xellos, ritrovandosi dopo ogni passo al punto di partenza.
Nel frattempo, il triangolo
amoroso stava
raggiungendo l'apice della drammaticità.
"Se avesse l'allergia
sarebbe piena di
bubboni ma almeno sarebbe viva!"
"Se fosse morta sarebbe
fredda ma la sua
pelle rimarrebbe delicata e candida come ora!"
"Oh, due figaccioni stanno
lottando per me!
Come sono triste e sfortunata!"
Il tragico scontro sembrava
ormai inevitabile.
Fu allora, però,
che avvenne l'inaspettato.
"SPOT!!!!!"
La voce risuonò
nella foresta con la forza di un
tuono in una notte di tempesta. Un brivido attraversò
contemporaneamente le
schiene di Lina, Xellos e Delgiar. e qualsiasi pensiero di romantico
duello fu
immediatamente dimenticato.
"Spot, dove diavolo sei
finito??? C'è ancora
da fare il bucato!!!"
Una donna dalla lunga
frangia e dalla veste da
cameriera sbucò all'improvviso dagli alberi.
E le porte dell'inferno
parvero spalancarsi.
Il grido di Lina fece
levare contemporaneamente
tutti gli uccelli nascosti fra le fronde degli alberi.
Delgiar si gettò
ai piedi della cameriera,
latrando e scodinzolando.
Xellos semplicemente
sparì (Zelas, in seguito,
avrebbe giurato di aver visto delle lacrime rigare il suo viso, mentre
rientrava a Wolf Pack Island).
Lina si gettò al
collo di Gourry, strillando frasi
senza senso, mentre Delgiar latrava giustificazioni circa il bucato
mancato.
La Meyer, inviperita da
quella indebita
interruzione che aveva rovinato il pathos della sua storia, fece un
passo verso
la nuova venuta, brandendo la sua penna preferita come un'arma.
"TU! Chi diavolo sei TU???
IO non ti ho
creato, eppure tu rovini la mia storia! Tu non esisti, tu..."
Luna non fece,
né disse nulla. Semplicemente levò
lo sguardo, e un alito di vento scostò lievemente la sua
frangia.
Da qualche parte, in un
altro universo, Chuck
Norris rabbrividì.
Due
minuti dopo, la radura era nuovamente
silenziosa.
Lina, Gourry, Amelia, Zel e
Sylphiel (stranamente
tridimensionale) si trovavano in piedi, soli, e non avevano una chiara
idea di
come fossero arrivati in quel luogo.
"Cosa... stavamo facendo
esattamente?"
domandò Lina, stordita.
"Non saprei, ma... ho la
sensazione che fosse
qualcosa di estremamente stupido." commentò Zel, che sentiva
ancora un
ormai inspiegabile impulso a lanciarsi contro qualche albero.
"Io ho un mente un nome...
May... Meye...
qualcosa del genere... Non vi dice nulla?" Chiese Gourry. Un brivido
attraversò tutti, ma nessuno gli rispose.
"Uhm... forse è
il caso di muoverci di qui,
che ne dite?" propose Sylphiel.
"Credo che tu abbia
ragione, Sylphiel-san...
magari potremmo..." Amelia non riuscì a terminare la frase.
In quel
momento, un piccione viaggiatore fece capolino fra le fronde, per
andare a
posarsi sulla sua spalla.
Curiosamente, Amelia
allungò le dita verso la sua
zampa e ne trasse un messaggio. Era vergato nella grafia di suo padre.
"Ragazzi!"
dichiarò la principessa, con
voce allarmata. "Dobbiamo correre a Sailune! Ci sono guai alla
corte!"
Lina
fece un passo in direzione dell'amica.
"Cosa succede Amelia?" chiese allarmata la maga. La principessa
deglutì. "Mio cugino Alfred...è stato rapito!"
Scese un minuto di
silenzio. Lina emise un verso strozzato, aspettandosi una rettifica da
Amelia.
Quando questa non arrivò, intervenne. "Volevi
dire...Christopher?".
La principessa aggrottò la fronte. "No Lina-san," disse
"volevo
proprio dire Alfred. MIO CUGINO ALFRED, il figlio di mio zio
Christopher, è
stato rapito. Verrete con me a Saillune, tu, Gourry-san e..." Ma la
maga
non la stava più ascoltando, si era invece girata verso
Zelgadiss, che al
contrario di quanto si aspettava, non era intervenuto.
Ma cosa stava succedendo?
Alfred era morto qualche anno
prima! Loro tutti erano presenti, quando era avvenuto... D'accordo
Gourry, ma
perchè neppure Zel faceva una piega?
Zelgadiss si mosse verso Amelia e,
mettendole una mano
sulla spalla, sussurrò. "Io sono con te, Amelia..." La
principessa
fece un lieve cenno col capo e gli sorrise, poi girò il viso
verso Sylpheel che
annuì, quindi riportò lo sguardo su Lina. "E tu,
Lina-san... verrai anche
tu?" La maga la fissò interdetta. Alfred era vivo? C'era un
altro cugino
Alfred tra i parenti di Amelia, sempre figlio di Christopher? E
com'è che Zel
era così a suo agio in situazioni "intime" con Amelia???
Improvvisamente la maga
sentì una mano sulla spalla.
Trasalì leggermente, presa di sprovvista. Girò la
testa e vide Gourry al suo
fianco che le sorrideva, un sorriso dolce ma stranamente triste. "E
noi,
Lina, andremo anche noi a Saillune?"
Il viso di Lina presa una sfumatura
accesa che virò al
bordeaux quando lo spadaccino iniziò ad accarezzarle il
braccio.
"Lina-san... se non te la senti non
voglio
obbligarti..." il tono della principessa era strano. Lina la
guardò in
viso, confusa. Qualcosa non quadrava, improvvisamente tutto era
sbagliato, il
mondo girava, ma in una direzione a lei sconosciuta.
Chi erano le persone che aveva
intorno? Perchè i loro
visi, le loro voci, i loro nomi le erano tanto familiari eppure il loro
modo di
rapportarsi con lei e con il mondo era così diverso? E chi
era questo Alfred,
se quello che ricordava lei era stato ucciso dai demoni?
"Perchè dovrei avere
problemi a venire a
Saillune?" sbottò.
Amelia le mise le mani sulle
spalle. "Oh, Lina-san, nelle
tue condizioni dovresti riposare!" disse la principessa preoccupata,
mentre Gourry si avvicinò a lei "se dovessi avere qualunque
cosa,
qualunque dimmelo ti prego!" la maga li fissò tutti con aria
sconvolta
"ma che vi prende a tutti? io sto beniss..." in quel momento
sentì
qualcosa di strano dentro di se. la chimera incurante dell'accaduto si
girò
dall'altra parte "vogliamo andare? Gourry pensa tu a lei, vi conviene
arrivare a Saillune e restare al castello! questa non è una
missione adatta a
una donna incinta" un fulmine attraversò la mente della
maga, "co...
co... cosa? io..." lei disperata si girò a guardare il suo
compagno negli
occhi cercando appoggio, ma lu si limitò ad abbracciarla
"sono d'accordo
Zel, non è prudente restare per i boschi" Lina sempre +
scioccata pretese
delle spiegazioni da Gourry "vedi... quando non stavi bene ero
disperato,
ho fatto di tutto pur di farti riprendere, ho chiesto consiglio a tutti
i
medici della zona ma nessuno sapeva che avevi, in compenso... si
è scoperto che
aspetti un figlio" lei stava quasi per arrabbiarsi perchè
nessuno gli e lo
aveva detto ma sentì di nuovo quella strana sensazione al
basso ventre
"sono stato io a chiedergli di non dirti nulla perchè avevo
paura della
tua reazione, avevo paura che te la saresti presa con me per averti
fatto
questo!" lei tirò fuori una pantofola e iniziò a
picchiarlo "certo
che me la prendo con te! con chi dovrei prendermela, soprattutto per
non
avermelo detto! davvero pensi che io non sia felice di questo?"
"cosa?" fu la breve e stupita
risposta dello
spadaccino che la fece sciogliere "non me lo aspettavo questo e vero,
non
siamo neppure sposati però... sono contenta di aspettare un
figlio da te"
i loro sguardi si incrociarono per un lungo istante che fu interrotto
dalle
gridafestanti di Amelia "haa che bello, non ce la facevo + a mantenere
il
silenzio, vorrà dire che come arriviamo a Saillune prima
troviamo mio cugino e
poi celebriamo il vostro matrimonio, o facciamo al contrario, ma forse
e meglio
se..."
"Amelia calmati..." la chimera
bloccò i pensieri
della principessa che si stavano aggrovigliando al punto da farle
girare la
testa "prima pensiamo ad arrivare a Sailune, poi si pensa al da
farsi"
così i 4 o dovrei dire
5, si incamminarono per la via più
breve.
Lina
stava camminando felicemente, ancora
stordita dalla notizia, quando le venne in mente un piccolo dettaglio.
Per rimanere incinta... lei e
Gourry... le api e i
fiori... la cicogna e i cavoli...
"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!"
La pantofola colpì di
nuovo in testa Gourry, questa volta
con reale violenza.
"Cervello di medusa!!!!!!!!!!
QUANDO hai osato
rubarmi la mia innocenza??? E come mai NON ME NE SONO ACCORTA???"
I casi erano tre:
- O Gourry aveva approfittato di
lei mentre stava dormendo
(ma era un comportamento un po' OOC, anche se sarebbe potuto piacere a
quella
May... Mey... quella lì)
- O era... successo e Lina non se
ne era accorta (il che
sarebbe stato un tantino deludente; insomma, non diceva di averci
investito così
tante aspettative, ma dato che tutti ne parlavano si sarebbe aspettata
almeno
di RENDERSENE CONTO)
- O stava succedendo qualcosa di
MOLTO STRANO
Appena prese a fare questi
ragionamenti, la strana
sensazione al basso ventre sparì. Lina si rese conto di
essere stata confusa.
Ora, invece, la sua mente era più chiara che mai.
"Diem Wind!!!"
Lanciò l'incantesimo
mirando alla cima di un albero.
L'incantesimo colpì e si sentirono un grido e un tonfo.
I suoi compagni di viaggio parvero
come rinsavire improvvisamente.
Si guardarono intorno, confusi.
"Che stavamo facendo?"
domandò Gourry, fissando
Lina con preoccupazione.
"Credo fossimo sotto l'effetto di
un
incantesimo." sibilò Lina, avanzando nella vegetazione.
Raggiunse la
figura che aveva fatto crollare al suolo e la afferrò per il
mantello per
vederla in volto.
Rimase di sasso.
La conosceva. Conosceva quel corto
caschetto boccoloso e
quel vestito da pornodiva dal pessimo gusto.
Martina, del regno di Zoana.
"Ohohohohohohoh!" Martina rise,
liberandosi
dalla presa di Lina, e fece un balzo indietro. "E così mi
hai scoperto e
sei sfuggita alla maledizione di Zoamelgustav, Lina Inverse! Ma questo
non mi
fermerà!"
"Fermerà? Che diavolo
stai dicendo? Che cosa fai qui?
E perché hai cercato di confonderci???"
"Vi avrei fatto credere di essere
arrivati a Sailune,
e invece vi avrei impedito di raggiungere il regno! Non posso
assolutamente
permettervi di arrivare laggiù!"
"Vedete, il fatto è che
se voi vi trovaste a Sailune,
per noi sarebbe la rovina." Un'altra voce risuonò fra gli
alberi. La spada
sguainata, avanzò verso di loro un'altra figura nota.
"Gourry, credo che
questo sia il momento migliore per riprendere il nostro duello."
"Zangluss??" esclamò
Amelia. "Ma insomma,
che sta succedendo???"
La principessa trasse di nuovo
dalla tasca il messaggio
che le aveva mandato suo padre, ma prima che potesse leggerlo e
scoprire cosa
c'era scritto veramente, Martina scattò in avanti e glielo
strappò dalle mani.
"Non vi permetterò di
scoprire cosa dice questo messaggio!
Non vi permetterò di avvicinarvi di un altro passo a
Sailune! Coraggio, ora,
combattiamo!!!"
Lina
sentì il sangue salirle al cervello, con
improvvisa e infausta violenza. Adesso era davvero, davvero arrabbiata
nera
anzi, era STUFA MARCIA. Maledizioni, gravidanze, strani
personaggi...non ne
poteva più. Soprattutto, e in quel momento il suo volto da
paonazzo divenne di
un'intensa sfumatura color mattone, Martina le aveva fatto credere che
lei e il
cervello di medusa... per gli Dei!!!
Con un balzo fu davanti a Martina e
iniziò a imprecare.
"Razza di stupida cretina! Principessa dei miei stivali!" Martina
fece un passo indietro, colpita dalla rabbia ma soprattutto da un
asteroide di
saliva della maga, la quale improvvisamente si ricompose e aggiunse con
voce
improvvisamente melliflua. "Ricordi come ho distrutto Zoana, Martina
cara?"
Prima ancora che la maga potesse
continuare con le sue
minacce, Amelia si mise tra le due. "Lina-san! Lascia che ci pensi
io!" la principessa di Sauillune prese fiato e, con un magnifico e
preciso
salto all'indietro, fu sul ramo dell'albero alle spalle delle due
ragazze.
"Io, Amelia Wil Tesla Saillune ti ordino in nome del mio regno e della
giustizia di rendermi la missiva!"
Lina e Martina, che avevano alzato
lo sguardo, tornarono a
fronteggiarsi, lasciando la principessa a blaterare dalla sua posizione
frondosa.
Zelgadiss, che fino a quel momento
era rimasto con le mani
in mano, amareggiato per essersi fatto confondere da una fattucchiera
di così
bassa lega e depresso per la sequela di avventure una peggio dell'altra
che era
stato costretto a vivere per mano di chissà chi,
chissà dove, lasciò uscire un
sospirone e intervenne. "Gente, è stato un piacere ma io
adesso avrei
altri impegni. Come trovare la mia cura, ad esempio. Non ho tempo da
perdere
con questi due." E col pollice indicò prima Zangulus, poi
Martina.
"Ora, se volete scusarmi..."
"Tu non vai da nessuna parte!" la
nuova voce
fece voltare un po' tutti, tranne Amelia che era ancora in preda ad una
crisi
mistica da paladina della giustizia. Appena vide la figura che faceva
il suo
ingresso, Lina fece un sorriso cattivo. "Spottino," sibilò
"Hai
fatto tutto il bucato? Altrimenti penso che qualcuno questa sera non
avrà la
sua ciotola di pappa."
Dilgear arrossì
visibilmente, poi con tutta la dignità che
gli riusciva di trovare, sputacchiò in direzione della maga.
"Tu stai
zitta, tua sorella ha detto che vuole vederti ora, che deve DIRTI una
cosa." il lupo ghignò mettendo in mostra la sua scintillante
dentatura.
"E ANCHE TU sai che quando LEI dice che vuole parlare... si tratta di
un
eufemismo."
Mentre di sottofondo Amelia
continuava a sbrodolare la sua
manfrina, Zelgadiss era improvvisamente ammutolito, Gourry e Zangulus
si
guardavano con le spade sguainate e Martina attaccava a ridere, Lina
sentì che
le si riempivano di lacrime gli occhi mentre iniziava a respirare
appena un po'
affannosamente.
Con le mani tremanti e le gambe
molli iniziò prima
lentamente, poi più in fretta ad allontanarsi dagli altri,
dal bosco, DAL
PERICOLO.
Fu solo quando una morsa d'acciaio
le ghermì la spalla che
seppe con certezza matematica che la sua ora era giunta, infine.
"Dove vai, sorellina?"
"L...
L... L..." La voce di Lina, se
fosse riuscita a lasciare le sue labbra, sarebbe stata più
roca del solito. Il
volto della maga era pallido e i capelli sulla nuca le si erano rizzati.
Luna sospirò.
"Sì, sì, va bene. Conosco il mio nome,
anche se non me lo dici tu. Spot, tienimi a bada la pazza isterica che
ride un
secondo, mentre parlo con mia sorella."
Delgiar si avventò su
Martina, che si strozzò nella sua
stessa risata e prese a correre urlando. Zangluss lasciò
perdere Gourry, nel
tentativo di salvarla. I sospiri di Zelgadiss si fecero sempre
più profondi,
mentre Amelia proseguiva con la sua tiritera.
"L... L... L..." L'espressione di
Lina non mutò.
La sua bocca era ridotta a una piccola "O", le sue pupille erano
capocchie di spillo.
Luna sospirò nuovamente.
"Ehi, biondo, vieni qui un
momento." si indirizzò a Gourry. " Credi che se dicessi a te
ciò che
ho da dire, poi potresti riferirlo a mia sorella, quando si
sarà decisa a
uscire dalla sua catalessi?"
Gourry scrutò Lina, con
un'espressione a metà fra lo
sconcerto e la preoccupazione. "Uhm... ok."
"Bene. Sarò breve,
comunque. A Sailune... c'è una
persona che dovete subito andare a prendere. E' per questo che avevano
inviato
quel messaggio ad Amelia."
"Una persona?" Gourry era
perplesso.
"Qualcuno da scortare da qualche parte?"
"No. Qualcuno che va allontanato
dal regno ad ogni
costo."
Anche Zelgadiss nel frattempo si
era avvicinato.
"Intendi dire che è qualcuno che sta minacciando la casa
reale?"
"Sì, si può
dire così. Anche se forse sarebbe meglio
dire che li sta esasperando. In ogni caso, dovete portarla ai monti
Kataart,
dai draghi. Solo l'antica magia può esorcizzare quella...
cosa. E Ceiphied non
può permettere che in questo mondo circoli un essere del
genere."
Zelgadiss si accigliò.
"E perché Martina non vuole
che allontaniamo questa... persona, o essere, o qualunque cosa sia da
Sailune?"
Luna sorrise. "Temo che questo sia
un segreto."
Quella frase bastò a far
correre un brivido lungo la
schiena a Zel. In un certo senso, poteva capire Lina.
"Ma almeno possiamo sapere come si
chiama? Per
identificarla, intendo." domandò Gourry.
Il sorriso di Luna non scomparve.
"Si chiama Mary.
Mary Sue."
Luna
osservò prima il biondo spadaccino, poi la
chimera, quindi sua sorella, infine la ragazzina che blaterava su un
albero non
lontano da lì, Spot che inseguiva la pazza isterica e il
secondo spadaccino che
inseguiva Spot. Sospirò. Dopo quel piccolo momento di
sconforto riportò la sua
attenzione sulla chimera, che le sembrava il personaggio più
equilibrato e
aggiunse. "Avete capito? Avete capito bene?"
Zel annuì, mentre dal
canto suo Gourry accarezzava la
testa ad una Lina singhiozzante e farfugliante.
"Perfetto. Portate a termine la
missione."
Concluse Luna con tono autoritario. "Spot! Hai finito di legare quei
due?" Zelgadiss girò la testa, accorgendosi solo in quel
momento che
Delgiar aveva raggiunto e legato Martina come un salame, mentre
Zangulus
giaceva a terra, con gli occhi a girandola.
La sorella maggiore di Lina si
volse un'ultima volta verso
la maga, Gourry e Zelgadiss e fece loro un sorrisetto sgradevole. "Dite
alla mia sorellina che se fallisce, l'entità della punizione
che devo ancora
somministrale per quello che lei sa, aumenterà ancora e in
maniera direttamente
proporzionale." Con queste parole si incamminò verso
Delgiar, che aveva
messo sulle spalle Martina e suo marito. Mentre si allontanava, senza
girarsi,
li lasciò con una frase inaspettata.
"Fate in modo che Xelloss stia
lontano da mia
sorella..." disse, poi borbottò, con voce bassa ma
perfettamente udibile.
"Altrimenti mi toccherà intervenire. E non sarà
una cosa piacevole per
nessuno."
Lina
sbattè le palpebre una prima volta, per
schiarirsi la vista. Poi una seconda. Non potendo credere al fatto che
sua
sorella se ne fosse davvero andata senza averle strappato un solo
capello,
battè le palpebre una terza volta.
"Lina, ti senti meglio ora?" gli
occhioni blu
dell'amico spadaccino entrarono nel suo campo visivo, assieme al suo
sorriso
rasserenante.
"Non l'ho sognata vero? Lei era
qui... era q-q-qui
davanti a me..." balbettò mentre un brivido le percorreva la
spina
dorsale.
Zelgadiss si avvicinò,
con un sorriso solo lievemente
sarcastico: "Sai Lina, comincio a capire per quale motivo lei ti
terrorizzi a tal punto... è davvero inquietante!"
"Possiamo evitare di parlare di
Voi-Sapete-Chi?? E
ora muoviamoci!" Lina si incamminò, rigida come un
baccalà.
Zelgadiss e Gourry si guardarono
perplessi.
Lina si immobilizzò, si
volse a guardarli e puntando il
dito verso la cima di un albero disse: "Avete intenzione di lasciarla
sproloquiare sulla giustizia ancora per molto? Volete tirarla
giù voi, o ci
penso io?"
Amelia era ancora a metà
del suo panegirico sulla
giustizia versione super-extended.
"Ehm, Lina, però sai,
Sailune è dall'altra parte...
Sarebbe il caso di portare a termine la missino di Tu-Sai-Chi... non ci
tengo a
spaere in che modo abbia intenzione di punirti" Gourry le si
affiancò e
indicò la direzione per Sailune, mentre Lina sbiancava di
nuovo e i capelli le
si rizzavano sulla testa.
Zelgadiss, dopo essere andato a
recuperare Amelia in cima
all'albero, fu presto al loro fianco. Posò la principessa a
terra, che assorta
nella modalità predica, non si era minimamente interrotta.
"Mi chiedo dove
sia il tasto stop..." mormorò la chimera tastando la schiena
dell'amica.
"...ed è veramente
così, il bene non è altro che la
forza suprema che vince in ogni epoca..."
"Gourry, dalla espressione che ha
Lina in questo
momento, direi che le hai rivelato cosa accadrà in caso di
fallimento"
osservò Zelgadiss, mentre lo spadaccino annuiva a mezzo tra
il soddisfatto e il
poco convinto.
"... per un mondo in cui solo
l'amore, quello con la
A maiuscola..."
"Però Zel, io non mi
ricordo il nome di quella che
dobbiamo cercare... chissà se Lina la conosce"
mormorò Gourry.
Lina tornò ad essere
cosciente a se stessa. "Chi? Noi
dobbiamo cercare una pesona? A Sailune?"
"... che l'onore e la cavalleria
sono le basi su
cui..."
"Si chiama Mary Sue. Ti dice
qualcosa?" rivelò
Zelgadiss.
Mentre Lina perplessa scuoteva la
testa, un grido di puro
terrore sconvolse il bosco...
"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
Amelia aveva interrotto all'imporvviso il panegirico e, come se avesse
visto la
cosa più terrificante del mondo. era sbiancata di colpo,
portandosi le mani alla
bocca. "Tutto vi prego, TUTTO... ma non lei! Non Mary!!!!"
Lina, Zelgadiss e Gourry si
lanciarono occhiate perplesse,
mentre Amelia scivolava in ginocchio piangendo come una disperata...
Era
l'estate dei 7 anni di Amelia. Il sole splendeva alto mentre
lei giocava alla paladina della giustizia menando fendenti con la sua
piccola
spada di legno, sotto lo sguardo benevolo del padre. Improvvisamente
dall'enorme albero contro il quale l'uomo era seduto ad ammirare i
progressi
della figlia, saltò giù una ragazzina con fluenti
capelli biondi, arricciati in
morbidi boccoli. I suoi occhi avevano i colori dell'arcobaleno e la sua
pelle
sembrava di pesca. Aveva un profumo dolce, di miele e glicine e il
lucidalabbra
alla fragola.
La piccola Amelia la
fissò interdetta mentre suo padre,
per nulla sorpreso, la presentò alla figlia.
"Vieni, figlia mia." disse "Questa
è Mary
Sue, la figlia di un sovrano potentissimo. E' la più bella
del suo regno ed è già
una maga provetta. Gioca con lei, sarei contento se stringeste
amicizia!"
Con queste parole Phil si
alzò e si avviò verso il
palazzo, mentre la piccola Amelia fissava leggermente intimidita la
nuova
bambina.
La bellissima Mary Sue
squadrò la piccola principessa e
con la sua melodiosa voce proferì una perla di rara saggezza.
"Sei brutta e grassa, non troverai
mai il fidanzato.
Solo io sono bella, intelligente e attraente nonchè so tutte
le lingue
possibili e immaginabili, conosco a fondo la magia bianca, nera e
sciamanica, i
miei genitori sono più ricchi dei tuoi, mia sorella
è più bella della tua e il
principe del paese vicino al mio è innamorato di me. Ma
ovviamente non ti sto
dicendo per davvero queste frasi perchè io sono anche
modestissima, fragile e
leggiadra."
La tirata lasciò
esterrefatta Amelia che non osò
replicare.
La piccola Mary Sue sorrise
dolcemente mettendo in mostra
i suoi piccoli denti bianchi.
"Ora," continuò con una
luce poco raccomandabile
nello sguardo. "Ti trovo un fidanzato, anche se sei brutta. Io sono
molto
brava nel trovare fidanzati, sai? Posso diventare la regina del mondo,
è già
stato predetto alla mia nascita, ma credo che da grande farò
la
combina-matrimoni." Mary Sue volse i suoi occhietti multicolore in giro
per il giardino quindi corse via.
Amelia sospirò di
sollievo e riprese la sua spada. Ma la
nuova bambina tornò nel giro di poco trascinando un cane
spelacchiato.
"Eccolo. Tu sei la sua fidanzata!
Adesso vi baciate
sulla bocca e poi siete sposati per sempre."
Quello fu il primo di una serie di
"fidanzati"
improbabili che Mary Sue propinò ad Amelia, costringendola
ad atroci giochi
stile "famiglia". La principessina non era una bimba che si facesse
mettere tanto i piedi in testa ma Mary Sue era più grande e
piuttosto perfida,
visto che sotto gli occhi degli adulti si comportava in maniera
impeccabile.
Per fortuna alla fine dell'estate
un cocchio enorme se la
portò via e Amelia non la rivide più.
Ma prima di andarsene lei
sventolò un fazzoletto ricamato
sussurrando, con voce dolce. "In verità io sono la figlia
segreta di tuo
padre, quindi siamo sorelle!!! Non dimenticarti di me!" E con queste
parole il cocchiò partì velocemente.
Amelia rimase con la bocca
spalancata per una buona
mezzora e si decise a chiuderla quando si accorse che una famiglia di
coleotteri stava per farne la propria dimora. La bambina non
parlò mai del
paeriodo trascorso in compagnia di Mary Sue.... Ma certe esperienze ti
segnano...
Al
nome Mary Sue, Amelia che stava declamando il
discorso sulla giustizia n°23/bis della durata media di 3 ore,
minuto più
minuto meno, si interruppe bruscamente...attaccando a frignare
miseramente.
"Cattiva..." fu l'unica parola
intelleggibile
che i suoi compagni di viaggio riuscirono a cavarle di bocca.
Zelgadiss scosse desolato la testa.
"E'
impazzita..."
Lina si avvicinò ad
Amelia dandole delle pacchette sulla
schiena. "Su, su, Amelia..." poi rivolta agli altri sillabò.
"Chissà cosa dirà Phil se gliela riportiamo
indietro in questo
stato..."
Zelgadiss si inginocchiò
e, guardando Amelia in viso le
lanciò un Recovery. La principessa sembrò
riprendersi un attimo.
Amelia si asciugò le
lacrime che avevano iniziato a
scenderle sulle guance. Tirò poco elegantemente su con il
naso e lanciò degli
sguardi tristi ai suoi amici. Anche Lina a quel punto si era abbassata
all'altezza della principessa, che era apparentemente più
calma.
"Amelia... stai bene?" chiese con
fare
sospettoso la maga. Al cenno affermativo dell'amica
proseguì. "Bene...
perchè il nome di questa ragazza ti provoca una crisi
simile? Che..." Lo
spadaccino intervenne prontamente, alzando il dito con fare saggio. "Ma
Lina! Tu dovresti capire bene Amelia, quando si parla di tua sorella
tu..."
Lina impallidì vistosamente, iniziando a strillare con voce
acuta. "Mia
sorella? Mia sorella??? Dove..."
Zelgadiss tirò un pugno
in testa a Gourry mentre Lina si
buttava tra le braccia di Amelia e le due, in preda a crisi collettiva
iniziavano a piangere e strillare contemporaneamente.
In quel momento fece la sua
comparsa l'ultima persona che
Zelgadiss desiderasse vedere, in generale e anche in quel momento, dopo
l'avvertimento di Luna Inverse.
Caschetto viola, sorrisone
appiccicato al viso, il priest
Xelloss fece la sua apparizione.
Andiamo
ragazzi, non vi vergognate a far
piangere due fanciulle?" sussurrò il priest con un gran
sorriso sul volto
senza età.
"Levati dai piedi Xellos, abbiamo
già abbastanza
grattacapi!" Zelgadiss fece un passo avanti, la mano sull'elsa della
spada.
Xellos scosse la testa rassegnato.
"Non è certo così
che dovreste accogliere un vecchio amico che viene a darvi preziose
informazioni..."
"Tu cosa? Non dire stupidaggini,
bastardo di un
mazoku!" La spada ora era puntata dritta verso il naso del millenario
priest.
Xellos ne scostò la punta con un dito. "Sai che adoro
giocare con te...
anzi, adoro soprattutto prendermi gioco di te... Però
trastullarci tra noi,
mentre quelle due sono ridotte a due marmocchie frignanti, non mi
sembra
giusto. E' più bello giocare tutti assieme, non ti pare?" Il
sorriso
malefico che si dipinse sul volto di Xellos, e gli occhi appena
socchiusi che
facevano intravedere le iridi color dell'agata luminosa, fecero venire
un
brivido a Zelgadiss.
"Gourry, prendile di peso e
andiamocene!"
rinfoderò la spada e si allontanò dal demone.
"Quanta fretta" gli
bisbigliò Xellos,
ricomparensogli davanti, a due centimetri dal naso. "Sembra quasi che
tu
voglia evitarmi..."
"Io VOGLIO evitarti!" Zelgadiss lo
superò, levò,
con mala grazia, in piedi Amelia afferrandola per il mantello, mentre
Gourry
sollevava Lina, che si aggrappò al suo collo ancora in
lacrime.
"Oh, che scena dolce... ma ora
basta, ho bisogno di
parlare con Lina!" Xellos si avvicinò alla maga, mentre
Gourry fece un
passo indietro.
Il bastone del mazoku produsse un
basso TOC quando colpì
la testa di Lina.
"Cosa? GOURRY!!!!Stai cercando di
approfittarti di
una fanciulla indifesa??" Lina tornò in sè
immediatamente, e si scostò
dall'amico.
La maga osservò, con un
sopracciglio levato in segno di
perplessità, il priest sorridente accanto a lei, poi con un
sospiro si rivolse
alla chimera. "Ok. Zel, spiegami cosa ci fa qui questo elemento"
"In realtà Lina non ne
ho idea. So solo che dobbiamo
tenerlo lontano da te, ma Tu-Sai-Chi non ce ne ha spiegato il motivo.
Ora,
stando alle mie supposizioni, possono esserci diverse ipotesi da fare"
La
chimera si sedette a terra, a gambe incrociate. Lina lo
imitò annuendo
convinta. "Certo. O ha qualcosa a che vedere con la persona che
dobbiamo
cercare..." cominciò lei. "Oppure ha di nuovo bisogno del
tuo aiuto
per qualche altro motivo, e rischierebbe così di trascinarti
lontano dalla
missione che ti ha affidato Tu-Sai-Chi" terminò Zelgadiss.
"Ehi, Gourry... dici che ne avranno
per molto?"
Xellos si avvicinò allo spadaccino.
"Bè sai Xel, quando
cominciano a fare ipotesi, non so
chi dei due sia più logorroico..." Gourry
sospirò. "Spero tu abbia
tempo da perdere" aggiunse con un mezzo sorriso.
"Oh, io ho tutto il tempo di questo
mondo!"
Xellos sorrise furbo. "Ti va una tazza di tè? Ho solo roba
di qualità, non
temere!"
"Oh... oh certo! Volentieri! Grazie
Xellos!"
Gourry prese la tazza che era magicamente comparsa tra le mani di
Xellos, e
sorrise cordialmente al demone.
In
tanto, a Sauillune.
Una risata perfida e priva
di qualsiasi allegria
aleggiava, tetra, tra le stanze del palazzo reale. Nel salone centrale,
il
cuore di quel luogo, di solito, cosi pieno di vita, tutto era buio,
ogni
finestra oscurata, sembrava che a nessun raggio di sole fosse permesso
di
filtrare all'interno di quelle mura, ma non solo il castello, anche
tutta la
città era desolata, come abbandonata.
E infine, lì
dove, un tempo, sedeva il nobile
sovrano del regno, un oscura figura ridacchiante, si sdraiava
spaparanzate,
come se quel trono le appartenesse, ed era da lei da cui proveniva quel
suono.
La sua risata gracchiante contiunuò per lungo tempo, tanto
che, chiunque
l'avesse ascoltata, l'avrebbe presa per pazza, ma la sua non era pazzia
(bhe...
forse anche quella), era un trionfo, stava festeggiando. Si era
liberata di
Phil e di tutto il suo seguito, aveva ottenuto tutto ciò che
più desiderava,
ovvero Sauillune. Allora perchè non era felice???
Perchè, non
aveva ancora vinto, prima di potersi
dichiararsi tale, doveva eliminare sino all'ultimo erede al trono
esistente “Su,
Amelia, cosa aspetti a tornare?..” disse la figura alzandosi,
per quanto amasse
l'oscurità, nemmeno i suoi occhi potevano vedere attraverso
quelle tenebre, per
questo, qua e là aveva sparso delle statue, prive di volto,
reggenti delle
laterne accese, si avvicinò a una di queste, “Nn
lo sai che il tuo paparino ti
sta aspettando” continuò con finta amarezza nella
voce, per poi ricominciando a
ridere allontanandosi. La luce della lanterna che, brevemente, l'aveva
colpita,
rivelo una boccolosa e voluminosa, zazzera bionda, nonche, due occhi
color
arcobaleno. “Sbrigati, perchè anche Mary, ti
attenede” furono le sue ultime
parole prima di confondersi con le ombre di quel luogo...
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Per il
momento la storia si conclude qui (sorry :P )… Non sappiamo
se avrà seguito, ma
speriamo che i nostri vaneggi vi abbiano divertiti
Good
giorno a tutti e Bye-bye ;-)))
(un
saluto speciale da Voi-sapete-chi XD)
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