Quella mattina non era di certo diversa da tutte le altre giornate
inutili che passavano nella sua vita.. Era sempre la solita storia. Lei
che si alzava, faceva colazione, salutava il vecchio, usciva di casa e
poi aspettava Roxy per andare insieme a scuola.. Niente di interessante
insomma, e soprattutto, niente di stimolante per il resto del
giorno. La sua routine era tutta così.. Finita la scuola
tornava a casa, si metteva a studiare, stava un po’ al pc ed
infine una lettura prima di dormire. Mai un imprevisto, mai una misera
sorpresa a disturbare la sua noia quotidiana.. Tutto procedeva
impeccabilmente nel solito ordine e niente sembrava destinato a voler
cambiare.
Eppure attraverso l’obbiettivo della sua reflex persino quel
monotono mondo appariva più bello.. Persino quegli
stereotipi vaganti per la strada sembravano delle persone reali..
Forse era un problema il suo.. Ma non riusciva a fare a meno di essere
così sarcastica. Era fatta così e non ci poteva
fare assolutamente niente.
“Quando la smetterai di fotografare i lacci delle mie
scarpe??”
Roxana Hillington, meglio conosciuta come Roxy. Capelli lunghi fino
alle spalle tinti di fucsia, con una ciocca rasta più lunga
che le ciondolava allegramente sulla parte destra. Piercing al naso e
grandi occhi azzurri che risplendevano nel suo bellissimo viso, come
due gemme luminose, punti di maggiore meraviglia nel suo aspetto
decisamente freak. Una ragazza fuori dagli schemi, alla
quale non era mai importato niente del giudizio delle persone.. E che
continuava imperterrita per la sua strada, tempestata da melodie reggae ed accessori
etnici.
“Non è colpa mia se sono sempre così
colorati.. È inevitabile che poi li fotografo!!”
Samantha Stone, detta Sam. Capelli rosso prugna a caschetto, con la
frangetta talmente corta da non raggiungere le sopracciglia. Un modo di
approcciarsi con il resto della gente piuttosto schivo e distaccato, a
differenza della solarità dell’amica. E non poteva
nemmeno dire di provarci ad essere più sociale,
perché avrebbe preferito essere torturata che fare amicizia
con quella massa di imbecilli popolante la sua scuola. Anche se una
volta non era così.. Una volta era diversa. Una volta era
più allegra.. Poi aveva imparato a proprie spese quanto le
persone potessero cambiare. E così, era cambiata pure lei.
“Dai, andiamo che siamo in ritardo.. Alla prima ora abbiamo
lezione di scienze!!” la incitò Roxy, spingendole
amichevolmente un piede sul polpaccio. Sam chiuse con cura la propria
reflex e se l’appese al collo, mentre si alzava dal muretto
per seguire l’amica. Come al solito non aveva alcuna voglia
di andare a quella cavolo di scuola, ma dopotutto.. Non poteva fare
altrimenti. Doveva ingoiare quel pesante boccone di amarezze e
proseguire lungo al percorso nella totale indifferenza del mondo
circostante.. Continuando a vivere nel proprio universo costellato da migliaia di
fotografie.
Ma proprio mentre si stava issando lo zainetto sulle spalle, una visione
piuttosto sconcertante attirò la sua attenzione.. Due
individui che stavano uscendo dalla casa di un suo vecchio amico,
incredibilmente somiglianti a dei celeberrimi musicisti.
“Oh porca troia..”
“Sempre molto delicata, eh Sam??” rise Roxy,
voltandosi verso di lei. Ma la ragazza aveva gli occhi completamente
spalancati e non riusciva a smettere di fissare davanti a
sé, da dietro i suoi occhiali dalla grande montatura.
“Cazzo, guarda Rox!!”
“Che c’è?? Ma quello non è..
Sam!!!!!”
La fanciulla dai capelli fucsia la scrutò con fare
investigativo, poi però scoppiò a ridere
divertita.
“Ti piace ancora???!!”
“Non dire stronzate, Rox.. Intendevo gli altri
due!!!”
“Aaaah.. E che hanno di strano?? Saranno dei suoi compagni di
università..”
“Guardali bene!!!!!” la riprese Sam, indicando il
trio di ragazzi che camminavano una decina di metri lontano da loro.
Roxy corrucciò lo sguardo e finalmente riconobbe il motivo
di tanto stupore. Anche se.. Anche se non poteva essere vero.
“Sembrano Paul McCartney e coso.. Quell’altro dei
Beatles!!”
“George Harrison!!!”
“Esattamente.. Scusami, ma proprio non lo
ricordavo!!”
“Ti perdono solo perché sei la mia unica amica..
Comunque. Guardali bene.. Sono praticamente identici!!”
“Già.. Da paura.”
Le due ragazze rimasero ad osservare quei giovani che si allontanavano,
con delle espressioni davvero buffe. Certo che.. Era davvero molto
strano. Come potevano quei ragazzi essere così simili ai
famosi componenti dei Beatles?? Tutti e due poi.. Ed era quella la cosa
più assurda!!! Quel fatto era davvero inquietante.. Ma
dopotutto, cosa avrebbero potuto pensare?? Quelli non potevano essere i
veri George Harrison e Paul McCartney, per quanto intensamente
potessero somigliargli. Si trattava sicuramente di una pura e stramba
coincidenza.. Niente di più, niente di meno.
“Va beh, che facciamo?? Andiamo??” propose Roxy,
indicando con un cenno la strada per il loro liceo. Sam li
squadrò per un’altra manciata di secondi,
finché il suo sguardo non si soffermò sulla
figura di lui.. Quanto tempo era passato dall’ultima volta
che si erano parlati?? E dire che erano stati tanto amici..
“Sam?? Ci sei??”
“È sempre il solito perfettino del cazzo..
Andiamo.”
“Tato, Tato!! Devo lavarmi le manine, ma non ci
arrivo!!”
Il piccolo Chris saltellò verso il proprio fratello e
cominciò a tirarlo insistentemente per un lembo dei jeans,
aggrappandosi poi alle sue gambe. Questo abbassò i freddi
occhi su di lui, e subito il gelo si sciolse in un sorriso.
“Non vedi che devo lavarmi i denti??
“Per favore??” cercò di intenerirlo il
bambino, sfoderando il suo faccino da vero birbante. Il fratello mosse
leggermente le labbra e lo prese fra le proprie braccia, aiutandolo a
lavarsi le mani.
“Dai, fai presto.”
“Ma sono questi lavandini che sono troppo alti!!
Perché non torniamo nella casa vecchia?? Io preferivo la
casa vecchia!!”
Il ragazzo esitò nel rispondere, mentre aiutava il
fratellino a tornare a terra. Beh.. A dire il vero pure lui preferiva
la casa vecchia. Belmont non gli piaceva per niente, come tutto il
resto degli Stati Uniti. Era nato e cresciuto a Portland, un paesino
dell’Ontario, in Canada, e lo stile di vita degli States non
faceva proprio al caso suo. Tutti convinti della propria
superiorità rispetto ai canadesi.. Ma cosa diavolo
volevano?? Di certo non perdeva tempo ad ingozzarsi di schifezze
davanti alla tv.. Lui aveva di meglio da fare. Aveva la musica.. E non
gli serviva nient’altro per stare bene.
“Matt, io vado al lavoro!! Lo accompagni tu Chris a
scuola??” avvertì Josh, il più grande
dei fratelli, affacciandosi sulla porta del bagno. Matthias
sbuffò rumorosamente e si ficcò lo spazzolino per
i denti in bocca.
“Nfon pfuò andfarcfi cfon
Anfthonmphy??!!”
“Anthony??” esclamò allora Josh, avendo
compreso almeno il nome dell’altro fratello. Matthias
roteò gli occhi e si tolse energicamente lo spazzolino.
“Si, lui!! Perché devo fare sempre tutto
io??!”
Il fratello maggiore annuì in segno d’intesa e si
allontanò di qualche passo per chiamare il terzo dei cinque,
un ragazzino di circa tredici anni che cercò subito di
evitarlo.
“Anthony.. Dove stai andando??”
“A scuola, non vedi lo zaino??”
“Ecco.. Già che ci sei accompagna pure
Chris.”
“Noooo.. Perché io?? Devo già portarmi
dietro Tiff!!!”
La quarta dei fratelli spuntò come un’ombra
spettrale alle loro spalle, in un silenzio tanto inquietante quanto la
sua carnagione pallida e i lunghi capelli scuri davanti al volto.
“Io non voglio andare a scuola.” sibilò
quella, con voce spiritata. “I miei compagni dicono che sono
una strega.”
“Tu non sei una strega, Tiff.. Non dare ascolto a quegli
sciocchi!!” la rassicurò Josh, accarezzandole i
capelli. La ragazzina alzò leggermente il capo e lo mosse
affermativamente, senza aggiungere altro.
“Allora chi mi accompagna dalle maestre??!”
piagnucolò Chris, agitando nervosamente le braccine. Anthony
rispose fischiettando e si allontanò con la sua solita aria
da paraculo, trascinando con sé la sorella Tiffany.
“Matt..” chiamò a questo punto Josh, con
tono rassegnato. Il ragazzo lo fulminò con lo sguardo e
uscì dal bagno come un razzo, borbottando una lunga serie di
commenti acidi. Tanto alla fine era sempre così.. Doveva
fare tutto lui!!!!
“Perché è arrabbiato il tato
Matt??” domandò quindi il bambino, avvicinandosi
al fratello maggiore. Questo si abbassò per mettergli le
scarpine e fece un lungo sospiro.
“Non è arrabbiato.. È solo un
po’ stanco. Ti porterà lui a scuola, sei
contento??”
“Siiiiii.. Evviva!!!!”
All’interno della propria camera, intanto, Matthias aveva
appena spalancato l’armadio, perdendosi
nell’austera contemplazione del volto di Jim Morrison. Da
quando avevano dovuto lasciare il Canada, la loro situazione familiare
era precipitata di brutto.. E adesso più che mai si sentiva
demoralizzato e, soprattutto, disilluso verso il futuro. Adesso che non
aveva più sogni a regnare nella sua mente.. Adesso che non
aveva più uno straccio di padre su cui poter contare.. Razza
di bastardo. Se solo se lo fosse ritrovato davanti, lo avrebbe fatto a
pezzi.
“Matt, Chris è pronto.. Tu cosa
aspetti??” lo riportò alla realtà Josh,
entrando nella stanza con il fratellino sulle spalle. Il ragazzo ebbe
quasi un sussulto e annuì con fare incerto, passandosi una
mano fra i folti capelli scuri, dello stesso taglio di Jim Morrison.
Anche se, più che al famoso re Lucertola, lui somigliava di
più a Syd Barret dei Pink Floyd.. Un altro fra i suoi gruppi
preferiti.
“Va bene.. Sono pronto pure io.”
Un’ultima occhiata sul poster di Jim, quindi
afferrò una maglietta dei Joy Division e la
indossò al volo, coprendosi poi il collo con una kefiah.
Ottimo, adesso poteva andare.
Chissà se qualcosa nella sua vita, sarebbe mai andato per il
verso giusto..
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TheThief_: Awwww..
sono troppo contenta che il capitolo sia stato tanto esilarante!!!XDDD
Da quando ho finito Angie sono un po' depressa
perché ho paura di non saper scrivere altre storie
interessanti, anche per via delle recensioni che sono diventate molto
meno rispetto alle precedenti fiction.. ma poi mi ritrovo a leggere
commenti come il tuo e allora mi esalto perché qualcuno che
apprezza le mie storie allora c'è ancora!!*___*
Che bello!!!XD Dai, aggiungiamo tutte Georgino su msn, su,
su.. ;) E pure su Facebook.. XD
Green Star 90: Uah,
non sapevo che lo Gnamm fosse il vostro il Dio Lumaca!!!O.o
Chiedo perdono.. u.u *si inchina di fronte allo
Gnamm/Dio Lumaca che continua a masticare* Beh, in effetti
Dirk sarebbe proprio il punk stereotipato al massimo.. XD
Infatti non è così intellingente da
avere personalità propria.. però dai, in fondo
pure lui è stupido ma simpatico!!!XD E i suoi
genitori figurati.. quelli sono lo stereotipo dei fricchettoni che
lasciano il figlio libero di fare quello che vuole senza porgli alcun
limite!!!XD
Marty_youchy:
Uahaha.. grazie Marty, sono davvero contenta che questo capitolo ti sia
piaciuto così tanto!!^^ Si, la scena di George che
usa msn l'avevo già in mente da tempo.. e il bello
è che non finisce qui, vedremo pure come
diventerà facebook-dipendente!!XD E pure gli
ufocicc non potevano mancare, eh.. come potevo dimenticarli??? Le
nostre super emoticon???XDDD Dovevo rendergli onore in
qualche modo, orsù..XD E si, dobbiamo
pure fare i contatti degli altri.. mica me li sono scordati!!;)
Andry Black:
Uaaaaaaaa, Andryyy.. ti abbiamo persa con Dirk!!!XD Ormai ti
ha colpita con il suo fascino da teppistello sfigato!!!!:D
Povero Dirk.. vorrebbe fare tanto tanto, ma non fa paura a
nessuno!!!!XD Che poi messo con John.. con John!!!!:D
E con Ringo!!!! (Non dimentichiamoci di lui, eh u.u)
Che gruppo esilarante... con Dirk per niente ospitale, John
che non capisce un cavolo della tecnologia e Ringo spaventato dal
genere punk.. uaahahah, ma non è finita.. ne vedremo delle
belle in tutta la storia!!:)
Grazie dei commenti e
anche a chi legge soltanto!!^^
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