Se tu mi guardi così
Sai cosa penso?
Sei tutto quello che
voglio
Dai non guardarmi
così
Giuro non posso
Lasciarti andar via
(Raf-Aria di Niente)
22
ottobre-martedì
Drew la stava guardando dormire come aveva già fatto altre
volte prima, come avrebbe voluto fare per il resto della sua vita.
Lei stava sdraiata su quella poltrona con gli occhi chiusi,
così vicina a lui eppure così lontana, serena.
Pensò che magari lo stava sognando e provò un
brivido al pensiero che lei potesse provare ancora qualcosa per lui,
fosse anche un briciolo di quello che sentiva lui. Ma poi gli venne in
mente il male che le aveva fatto e quello che avrebbe potuto ancora
farle e allora aveva sentito una fitta al cuore. In quel momento lei
aprì gli occhi, sorridendo:
- Ciao…-
Sarebbe stato un vero peccato se fosse riuscito ancora una volta a
toglierle quello stupendo sorriso dal viso. Farlo avrebbe dovuto essere
classificato dalla legge come reato penale, punito almeno con
l’ergastolo, anzi, meglio, con la pena di morte. Eppure lui
l’aveva fatto tante volte ed era ancora vivo… o
quasi.
-Ciao am…Come va?- riuscì a correggere appena in
tempo quell’appellativo che gli era venuto spontaneo,
camuffandolo con una domanda stupida. Non aveva senso chiamarla
“amore”, in quel momento. Dan temeva che lei
sarebbe scappata via da lui, ancora, al suo minimo passo falso. Lei
sorrise lieve a quella correzione, ma sembrò non rendersi
conto della sua portata, così prese a scherzare:
-Guarda che sei tu quello su un letto di ospedale, dovrei chiederti io
come va!
Lui rise un poco e poi la guardò con quello che a lei
sembrò uno sguardo dolce ma pieno di amarezza. Non ci fece
troppo caso al momento, attribuendolo alla stanchezza che lui doveva
sentire; senza sapere che più avanti avrebbe ripensato per
lungo tempo alla sua espressione, analizzando ogni minimo particolare
insignificante.
Si misero a parlare del più e del meno, risero e scherzarono
come al solito di tutto per qualche minuto. Lui avrebbe voluto
prenderle una mano, baciargliela, tirarla vicina a sé a
sentire il calore del suo corpo che lo avrebbe rassicurato, ma non si
permise niente del genere.
Ad un tratto però lei si fece seria, abbassò gli
occhi verso le mani che teneva in grembo:
-…Dan…- alzò uno sguardo limpido verso
di lui: - Mi dici cosa hai combinato?-
Lui ebbe una morsa al cuore nel sentire con quanta
semplicità e chiarezza lei gli ponesse quella domanda e si
risolse a risponderle sinceramente:
- Io… non l’ho fatto
intenzionalmente…- la rassicurò ma poi
sembrò cambiare idea
– O meglio…- sospirò - Avevo scritto
una lettera, mi sembra e volevo portartela, ma ero abbastanza
consapevole che da solo non ce l’avrei fatta… non
senza un piccolo “aiutino” artificiale…
e devo aver esagerato…- disse abbassando gli occhi sulle
coperte candide, come vergognandosi di quello che faceva, di quello che
era quando non era con lei.
Lei sembrò soddisfatta di quella risposta e non
riuscì nemmeno a pensare che lui potesse non essere sincero.
Lo vedeva nei suoi occhi, stanchi ma finalmente con un briciolo di
serenità, che non c’era motivo di mentirle ancora.
Ma c’era ancora una cosa che non capiva:
- Non ce l’avresti fatta a fare cosa?-
Lui rialzò lo sguardo e le sorrise pensando ancora una volta
a quanto male le avrebbe potuto fare e a quanto poco se lo meritasse.
Pensò di non dirle niente, di inventare una scusa qualsiasi,
ma non poté farlo, le parole gli uscirono dalla bocca quasi
involontariamente:
- Che non ce l’avrei fatta a
vederti ancora… arrabbiata e delusa… senza
poterti parlare… o stringere… -
E nonostante una lacrima che scendeva sulla sua guancia, gli occhi di
lei erano pieni di gioia dopo queste parole. Mise piano una mano in
tasca, estrasse la lettera di Drew, spiegazzata e ancora umida di
lacrime e gliela mostrò. Lui rimase per un attimo stranito
guardando quel pezzo di carta malconcio e poi chiese incredulo:
- È…? L’hai… l’hai
letta? - lei fece cenno di sì mentre gli occhi le si
riempivano di lacrime.
- Vieni qui… - disse allora lui ancora incerto.
Lei gli si avvicinò, un po’ titubante, ma appena
le loro mani si toccarono si gettò su di lui, che
poté così finalmente abbracciarla ancora.
Entrambi si accorsero che il resto sembrava infinitamente banale ed
inutile quando si trovavano l’una nelle braccia
dell’altro.
Poi lei, tra i singhiozzi, mentre ancora stava appoggiata a lui
mormorò, riferendosi a quello che lui aveva scritto nella
sua lettera:
- Io non voglio che tu te ne vada… Io posso
farcela… Lasciami decidere da sola… Resta con
me…-.
Dan, con gli occhi pieni di lacrime e lei tra le braccia riusciva solo
a pensare “Ti prego Alison…non rendermi tutto
più difficile…” e a domandarsi come
avrebbe potuto farlo, adesso che lei era lì a ripetergli di
non lasciarla. Come avrebbe potuto andarsene.
Alison si staccò un po’, lo guardò
negli occhi e gli disse solo:
-Ti prego…-
Lui non potè fare a meno di sorridere annuendo e di pensare
che non sarebbe riuscito ad andare via da lei neanche se avesse voluto.
Alison era rimasta tutta la mattina con Dan, avevano mangiato insieme e
nelle prime ore del pomeriggio non avevano ancora saputo quando lui
sarebbe stato dimesso. Lei era visibilmente provata, aveva bisogno di
una doccia e di dormire un po’: dopo averla guardata a lungo
lui glielo disse ma lei rispose testarda :
- Io voglio stare qui.-
Lui rise un po’: - Anch’io voglio che tu stia qui,
tesoro ostinato, ma devi andare a casa… Almeno a farti una
doccia e a rilassarti un po’…-. Lei lo
guardò torva un istante e poi disse: - Sei sicuro?-
- Non ti preoccupare per me…- e soggiunse sottovoce come tra
sé e sé - Non più…-.
Poi, vedendo che lei non si decideva continuò:
- Vai… Starò bene. Cioè… -
la tirò a sé per un braccio - …sai che
senza di te non sto mai bene… - e la baciò sulla
bocca, sussurrandole poi all’orecchio -…ma per
stavolta cercherò di cavarmela.-
Lei rise, lo guardò di nuovo negli occhi, stavolta da
vicinissimo e poi si decise:
- Ok, vado. – gli puntò un dito contro, minacciosa
- Ma sto via poco, il tempo di una doccia! Non ti libererai di me
così facilmente…- fece per allontanarsi e per
uscire dalla stanza.
“Lo so…” pensò lui. Poi, il
pensiero di vederla andare via lo colpì e gli fece esclamare:
- Non così in fretta…!
La prese di nuovo per la mano scendendo dal letto e ritrovandosi in
piedi di fronte a lei:
- Così va meglio…- si chinò e le diede
un bacio leggero sulle labbra, poi un altro e un altro ancora.
- Ehi! – disse lei cercando di liberarsi da lui senza troppa
convinzione - Guarda che un minuto fa volevi che me ne andassi!
Gli sorrise maliziosa ma lui rispose:
- No, ti sbagli… Non ero io…- e la
baciò di nuovo.
Poi, le prese il viso tra le mani ed entrambi si persero per un pezzo
negli occhi dell’altro; si avvicinarono di nuovo lentamente e
si scambiarono un bacio più lungo e più intenso
di ogni altro prima. Quando si allontanarono e lei finalmente
poté uscire dalla stanza, sorridendo e lasciando la sua mano
solo quando furono troppo lontani per tenerla nella sua.
N.D.Summer
Mancano ormai due capitoli
alla fine... Alla fine si capirà tutto, siamo ormai arrivate
al fatidico 22 ottobre del primo capitolo... Ci credete se vi dico che
anche con questa data ho azzeccato qualcosa della mia vita? Spero che
prima della fine anche chi legge (e preferisce e ricorda e segue) e
basta mi dica che cosa ne pensa di questa storia... So che siete
lì ;P
Grazie @finnish_pancake... grazie grazie grazie! Ehe, hai ragione
quella parte del primo capitolo mette ansia... lo ammetto, l'ho fatto
apposta! Cattiva! :P
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