La gelosia 2
INTRODUZIONE
IMPORTANTE:
Perdonatemi, perdonatemi e perdonatemi se posto questo capitolo a quasi
un anno dopo che ho cominciato a scrivere questa fanfiction.
Non so se vi è mai capitato nella vita di essere travolti
dai
problemi, come in questi mesi è successo a me: problemi a
casa,
problemi coi compagni di classe e a scuola... La situazione
è
stata critica anche perchè il mio ex ragazzo mi
lasciò ad
Ottobre e da lì iniziarono tutti i mali... Il giorno stesso
in
cui ci separammo mi iscrissi a un concorso di Harry Potter sul quale
ero sicura che avrei scritto una fanfiction degna di nota siccome il
tema mi piaceva, però, poi... Dal dì seguente
persi la
voglia di scrivere, e gradualmente quella di fare tutto. Non credevo
che una cosa del genere potesse condizionarmi a tal punto, ma
evidentemente ce l'ha fatta.
Questa volta a causa di tutto ciò mi è andata
male,
difatti non verrò ammessa all'esame di Maestro d'Arte che
viene
tenuto ogni anno, e sarò costretta a ripetere la terza
superiore.
Tuttavia non sono ignorante, anzi, per quello che so a livello
culturale e quello che riesco a fare graficamente ( Dato che la mia
scuola si occupa di cose del genere essendo un Istituto d'Arte... Lo
so, che pena... Ma non credete, bisogna impegnarsi molto anche
lì coi laboratori. ) meriterei di passare molto
più di
altri che in inglese sono rimasti a livelli strettamente elementari,
per non parlare poi della grammatica italiana e via discorrendo...
Nella mia classe, mi è triste dirlo, sono abbastanza
ignoranti.
Non mi sento superiore a loro in quanto boccerò, mentre
anche se
loro sono meno " bravi " di me, verranno ammessi. Non sono fiera di
questo, intendiamoci, però in questi mesi mi sono comunque
esercitata nella scrittura, non potevo farne a meno in quanto amo
praticare questo hobby ( E mi piacerebbe anche che da grande diventasse
qualcosa di più. ), e sì, personalmente penso che
il mio
stile sia maturato.
Non so se in meglio o in peggio, spero comunque che vi possa piacere, e
vorrei migliorare sempre di più ç_ç!
Buona lettura! ( PS: COMUNQUE SI', LA COPPIA E' SASUNARU! )
La dix Croix ^ ^
La gelosia
è una brutta malattia
Il
giorno seguente il sole non risparmiò di nuovo il villaggio
di Konoha, anzi, era persino più rovente di quello prima, ma
gli abitanti, abituati com'erano al clima, parvero non farci
caso e continuarono con la loro solita routine. Non a caso si chiamava
" Paese del fuoco " quello!
Si dava per l'appunto il caso che quella mattina, Ino Yamanaka dovesse
aiutare il padre nella bottega del fioraio che quest'ultimo teneva.
- Ino, perfavore, metti questo vaso di rose all'esterno per favore! -
- Va bene! - Esclamò la ragazza, che issò il vaso
e uscì dal negozio.
A quell'ora del mattino c'era ben poca gente in giro, forse solo
qualche ragazzino che si dirigeva in anticipo all'accademia. Ino
sorrise, ripensando a quando anche lei lo faceva solo per godersi la
vista di Sasuke che prendeva quella strada ogni volta.
Ci mancò poco che uno di quei bambinetti la investisse
correndo, e lei si voltò infuriata a gridargli:
- Vedi di stare attento, MOCCIOSO! -
L'altro, per tutta risposta si voltò a fargli una
linguaccia, cosa che fece ancora di più imbestialire la
povera ragazza, semplicemente intenta nel suo lavoro.
Posò il vaso di rose a terra, dove avrebbe fatto la sua
figura e accarezzò uno dei fiori.
A Ino piacevano i fiori, ed era anche molto brava nell'Ikebana, come
Sakura le diceva sempre quando erano piccole, quando erano amiche. Quel
petalo setoso apparteneva a un fiore dal colore meravigliosamente
sgargiante, e quasi si incantava ad osservarlo.
Prese l'annaffiatoio verde che si trovava lì vicino e
iniziò ad innaffiare le altre piante che erano esposte.
Iniziò persino a canticchiare, essendo piuttosto di buon
umore quella mattina, poi il suo pensiero passò a Sasuke.
La rabbia tutt'a un tratto le attanagliò il cuore, rabbia
perchè lei non si trovava nel team con il suo amato Sasuke
kun, rabbia perchè Sakura si era fatta notare da lui, Sakura
che era riuscita a pareggiarla nell'incontro dell'esame di selezione
dei chunin, Sakura, Sakura, Sakura...!
Sbuffò, chinandosi a strappare un ramo secco qua e
là, quando tutt'a un tratto sentì qualcosa
posarsi sulla sua spalla.
Era una mano.
Sobbalzò, emettendo un gridolino sorpreso.
Tuttavia rimase ancor più incredula constatando chi era:
Tokei Okusa, il nuovo ragazzo che Tsunade aveva presentato loro il
giorno precedente!
- Buongiorno Ino, non credevo di trovarti qui. - La sua voce
era placida come l'ultima volta che l'aveva sentita, nulla pareva
increspare il suo tono.
Il suo volto invece riportava un lieve sorriso che dava un che di
saccente ma allo stesso tempo spaesato, e Ino riuscì
soltanto a dire:
- B... Buongiorno? -
Il ragazzo si chinò su una pianta di primule,
avvicinò il naso e ne aspirò l'odore. Ino, sempre
stupita, ebbe l'impressione che gli fosse piaciuto.
- Che piante meravigliose. Le coltivi tu? - Chiese, interessato.
- Ehm... No, solo alcune! E' mio padre il fioraio, io lo aiuto e basta!
- Esclamò lei, sforzandosi di suonare gentile. Infatti il
ragazzo il ragazzo era piuttosto carino, anche se le ustioni
ne rovinavano un pò l'immagine. - Hai bisogno di qualcosa? -
Aggiunse subito, condendo la sua gentilezza con un sorriso
spropositamente mieloso.
- Beh, a dire la verità sì. - Ammise lui,
grattandosi il mento e guardandosi intorno. - Cercavo dei fiori. - Ino,
per quanto potesse trovare strano il fatto che un ragazzo della sua
età potesse andare in giro a comprare fiori, fece finta di
niente e gli disse:
- Prego, scegli pure quelli che vuoi! -
Tokei girò tra i vasi, indicando alla ragazza quelli che
voleva, poi entrò nel negozio per vedere se c'erano altre
cose, e lì Ino lo presentò al padre.
Quando se ne andò via carico di fiori, lei lo
salutò molto amabilmente agitando non solo la mano, ma anche
tutto il braccio:
- Ciao Tokei, a prestoo! -
Il padre era lusingato dal fatto che ci fossero altre persone che
amavano i fiori a tal punto, e come disse alla figlia ridacchiando:
- E intanto abbiamo guadagnato quanto in una normale giornata di
lavoro! -
***
Sakura odiava il fatto di dover andare a chiamare Naruto ogni volta in
modo che arrivasse in tempo agli allenamenti, siccome si svegliava
sempre in ritardo. Anche troppo secondo i gusti comuni!
Però c'erano cose che odiava ben di più: il caos
totale che regnava in quella misera dimora e il frigorifero pieno di
roba scaduta che Naruto non toccava mai, solito mangiare solo ramen
com'era... Più che altro scroccarlo dal maestro Iruka!
In preda a tali ragionamenti pensò: " Avrebbe proprio
bisogno di avere una donna a casa che lo metta in riga! E sia chiaro,
quella non sono e non sarò MAI io! "
Entrò dal pian terreno e salì una rampa di scale
a chiocciola che portavano alla porta dell'appartamento dello sgraziato
compagno di team.
Bussò alla porta, e aspettò. Come al solito
Naruto dormiva. Nonostante fossero le due passate del pomeriggio!
- Naruto, sei uno scemo! Vedi di svegliarti immediatamente altrimenti
mi vedrò costretta a... - Gridò lei, ma fu
interrotta dalla serratura che scattava, e pronta a prendere il ragazzo
per l'orecchio allungò il braccio con un gesto irriverente,
ma quando vide che quello che aveva aperto la porta non era Naruto,
bensì Tokei Okusa, cacciò un grido...
- Oh, scusa, scusa, Tokei kun, non ti avevo riconosciuto! Mio Dio, che
spavento... Ehm... C'è quel... C'è Naruto? -
Chiese lei, ansimando e ponendosi una mano sul petto per il
colpo.
- Sì, è di là in camera che sta
dormendo. Prego, entra pure. -
Sakura, pronta ad immergersi nei mucchi di spazzatura secolari che
ormai chiedevano lo stipendio, ebbe una brutta sorpresa.
Per prima cosa, le arrivò al naso un profumo di pulito, e il
suo piede non si posò su alcuna schifezza: bensì
sul pavimento lustro che quasi avrebbe potuto mangiarci sopra.
Alzò lo sguardo e vide tantissimi fiori: Pendevano dal
soffitto, erano stati messi sulla finestra a crogiolarsi al sole, sui
tavolini, sul tavolo da pranzo, dappertutto!
- Oh cielo... Cos'è successo qui? - Fece, incredula,
guardandosi intorno. La casa non si riconosceva. Si voltò
verso Tokei, che sfoggiava ancora lo stesso sorriso che aveva mostrato
dal fioraio la mattina.
- Sei stato tu vero? Naruto non sarebbe mai capace di fare cose simili!
- Esclamò, con muto stupore.
- Non trovi che adesso questo posto sia molto più bello con
tutti questi fiori e questo pulito? - Chiese lui, rimirando la sua
opera, il tono neutro.
Sakura non trovò nemmeno il bisogno di annuire, dirigendosi
immediatamente nella camera di Naruto.
Se lo stupore di prima era stato tanto, adesso era troppo: le lenzuola
pulite! Niente ciotole di ramen al pascolo in giro per la stanza, senza
contare che anche quel locale era tappezzato in lungo e in largo di
fiori. E Naruto che dormiva con la sua eterna papalina visibilmente
lavata da poco, con un pigiama lindo e il cuscino immacolato, senza
macchie cosparse.
Lo scosse meno violentemente del solito, facendogli:
- Su, Naruto, alzati! Dobbiamo andare ad allenarci! -
Dopo un pò lui si risvegliò, farfugliando:
- Sa... Sakura chan, che ore sono? -
- Le due e mezza, scemo, vedi di muoverti! Quante volte ti devo dire
che devi smetterla di allenarti fino a tarda notte! -
- Non è colpa mia, Sakura chan, è che il maestro
porcello si sta dando da fare con me ultimamente! -
Sbadigliò e andò a prendersi i soliti vestiti,
per l'appunto lavati e perfettamente stirati e iniziò a
togliersi il pigiama:
- Argh, Naruto!! Evita di spogliarti davanti a me! - Fece lei,
coprendosi il viso " Se fosse Sasuke mi andrebbe anche bene! " Si disse
lei, pensando con rammarico al fatto che non ci fosse lui al posto di
Naruto.
Una debole risata provenne da Tokei, così vellutata. Quel
tipo sapeva proprio di strano, come pensava Sakura, sebbene fosse
carino.
Naruto invece, da contrariato che era il giorno prima alla presenza del
novellino, pareva contento come una Pasqua: infatti prima che lui e la
ragazza se ne andassero lo salutò calorosamente
ringraziandolo per ciò che aveva fatto in casa. Tokei
ricambiò con un sorriso mesto, richiudendo la porta dietro
di loro.
- Ehm... Naruto? - Fece Sakura mentre scendevano le scale.
- Sì? - Chiese lui, tutto allegro e dal passo baldanzoso.
- Non ti sembra strano quel ragazzo? - A quella domanda lui rise nel
suo consueto modo rumoroso, e fece:
- Ahahah, Sakura chan, ma ti sembra veramente cattivo? Andiamo, mi ha
messo in ordine tutta la casa e mi ha persino lavato i vestiti! Sono
cose che a me fa fatica fare, anche perchè io devo allenarmi
per stracciare Sasuke!! -
- ... Ti ho sentito sai? - Disse una voce, proveniente da un albero che
costeggiava il muro di casa di Naruto: Sakura e il biondo erano appena
usciti all'esterno.
Gli occhi della ragazza si illuminarono nel riconoscere il timbro del
suo grande amore, e lei e l'altro alzarono la testa per incontrare lo
sguardo di Sasuke che era appollaiato su un ramo, con le braccia
conserte.
- Tsk, Sasuke, sei sempre il solito sbruffone! Sempre a fare il figo...
AHI! - Sakura, appena sentite le parole del compagno non aveva tardato
a rifilargli una botta in testa, replicando:
- Almeno a lui riesce bene! -
- Sakura chaan, perchè devi sempre fare così? -
Chiese lui, implorante, massaggiandosi il punto dolorante con una
lacrimuccia che gli scendeva dagli occhi.
Sasuke sbuffò: " Siamo alle solite... Naruto, quanto sei
noioso... Non gli basta quello che è successo al torneo! "
E mentre i tre erano sulla via del campo per allenamenti dove
sicuramente avrebbero trovato Kakashi a porgere il suo omaggio per il
suo caro amico alla lapide dei defunti, Sasuke, cercando di camminare
il più lontano possibile dai due che litigavano in
continuazione, si voltava comunque nella direzione del rivale...
Più lo guardava più una sensazione di fuoco lo
pervadeva. L'unica cosa che sapeva era che non era molto lusinghiera.
Il paesaggio iniziò a cambiare, facendosi sempre
più spoglio di costruzioni man mano che si allontanavano da
Konoha: gli alberi si facevano sempre più fitti e le malerbe
più rigogliose, e i fili d'erba venivano dolcemente cullati
dal vento caldo.
- Lo sai, Sasuke kun, che Tokei ha messo a posto la casa di Naruto da
capo a piedi e l'ha cosparsa addirittura di fiori? - Fece Sakura,
catturando la sua attenzione.
Il moretto era appunto andato incontro ai due per sapere com'era la
situazione col ragazzo nuovo. La situazione gli puzzava, anche dopo che
la compagna gli aveva detto quanto successo.
Non mostrò la sua incredulità, bensì
rimase piuttosto distaccato:
- Beh, era l'ora che qualcuno pulisse quel letamaio... Vero Naruto? -
Fece, sarcastico come al solito. Ogni volta scopriva che provocarlo gli
dava sempre più soddisfazione: lo faceva sentire
più superiore.
- AH, Sasuke, stà zitto! Non è un letamaio e non
lo è mai stato! - Esclamò Naruto infuriato,
agitando il pugno in direzione del compagno.
- Devo dire però... - Iniziò Sakura - Che Tokei
è proprio un bravo ragazzo. Spero proprio che trovi il modo
di cambiare quello scemo di Naruto! -
Il moretto si voltò sorpreso in direzione della ragazza,
provando stavolta una sensazione diversa. Non tanto perchè
aveva detto che Tokei era un bravo ragazzo, ma per il fatto di
Naruto...
- Dubito che qualcuno riesca a cambiarlo. - Replicò,
sbuffando altezzosamente come suo solito. - E' talmente scemo, come hai
detto tu, Sakura, che sarà difficile recuperarlo! -
Il tono sarcastico di Sasuke fecero di nuovo agitare le acque a Naruto,
che ricominciò a sbraitargli contro. Quanto a Sakura, emise
un sospiro adorante...
Almeno per una cosa si trovavano d'accordo!
Ah, il suo Sasuke kun!
Tsunade nel suo ufficio era appoggiata alla finestra, portando gli
occhi prima all'orizzonte, poi al foglio di pergamena che stava
leggendo.
" Clan Okusa, eh? " Si disse lei. " Non ne avevo mai sentito parlare. "
Improvvisamente Shizune piombò nella stanza:
- Tsunade sama, presto! Venga su. E' arrivato un falco con un messaggio
anonimo... Dovrebbe leggerlo. E' importante! -
- Mh? - Fece la donna.
- Presto, venga! Non so se si tratta di uno scherzo o meno... Ma di
questi tempi è sempre meglio stare attenti! Dopo il torneo
le difese di Konoha si sono indebolite e... -
- Calma, Shizune, calma. Andiamo nella voliera. -
Quando le due arrivarono su, Tsunade prese il messaggio che l'altra le
aveva indicato: era stato portato da un falco albino, dagli occhi rosso
cremisi.
" Strano ", pensò.
Quello che lesse le fece scendere una goccia di sudore sulla fronte.
- Shizune. - Chiamò. - Dì a tutti i Jonin che si
trovano all'interno del villaggio di stare attenti. Anche a quelli
della squadra speciale. Nel frattempo, vammi a cercare Tokei
Okusa. -
- Sì, Tsunade sama! -
La ragazza sparì all'interno dell'edificio, e Tsunade si
appoggiò al tavolo.
" Ci voleva proprio un problema in più. "
***
Evvai, e anche questo è finito... Spero che vi piaccia e
scusate, SCUSATE ancora per il ritardo mostruoso, spero che il capitolo
vi piaccia e che la storia vi diverta
ç_ç!
Cercherò di essere più presente.
Non risponderò stavolta alle recensioni perchè
non ho
tempo, perdonatemi.
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