Bloody ROSE
AVVISO -
Questa storia sta subendo numerose revisioni, molte delle quali
necessarie; durante la lettura incontrete certamente errori non proprio
di 'grammatica', quanto riferiti al contesto storico. Nel 2010 non
badai molto alla questione, ma adesso - e siamo nel 2014 - mi rendo
conto della leggerezza con cui ho scritto questa storia. Non credo la
modificherò così profondamente (l'unica modifica
che sto apportando riguarda quei 'Contessa', che verranno sostituiti da
alcuni 'Lady' ben più corretti) ma credo sia giusto
avvertirvi che la storia è ambientata sì a
metà '800, ma non pretende di essere storicamente corretta.
Questa storia è stata scritta per una persona ed
è stata scritta anche per vedere i personaggi che
più amo in un contesto estremamente differente rispetto a
quello del manga di Masashi Kishimoto. Credo di aver detto tutto.
Ringrazio i vecchio lettori e i nuovi, e ringrazio la mia Beta, Yume,
per il sostegno. Buona lettura^^
P R O L O G O
Il letto è morbido, le coperte l’avvolgono
parzialmente, lasciandola scoperta dalla vita in su; il seno si alza e
abbassa ritmicamente, le mani scivolano fra le lenzuola, il corpo si
stiracchia lentamente e gli occhi lilla, visibilmente assonnati, si
dischiudono quando un raggio di luce s’infiltra attraverso la
finestra chiusa e li colpisce, destandola dal torpore del sonno.
Ecco il nuovo giorno,
pensa con un sospiro.
Si mette a sedere, sbadiglia timidamente – forse col timore
che qualcuno possa vederla – e si guarda attorno, confusa.
La stanza è semibuia, ma riesce a scorgere il profilo
elegante dei mobili e delle alte lampade che si trovano a ogni angolo,
i due quadri che suo padre le ha regalato per il suo quindicesimo
compleanno e le porcellane – d’antica fattura
– poste ai lati delle ampie finestre alla sua destra.
Si passa una mano fra i capelli e scivola giù dal letto,
toccando in punta di piedi il pavimento ghiacciato.
Con passo svelto si reca dinanzi all’enorme specchio situato
dall’altra parte della stanza e inorridisce alla vista delle
spaventose occhiaie formatesi durante la notte sul suo viso pallido,
che la rendono simile, se non identica, a un vampiro.
Immerge le mani nella piccola tinozza piena d’acqua e sali
profumati posata esattamente sul mobile al di sotto dello specchio e si
sciacqua il volto: le dita passano sul collo, dietro le orecchie, sulle
palpebre stanche e arrossate, senza tralasciare nemmeno un piccolo
lembo di pelle.
Poi, improvvisamente, si bloccano sulle guance rosse, e gli occhi, di
nuovo aperti, osservano la persona che si riflette davanti ad essi.
È una ragazza.
Ha lunghi capelli neri, un viso tondo e grazioso, dai tratti lineari;
ciglia lunghe, occhi luminosi, ma di quella brillantezza che si spegne
nel tempo; labbra rosee e carnose; un corpo minuto ma ben proporzionato
e un decolté da far invidia alla più bella delle
donne.
Fa scivolare le braccia lungo i fianchi, la giovane, e fissa il proprio
riflesso nello specchio con occhi lucidi, innocenti, mentre un brusio
lieve l’avverte che il resto della famiglia si è
appena svegliato e il giorno del terrore ha inizio.
Hinata Hyuuga sussulta quando, con un colpo secco, la cameriera stringe
troppo uno dei lacci del suo corpetto, mozzandole il fiato.
«Ah!»
«Scusi, signorina!»
«Non importa, Ino» la giovane inspira e si
morde nervosamente il labbro inferiore, sperando che la donna possa
portare celermente a termine il proprio compito.
I secondi passano lenti.
Nella mente della ragazza non c’è niente; solo
invisibili pensieri, attimi futili che non richiamano nulla alla sua
mente, se non un orrore crescente.
E la voglia di sparire, di non vedere nulla – di non sentire
nulla – si risveglia in lei, straziandola.
Cerca di reprimere quel deplorevole pensiero quando sua sorella fa il
suo ingresso nella stanza, ordinando alla serva di uscire e provvedere
ai preparativi per l’arrivo di un ospite.
Hanabi afferra l’ultimo laccio del corsetto della sorella
maggiore e lo stringe con forza.
«Nostro padre è impaziente di ricevere il suo
amico, sai? Sta diventando più irritante del
solito.»
Sul viso di Hinata spunta un sorriso: ha colto l’irritazione
contenuta nella voce della sorella.
«Non mi stupisco,» sussurra, «mi domando
chi sia quest’uomo; non ho mai visto nostro padre
così in fermento per qualcuno. Onestamente tutto
ciò mi turba.»
Hanabi le dà una pacca sulla spalla nuda e prende la
sottoveste posata sul letto, taciturna; poi l’aiuta a
metterla, sistemando i punti sgualciti man mano che scivola sul corpo
di Hinata.
«Secondo me ti vuole maritare» dice
all’improvviso, sconvolgendo la sorella maggiore, che
sussulta sbigottita.
Hinata si volta di scatto. «Non lo credi sul serio,
vero?»
«Oh, invece non sono mai stata così seria in vita
mia.»
«Tu non sei in età da matrimonio.»
«Io? E chi parlava di me?» sospirando, Hanabi la
squadra lentamente. «Ho detto ti, non ci,
Hinata.»
Gelido, il silenzio cala fra di loro.
Tic. Tic. Tic.
«N-non credo che a-abbia questa intenzione, Hanabi.
È completamente assurdo» gracchia Hinata,
spostando gli occhi verso il proprio letto.
«Su questo sono d‘accordo con te.»
Tic. Tic. Tic.
«E poi io non posso, i-insomma…» Hinata
prende fiato. «Non sono ancora pronta!»
«Vero.»
Tic. Tic. Tic.
«Inoltre non può d-decidere di darmi in sposa
senza che io accetti! È assurdo!»
«Di questo non sono del tutto certa, sorella.»
Tic. Tic. Tic.
Hinata rimane muta, ignorando il ticchettio dell’orologio a
pendolo nel corridoio, e tenta di trattenere il terrore che la invade,
mentre Hanabi la fissa impassibile.
Il vento agita le finestre aperte e ne muove le tende purpuree. Il
rumore di carrozze in movimento aumenta, facendosi sempre
più vicino. Il chiacchiericcio della servitù non
passa sotto silenzio e attira l’attenzione di Hiashi Hyuuga,
che comincia ad impartire ordini qua e là, autorevole.
Le due sorelle distolgono l’attenzione dal putiferio e si
guardano nuovamente.
Tic. Tic. Tic.
«Secondo te finirò per sposarlo, vero?»
Hanabi Hyuuga alza le spalle.
«Penso proprio di sì.»
Note Dell'Autrice -
Ok, bene, ecco una nuova NaruHina!
Sarà incentrata solamente su di loro e durerà
solo 5 capitoli - capitoli molto lunghi, sia ben chiaro. Ho deciso di
farla così corta per poter aggiornare nel minor tempo
possibile, quindi non vi preoccupate: aggiornerò. Per quanto
riguarda le altre storie sulla coppia, cercherò di muovermi,
ma non ho molto tempo né ispirazione... quindi scusatemi,
davvero.
Ora devo scappare! Baci :3
Mokochan
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