Pirati dei Caraibi
– Gli eredi del mare
Una pessima serata
Richiusosi
la porta alle spalle, Jed non si sorprese quando il vaso da notte
andò in mille pezzi dall'altra parte.
Si passò la lingua sulle labbra, per gustare ancora una
volta il
sapore forte che avevano quelle di lei. Un sapore perfettamente in
armonia col suo temperamento focoso. Jed si meravigliò di
quanto
quella ragazzina appena conosciuta lo attirasse. Non gli era mai
successo di provare niente del genere, almeno non al primo bacio.
Dopo essersi ripromesso che l'avrebbe rintracciata, non appena i suoi
problemi si fossero risolti, ridiscese le scale in tutta fretta, non
curandosi di Theresa, intenta a stirare alcuni indumenti con un ferro
caldo.
"Mi sorprende vederti ancora vivo" disse la donna per attirare la sua
attenzione, senza smettere di lavorare.
Jed sorrise e si voltò verso Theresa.
"Ormai ho acquistato una certa abilità nel tirarmi fuori dai
guai, dovresti saperlo, Terry"
"Può darsi, ma la prossima volta scegli un'altra locanda per
tirarti fuori dai guai" lo minacciò la donna mentre piegava
accuratamente l'indumento fresco di stiratura.
"Andiamo, miss Goodman!" fu la bambinesca protesta di Jed, che si
appoggiò poi al tavolo con fare ammiccante "Mi conosci da
tutta
la vita e sono certo che le mie seppur frettolose e sporadiche visite
ti fanno piacere"
Il ragazzo le pizzicò affettuosamente la guancia, non
riuscendo però a strapparle il solito sorriso.
"Non quando vengono importunati i miei clienti"
"Non so di cosa parli...Ahi!"
Theresa prese Jed per un orecchio e lo avvicinò di
più a sè, ignorando totalmente le proteste del
ragazzo.
"Se scopro che hai torto anche solo un capello a quella ragazza, te ne
faccio pentire amaramente. Ho detto al vecchio Sam che non ti ho visto
entrare nè uscire, ma faccio ancora in tempo a smentirmi"
"Va bene, va bene, ho recepito il messaggio, ma adesso lasciami andare"
implorò Jed, il cui orecchio era diventato sempre
più
rosso ad ogni parola della donna.
Theresa lo liberò e Jed si congedò rapidamente,
sperando
in cuor suo che quella ragazzina isterica non gli complicasse
ulteriormente la vita.
La locandiera scosse la testa contrariata.
"E' proprio figlio di suo padre" sospirò infine, quindi
prese la pila di abiti puliti da portare alla ragazza.
Quando, aperta la porta della stanza, scoprì i cocci del
vaso da
notte sulla soglia, si pentì di aver lasciato andare Jed
così presto.
La ragazza era seduta sul letto sfatto, il volto contratto in
un'espressione furibonda e le mani che stringevano convulsamente il
lenzuolo con cui era coperta. Il viso si rilassò un po' alla
vista di Theresa sulla soglia.
"Stai bene?" le chiese la donna con dolcezza.
La giovane annuì col capo.
"Cosa ti ha fatto?" indagò ancora Theresa.
"Mi ha usata per salvarsi la vita" rispose la ragazza asciutta.
"Sei a Tortuga, ragazza mia, è il minimo che ti possa
capitare per essere una donna"
"E' quello che ho pensato anch'io" ribattè Morgan risoluta,
alzandosi dal letto e iniziando a vestirsi "Mi sono lasciata prendere
dal panico e non ho reagito da pirata quale sono, ma come se fossi
ancora la vecchia Betty"
Theresa si fece più interessata al discorso.
"Ma adesso le cose cambieranno. Quando ho lasciato Londra, ho lasciato
anche Miss Betty. Non c'è posto per lei qui"
"Come ti chiami, quindi?" domandò allora Theresa.
Morgan, completamente vestita e intenta a sistemarsi il cinturone in
vita, rimase spiazzata da quella domanda e prese a fissare intensamente
la donna. Non sapeva se fidarsi di lei, eppure si era dimostrata onesta
e disponibile nei suoi riguardi, nonostante la conoscesse. Decise di
provare a fidarsi e, nel caso fosse stata la scelta sbagliata, ne
avrebbe affrontato le conseguenze.
"Il mio è un nome pericoloso, miss Goodman. Saperlo potrebbe
mettervi in un mare di guai" la avvertì prima, ma la donna
rise.
"Sono una donna che gestisce una locanda in un covo di bucanieri. Penso
di saperli gestire i guai"
"Mi chiamo Morgan Elizabeth Turner"
Theresa non si scompose.
"Il tuo nome scotta, su questo ti dò ragione.
Perciò ecco
un consiglio prima che tu esca da qui: se non vuoi finire nelle mani
sbagliare, ti conviene chiedere in prestito a Miss Betty da Londra il
suo nome"
"Grazie, lo farò. Adesso, però, ho una nave da
prendere"
Theresa le fece intendere a gesti che poteva andare e Morgan la
ringraziò di tutto quando con un sorriso.
Dopo il calar del sole, Tortuga si era risvegliata dal torpore del
tardo pomeriggio. Le locande cominciavano a riempirsi, insieme agli
stomaci degli avventori, e le bottiglie a svuotarsi. Al silenzio si era
sostituito un motivetto fatto di canti tra loro discordanti biascicati
da chi a stento riusciva a stare in piedi, ma non perdeva mai la presa
sul collo della bottiglia che aveva in mano.
Avere una pistola e una spada a portata di mano diede abbastanza
sicurezza a Morgan da convincerla ad uscire dal "Guercio" per
addentrarsi in quel marasma, diretta al porto. Nessuno badò
a lei più di tanto, durante il tragitto, ma rimase comunque
sempre in allerta, memore del piccolo tesoro che aveva in tasca.
Arrivata ai moli, notò che il numero delle navi attraccate
era notevolmente aumentato e intuì che molte di esse non
sarebbero salpate prima dell'indomani mattina.
Quando era scesa in tutta fretta dalla Perla, non aveva fatto caso a
quale molo fosse attraccata, perciò iniziò a
percorrere tutto il porto, convinta ad ogni modo che una nave come la
sua sarebbe saltata subito all'occhio. Quelle ormeggiate,
però, erano tutte una più anonima dell'altra.
Nella mente di Morgan iniziò a farsi strada un pensiero poco
confortante che trovò la sua conferma quando non rimasero
più moli da controllare.
La Perla Nera era partita lasciandola a terra, sola e senza la minima
idea di come arrivare a Port Royal.
Nonostante tutti i tentativi di mantenere la calma, alla fine Morgan si
lasciò prendere dallo sconforto e si mise a piangere come
una bambina, mandando all'aria tutti i risoluti propositi comparsi alla
locanda. Vide una botte lì vicino, ma, quando ci si sedette,
il legno marcio non resse il suo peso e Morgan finì con la
schiena a terra. Le monete uscirono dalla tasca della sua giacca e
Morgan non si meravigliò più di tanto quando, una
per una, caddero in mare attraverso una fessura tra due travi. Aveva
capito ormai da un pezzo la piega che aveva preso quella serata,
perciò perchè sforzarsi di cambiarla?
Sola, abbandonata in un covo di pirati e senza un soldo. Erano motivi
più che validi per convincerla a restare sdraiata sul molo a
piangere silenziosamente, in attesa del colpo di grazia.
Iniziò a pensare a tutti gli eventi che l'avevano portata
lì, le lettere, la Persefone, il colloquio tra Barbossa e
Gibbs, e si chiese di conseguenza cosa sarebbe successo se, invece di
imbarcarsi, fosse rimasta a Londra.
Subito le venne in mente Henry e l'evidente sbandata che si era preso
per lei. Quel giorno di più di un mese prima le aveva detto
che sarebbe stato disposto a sposarla, ma lei lo aveva, con non poca
fatica, lo aveva fatto desistere. Aveva rinunciato ad un futuro roseo
accanto ad un Lord per inseguire quelli che, fino a quel momento, erano
stati solo dei fantasmi, ombre indefinite che l'avevano portata, alla
fine, su quel molo bagnaticcio e scomodo. Henry, invece, con tutta
probabilità si stava godendo la sua vita da rampollo con
accanto un'altra ragazza, forse una sua compagna della scuola di Miss
Parker che lei stessa gli aveva consigliato.
Un rumore di passi sul legno la distolse dai suoi pensieri. Ecco, stava
arrivando il colpo di grazia. Morgan chiuse gli occhi, non aveva senso
opporsi al destino, e attese che questo si compiesse.
Un'ombra le oscurò il viso e una risata divertita le giunse
alle orecchie. Due dita, poi, le scostarono una ciocca di capelli da
davanti agli occhi. Sorpresa dal gesto, Morgan si decise ad aprirli e
dovette reprimere un urlo di sorpresa quando vide chi le stava sopra.
Ma subito ragionò che non poteva essere Henry,
perchè Henry era a Londra e non a Tortuga.
"Ben svegliata!"
Peggio. Oltre a non essere Henry, era il ragazzo della locanda.
"Ti hanno lasciata a terra, piratessa?"
continuò a canzonarla lui. Decisamente era il peggior colpo
di grazia che potesse capitarle.
"No, sdraiarmi sui moli è la mia passione" rispose seccata
Morgan.
"Come siamo permalose!"
"Dopo quello che hai fatto alla locanda, pretendevi forse inchini e
riverenze?"
"E' stato solo un bacio. Perchè te la prendi tanto?"
"Solo un bacio?" scattò allora Morgan, che si rimise
immediatamente in piedi "Mi hai letteralmente aggredita e hai
approfittato di me"
"Ah, ho capito il problema!" esclamò il ragazzo, alzandosi
"Era il tuo primo bacio"
"Cosa...sì...cioè...che c'entra questo?"
"Che ne so? Siete voi ragazze che la rendete una cosa importante. Ad
ogni modo puoi vantarti di aver dato il tuo primo bacio ad un fascinoso
pirata. Mi sembra un vanto non da poco"
Morgan rimase a bocca spalancata in cerca delle parole giuste per
ribattere, ma il ragazzo la battè sul tempo.
"Senti, lascia perdere la storia del bacio, va bene? Ti sarai chiesta
perchè sono qui, immagino"
Morgan sospirò. "Per peggiorarmi ulteriormente la giornata?"
"La tentazione è forte, ma no. Che ti sia piaciuto o meno,
alla locanda mi hai salvato la pelle, quindi sono in debito con te"
La ragazza spalancò gli occhi, sorpresa da quelle parole.
"Vuoi aiutarmi?"
Il ragazzo si strinse nelle spalle.
"Ero al porto quando sei arrivata e vederti così vestita ha
suscitato la mia curiosità, così ti ho seguita.
Ammetto che è stato divertente vederti finire gambe
all'aria, ma poi ho capito che qualcosa non andava e il mio lato
cavalleresco ha avuto il sopravvento"
"Perchè? Mi conosci da neanche un'ora, cosa ci guadagni ad
aiutare una spiantata come me?"
Il ragazzo sfoggiò il suo sorriso sghembo.
"Chi lo sa? Forse perchè un po' mi piaci. Inoltre, in questo
modo, avremo tempo per conoscerci"
"Ma sei io non ti volessi conoscere?" azzardò Morgan "Dopo
quello che mi hai fatto, dovrei starti mille miglia alla larga"
"Eppure non sei che a pochi centimetri da me. Come mai?"
"Perchè se faccio un passo indietro finisco in acqua, ecco
perchè. Non montarti la testa, fascinoso pirata"
Il ragazzo rise. Doveva ammettere che la fanciulla aveva prontezza di
spirito. Valeva davvero la pena conoscerla. Ad attrarlo ancora di
più c'era poi quell'alone di mistero che la avvolgeva. Non
appena l'aveva vista in abiti maschili, si era chiesto cosa cosa ci
facesse una donna come lei tra i pirati. Il sesso femminile era poco
rappresentato nella loro cerchia, forse era normale che vederne
spuntare una dal nulla suscitasse curiosità. Il fatto che
fosse bella e sfuggente, infine, completava l'opera.
"Allora, come pensi di aiutarmi?" gli domandò Morgan.
"Beh, per iniziare, potremmo presentarci. Io sono Jed"
"Solo Jed?" indagò Morgan.
"Precisamente"
"Io sono Morgan. Solo Morgan"
Non sapeva se fidarsi o meno di Jed, ma iniziare il loro rapporto con
una bugia non avrebbe facilitato le cose. Era la sua unica ancora di
salvezza e non poteva perderla.
"Piacere, solo Morgan"
Aveva anche il nome intrigante!
"Piacere, solo Jed"
"Propongo di tornare a far visita alla vecchia Terry. Davanti ad un
buon boccale di birra si ragiona meglio, per quanto mi riguarda"
"Io non bevo birra"
"Ovviamente"
Il "Guercio" si era notevolmente animato durante l'assenza di Morgan,
che l'aveva lasciato con giusto un paio di avventori al banco in
trepidante attesa. Il chiasso dentro il locale non le
impedì, però, di sentire ogni parola della
strigliata che Theresa riservò a Jed, con tanto di tirata
d'orecchie.
"Ti avevo avvertito che, se avessi scoperto che le avevi fatto qualcosa
di male, ne avresti subito le conseguenze" stava urlando la locandiera
al ragazzo, che si teneva al bancone nel tentativo di sfuggire alla sua
presa.
"E' stato solo un bacio, Terry, non mi sembra il caso di chiamare il
vecchio Sam" si giustificò Jed, con sguardo implorante.
"Chi è il vecchio Sam?" domandò Morgan a Terry.
"Quello che è entrato in stanza mentre ci coccolavamo,
piccola...ahiahiahi!". L'ennesima tirata d'orecchi interruppe il
momento ironico di Jed.
"Per tua fortuna è sbronzo e ricorda a malapena chi sei, ma
ci metto poco a rinfrescargli la memoria, se non decidi di rigare
dritto" lo minacciò Theresa.
"Appunto per questo sono qui con lei. Le ho offerto il mio aiuto e lei
ha accettato. Smettila di tirare, fa malissimo!"
Theresa spostò lo sguardo da Jed a Morgan, che
confermò tutto, quindi lasciò andare l'orecchio
del ragazzo, che era diventato quasi viola.
"Bada bene che, se vengo a sapere..."
"Sì, sì, se oso anche solo sfiorarla mi farai la
festa al mio ritorno" finì Jed per lei "Però se
si innamora di me, non è colpa mia, d'accordo?"
"Tranquillo, non c'è pericolo" lo rassicurò
Morgan.
"E posso sapere come intendi aiutarla?" chiese Theresa mentre porgeva a
Jed una pinta di birra.
"Intanto evito che qualche malintenzionato le faccia del male, poi la
imbarcherò su una nave e buona fortuna a tutti"
"Oh, che grande sforzo!" commentò amaramente Morgan.
"Che altro pretendi, scusa? Sono più al verde di te e ho
già i miei guai. Ringrazia che mi sia interessato a te
più del dovuto"
"Ad ogni modo, vedi di aiutarla per bene e di non imbarcarla sulla nave
sbagliata" intervenne Theresa.
"Perchè? Una nave non vale l'altra?"
"Non sai chi sia questa ragazza?"
"So che si chiama Morgan" si voltò verso la ragazza e la
fissò intensamente "Che altro dovrei sapere?"
Theresa sospirò e guardò anch'ella verso Morgan,
che si strinse nelle spalle. La locandiera annuì e, dopo
aver dato ordini ad uno sguattero di occuparsi momentaneamente della
locanda, condusse i due ragazzi sul retro, che fungeva da magazzino per
le botti di birra e rhum.
Dopo che si fu richiusa la porta alle spalle, nella stanza cadde il
silenzio, con solo alcuni stralci degli schiamazzi del locale in
sottofondo.
"Bene, ora siamo lontani da orecchie indiscrete. A te la parola, Morgan"
La ragazza prese un respiro profondo e si rivolse a Jed.
"Il mio nome completo è Morgan Elizabeth Turner" disse
semplicemente e, dal cambio d'espressione sul volto di Jed,
capì che era più che sufficiente.
Il ragazzo prese a guardarla con occhi spalancati per la sorpresa
mentre pensava che, a volte, il destino gioca davvero strani scherzi.
"Capisci perchè non può salire su una qualsiasi
nave?" intervenne Theresa.
"Perfettamente" rispose Jed serio.
"E capisci anche che potrebbe rivelarsi un compito fuori dalla tua
portata"
Jed sorrise, senza smettere di guardare Morgan.
"Ho preso un impegno e lo porterò a termine" disse alla
fine, risoluto.
"Grazie" sorrise di rimando Morgan.
"Allora buona fortuna, ragazzi miei. Io ho una locanda da gestire,
quindi, se volete scusarmi".
Theresa si congedò per tornare al bancone in aiuto del
povero sguattero inesperto, consapevole che i due giovani nell'altra
stanza erano sulla buona strada per cacciarsi nel pasticcio
più grande della storia.
Dal canto suo, dopo aver scoperto la vera identità di
Morgan, Jed la vedeva sotto una luce totalmente diversa. Nonostante
sapesse che, aiutandola, sarebbe inesorabilmente finito tra le grinfie
del suo peggior nemico, aveva comunque deciso di correre il rischio e
approfittare dell'occasione per farsi un nome e una fama. Sapeva,
inoltre, che se anche avesse rifiutato, prima o poi l'avrebbe
reincontrata sul suo cammino. Praticamente era il suo destino.
Morgan stava per ritornare alla locanda quando Jed le disse "Sapevo che
c'era molto più che una ragazzina isterica in te".
"Fai sempre in tempo a ritornare sui tuoi passi" ribattè lei.
"Non mi credi all'altezza della situazione?"
"Potrebbe finire molto male"
"Per me finisce sempre molto male, perciò sono pronto.
Adesso, però, ho una birra da scolarmi, se non ti dispiace"
Cavolo,
quasi un mese che non aggiorno...chiedo umilmente perdono!!
Ecco svelato il nome del misterioso ragazzo del bacio facile. Non sono
molto soddisfatta di questo pezzo, non riesco mai a metterlo
giù come vorrei o come mi viene in mente nei momenti in cui,
ovviamente, non ho carta e penna sotto mano. Spero vi piaccia lo
stesso, altrimenti liberissimi di dire il contrario, non mi offendo :)
Ora i ringraziamenti di rito:
-_Sara_: grazie di tutto e benvenuta tra le lettrici :) sono contenta e
onorata che tu abbia scelto la mia storia tra le tante del fandom,
spero di non deludere le tue aspettative :) buona lettura!!
-Rebecca Lupin: Sì, è vero, Jed ha qualcosa del
vecchio Jack...chissà ;P spero che questo capitolo ti sia
piaciuto, grazie del commento!
-Lyla91: ecco a te, un po' in ritardo, il nuovo capitolo, spero che
soddisfi almeno un po' la tua curiosità :) buona lettura a
presto!
Grazie, come sempre, a chi segue la storia, a chi l'ha inserita tra i
preferiti e a chi la legge soltanto.
A presto!
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