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Autore: Martyx1988    02/06/2010    5 recensioni
Ho sempre voluto scrivere una fic su questo fandom e, grazie all'ispirazione dai film e da altre storie, eccola qui. L'hanno sempre chiamata Betty, o Miss Betty, ma una lettera che non doveva pervenire a lei mette in dubbio tutte le poche certezze di una ragazza a cui l'alta società londinese va stretta... Una nave la porterà per mari lontani a ricostruire il suo passato e a mettere le fondamenta ad un futuro inaspettato...
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Will Turner
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Pirati dei Caraibi – Gli eredi del mare
Una pessima serata

Richiusosi la porta alle spalle, Jed non si sorprese quando il vaso da notte andò in mille pezzi dall'altra parte.
Si passò la lingua sulle labbra, per gustare ancora una volta il sapore forte che avevano quelle di lei. Un sapore perfettamente in armonia col suo temperamento focoso. Jed si meravigliò di quanto quella ragazzina appena conosciuta lo attirasse. Non gli era mai successo di provare niente del genere, almeno non al primo bacio.
Dopo essersi ripromesso che l'avrebbe rintracciata, non appena i suoi problemi si fossero risolti, ridiscese le scale in tutta fretta, non curandosi di Theresa, intenta a stirare alcuni indumenti con un ferro caldo.
"Mi sorprende vederti ancora vivo" disse la donna per attirare la sua attenzione, senza smettere di lavorare.
Jed sorrise e si voltò verso Theresa.
"Ormai ho acquistato una certa abilità nel tirarmi fuori dai guai, dovresti saperlo, Terry"
"Può darsi, ma la prossima volta scegli un'altra locanda per tirarti fuori dai guai" lo minacciò la donna mentre piegava accuratamente l'indumento fresco di stiratura.
"Andiamo, miss Goodman!" fu la bambinesca protesta di Jed, che si appoggiò poi al tavolo con fare ammiccante "Mi conosci da tutta la vita e sono certo che le mie seppur frettolose e sporadiche visite ti fanno piacere"
Il ragazzo le pizzicò affettuosamente la guancia, non riuscendo però a strapparle il solito sorriso.
"Non quando vengono importunati i miei clienti"
"Non so di cosa parli...Ahi!"
Theresa prese Jed per un orecchio e lo avvicinò di più a sè, ignorando totalmente le proteste del ragazzo.
"Se scopro che hai torto anche solo un capello a quella ragazza, te ne faccio pentire amaramente. Ho detto al vecchio Sam che non ti ho visto entrare nè uscire, ma faccio ancora in tempo a smentirmi"
"Va bene, va bene, ho recepito il messaggio, ma adesso lasciami andare" implorò Jed, il cui orecchio era diventato sempre più rosso ad ogni parola della donna.
Theresa lo liberò e Jed si congedò rapidamente, sperando in cuor suo che quella ragazzina isterica non gli complicasse ulteriormente la vita.
La locandiera scosse la testa contrariata.
"E' proprio figlio di suo padre" sospirò infine, quindi prese la pila di abiti puliti da portare alla ragazza.
Quando, aperta la porta della stanza, scoprì i cocci del vaso da notte sulla soglia, si pentì di aver lasciato andare Jed così presto.
La ragazza era seduta sul letto sfatto, il volto contratto in un'espressione furibonda e le mani che stringevano convulsamente il lenzuolo con cui era coperta. Il viso si rilassò un po' alla vista di Theresa sulla soglia.
"Stai bene?" le chiese la donna con dolcezza.
La giovane annuì col capo.
"Cosa ti ha fatto?" indagò ancora Theresa.
"Mi ha usata per salvarsi la vita" rispose la ragazza asciutta.
"Sei a Tortuga, ragazza mia, è il minimo che ti possa capitare per essere una donna"
"E' quello che ho pensato anch'io" ribattè Morgan risoluta, alzandosi dal letto e iniziando a vestirsi "Mi sono lasciata prendere dal panico e non ho reagito da pirata quale sono, ma come se fossi ancora la vecchia Betty"
Theresa si fece più interessata al discorso.
"Ma adesso le cose cambieranno. Quando ho lasciato Londra, ho lasciato anche Miss Betty. Non c'è posto per lei qui"
"Come ti chiami, quindi?" domandò allora Theresa.
Morgan, completamente vestita e intenta a sistemarsi il cinturone in vita, rimase spiazzata da quella domanda e prese a fissare intensamente la donna. Non sapeva se fidarsi di lei, eppure si era dimostrata onesta e disponibile nei suoi riguardi, nonostante la conoscesse. Decise di provare a fidarsi e, nel caso fosse stata la scelta sbagliata, ne avrebbe affrontato le conseguenze.
"Il mio è un nome pericoloso, miss Goodman. Saperlo potrebbe mettervi in un mare di guai" la avvertì prima, ma la donna rise.
"Sono una donna che gestisce una locanda in un covo di bucanieri. Penso di saperli gestire i guai"
"Mi chiamo Morgan Elizabeth Turner"
Theresa non si scompose.
"Il tuo nome scotta, su questo ti dò ragione. Perciò ecco un consiglio prima che tu esca da qui: se non vuoi finire nelle mani sbagliare, ti conviene chiedere in prestito a Miss Betty da Londra il suo nome"
"Grazie, lo farò. Adesso, però, ho una nave da prendere"
Theresa le fece intendere a gesti che poteva andare e Morgan la ringraziò di tutto quando con un sorriso.

Dopo il calar del sole, Tortuga si era risvegliata dal torpore del tardo pomeriggio. Le locande cominciavano a riempirsi, insieme agli stomaci degli avventori, e le bottiglie a svuotarsi. Al silenzio si era sostituito un motivetto fatto di canti tra loro discordanti biascicati da chi a stento riusciva a stare in piedi, ma non perdeva mai la presa sul collo della bottiglia che aveva in mano.
Avere una pistola e una spada a portata di mano diede abbastanza sicurezza a Morgan da convincerla ad uscire dal "Guercio" per addentrarsi in quel marasma, diretta al porto. Nessuno badò a lei più di tanto, durante il tragitto, ma rimase comunque sempre in allerta, memore del piccolo tesoro che aveva in tasca.
Arrivata ai moli, notò che il numero delle navi attraccate era notevolmente aumentato e intuì che molte di esse non sarebbero salpate prima dell'indomani mattina.
Quando era scesa in tutta fretta dalla Perla, non aveva fatto caso a quale molo fosse attraccata, perciò iniziò a percorrere tutto il porto, convinta ad ogni modo che una nave come la sua sarebbe saltata subito all'occhio. Quelle ormeggiate, però, erano tutte una più anonima dell'altra. Nella mente di Morgan iniziò a farsi strada un pensiero poco confortante che trovò la sua conferma quando non rimasero più moli da controllare.
La Perla Nera era partita lasciandola a terra, sola e senza la minima idea di come arrivare a Port Royal.
Nonostante tutti i tentativi di mantenere la calma, alla fine Morgan si lasciò prendere dallo sconforto e si mise a piangere come una bambina, mandando all'aria tutti i risoluti propositi comparsi alla locanda. Vide una botte lì vicino, ma, quando ci si sedette, il legno marcio non resse il suo peso e Morgan finì con la schiena a terra. Le monete uscirono dalla tasca della sua giacca e Morgan non si meravigliò più di tanto quando, una per una, caddero in mare attraverso una fessura tra due travi. Aveva capito ormai da un pezzo la piega che aveva preso quella serata, perciò perchè sforzarsi di cambiarla?
Sola, abbandonata in un covo di pirati e senza un soldo. Erano motivi più che validi per convincerla a restare sdraiata sul molo a piangere silenziosamente, in attesa del colpo di grazia. Iniziò a pensare a tutti gli eventi che l'avevano portata lì, le lettere, la Persefone, il colloquio tra Barbossa e Gibbs, e si chiese di conseguenza cosa sarebbe successo se, invece di imbarcarsi, fosse rimasta a Londra.
Subito le venne in mente Henry e l'evidente sbandata che si era preso per lei. Quel giorno di più di un mese prima le aveva detto che sarebbe stato disposto a sposarla, ma lei lo aveva, con non poca fatica, lo aveva fatto desistere. Aveva rinunciato ad un futuro roseo accanto ad un Lord per inseguire quelli che, fino a quel momento, erano stati solo dei fantasmi, ombre indefinite che l'avevano portata, alla fine, su quel molo bagnaticcio e scomodo. Henry, invece, con tutta probabilità si stava godendo la sua vita da rampollo con accanto un'altra ragazza, forse una sua compagna della scuola di Miss Parker che lei stessa gli aveva consigliato.
Un rumore di passi sul legno la distolse dai suoi pensieri. Ecco, stava arrivando il colpo di grazia. Morgan chiuse gli occhi, non aveva senso opporsi al destino, e attese che questo si compiesse.
Un'ombra le oscurò il viso e una risata divertita le giunse alle orecchie. Due dita, poi, le scostarono una ciocca di capelli da davanti agli occhi. Sorpresa dal gesto, Morgan si decise ad aprirli e dovette reprimere un urlo di sorpresa quando vide chi le stava sopra. Ma subito ragionò che non poteva essere Henry, perchè Henry era a Londra e non a Tortuga.
"Ben svegliata!"
Peggio. Oltre a non essere Henry, era il ragazzo della locanda.
"Ti hanno lasciata a terra, piratessa?" continuò a canzonarla lui. Decisamente era il peggior colpo di grazia che potesse capitarle.
"No, sdraiarmi sui moli è la mia passione" rispose seccata Morgan.
"Come siamo permalose!"
"Dopo quello che hai fatto alla locanda, pretendevi forse inchini e riverenze?"
"E' stato solo un bacio. Perchè te la prendi tanto?"
"Solo un bacio?" scattò allora Morgan, che si rimise immediatamente in piedi "Mi hai letteralmente aggredita e hai approfittato di me"
"Ah, ho capito il problema!" esclamò il ragazzo, alzandosi "Era il tuo primo bacio"
"Cosa...sì...cioè...che c'entra questo?"
"Che ne so? Siete voi ragazze che la rendete una cosa importante. Ad ogni modo puoi vantarti di aver dato il tuo primo bacio ad un fascinoso pirata. Mi sembra un vanto non da poco"
Morgan rimase a bocca spalancata in cerca delle parole giuste per ribattere, ma il ragazzo la battè sul tempo.
"Senti, lascia perdere la storia del bacio, va bene? Ti sarai chiesta perchè sono qui, immagino"
Morgan sospirò. "Per peggiorarmi ulteriormente la giornata?"
"La tentazione è forte, ma no. Che ti sia piaciuto o meno, alla locanda mi hai salvato la pelle, quindi sono in debito con te"
La ragazza spalancò gli occhi, sorpresa da quelle parole.
"Vuoi aiutarmi?"
Il ragazzo si strinse nelle spalle.
"Ero al porto quando sei arrivata e vederti così vestita ha suscitato la mia curiosità, così ti ho seguita. Ammetto che è stato divertente vederti finire gambe all'aria, ma poi ho capito che qualcosa non andava e il mio lato cavalleresco ha avuto il sopravvento"
"Perchè? Mi conosci da neanche un'ora, cosa ci guadagni ad aiutare una spiantata come me?"
Il ragazzo sfoggiò il suo sorriso sghembo.
"Chi lo sa? Forse perchè un po' mi piaci. Inoltre, in questo modo, avremo tempo per conoscerci"
"Ma sei io non ti volessi conoscere?" azzardò Morgan "Dopo quello che mi hai fatto, dovrei starti mille miglia alla larga"
"Eppure non sei che a pochi centimetri da me. Come mai?"
"Perchè se faccio un passo indietro finisco in acqua, ecco perchè. Non montarti la testa, fascinoso pirata"
Il ragazzo rise. Doveva ammettere che la fanciulla aveva prontezza di spirito. Valeva davvero la pena conoscerla. Ad attrarlo ancora di più c'era poi quell'alone di mistero che la avvolgeva. Non appena l'aveva vista in abiti maschili, si era chiesto cosa cosa ci facesse una donna come lei tra i pirati. Il sesso femminile era poco rappresentato nella loro cerchia, forse era normale che vederne spuntare una dal nulla suscitasse curiosità. Il fatto che fosse bella e sfuggente, infine, completava l'opera.
"Allora, come pensi di aiutarmi?" gli domandò Morgan.
"Beh, per iniziare, potremmo presentarci. Io sono Jed"
"Solo Jed?" indagò Morgan.
"Precisamente"
"Io sono Morgan. Solo Morgan"
Non sapeva se fidarsi o meno di Jed, ma iniziare il loro rapporto con una bugia non avrebbe facilitato le cose. Era la sua unica ancora di salvezza e non poteva perderla.
"Piacere, solo Morgan"
Aveva anche il nome intrigante!
"Piacere, solo Jed"
"Propongo di tornare a far visita alla vecchia Terry. Davanti ad un buon boccale di birra si ragiona meglio, per quanto mi riguarda"
"Io non bevo birra"
"Ovviamente"

Il "Guercio" si era notevolmente animato durante l'assenza di Morgan, che l'aveva lasciato con giusto un paio di avventori al banco in trepidante attesa. Il chiasso dentro il locale non le impedì, però, di sentire ogni parola della strigliata che Theresa riservò a Jed, con tanto di tirata d'orecchie.
"Ti avevo avvertito che, se avessi scoperto che le avevi fatto qualcosa di male, ne avresti subito le conseguenze" stava urlando la locandiera al ragazzo, che si teneva al bancone nel tentativo di sfuggire alla sua presa.
"E' stato solo un bacio, Terry, non mi sembra il caso di chiamare il vecchio Sam" si giustificò Jed, con sguardo implorante.
"Chi è il vecchio Sam?" domandò Morgan a Terry.
"Quello che è entrato in stanza mentre ci coccolavamo, piccola...ahiahiahi!". L'ennesima tirata d'orecchi interruppe il momento ironico di Jed.
"Per tua fortuna è sbronzo e ricorda a malapena chi sei, ma ci metto poco a rinfrescargli la memoria, se non decidi di rigare dritto" lo minacciò Theresa.
"Appunto per questo sono qui con lei. Le ho offerto il mio aiuto e lei ha accettato. Smettila di tirare, fa malissimo!"
Theresa spostò lo sguardo da Jed a Morgan, che confermò tutto, quindi lasciò andare l'orecchio del ragazzo, che era diventato quasi viola.
"Bada bene che, se vengo a sapere..."
"Sì, sì, se oso anche solo sfiorarla mi farai la festa al mio ritorno" finì Jed per lei "Però se si innamora di me, non è colpa mia, d'accordo?"
"Tranquillo, non c'è pericolo" lo rassicurò Morgan.
"E posso sapere come intendi aiutarla?" chiese Theresa mentre porgeva a Jed una pinta di birra.
"Intanto evito che qualche malintenzionato le faccia del male, poi la imbarcherò su una nave e buona fortuna a tutti"
"Oh, che grande sforzo!" commentò amaramente Morgan.
"Che altro pretendi, scusa? Sono più al verde di te e ho già i miei guai. Ringrazia che mi sia interessato a te più del dovuto"
"Ad ogni modo, vedi di aiutarla per bene e di non imbarcarla sulla nave sbagliata" intervenne Theresa.
"Perchè? Una nave non vale l'altra?"
"Non sai chi sia questa ragazza?"
"So che si chiama Morgan" si voltò verso la ragazza e la fissò intensamente "Che altro dovrei sapere?"
Theresa sospirò e guardò anch'ella verso Morgan, che si strinse nelle spalle. La locandiera annuì e, dopo aver dato ordini ad uno sguattero di occuparsi momentaneamente della locanda, condusse i due ragazzi sul retro, che fungeva da magazzino per le botti di birra e rhum.
Dopo che si fu richiusa la porta alle spalle, nella stanza cadde il silenzio, con solo alcuni stralci degli schiamazzi del locale in sottofondo.
"Bene, ora siamo lontani da orecchie indiscrete. A te la parola, Morgan"
La ragazza prese un respiro profondo e si rivolse a Jed.
"Il mio nome completo è Morgan Elizabeth Turner" disse semplicemente e, dal cambio d'espressione sul volto di Jed, capì che era più che sufficiente.
Il ragazzo prese a guardarla con occhi spalancati per la sorpresa mentre pensava che, a volte, il destino gioca davvero strani scherzi.
"Capisci perchè non può salire su una qualsiasi nave?" intervenne Theresa.
"Perfettamente" rispose Jed serio.
"E capisci anche che potrebbe rivelarsi un compito fuori dalla tua portata"
Jed sorrise, senza smettere di guardare Morgan.
"Ho preso un impegno e lo porterò a termine" disse alla fine, risoluto.
"Grazie" sorrise di rimando Morgan.
"Allora buona fortuna, ragazzi miei. Io ho una locanda da gestire, quindi, se volete scusarmi".
Theresa si congedò per tornare al bancone in aiuto del povero sguattero inesperto, consapevole che i due giovani nell'altra stanza erano sulla buona strada per cacciarsi nel pasticcio più grande della storia.
Dal canto suo, dopo aver scoperto la vera identità di Morgan, Jed la vedeva sotto una luce totalmente diversa. Nonostante sapesse che, aiutandola, sarebbe inesorabilmente finito tra le grinfie del suo peggior nemico, aveva comunque deciso di correre il rischio e approfittare dell'occasione per farsi un nome e una fama. Sapeva, inoltre, che se anche avesse rifiutato, prima o poi l'avrebbe reincontrata sul suo cammino. Praticamente era il suo destino.
Morgan stava per ritornare alla locanda quando Jed le disse "Sapevo che c'era molto più che una ragazzina isterica in te".
"Fai sempre in tempo a ritornare sui tuoi passi" ribattè lei.
"Non mi credi all'altezza della situazione?"
"Potrebbe finire molto male"
"Per me finisce sempre molto male, perciò sono pronto. Adesso, però, ho una birra da scolarmi, se non ti dispiace"






Cavolo, quasi un mese che non aggiorno...chiedo umilmente perdono!!
Ecco svelato il nome del misterioso ragazzo del bacio facile. Non sono molto soddisfatta di questo pezzo, non riesco mai a metterlo giù come vorrei o come mi viene in mente nei momenti in cui, ovviamente, non ho carta e penna sotto mano. Spero vi piaccia lo stesso, altrimenti liberissimi di dire il contrario, non mi offendo :)
Ora i ringraziamenti di rito:
-_Sara_: grazie di tutto e benvenuta tra le lettrici :) sono contenta e onorata che tu abbia scelto la mia storia tra le tante del fandom, spero di non deludere le tue aspettative :) buona lettura!!
-Rebecca Lupin: Sì, è vero, Jed ha qualcosa del vecchio Jack...chissà ;P spero che questo capitolo ti sia piaciuto, grazie del commento!
-Lyla91: ecco a te, un po' in ritardo, il nuovo capitolo, spero che soddisfi almeno un po' la tua curiosità :) buona lettura a presto!
Grazie, come sempre, a chi segue la storia, a chi l'ha inserita tra i preferiti e a chi la legge soltanto.
A presto!
   
 
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