epilogo
Vorrei…
Condizionale semplice del verbo “volere”.
Vorrei…
Condizione di desiderio insoddisfatto.
Vorrei…
Condizione di desiderio insoddisfatto che diventa dolore
quanto più sai che quello che vorresti non sarà mai tuo.
Vorrei…
Vorrei essere di nuovo vivo.
Vorrei…
Vorrei avere ancora un cuore che possa battere solo in
funzione del tuo cuore.
Vorrei…
Vorrei avere ancora mani per accarezzarti, braccia forti per
cullarti, vorrei avere gambe e piedi per accompagnare i tuoi passi.
Vorrei…
Vorrei avere voce per dirti che ti amo ancora.
Ho rinunciato al paradiso per te. O meglio… tu sei il mio
paradiso.
Vuoi sapere dove andiamo quando moriamo? In un posto caro al
nostro cuore. Ognuno ha il suo paradiso, uno spazio infinito su misura per noi.
Nel mio paradiso ci sei tu, e anche se sembra un paradosso,
per me il paradiso è vivere accanto a te.
Cammino sempre a un metro da te, lo sai?
Respiro la tua stessa aria, anche se io non ne ho più
bisogno. Vivo la mia non vita nella tua scia, cavalcando le onde che cavalchi
tu, soffrendo le tue emozioni, ridendo delle tue risate, soffrendo le tue
sofferenze.
È difficile. Ci sono giorni in cui credo d’impazzire, ci
sono momenti in cui vorrei entrare nel suo corpo e usarlo per abbracciarti e
amarti come tanto tempo fa.
Una volta l’ho fatto, e me ne vergogno. Per sentirmi un po’
meno in colpa, ho aspettato che stessi dormendo, che lui stesse dormendo.
La tua pelle, il tuo profumo, il tuo calore… con sensi
umani…
Gli immortali vi invidiano, lo sai? Tutto è più bello per i
condannati a morte. Ogni momento è splendido perché mai più tornerà. Quanto è
profonda questa verità l’ho capita solo in quel momento, mentre ti tenevo
stretta con le sue braccia.
Non potevo indugiare più di qualche ora, amor mio, e quei
minuti sono volati via. Sono stati poco più di un battito di ciglia per me, e
quanto ho invidiato tuo marito puoi solo immaginarlo.
Mi sono anche alzato dal letto e ho preso in braccio il
piccolo Matt.
A parte il colore degli occhi, è uguale a te. La tua stessa
bocca, lo stesso taglio degli occhi… gli stessi capelli corvini e boccolosi. Quando
ride è uguale a te, quando piange è uguale a te, quando è pensieroso… è uguale
a te.
Avrei tanto voluto avere un figlio con te, Ale… avrei voluto
sedermi con lui al pianoforte e insegnarli a battere le dita sui tasti, avrei
voluto insegnargli a lavarsi i dentini da solo, ad allacciarsi le scarpe…
Gli avrei detto di tenere bene il pallone raso terra mentre
corre, di calciarlo possibilmente con precisione nello specchio delle porte.
Gli avrei detto di essere simpatico con tutti ma di stare comunque attento alle
persone, di essere garbato ma mai sottomesso, di essere obbediente ma mai senza
orgoglio.
Avrei voluto potergli dire che quando si esce con una
ragazza non sempre fare lo stronzo paga, avrei voluto dirgli di esser sempre
galante e che al primo appuntamento avrebbe dovuto regalare un fiore.
Avrei voluto dirgli tante cose.
Ho mantenuto la parola e su quell’altare ti ho lasciata alla
tua vita.
Non mi hai più visto ma io sono sempre stato al tuo fianco.
Le notti in cui ti rigiravi da sola nel letto, accarezzando
il tuo pancione, io c’ero.
I giorni in cui camminavi per strada osservando padri che
giocavano con i propri figli al parco, io c’ero.
Le ore che passavi alla finestra stringendo il telefono
sempre aspettando… io c’ero.
Io c’ero quando Matt ha detto la sua prima parola, quando si
è alzato da terra e ha mosso i suoi primi passi, quando è caduto e, testardo
come sua madre, si è rialzato e ha ricominciato daccapo.
Sei forte, lo sei sempre stata. Soffri la solitudine in
silenzio, risolvi da sola i problemi di tutti i giorni e aspetti.
Ti vedo sai?
Sento il morso al petto che ti stringe ogni volta che Matt
impara qualcosa di nuovo e tu ti volti ma lui non c’è.
È il suo lavoro, l’hai sempre saputo, l’hai accettato… ma
non vuol dire che ti faccia meno male.
Ti ama e tu ami lui.
La felicità che ti pervade quando lui è lì con te, è
palpabile. Tanto che basta a ripagarti di tutti i giorni in cui lui non è lì
con te.
Anche tu pensi a tanti vorrei mentre guardi Matt crescere
lontano dagli occhi di suo padre.
Vorresti che lui accettasse tutte quelle offerte che gli
piovono addosso come compositore.
Vorresti che lui non si spingesse sempre più lontano per
sempre più mesi.
Vorresti che lui si rendesse conto che tu non potrai più
seguirlo in capo al mondo quando Matt inizierà la scuola.
Vorresti che lui fosse con te a casa per preparargli una
bella cenetta e fargli trovare un sonaglino rosa e dirgli che sei di nuovo
incinta.
Vorresti… ma non chiedi mai.
Porti tutto dentro di te in silenzio e ti ripeti che sapevi
che sarebbe stato così.
Ti chiedi se sei una cattiva madre a tacere questi desideri,
a non dargli voce per tuo figlio, perché cresca con un padre di cui conosca la
vera voce e non la caricatura che propone un telefono, perché abbia un padre
che cammini con voi nel viale dei petali rosa dove vi siete sposati, che lo
prenda in braccio senza doverlo subito mettere giù perché il lavoro chiama.
Vorresti tutto questo…
Vorresti, mio piccolo fiore.
Vorresti, mio unico amore.
Vorresti…
Tu non lo sai… ma anche lui vorrebbe.
Non è un cattivo marito, non è un cattivo padre, non è una
cattiva persona… ti ama. Vi ama… ma non sa come fare a farlo nel modo giusto.
Imparerà, fidati di me.
Ciò che destino ha
unito l’uomo non può separare.
Per quanto mi faccia male ammetterlo, eravate destinati
l’uno all’altra.
Tu non l’hai mai saputo, ma sei stata tu a scattare la foto
che l’ha portato da te. Sei tu che hai gridato il suo nome per prima. Sei tu che
l’hai portato a cercarti.
Il destino vi ha solo fatti scontrare rimettendo le cose a
posto.
Spesso ti sei chiesta come sarebbero andate le cose se alla
prima di quel film ci fossimo arrivati. Vuoi davvero saperlo, amore mio? Sul
serio?
Se ti dicessi che tutto sarebbe stato esattamente così?
Se ti dicessi che sarei morto lo stesso e lui ci sarebbe
stato ugualmente, penseresti a cosa?
Che ero io la tua anima gemella e che non mi avresti mai
lasciato per lui?
Amore mio, la verità è che mi avresti lasciato. Saresti
andata da lui… sempre avresti scelto lui.
La tua anima è stata sua dalla prima volta in cui i vostri
occhi si sono incrociati.
Morto o vivo, saresti stata sua.
Non te ne faccio una colpa, tesoro. Non è colpa tua. Non lo
è mai stata.
Dall’altra parte, nella mia non vita, riesco a capire molte
più cose. Non tutte, ma abbastanza da riuscire ad accettare che non sarebbe
stata colpa tua. Né sua.
Ciò che destino,
volere divino, ha unito, l’uomo non può separare.
Ma non nego che vorrei riaverti.
- Matt!- chiami allargando le braccia per accogliere il tuo
bambino che corre verso di te.
Lo afferri e lo sollevi in aria, girando su te stessa.
Sei bellissima, amore.
Lo sei sempre stata.
Ti sei tagliata i capelli, ma sei bella anche così. I tratti
del tuo viso si sono addolciti, i tuoi gesti sono più cauti, le tue labbra più
pronte al sorriso. Sei una mamma. Sei cambiata pur restando la stessa.
- mamma, guarda!- grida il tuo cucciolo tendendo il piccolo
indice al di là delle tue spalle.
- papà- sillaba battendo le manine paffute.
Sorridi, gli vai incontro e lo baci. Lo tieni stretto a te
mentre lui prende in braccio Matt e commenta quanto sia cresciuto.
Sorridi fiera della tua famiglia, che magari non sarà
perfetta, ma è tua.
- sapevo che vi avrei trovati qui- sussurra Robert tra i
tuoi capelli, sciogliendo la piccola coda in cui li hai stretti.
- c’è forse posto migliore per insegnare a Matt ad andare in
bici?- chiedi lasciandogli un tenero bacio sulla spalla. Lo guardi con amore
immenso e subito lo perdoni di tutte le volte in cui si è dimenticato di
chiamarti, di tutte le volte che l’ha fatto ma per dirti che avresti dovuto
pazientare ancora qualche giorno… di tutte le volte in cui è partito prima di
quanto avesse promesso.
- se non fa la nostra fine…- scherza rimettendo Matt a terra
per poi tenere ferma la piccola bicicletta e aiutarlo a montarci su.
Insieme lo guardate muovere incerto la gambetta per darsi la
spinta e vi chiedete quando è successo che sia cresciuto così tanto e fra
quanto tempo crescerà ancora da togliergli le rotelle.
In mezzo a tutto questo rosa vi guardo camminare insieme, vi
guardo sorridere, vi guardo scambiarvi amore.
Amore mio, se fossi al mio posto non avresti bisogno della
tua macchina fotografica per percepire la bellezza.
Vorrei poter scattare una foto. Vorrei poterla sviluppare e
vorrei mostrartela ogni volta che ti senti sola, ogni volta che aspetti che
Matt dorma per sfogare con un po’ di lacrime la mancanza che senti dentro, ogni
volta che arrivi a pensare che lui sia con un’altra…
Vorrei mostratela per farti capire che siete fatti l’uno per
l’altra e che le tue paure sono infondate.
Vorrei mostrartela per farti capire che nonostante la
lontananza, lui non può tradirti perché se ti soffermassi a guardare i suoi
occhi come li guardo io, capiresti che tu sei il suo sole, che lui non può fare
altro che gravitare attorno a te.
Vorrei mostrartela per farti vedere quanto soffre a stare
lontano da voi.
Vorrei fartela vedere perché tu capisca tutto questo.
Le foto ti hanno sempre aiutata a capire, a vedere. Una
fotografia ha cambiato la tua vita. Un’altra fotografia potrebbe rimetterla a
posto.
Scattala tu per me, amore mio, e osservala.
Ciò che destino ha unito, l’uomo non può separare.
Fine.
Eccoci qui alla fine.
Che dire? Un po’ sono triste.
Questa storia è nata in un periodo particolare della mia
vita, un momento se vogliamo… strano.
Ricordo ancora la sera in cui ho iniziato a scriverla, la
sera in cui più che ogni altra sera sentivo che mi mancava qualcosa dal mio
rapporto di coppia.
Ho riversato in questa storia tutto quello che avrei voluto
per me (certo, non un fidanzato morto!): quell’amore che cresceva piano piano,
la passione palpabile, il desiderio, l’ansia dell’attesa di un solo bacio.
Quando scrivevo vivevo una doppia vita: c’era la mia e c’era
quella di me come Alessia.
Quando mi sono lasciata con il mio ragazzo e “ho iniziato a
scoprire il mondo” ho perso un po’ di ispirazione e molti capitoli non sono
venuti proprio come avrei voluto. Quando la vita vera reclama, diventa
difficile chiudersi nei sogni. Ho sognato talmente tanto che essere travolta da
tutte queste nuove bellissime emozioni mi ha sconvolta e… lo ammetto, anche
cambiata.
Io che so come vanno le cose nella mia vita, e poche altre
amiche che sono al corrente di tutto si saranno rese conto del cambiamento nel
mio modo di scrivere e anche di essere.
Molte persone hanno concorso a darmi ispirazione e sostegno
e vorrei ringraziarle una per una ma mi rendo conto che è impossibile però farò
del mio meglio.
Vorrei ringraziare Gianni,
ossia il mio ormai ex-ragazzo.
Gian, anche se non leggerai voglio ringraziarti perché i
nostri sono stati quattro anni intensi in cui ci siamo innamorati e voluti
bene. Siamo cresciuti insieme e abbiamo imparato tanto l’uno dall’altro. So che
nell’ultimo periodo le cose tra noi non sono andate come avremmo sperato e che
sembra che di noi non sia rimasto niente. Ma se ora so chi sono, cosa voglio,
cosa desidero, a cosa sono disposta a rinunciare e su cosa non transigere è
merito tuo. È merito tuo se ho trovato me stessa o almeno… mi hai messo sulla
strada giusta per farlo. Grazie di tutto.
Vorrei ringraziare Cristiana,
Alias la nostra mitica Agathe, per avermi praticamente costretta a scoprire il
mondo di Twitter e con esso un sacco di persone fantastiche tra cui Mariaelena, Barbara, Nunzia, Giulia… so che
ci sono poco ragazze, so che le mie rare comparsate non bastano. So però che vi
porto nel cuore e vi penso sempre. Che nonostante la lontananza vi voglio un
bene immenso e che con voi ho condiviso momenti esilaranti (le serate
pervy??????? XD), momenti un po’ più tristi e soprattutto passioni (chi se le
scorda le serate a seguire in streaming gli eventi del Pattinson???) . Chi più
chi meno mi avete dato tanto e spero che continuiate così! Elly, in particolare tu che mi hai introdotto nel
mitico mondo delle pere e delle telefonate che durano fino alle 2 del mattino,
in cui condividiamo le nostre sventure e progettiamo ff in stile Bertolucci che
a te vengono splendidamente! Cri per i tuoi commenti
sagaci e il tuo spronarmi a un raiting rosso che è stato l’inizio della
trilogia del trombabilissimo (ahimè ancora da finire). Per avermi fatto
conoscere tutte voi, immensamente GRAZIE! Nu…
perché le serate pervy con te erano momenti di rara poesia! Perché tu e Chaira insieme mi avete aiutata a capire
che la storia che portavo avanti non poteva avere più futuro. Giu, perché le tue recensioni mi hanno sempre fatta
morire dalle risate! Barby, perché sei
dolcissima e sempre carinissima anche con le tue crisi di panico pre-esame!
No, non mi sono dimenticata di te Chia
:), ma sai che su di te ho molto da dire.
Tesoro… per te ci va un grazie enorme! Enorme!!!!! Tu sei
sempre stata lì a sostenermi, a consigliarmi, ad ascoltarmi. Nonostante il mio
lungo silenzio tu mi hai capita. Tu hai capito che avevo bisogno di tempo per
rimettermi in quadro e semplicemente sei stata con me in silenzio, senza mai
rimproverarmi la mia latitanza.
Tu mi incoraggi nei miei nuovi progetti, passi ore con me al
telefono a farti raccontare tutto quello che mi succede e a scambiare con me
tutti i pettegolezzi più succulenti del sito (e ce ne sono).
È impossibile non volerti bene perché sei una persona
meravigliosa e con un grande, grandissimo, spropositato talento. Non cambiare mai Chia, se non per diventare
ancora più speciale di quello che già sei!
Un altro grazie va a delle lettrici in particolare : Romina, Daniela, Alessandra, Alice_cassedy, Jodie, Jessikina,
Anna, Lisa, Vanessa… chi dall’inizio, chi alla fine, con il vostro appoggio
e la vostra fiducia sono riuscita a superare blocchi di pagina bianca. È vero,
non siete editori ma semplici lettrici, ma il vostro appoggio è stato davvero
importante. Grazie!
Un altro grazie speciale va a Debora.
Non so se ti consideri ancora la mia sorellina. Abbiamo avuto molti alti e
bassi, ma io ancora ti considero tale. Hai sempre incoraggiato la mia passione
e l’hai sempre sostenuta, cercando di aiutarmi il più possibile nella riuscita
di questa storia. Mi hai proposto editori, hai contattato Erika (e chi se lo
scorda quel momento???? :) )…. Hai fatto tanto e mi hai dato tanto, quindi
GRAZIE!)
Anche se sono praticamente certa che non leggerà più… grazie
ad Angela.
La nostra amicizia è volta al termine con tutte le nostre
incomprensioni. Rispettivamente, non siamo state le amiche di cui forse avevamo
bisogno… ma ti ho voluto bene sinceramente e te ne voglio ancora tanto. Mi
manchi molto… non so se lo vuoi sapere, ma è così. Mi manchi.
Altri ringraziamenti vanno ai miei ragazzi! Stefano, Marco,
Valerio, Enrico, Manuele, Carlo! Senza di voi, che per fortuna non leggerete
mai altrimenti mi prendereste per i fondelli a vita, sono riuscita a
“comportarmi da uomo”, come dite voi, e quindi a creare i personaggi di Rob,
Jack e Kellan. Mi avete fornito abbondante materiale di stupidità maschile su
cui scrivere e siete i migliori amici maschi del mondo! Tutti quanti avete
contribuito a farmi scoprire il bello della vita universitaria e soprattutto
che l’amicizia tra uomo e donna è davvero possibile. Lo dico sempre: siamo una
famiglia! E io vi voglio un mondo di bene.
Ultima, ma non per questo meno importante, Francesca…
Moglie… sai ogni cosa di me. Sai tutto. Sai perché non c’è giorno in cui io non
ringrazi Carlo per averci fatte incontrare e che non c’è giorno in cui io
cerchi di spiegarmi come la nostra amicizia profonda sia possibile.
Ci siamo viste piangere, ci siamo viste ridere, ci siamo
viste pensare e ci siamo viste innamorare. Tra noi non c’è bisogno di parole.
Tu sei stata la prima e unica persona con cui condivido una vita vera a cui ho permesso di leggere questa
storia e il tuo parere per me ha contato molto. Ti amo immensamente moglie!
Infine grazie a tutte le ragazze che hanno recensito, chi
sempre, chi qualche volta… grazie a quelle che hanno letto in silenzio ma che
con il numero delle loro visite mi hanno lo stesso scaldato il cuore.
Grazie a chi si è affezionata a questa storia tanto da
metterla tra preferiti/seguite e chi, con fiducia, ha messo me tra gli autori
preferiti. Grazie a chi ha candidato PLVK per le storie scelte e per altri
concorsi.
Forse mi sono dilungata troppo…e non sono riuscita lo stesso
a ringraziare tutti… se ho dimenticato qualcuno, che si senta ringraziato anche
lui perché tutti, ognuno di voi, dietro le quinte o in prima fila, è stato
importante per me.
GRAZIE.
Forse a qualcuno di voi parrà assurdo e stupido ma io lo
faccio lo stesso: grazie Robert Pattinson!
Grazie per avermi prestato il tuo volto e “la tua vita”. Ho
cercato di renderti come ti immaginavo, documentandomi quanto più potevo. Non
so come stai messo ad amicizia con Jack e Kellan e so invece che quella con Tom
è molto profonda. Spero che tu non ti sia offeso se per esigenze di copione ho
modificato la realtà.
Sono una scema perché ti parlo come se tu potessi leggermi,
ma ti voglio ringraziare oltre che per avermi regalato il sogno di questa
storia anche per il semplice fatto che esisti. Detta così sembra banale, ma non
so se ti rendi conto di quanto sei importante per un sacco di ragazze che
grazie a te hanno scoperto legami di amicizia profondi. Grazie anche per
questo.
So che avevo promesso di rispondere alle vostre recensioni,
ma visto che siamo in chiusura, spero non vi dispiaccia se rispondo in un’unica
volta a tutte quante, dato che più o meno mi avete chiesto le stesse cose.
Sono contenta del fatto che l’ultimo capitolo vi sia
piaciuto, soprattutto i battibecchi tra Jack e Kellan. Non potevo lasciarli
andare via senza un’uscita in grande stile!
Mi ero talmente divertita a scrivere l’addio al celibato di
Luke che non potevo fare a meno di farli tornare. Il film a cui mi sono
ispirata e che molti di voi già conoscevano ha segnato la mia adolescenza.
Credo non mi prenderete per pazza se la prima volta che dovevo andare da un
ginecologo ho avuto paura temendo di trovarmi un tipo come il dottor Kosovitch!
Mi è andata bene, ma avevo trovato un fisioterapista così e credetemi, dal vivo
non era divertente per niente!
Matt è nato giusto alla fine, in tempo per far uscire ancora
una volta allo scoperto le paranoie di Rob, che come vediamo a 30 anni ancora
non lo abbandonano. Eeeeeeee già.
So che la parentesi di Jack e Ash vi ha lasciate deluse, e
forse un po’ spiazzate così come la nevrosi di Beckie al termine del pov di Ale
e il fidanzamento di Kell. A parte il fatto che, come sapete, c’è un sequel,
non credo in quelle storie in cui c’è un lieto fine per tutti. Nella vita vera
il lieto fine non è per tutti e il tutti si sposano e vissero felici e contenti
purtroppo non è una tappa obbligatoria che prima o poi arriva.
Chi di voi ha il mio contatto su Facebook (se non lo avete e
volete chiedermi l’amicizia il nome è Claudia Rubino. Ditemi solo chi siete e
accetterò volentieri), nell’album delle locandine delle mie storie ho
pubblicato le foto dei miei quaderni di appunti. Chi ha l’occhio di falco riuscirà
a leggere lo schizzo della trama del sequel e anche alcune cosette
sull’originale che è in fase di scrittura.
Il Blog continuerà ad essere il mio principale strumento per
tenervi informate sull’evolversi delle mie storie. So che negli ultimi tempi ci
ho messo molto ad aggiornare e a parte l’università erano i risultati del mio
forzarmi a scrivere che non soddisfarmi quel tanto da farmi velocizzare i
tempi.
Rileggendo mi sono spesso accorta di essere stata frettolosa
e sconnessa in alcuni punti che avrebbero meritato maggiore cura. Il fatto che
sia la mia prima vera ff giustifica solo in parte la mancanza. Per questo vi
chiedo già in anticipo pazienza per l’aggiornamento delle mie nuove storie.
Voglio postare solo quando sono sicura e soprattutto quando avrò un po’ di
capitoli da parte.
Se per questa storia avevo già in mente una suddivisione
capitoli, per le nuove assolutamente non ho la più pallida idea. La mia
intenzione è scrivere a manetta e suddividere man mano a seconda dell’evolversi
della storia. Se quindi non mi vedrete per un po’ comparire sul sito,
tranquille, non sono scomparsa… sto solo scrivendo :)
Che dire ancora??? Ah si. Allora: la rossa, l’ultimo pov di
Ale sul capitolo 44, è in fase di scrittura e arriverà spero a breve. Se volete
trovare un sant’uomo che abbia voglia di farmi salire l’ormone giusto per
forzare un po’ la mano all’ispirazione fate pure.
So di aver citato una Dramione che si esiste sul serio. Il
prologo è pronto ma mi devo ancora figurare bene la storia.
Ho avuto anche una mezza idea di continuare la one shot
originale che ho postato ma… non so. Ho ben due originali in testa, una
dramione, Tienimi e una rossa da scrivere… forse metterci anche questa ha poco
senso per ora.
Sto scrivendo anche un’originale assieme alla mia cara
Moglie, che verrà presto postata ma con un altro account di cui avremmo tutte
due il controllo e l’accesso per facilitare un po’ le cose a entrambe.
Tranquille vi informerò sia sul blog che sull’aggiornamento delle mie storie
così che possiate rintracciarci se vi fa piacere.
Per Saint Katrine…. Non so. La storia che avevo in testa
forse non era poi così male, ma lo stile di scrittura ora è totalmente diverso
e non so se riuscirei a terminarla. Chissà, magari se mi gira potrei
riscriverla bene e pubblicarla :)… vedremo.
Ok… direi che ho scritto più di ringraziamenti, avvisi e
risposte che di capitolo, ma spero non vi sia dispiaciuto. Spero soprattutto
che abbiate letto quest’ultima parte degli avvisi che magari potevano contenere
qualcosa di più interessante.
Una cosa che ho in testa da un sacco di tempo è la colonna
sonora per questa storia. So di avervi dato una canzone di sottofondo per ogni
capitolo, ma la mia vanità di scrittrice per caso (che parolone) e grande
appassionata di cinema mi ha spinta all’ennesima sciocchezza, ossia creare una
specie di CD per questa storia :P
Ecco i titoli e in fondo, come sempre, i set
dell’abbigliamento più quello dei volti per il sequel :)
Ancora grazie infinite a tutti e a presto!
Angelo mio – Tiziano Ferro
Near to you
– A Fine Frenzy
Bring me to
life – Evanescence
When you
say nothing at all – Ronan Keating
Nobody’s
home – Avril Lavigne
Let me go –
3 doors down
Running up
that hill – Placebo
Innocence –
Avril Lavigne
Everything
you want – Vertical Horizon
You’re
everything – Lifehouse
Into the
fire – Thirteen senses
The first
cut is the deepest – Sheryl Crow
Abbigliamento Alessia
Abbigliamento Rob e Matt ( Matt immaginatevelo coi capelli
neri. Trovare una foto diversa è stato impossibile!)
Tienimi - volti
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