So I guess this is the
ending... of a beautiful mistake
Alison tornò a casa con Lena, che era passata a prenderla e
parlarono lungo per tutto il tragitto di come stesse Drew, di cosa
fosse successo quel giorno a scuola e di altre piccole cose. Alison
parlando con l’amica si era sentita rincuorata, ma
soprattutto grazie a Dan era finalmente tornata serena, dopo tutto quel
tempo: nonostante questo c’era un pensiero che la
preoccupava, ma se ne stava rinchiuso in un angolo della sua mente e
per quanto si sforzasse non riusciva a metterlo a fuoco.
“Sarà la stanchezza…”
pensò facendo spallucce mentre entrava in casa e si dirigeva
subito verso il bagno, con l’intenzione di fare solo una
breve doccia.
Una manciata di minuti dopo, Alison uscì dal bagno con un
accappatoio azzurro chiaro e si sedette sul letto della sua camera.
Prese dei vestiti puliti dall’armadio senza pensarci troppo e
se li infilò velocemente. Poi afferrando le chiavi della
macchina dal tavolino del salotto uscì salutando Lena con un
sorriso, diretta all’ospedale.
Durante il breve viaggio schiacciò un po’ troppo
l’acceleratore senza accorgersene e pensò che
questo fosse dovuto alla sua ansia di rivedere Dan, di accertarsi che
stesse ancora bene come quando, pochi minuti prima, l’aveva
lasciato.
Entrò dalla porta dell’ospedale quasi correndo;
razionalmente, sapeva benissimo che non ce n’era bisogno, ma
le sue gambe non volevano capirlo ed il suo cuore non voleva smettere
di battere troppo veloce.
Arrivata al piano giusto, si diresse veloce verso la sua stanza, la
stanza di Dan.
Entrò ed ebbe un tuffo al cuore: il letto era vuoto. Si
ripeté più volte di stare calma, immobile sulla
soglia, perché c’era senz’altro una
spiegazione razionale.
Aveva sbagliato stanza? Uscì e controllò il
numero sulla porta: era giusto, la stanza era giusta. C’era
qualcos’altro di sbagliato.
“Beh, probabilmente l’avranno
trasferito…” pensò insicura, come per
auto convincersi; fermò una giovane infermiera che stava
passando nel corridoio, sentendo che il panico si stava impadronendo di
lei.
- Scusi… Sa per caso dove hanno trasferito Dan…
Daniel Seak?-
- Oh… Il ragazzo che stava in questa stanza? Non
l’hanno trasferito. L’hanno dimesso. -
Le parole
della ragazza risuonarono nella mente di Alison e il suo sorriso
cordiale divenne ai suoi occhi un ghigno crudele.
Non poteva essere. Dimesso? Ci doveva essere un errore. Uno scambio, un
equivoco. Non poteva essere.
Oppure…
No, non poteva essersene andato così…
La strana sensazione che le riempiva il cuore da quando si era
allontanata per andare a casa si sciolse come veleno nel suo sangue,
spandendosi e bruciando nelle vene…
Ed in un secondo seppe che era così…
Quel sorriso, quel bacio… Ecco cos’era. Quel
qualcosa che non aveva saputo descrivere né
spiegarsi…
Dan se n’era andato.
Quel sorriso e quel bacio erano così particolari…
perché sarebbero stati gli ultimi. E perché lui
lo sapeva.
Aveva deciso così. Aveva deciso anche per lei…
E l’aveva fatto mentre Alison era ancora lì con
lui, al suo fianco… per poi andarsene non appena lei si era
allontanata.
Come aveva fatto a non capirlo? A non dare retta a quella sensazione
strana che aveva in fondo al cuore? A non mettere insieme i pezzi, gli
indizi, gli sguardi di lui… a non capire? Come aveva potuto
lasciarlo andare via?
E lui… come aveva potuto lasciarla?
L’aveva scongiurato di non farlo, di non mettere in pratica
quello che aveva scritto nella lettera, ma lui…
Alison non riusciva a stare in piedi tuttavia non riusciva nemmeno a
sedersi, tremava, sudava freddo, ma non riuscì a versare una
lacrima. Si diresse verso l’uscita e guidò verso
casa, con gli occhi appannati, assente, eppure con la mente piena di
pensieri che scorrevano senza sosta, freddi come ghiaccio sulla fronte.
Solo arrivata a casa, Alison sedette su una sedia ed iniziò
a piangere, prima in una serie di singhiozzi convulsi, poi senza
più trattenersi. Le sembrava così vuoto
quell'appartamento, adesso...e così buio… come
lei…
Sconvolta, amareggiata, scoraggiata, diversa, semplicemente vuota...
Fissava tra le lacrime il telefono senza vederlo e sperava che suonasse
e che lui le dicesse che era stato tutto un brutto scherzo, che andava
tutto bene e che era tutto finito.
E l'unica cosa vera è che era tutto finito.
N.D.Summer
Mmmh, penultimo capitolo...
questa è praticamente la fine della storia.
Lo so, non
è un lieto fine... Ma ci sono storie che un lieto fine non
possono averlo... no?
Spero che vi sia piaciuto lo stesso e che non vi
abbia lasciate troppo amareggiate...!
Il prossimo capitolo è l'ultimo, nonchè
l'epilogo... non vi anticipo niente perchè è
piuttosto particolare, succedono (o meglio, si capiscono) ancora un bel po' di cose...
@ finnish_pancake:
Spiazzante e tragico (almeno in senso romantico), come dicevi tu!
Vabbè, neanche tanto spiazzante, lui l'aveva detto e di
indizi ce n'erano... Testardo e cocciuto fino in fondo eh? Un Edward
Cullen mancato...
Qual era la tua idea sul finale? Sono curiosa, magari è
anche meglio di questa :P In caso possiamo fare un finale doppio!
Per quanto riguarda l'ultima frase dello scorso capitolo avevo notato
anch'io che non suonava! Però sinceramente non saprei come
correggerla... suggerimenti? Potrei mettere "fu troppo lontana" ma
volevo proprio riferirmi ad entrambi, non solo a lei! Uhmmmmmm...
@ Mirya:
Non te la sei sognata l'aria nuova, la serenità
e l'amore che spero si respirasse nello scorso capitolo... Non te lo
sei sognato perchè c'era (spero di essere riuscita a
trasmetterlo)... Ma penso proprio che, almeno per quanto riguarda lui,
fosse un tipo di amore che ti fa desiderare soprattutto il bene
dell'altro, a discapito anche del tuo... una sorta di rassegnazione
serena al sacrificio per il bene di lei... Non sto affatto dicendo che
sia giusto (non è così che la penso io), ma a quanto pare
Dan la pensava così, già da qualche tempo (come
dice anche nella lettera)... Così ha deciso anche per lei
che andarsene fosse la cosa giusta da fare, soprattutto per lei. Idiota.
Tra l'altro, me ne rendo conto... Edward Cullen, anyone? :P
Vabbè, c'è da dire che questa storia l'ho scritta
quando il caro vampirucolo era solo una stellina nel cielo, anzi nella
mente della Meyer... quindi, per stavolta niente citazione per plagio,
fiuuuu :P
@ prettyvitto:
hai ragione, capisco benissimo la mancanza di tempo... Io in questo
momento dovrei essere sui libri da almeno un'ora! Però fa
sempre piacere un'opinione in più su quello che scriviamo, come la tua... fa piacere anche se corta, anche se scritta in due minuti o di fretta :)
...sennò come faccio a sapere se siete soddisfatte
della piega che prendono gli eventi???
Dopo questa, minimo sarò seppellita da commenti che dicono
che questo capitolo è uno schifo :S
Baci a tutte, alla prossima...
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