sky
Siamo
arrivati alla fine anche stavolta :) Non ho molto da dire, una volta
ogni tanto! Questa FF è così... "intima" che non mi sento
di dedicarla a nessuno in particolare, ma che nessuno si offenda,
perché se l'ho condivisa con tutti voi postandola qui è
perché spero che, magari, leggendola, ognuna di voi si riveda in
Skyla, pur avendo anche tutt'altro oggetto del desiderio!
Un ringraziamento a chi l'ha letta e a chi vorrà commentarla! Per il resto... Alla prossima :)
Ciry
CHAPTER 2
Aspetto che l’aspirina faccia
miracoli: il mio mal di testa è piuttosto martellante, come la mia coscienza.
I piedi, almeno loro,
stanno un po’ meglio, e essere avvolte da un pigiamone di pile aiuta, in certi
casi.
Non è molto, però…
Julia DiCaprio, non so
proprio cosa dirti. Dovrei essere fiera di te? O devo rimproverarti?
Hai difeso la tua
reputazione, e anche la sua. Hai fatto proprio bene, sì!
Però… forse se avessi
tenuto per te il Cosmopolitan…
Se non l’avessi bevuto
affatto…
Ma anche quel viscido,
andiamo, come avresti potuto zittirlo in maniera definitiva?
Le persone sono fatte
così: quando non hanno niente da fare, s’inventano le congetture più assurde,
ci si attaccano e… tu non puoi farci niente, non puoi aprire le loro teste e
cavarne fuori tutte le stronzate che pensano.
Forse avresti dovuto
lasciarlo perdere, semplicemente…
Cavolo, però Julia Roberts
si è difesa quando l’amico di Richard Gere voleva violentarla!
E DiCaprio ha affrontato
più di una volta la cerchia di ricconi che circondava Rose!!!
Tu hai tirato un Cosmopolitan
in faccia ad un porco schifoso, diamine!
Di certo lui non farà come
Richard Gere o Kate Winslet…
Ma almeno un “Grazie”…!!!
Oddiolaportanonaprire!!!!!!!!!!!!!!!
“Skyla?”
Non rispondere! Lui è
arrabbiato, tu sei triste, hai mal di testa e sei in pigiama.
Tu non sei in questa
stanza!
“Skyla, apri, lo so che
sei lì dentro, ho chiesto al portiere!”
Stupido receptionist,
spero che ti facciano una prenotazione in coreano.
“Io non ho fatto niente di
male!” strillo, subito sulla difensiva.
“Skyla, non posso parlare
con una porta ancora a lungo!!”
Ha ragione, ammettilo.
Ma non vorrai farlo
entrare.
“Che palle!!” esclamo
“Aspetta! Arrivo…”
“Era ora!!”
“ASPETTA!!!”
“Che c’è?!”
C’è che sono terrorizzata!
“Sei da solo?”
“Certo che sono da solo…”
“Niente Dante
comesichiama? Niente vecchia cicciona?”
“No! Sono solo. Ok?”
“Mh, ok…”
Ma che cosa stai facendo,
pazza? Vuoi davvero aprire la porta ad un uomo stupendo in pigiama, struccata e
sull’orlo di una crisi di nervi?
Certo, tanto in ogni caso
non è venuto fino a qui per invitarmi ad un appuntamento galante!
È venuto a farmi la
ramanzina, porca vacca! Voglio un avvocato…
Apro. È così facile.
Ma ti sbarro la strada.
“Non entrare!” ti ordino,
pentendomi subito del mio slancio di autorità…
“E perché non posso
entrare?” mi chiedi, esasperato.
“Perché…”
Va bene, prenditi gli
accademici 10 secondi per pensare.
Se adesso ti faccio
entrare, so che non accadrà niente di niente, ok.
Ma se passa qualcuno
mentre ti sto facendo entrare? Quella persona potrebbe pensare le peggiori
sconcezze!!!
No, no, per stasera la
malizia ha rotto anche troppo i coglioni!
Diglielo, Sky!!!
Spiegati!!!
“Perché… è complicato…”
Sì, ok, ma vai avanti. Lo
stai innervosendo.
“Che cosa è complicato,
cosa?”
“Se mi fai spiegare…”
“Spiega allora!”
Oddio, ci pensi? Quel
depravato ha insinuato che tu e lui…
Che rabbia, che squallore,
che tristezza…
A te, è venuto a dirlo
proprio a te!!!
“Skyla, ma…”
“Non sto piangendo!!!”
Ecco, complimenti! Adesso
se n’è accorto!
Chiudi i rubinetti prima
che la situazione degeneri e ti scambi per una schizoide!!!
Niente da fare. Va bene,
ci hai provato.
Hai retto per mezza
serata, magari è comprensibile che adesso tu sia scoppiata in questo modo.
Ma almeno non inzuppargli
tutta la camicia!
Sarebbe meglio se tu mi
soffocassi un po’ meno, così capiresti quello che sto cercando di dirti, tipo
che il tuo amico dovrebbe morire tra atroci sofferenze, ma tanto non mi ascolti
nemmeno…
“Va bene, va bene, adesso
ci sediamo e ne parliamo con calma, ok?”
Annuisco a fatica,
tappandomi il viso come posso, e ti indico i divanetti lungo il corridoio
silenzioso dell’hotel.
Parliamo alla luce, cazzo,
almeno nessuno avrà di che pensar male, neanche le malelingue che passeranno!
Sono le due di notte
passate, ma non si sa mai, quelle non dormono mai.
***
“Davvero? Ti ha detto
che…?”
“Sì!!” ti interrompo,
piagnucolando “Era tutto sorrisi schifosi e insinuava che io e te… che io ti…
E’ stato il colmo, non ci ho visto più e gli ho risposto!!!”
Questo è il momento
perfetto, paradossalmente…
Mi stai ascoltando con
molta attenzione, vuoi darmi ragione e, come me, sei confuso.
Non mi sposerai mai, né
morirai mai per me, ma almeno questo è un passo avanti! E per me è tantissimo,
anche se non te lo dirò mai!!!
“Ma tu guarda…” mi dici,
spiazzato “Non avrei mai creduto che un tipo tranquillo come lui…”
“Io lo so che non si
trattano male i vecchietti, ma quello è stato un demonio con me! E poi ha
provato a parlare male di te, insomma, che cazzo!!!”
Basta, ti prego, basta
perfezione, non credo di riuscire a sopportarne ancora!
Ti sei messo a ridere!!!
Tua moglie sicuramente te
lo avrà detto più e più volte, manco di originalità, però io penso che quando
ridi, sei ancora più bello.
Dio, fortuna che non ho il
dono della telepatia.
“Tu hai infradiciato di
liquore un direttore della fotografia di fama mondiale perché parlava male di
me!”
“E di me!!” mi affretto ad
aggiungere, rossissima in viso, senza dubbio.
Ma non lo sai che per te
prenderei quel tizio e lo affogherei anche in un barile di alcool, se solo me
lo chiedessi?
È molto frustrante fare
queste scenette, sai?!
Soprattutto quando arriva
questa parte, quella finale, quella che non cambia mai!
“Io non ho una segretaria,
io ho un angelo custode!”
Tu mi spettini i capelli,
io ridacchio disinvolta, come se volessi dirti “Cosa faresti se non ci fossi io…” e, se sei particolarmente di
buonumore e se io appaio degna di vero eroismo, ci scatta anche un bacio in
fronte. Come adesso.
Uffa. Sei monotono, noioso
e banale.
Ecco gli unici difetti che
riesco a trovare in te.
E io sono troppo
presuntuosa.
Che difetto abnorme, nella
mia condizione.
Ma almeno io reprimo
tutto! Me ne sto sempre al mio posto, buona buona, sono così coerente nella mia
repressione che non ti tocco quasi mai, neanche per errore, neanche per
passarti un documento da firmare!
Tu invece, no, macché! Tu
sei un’espansione pacchiana di affetto, e non ti vergogni! Tu le tocchi, le
persone, le baci, le abbracci, dai le pacche sulle spalle, non ti periti
davanti a tutta questa… fisicità, tanto cosa te ne importa? Sono gesti
amichevoli, affettuosi e poco impegnativi. Certo, hai anche tu i tuoi limiti,
dato che non salti addosso al primo che capita! Solo tua moglie, i tuoi figli,
i parenti e gli amici più stretti.
Tra cui io.
Mi becco i tuoi germi ogni
santo giorno, attraverso un pizzicotto, con un abbraccio, mentre mi baci la
fronte, ogni volta che fai finta di spintonarmi per darmi una svegliata la
mattina presto…
Quasi sempre finisco per
guardarmi e riguardarmi la parte di me che hai toccato o baciato, me la guardo
e la adoro per le successive 24 ore.
“Adesso che sai che ho
ragione e che non butto Cosmopolitan addosso ai cretini per sport… posso andare
a letto?” ti chiedo, ironica e disinvolta, alzandomi e sperando che tu mi lasci
andare…
Anzi, no, sperando che tu
mi dica: “No, dài, bevi qualcosa con me”.
Sì, così scendo al bar in
pigiama e ciabatte, per non dare nell’occhio.
Skyla, la tua povera
testa…!
“Va bene, eroica
contadinella, è piuttosto tardi in effetti… e domani dobbiamo tornare a casa… A
proposito, a che ora è l’ae…”
“Quattordici e trenta…”
“Giusto!” esclama per poi
alzarsi e reprimere uno sbadiglio, ovviamente con la mano davanti.
Già, perché sei anche un
gentiluomo educato, come se tutto il resto non bastasse…
“Allora buonanotte, Sky… E
non ci pensare più, ok? Non ne vale la pena, è stata una stronzata…”
“Sì, lo so…”
“Anzi, scusa… Non avrei
dovuto portarti lì, so che non ti piacciono quei posti…”
È stata una serata
indimenticabile, in fondo.
Per la mia sbronza, per il
deficiente che ci ha insultati.
Soprattutto perché
c’eravamo io e te.
E siamo stati bene
insieme, anche se per poco.
“Non preoccuparti, non è
stata colpa tua alla fine!” e ti sorrido.
Ricambi, e mi saluti
un’ultima volta prima di tornare in camera tua.
Cara Julia DiCaprio, altro
che prostituta venuta via dalla strada, altro che artista squattrinato
innamorato…
Tu sei molto di più.
Tu sei la sua segretaria,
la sua contadinella eroica, il suo… “angelo custode”.
Mica briciole!
E poi ti paga! Cosa vuoi di
più?
Non rispondere, non
azzardarti.
La mezzanotte è passata da
un pezzo, la carrozza non c’è più, la scarpetta di cristallo non è mai andata
persa…
Quelle stelle di prima.
Ecco, ringraziale tutte per esserti state accanto, come tante Fate Smemorine.
***
“Ti piace come storia?”
“Sembra interessante, sì!”
“E quando devi
rispondere?”
“Ho tempo fino a
dopodomani…”
“Perché non accetti,
scusa? Da quel che ho capito, è una trama stupenda!”
Alzi gli occhi, mi sorridi
e mi tamburelli il copione sulla testa, scherzoso.
“Dici così solo perché sai
che c’è di mezzo una storia d’amore! Ci caschi sempre!”
Sai che scoperta, gioia
mia… Vederti in quei drammoni strappalacrime mi fa sempre piangere come un
vitello…
“Non è vero!” mi affretto
a dire, fingendomi offesa “Io lo dico per te! E poi per adesso hai pochi
progetti, potresti anche occuparti di questo film! Fossi in te, ne
approfitterei!”
“Allora, se ci tieni così
tanto, dammi una mano, dài, guarda qui…”
Mi indichi una scena del
copione e me la fai leggere: è breve, ci sono quelli che dovrebbero essere i
protagonisti, Dylan e Marion… Gesù, ma che nomi… filmici!
"Tu devi dire Dylan, ti amo da tutta una vita, tanto
per iniziare, è abbastanza facile…”
Oh, sì. Ti amo fin dal
primo istante che mi hai rivolto la parola. Non da tutta una vita, ma da molto,
sì…
“E io ti rispondo E perché me lo dici adesso, perché, ora che
ho Amber, ora che… blablabla... fino a Sei
arrivata troppo tardi!”
No, è solo Deborra che è
stata più svelta di me…
“A quel punto, tu mi dici Non m’importa, io volevo solo fartelo
sapere, volevo che anche tu vivessi con parte di ciò che io affronto ogni
giorno, ma tu devi essere felice e… blablabla di nuovo, fino alla fine. Ok?
Te la senti?”
Coraggio, Skyla.
“Sì! Ci provo…”
“Ok! Allora fai un bel
respiro e, quando sei pronta… attacca. Ti seguo…”
Che ironia, non trovi, Sky?
Ma dato che te lo chiede,
non vedo perché non accontentarlo…
“Dylan, ti amo da tutta
una vita” dico, cercando di risultare credibile, guardandoti. Scandisco bene le
parole e trattengo il respiro.
“E perché me lo dici
adesso?” ti sento rispondere, tra l’arrabbiato e il triste “Perché, ora che ho
Amber, ora che l’ho sposata, ora che la amo? Marion, mi dispiace, ma stavolta
la donna della mia vita è un’altra. Non rinnego né te, né l’amore che provavo
per te. Ma adesso è finita. Ho voltato pagina. E tu… sei arrivata troppo
tardi!”
Porca vacca, sembra che tu
lo stia dicendo sul serio…
Prendo un altro bel
respirone e… vado.
“Non m’importa… io volevo
solo fartelo sapere, volevo che anche tu vivessi con parte di ciò che io
affronto ogni giorno, ma tu devi essere felice e… non devi pensare a me. Non ti
obbligo. Sei libero.
Ama Amber, e fatti amare
da lei. Hai ragione, io sono il tuo passato, e so qual è il mio posto. Resterò
sempre dove sono, senza lamentarmi, e ti guarderò, vorrò sempre saperti felice,
nient’altro.
Volevo solo chiarire che
anche io ti ho sempre amato. Anche se non ho potuto dirtelo. “
Bé, in un certo senso
glielo hai detto.
Credo che tu possa
ritenerti soddisfatta, almeno in parte, no?
Abbasso il foglio, la
scena è finita, probabilmente la sfumeranno con una melodia sdolcinata e con
un’inquadratura degli occhi di lei, pieni di lacrime.
I miei, almeno per adesso,
sono asciutti.
“Bene!” mi dici, annuendo,
un po’ meditabondo “… Mi hai convinto! Anche se la vedo un po’ banale, come
scena…”
“Una su un milione, Hugh,
cacchio, che noioso…” ti prendo in giro, sghignazzando ed evitando di guardarti.
“Va bene, va bene, ho
capito! Domani li chiamo e firmo il contratto!”
“Ecco, bravo…” sghignazzo.
“E smetti di ridere delle
mie ansie, altrimenti ti allungo un altro invito per una festa noiosa e
formale!”
Dentro di me, sussulto per
la gioia.
“E io lo rigiro a tua
moglie! Non si ammalerà due volte di seguito!”
“Deb è naturalmente
predisposta alle influenze di stagione, non ci giurerei!”
“No, non tornerò mai in
quegli orribili palazzi pacchiani a conoscere gente idiota, Hugh!” concludo
prima di mettermi a ridere, cosa che fai anche tu.
“Guarda, che ad alcune
feste si balla, si canta, si mangia bene, ci si diverte! E a volte c’è gente
che non ti guarda male per il vestito che porti!”
Si balla?
Oh, magari. Sai, come
Cenerentola e il Principe, in una terrazza isolata dal resto del palazzo,
nessuno che viene a disturbare…
“Solo se mi paghi gli
straordinari!” replico con una smorfia, facendoti ridere.
Torno alle mie scartoffie,
sfiancata.
Sky, in che guai ti cacci?
Mamma te ne direbbe quattro, se solo lo sapesse…
Papà si chiede perché la
sua unica bambina non abbia ancora trovato un fidanzato come si deve e tu tiri
sempre fuori la scusa del troppo lavoro…
Li stai prendendo in giro
e lo sai.
Ma soprattutto, stai
prendendo in giro te stessa.
Non sarebbe l’ora di darci
un taglio, dopo quasi cinque anni?
Basta, questa è stata la
goccia che ha fatto traboccare il vaso, è ora di farla finita.
Cambio lavoro.
Sul serio, stavolta non lo
dico tanto per tirare cazzate in aria.
Mi prendo un po’ di tempo,
giusto per vedere quante possibilità concrete ci sono per un altro posto,
spedisco il curriculum e poi…
Basta.
Occhio non vede, cuore non duole, si dice così, no?
***
A casa, nel mio trilocale
piccolo ma confortevole, trovo un enorme mazzo di fiori sul tavolo.
La signora Aisha, è stata
lei a mettercelo, da brava portinaia premurosa (e impicciona), e mi ha detto
che era arrivato da un mittente anonimo; mi ha lasciata andare con un sorriso
malizioso che ho ricambiato, tanto per assecondare i filmini che si fa in testa
e che riguardano tutto il condominio…
Miracolosamente, il
biglietto non l’ha letto! Lo so perché è in una busta chiusa, probabilmente con
la colla.
Prendo il fermacarte, la
apro e riconosco subito una certa calligrafia…
Il cuore mi batte, il
sorriso sorge spontaneo e gli occhi scorrono veloci tra le lettere, ansiosi, al
settimo cielo, euforici, intimiditi…
A Sky, per la pazienza, la serietà, il grande
spirito di sopravvivenza e l’amicizia!
Grazie per essere caduta dal cielo appositamente
per me! (*)
Hugh
Fiori blu, il mio colore
preferito. Ma non gli ho mai detto che lo era.
Lo ha capito da solo.
Julia DiCaprio.
Fingi di essere alla
finestra del tuo monolocale, con sotto Richard Gere che ti sta correndo
incontro.
E fingi di essere sul
ponte del Titanic, di sera, a guardare le stelle su una panchina.
Che fai?
Scavalchi la finestra e corri
dal tuo affarista?
Corri a salvare Rose prima
che si butti dalla nave?
Oppure chiudi la finestra
e continui a stare col naso all’insù?
…
Farò di meglio.
Metterò questi fiori in un
bel vaso, mi preparerò la cena e mi guarderò un po’ di TV.
E domani lo ringrazierò,
arrossendo come al solito.
E tornerò alle mie
scartoffie, confondendomi di continuo perché nel frattempo starò chiacchierando
con lui del più e del meno.
Ah, e mi dimenticherò di
quella cazzata che ho pensato oggi, per cinque stupidi minuti.
Io sono il suo angelo
custode, la sua segretaria.
Né moglie, né amante.
Solo colei che, più di
chiunque, ne sono convinta, vuole la sua felicità.
Perché così sarò felice
anch’io.
Sempre.
It's
good to be in love.
It really does suit you
Just like everything.
I'm happy you're in love,
'Cause every colour goes where you do…
THE END
Piccole note aggiuntive e crediti vari!
Deborra,
anzi, per essere precisi, la Signora Deborra- Lee Furness Jackman,
è logicamente la moglie di Hugh. Si sono sposati nel 1996, hanno
adottato 2 bambini e stanno benissimo insieme, nonostante lei abbia 13
anni più di lui.
(*)
Per chiunque abbia curiosità di carpire i giochi di parole
inglesi, sappiate che il nome SKYLA non è stato scelto a caso e
che il biglietto di Hugh ne è la riprova. La ragazza viene
definita un "angelo" caduto dal cielo (in inglese "an angel fallen from
the SKY"), e se questa FF fosse stata scritta in inglese, avreste tutti
notato la somiglianza tra il nome della protagonista ed il luogo
(metaforico!) da cui proviene, essendo un "angelo", ovvero il cielo :).
Amcora
una volta, i versi che appaiono alla fine del capitolo sono della
canzone "It's good to be in love" dei Frou Frou; non c'è nessuno
scopo di lucro, come non ce ne sono neanche per quanto riguarda il
titolo della FF stessa, "You don't know me", tratto dalla canzone
omonima di Jann Arden.
|